Se domani scoppiasse… |
|
|
Incendi e ingorghi in Russia si sono originati in conseguenza dell'inerzia del sistema di potere. Pensate che il sistema di sicurezza nucleare da noi sia stato aggiustato?
…In principio c'erano i comunisti. I comunisti trasferirono la capitale dalla città di San Pietroburgo al villaggio asiatico chiamato Mosca. A San Pietroburgo, costruita su modelli europei alla fin fine derivanti dalla planimetria del castro romano, le vie avevano la massima connessione. A Mosca, cresciuta ad anelli, le vie avevano la minima connessione. Inoltre Mosca aveva enormi zone industriali formatesi nella prima metà del XX secolo. In tutte le capitali d'Europa, per considerazioni commerciali, queste zone furono ricostruite alla fine del XX secolo. Nella Mosca socialista la terra non aveva un prezzo, non c'erano considerazioni commerciali: i quartieri dormitorio erano costruiti oltre le zone industriali e la logistica dei trasporti del socialismo portava alla creazione di un trasporto pubblico e di highways virtuali nello stile delle repubbliche delle banane: quando la polizia blocca tutte le entrate nella strada principale governativa e la solita via si trasforma in highway per la Čajka [1] della dirigenza. Ma poi lo stato è caduto a pezzi e lo spazio cittadino è divenuto semplicemente un luogo che si poteva vendere. Cominciò la “ricostruzione di precisione”. Ma cos'è la “ricostruzione di precisione” dal punto di visto dei trasporti? E' quando in uno spazio dove è programmato un carico di trasporto capita un carico molto maggiore. I parcheggi comunali non furono costruiti: vendere la terra ai costruttori era molto più vantaggioso. Di conseguenza le automobili stettero lungo le vie, trasformando il traffico a quattro file in traffico a due file. Nel centro di Mosca presero a costruire giganteschi complessi commerciali, aumentando così il carico di trasporto e facendosi guidare da un principio che, come notò uno dei maggiori esperti di trasporti, Michail Blinkin, violava perfino il sacro principio della mafia siciliana dei tempi della ricostruzione di Napoli: “Non costruire una casa attraverso una strada”. Più in breve, ogni idea sul fatto che una città è uno spazio connesso e che il dovere del potere è programmarlo scomparve. Rimase l'idea che tutto ciò che si può vendere, va venduto. L'infittirsi degli ingorghi è stato aiutato da altri due fattori. In primo luogo, il potere ha preso a risolvere per se il problema degli ingorghi con l'aiuto dei “faretti”. Di conseguenza si può capitare in un ingorgo sulla Jaroslavka [2] perché dall'altra parte della MKAD [3] gli sbirri hanno bloccato l'ingresso alla Rublëvka [4] perché su questa la cagnolina della moglie di Medvedev va al salone di bellezza a farsi tagliare il pelo. In secondo luogo è comparsa l'OSAGO [5]. In tutto il mondo l'OSAGO svolge la funzione di regolatore del traffico stradale. Con il suo aiuto due macchine che “si sono baciate” possono scambiarsi le carte e dividersi, senza creare ingorghi. A quanto ho osservato personalmente, gli ingorghi sulla MKAD dopo l'introduzione dell'OSAGO sono raddoppiati all'istante: perché ogni scontro adesso significava tre-quattro ore di attesa del GIBDD [6]. Per di più l'OSAGO ha portato guadagni giganteschi all'unione degli assicuratori, il capo della quale è un buon conoscente di Igor' Sečin [7]: questo era proprio lo stesso principio “mordi ovunque si possa mordere”. Di automobili per persona a Mosca ce ne sono tre volte meno che a New York, ma per la situazione dei trasporti Mosca è la peggiore città del mondo. Ed eco che a giugno è successo quello che doveva succedere: le autorità di Mosca hanno bloccato il viadotto per l'autostrada di Leningrado [8] ed è risultato impossibile giungere all'aeroporto di Šeremet'evo. L'ultima pagliuzza ruppe la schiena del toro: la quantità si mutò in qualità. Le grida delle vittime giunsero perfino alle orecchie del premier Putin e questi ordinò di ristabilire il traffico. E il potere risultò del tutto inadeguato. Il vice-premier Sergej Ivanov chiese che si spiegasse perché il ponte era stato bloccato d'estate (come se d'inverno lo si potesse bloccare) e il governatore della regione di Mosca Gromov consigliò al popolo di andare in elicottero. Da fare, essenzialmente, non c'era nulla. Il problema era umano, ma del tutto insolubile. Lo ha creato non una concreta cattiva premeditazione, ma la piena incomprensione del fatto che il potere è la garanzia del funzionamento delle infrastrutture pubbliche e non lo spreco di 2 miliardi di dollari per uno svincolo sulla Leningradka [9]. Con gli incendi è la stessa cosa. In principio c'erano i comunisti, che prosciugarono le paludi. Le paludi furono prosciugate per trarne la torba e per trasformare le terre prosciugate in campi. Posso paragonare la grandiosità di questa trasformazione solo alla trasformazione dell'ecologia dell'Afghanistan ad opera dei Mongoli. Nel senso che prima dei Mongoli questo era un paese di fertili valli e città mercantili, che conquistavano tutto e dopo i Mongoli, che distrussero il complesso sistema di agricoltura basato su pozzi con passaggi sotterranei, l'Afghanistan si trasformò in un paese di monti e deserti infertili, che non poteva conquistare nessuno. Con la sola differenza che i Mongoli annientarono del tutto coscientemente campi e città, che non servivano a una cavalleria nomade. Ma i bolscevichi non sospettavano di distruggere i polmoni della Russia. Per spiegare cosa sono le paludi, dirò solo una cosa: se al mondo non ci fossero paludi, tutte le precipitazioni del pianeta Terra cadrebbero in una fascia costiera larga 300 chilometri. Più in breve, i comunisti prosciugarono le paludi e nel 1972 la Russia prese fuoco. Ma i comunisti avevano davvero la verticale del potere: non sapevano solo prosciugare le paludi, ma anche spegnere gli incendi. La gigantesca macchina statale entrò in azione all'istante, l'efficacia di spegnimento fu molte volte superiore a quella del 2010 e subito dopo gli incendi il potere fece di tutto perché non si ripetessero. Allora fu anche creato il sistema dei leschoz [10] e la Roslesaviacija [11], che permettevano di estinguere qualsiasi incendio praticamente sul nascere. E poi venne il potere che sa solo masticare e moltiplicarsi. E nel 2006 approvò il Codice Forestale. Fecero passare il Codice Forestale alla Duma su fortissima pressione dell'amministrazione del presidente Putin e malgrado la resistenza opposta perfino da molti membri di “Russia Unita”, perché tutti gli esperti ammonivano decisamente: bruceremo nella prima estate calda. Nel Codice Forestale c'era molto: per esempio, in esso viene liquidato il concetto di “taglio illegale di bosco”. Adesso non ci sono tagli illegali. Taglia quanto vuoi. Tra le altre cose sono stati liquidati i leschoz e la preoccupazione per la conservazione dei boschi è passata ai loro utenti. Che nella persona degli sviluppatori e dei grandi CBK [12] hanno anche fatto grande lavoro di lobby per il Codice. E poi c'è stata l'estate del 2010. E il premier Putin, che andava sulle moto a tre ruote e cantava in coro con le spie “S čego načinaetsja rodina” [13] quando il paese già bruciava. Non gli avevano detto che bruciava per non amareggiarlo, ma senza il suo comando nessuno aveva spento nulla. Poi il premier Putin ha volato personalmente con un aereo e ha spento gli incendi (in generale il premier ama posare sugli aerei militari, solo durante i fatti di Beslan, volando da Soči a Nal'čik [14], girò l'aereo e volò a Mosca) e dopo che Putin ha volato con l'aereo hanno smesso di mostrare gli incendi. Il ministro-Arbidol Tat'jana Golikova ha rimproverato severamente gli allarmisti, che comunicavano di una raddoppiata mortalità dei moscoviti; il capo di Mari Èl [15] ha dato ordine di ricostruire le case bruciate della compagnia di suo figlio; “Russia Unita” a Voronež [16] ha messo nel proprio sito un fotomontaggio su come i membri di “Russia Unita” spengono un incendio; e, a quanto comunica il giornale “Rjazanskie vesti” [17], là dove Putin ha spento l'incendio gli alberi sono rinverditi e sono cresciuti i fiori. Il prossimo numero sarà probabilmente la guarigione della scrofola per mano di Putin. Quante persone sono bruciate, quante sono morte per lo smog, come questo minaccia i bambini non ancora nati e quali siano le conseguenze per la salute di decine di milioni di persone che hanno respirato veleno non ce lo dicono. Perfino in una situazione di forza maggiore il sistema ha continuato a fare una cosa sola: rubare e mentire. Di più non sa fare. Non sa lottare con gli incendi. Sa solo glorificare Putin. Abbiamo vissuto qualcosa di più pericoloso di qualsiasi atto terroristico. Le vittime di questi incendi sono più di quelle dell'11 settembre. Dopo incendi e ingorghi, cosa ci aspetta in seguito al crollo totale dello Stato? Personalmente mi fa paura perfino immaginarlo. Voglio proporvi un semplice scenario. In principio c'erano i bolscevichi. Questi crearono la bomba atomica. Poi l'URSS crollò. Sugli Urali nel complesso Majak costruirono un deposito di sostanze soggette a fissione, in cui ora si trovano 25 tonnellate di plutonio per uso militare e 200 tonnellate di uranio. A differenza di tutti i precedenti a livello mondiale, le sostanze radioattive non sono distribuite e inoltre il deposito non si trova sotto le rocce, è semplicemente coperto di cemento. Poi… potete facilmente immaginare cosa può esserci in un “poi” putiniano. Incendi e ingorghi in Russia si sono originati in conseguenza dell'inerzia del potere. Se pensate che il sistema di sicurezza nucleare da noi sia aggiustato, allora vi dirò: se fosse aggiustato, nessuno avrebbe costruito mai la più potente “bomba sporca” del mondo a cielo aperto. Julija Latynina
27.08.2010 |
[1] Sorta di limousine sovietica.
[2] Cioè nell'autostrada di Jaroslavl' (città della Russia centro-settentrionale), nella parte settentrionale di Mosca.
[3] Moskovskaja Kol'cevaja Avtomobil'naja Doroga (Autostrada Anulare di Mosca).
[4] Cioè l'autostrada di Rublëvo (borgata della parte occidentale di Mosca).
[5] Objazatel'noe Strachovanie AvtoGraždanskoj Otvetstvennosti (Assicurazione Obbligatoria per la Responsabilità Civile degli Automobilisti).
[6] Gosudarstvennaja Inspekcija po Bezopasnosti Dorožnogo Dviženija (Ispettorato di Stato per la Sicurezza del Traffico Stradale), in pratica la Stradale.
[7] Igor' Ivanovič Sečin, uno dei vice-premier.
[8] Sic (nella parte centro-settentrionale di Mosca).
[9] L'autostrada di Leningrado.
[10] Sorta di kolchoz boschivi, che sfruttavano, ma anche proteggevano i boschi.
[11] Qualcosa come “Aviazione Boschiva Russa”.
[12] Celljulozno-Bumažnye Kombinaty (Complessi della Cellulosa e della Carta).
[13] “Da cosa comincia la Patria”, canzone sovietica degli anni '60.
[14] Capitale della repubblica autonoma caucasica di Kabardino-Balkaria.
[15] Repubblica autonoma della parte centro-orientale della Russia.
[16] Città della Russia meridionale.
[17] “Notizie di Rjazan'”. Rjazan' è una città della Russia centrale.