07 novembre 2008

Come volevasi dimostrare (leggete e inorridite)

Una manifestazione di xenofobia nazionalista

Ingushetia.org [1], 06.11.2008 11:30


Appello personale del capo del DPNI [2]

Russi! Compagni di lotta! Amici! [3]

Già da 4 anni portiamo avanti la Marcia Russa. La Marcia Russa è un atto di libertà. La Marcia Russa è il più importante risultato dei nazionalisti russi. Di anno in anno alla Marcia Russa partecipano nazionalisti profondamente convinti. E le autorità hanno visto la nostra forza. Ma quest’anno il regime degli sbirri e della polizia politica [4] ha impiegato tutte le forze per bloccare la Marcia Russa. Il potere ha paura di noi – dei nazionalisti russi e prima di tutto del leader del nazionalismo russo – il Movimento contro l’immigrazione illegale. Il marcio potere antinazionale lotta contro di noi – i russi.
Recentemente il DPNI ha lanciato un appello al potere, esigendo indagini sullo stupro e l’omicidio della bambina russa Anna Bešnova [5]. Il potere vigliacco ha tentato di difendere lo stupratore immigrato [6], come sempre difende i non russi – tagiki, uzbeki, armeni, azeri dal giusto furore del popolo russo. Questi violentano e uccidono le nostre ragazze russe, il che significa che anche noi abbiamo il diritto di dare una risposta adeguata. A noi, nazionalisti russi, non lasciano altra scelta che fare azioni di forza e di massa contro i non russi – gli spudorati čurki [7] e caucasici. Quando noi in risposta cominceremo a uccidere in massa gli immigrati, forse allora il potere ci ripenserà? Per noi ciò significa che dobbiamo cominciare a fare azioni violente di massa contro gli occupanti meridionali – armeni, azeri, ceceni, tagiki, uzbeki e simili esseri disumani [8].
Sotto la minaccia di azioni di protesta di massa il potere ha forzatamente indagato su questo omicidio. Ma ha deciso di prendersi la rivincita il 4 novembre, proibendoci di andare per le strade della nostra città russa nel giorno dell’unità nazional-popolare [9]. Non saremo russi se riconosceremo al potere il diritto di proibirci di esprimere pacificamente il nostro odio per il potere e ai grassi e spudorati funzionari che si sono venduti alla diaspora caucasica di etnia criminale e che sta vendendo il futuro dei nostri bambini russi.
Se sei russo, vieni in strada insieme a noi il 4 novembre per esprimere a questo potere che il popolo russo non li teme. Dobbiamo mostrare la nostra forza ed esprimere la richiesta principale: la Russia per i russi. Non ci fermeranno i manganelli della polizia. Chi non andrà alla Marcia Russa proibita del 4 novembre non ha il diritto di chiamarsi russo.
La Marcia Russa è per ricordare a tutti chi è il padrone della nostra terra! Solo così noi potremo preservare il nostro diritto a questa terra e al futuro dei nostri figli! [10]

Con rispetto, Aleksandr Belov [11]


Il foglio, trovato vicino all’ufficio dell’RKNK [12] insieme alla pubblicità, è stato spedito alla redazione.
Ricordiamo che il 4 novembre, la “Marcia Russa” proibita dalle autorità, si è svolta al grido di “La Russia per i russi, Mosca per i moscoviti”. Questa ha raccolto circa duemila persone – attivisti del Movimento contro l’immigrazione illegale (DPNI), dell’“Unione Slava” [13], della fondazione “Pamjat’” [14] e di altre organizzazioni. Nonostante i cordoni di polizia, hanno potuto andare dalla piazza Arbatskaja alla fine del Vecchio Arbat [15], dove hanno incontrato i cordoni dell’OMON [16]. 420 persone sono state arrestate nel corso di disordini di massa, 180 di queste sono state denunciate per aver preso parte ad una manifestazione non autorizzata.
Il 4 novembre nella parte occidentale di Mosca un gruppo di skinheads ha assalito due cittadini dell’Uzbekistan, uno dei quali è morto per le ferite ricevute.
Secondo una statistica, quest’anno in Russia il numero di persone ferite ed uccise in attacchi a sfondo xenofobo è aumentato di una volta e mezzo: dall’inizio dell’anno sono stati registrati oltre 250 di questi attacchi, in conseguenza dei quali sono state uccise 113 persone e non meno di 340 sono state ferite. Le regioni da record sono state quelle di Mosca, San Pietroburgo e Ekaterinburg [17]. Tra i feriti ci sono cittadini di etnia inguscia. Tutti ricordano il recente scandalo delle torture a Chamchoev [18] a Sosnovyj Bor [19] o l’omicidio del ministro dell’economia [20] alla stazione Sucharevskaja [21] del metrò. Ecco dove si potrebbe intervenire nella frenetica attività dei nostri parlamentari, perché si diano da fare per il presente e il futuro dell’Inguscezia alzando la voce e citando in giudizio i Belov per incitazione all’odio interetnico ed estremismo. Eppure non si sentono le voci di Sakalov [22], della Chautieva [23], della Amrieva [24] e di altri in difesa dei propri compatrioti. Il solo fatto che esista un simile documento vi da un motivo per chiamare Belov in giudizio! Sbrigatevi, altrimenti farà questo per voi “Ingushetia.org”.

http://www.ingushetia.org/news/16502.html - traduzione e note di Matteo Mazzoni


[1] Sito inguscio indipendente.
[2] Dviženie Protiv Nelegal’noj Immigracii (Movimento Contro l’Immigrazione Illegale), movimento xenofobo russo, a sua volta illegale perché non registrato.
[3] Il rilievo grafico è dell’originale.
[4] Nell’originale gebešnyj (da ge-be, spelling russo di GB – come dire inerente alle polizie politiche come l’MGB e il KGB).
[5] La quindicenne Anna Bešnova è stata violentata e strangolata a Mosca il 12 ottobre. Del delitto è stato accusato un netturbino uzbeko che ha confessato. Ma un paese dove la tortura da parte delle forze di polizia è pratica diffusa, anche le confessioni sono sospette.
[6] Nell’originale gastarbajter (dal tedesco Gastarbeiter, “lavoratore immigrato”, letteralmente “lavoratore ospite”).
[7] Termine spregiativo per definire le persone di etnia turca. Il corsivo è mio.
[8] Rilievo grafico dell’originale.
[9] Festa nazionale russa che ha sostituito nel 2004 quella del 7 novembre (Festa della Rivoluzione e poi della Riconciliazione). Il 4 novembre 1612 iniziò l’insurrezione, guidata dai nobili moscoviti, che finì con la cacciata dei Polacchi, che volevano insediare sul trono russo vacante il figlio del re di Polonia, e con l’ascesa al trono del primo dei Romanov.
[10] Rilievo grafico dell’originale.
[11] Aleksandr Anatol'evič Belov, leader del DPNI. Notare che il suo vero cognome è Potkin. Lo pseudonimo Belov (a suo dire cognome di una nonna – in effetti è un cognome abbastanza diffuso in Russia) non è casuale, in quanto questo cognome deriva da belyj, “bianco”…
[12] Rossijskij Kongress Narodov Kavkaza (Congresso Russo dei Popoli del Caucaso).
[13] Movimento xenofobo che dichiara anch’esso di volere una Russia di soli russi.
[14] “Memoria”, movimento nazionalista nato durante la perestrojka.
[15] In pratica hanno attraversato buona parte del centro di Mosca…
[16] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia per Compiti Speciali), sorta di Celere russa, nota per la sua durezza.
[17] Città della zona degli Urali.
[18] Il cittadino inguscio Magomed Chamchoev fu rapito a Mosca il 14 settembre e tre giorni dopo riuscì a fuggire dal luogo in cui ignoti lo tenevano rinchiuso e lo torturavano.
[19] “Bosco argenteo”, zona residenziale nei pressi di Mosca.
[20] Batyr Kurkiev, ministro dell’Energia della repubblica di Inguscezia, ucciso a Mosca dai soliti ignoti…
[21] Zona centro-settentrionale di Mosca.
[22] Machmud Sultanovič Sakalov, presidente del parlamento inguscio.
[23] Tamara Orcchoevna Chautieva, vice presidente del parlamento inguscio.
[24] Mar’jam Sultanovna Amrieva, esponente del partito putiniano “Russia Unita”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

inorridisco

Matteo Mazzoni ha detto...

@vale: ne hai ben donde... E c'è dell'altro... Continua a seguirmi...