27 dicembre 2008

Mosca picchia duro. E lontano

Una ripulitura [1] con il metodo dell’avvicendamento

Già le prime azioni di protesta del tempo di crisi hanno dimostrato che la polizia non è pronta per una forma dura di repressione. E’ toccato attivare un corpo speciale d’elite di Mosca

Le passeggiate presso l’abete principale di Vladivostok [2] in attesa dell’anno nuovo [3] sono finite con il pestaggio di massa di tutti i partecipanti nella piazza centrale della città.

Il pestaggio del 21 dicembre è stato opera degli agenti del reparto speciale “Zubr” [4], spedito nella capitale del Primor’e [5] dai dintorni di Mosca. Dai mezzi speciali, dalle mani e dai piedi dei “bisonti” sono state contuse duecento persone. Le persone giunte in piazza per protestare pacificamente contro l’aumento delle imposte o semplicemente per passare la giornata festiva nel centro della città sono state scaraventate dagli uomini dei reparti speciali nei cellulari parcheggiati lì. Non hanno fatto eccezioni neanche per i giornalisti dei canali nazionali e dei giornali e delle televisioni locali. I colleghi sono stati impacchettati senza cerimonie e per fare più effetto sono state colpite anche le loro apparecchiature.

La prima azione di protesta contro l’aumento delle imposte sulle automobili straniere si era svolta a Vladivostok il 14 dicembre (vedi “Novaja gazeta” n. 94). E non appena si è preso a parlare di azioni ulteriori, sono iniziate a girare voci che avrebbero portato in città l’OMON [6] dalla parte europea della Russia. Perché c’era bisogno di portare i “cyborg” fin da di là dei monti Urali?

La risposta è evidente: i loro, i reparti speciali dell’estremo oriente e della Siberia, non eseguiranno gli ordini con la stessa dedizione dei, poniamo, moscoviti. Ogni agente dell’OMON, dei corpi speciali o del SOBR [7] ha parenti e persone care, che sono appena capaci di mantenere le loro famiglie. Come mi ha detto in privato un agente delle forze dell’ordine di Vladivostok, “è dura, quando dall’altra parte della barricata c’è la tua gente”.

Ora un gruppo di iniziativa di abitanti di Vladivostok ha cominciato a raccogliere informazioni su tutte le vittime del pestaggio e sta preparando denunce alla procura e appelli al tribunale contro le delibere dei giudici di pace, che senza prove hanno multato gli arrestati in piazza come se avessero partecipato a qualcosa di non autorizzato. Anche se in tutti i video, in tutte le fotografie fatti con apparecchiature da dilettanti e da professionisti si vede che la gente è arrivata senza cartelli, che non c’erano megafoni e altro materiale da manifestazione. Il 23 dicembre si è deciso di creare un’organizzazione sociale, che non solo difenderà le ragioni di coloro che sono finiti sotto il rullo compressore dell’OMON, ma che legherà anche in una sola catena le regioni del paese.

Allo stesso tempo le informazioni sulla ferocia del “Bisonte”, che hanno scioccato perfino i ragazzi dell’OMON di Vladivostok, non vengono fatte uscire dai confini della regione. I canali televisivi centrali non hanno detto una parola sul crudele pestaggio. Perfino quei mezzi di informazione di massa, i cui collaboratori sono stati feriti il 21 dicembre, hanno preferito tacere. Secondo le informazioni di cui disponiamo, ai giornalisti feriti è stato vietato fare denuncia da soli presso le forze dell’ordine.

P.S. A Vladivostok c’è angoscia, la GAI [8] è stata rafforzata come un tempo, gli agenti del DPS [9] indossano tutti i giubbotti antiproiettile. La città aspetta che i colpevoli del pestaggio di massa ne rispondano secondo la massima severità della legge.

Anastasija Zagorujko [10]

“Novaja gazeta”, 25 dicembre 2007 [11], http://www.novayagazeta.ru/data/2008/96/00.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Začistka, “ripulitura”, è il nome dato alle operazioni di repressione poliziesca.

[2] Città dell’estremo oriente della Russia sull’oceano Pacifico.

[3] Nella tradizione russa moderna l’albero si lega più al Capodanno che al Natale. Un po’ perché il Natale era proibito sotto il regime ateo sovietico e un po’ perché il Natale ortodosso viene festeggiato il 7 gennaio, visto che la chiesa ortodossa ha mantenuto il calendario giuliano.

[4] “Bisonte”.

[5] “Zona di mare”, la regione pacifica dell’estremo oriente russo.

[6] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere russa, nota per la sua brutalità.

[7] Special’nyj Otrjad Bystrogo Reagirovanija (Reparto Speciale a Reazione Rapida), corpo speciale di polizia.

[8] Gosudarstvennaja Avtomobil’naja Inspekcija (Ispettorato Automobilistico di Stato), in pratica la polizia stradale.

[9] Dorožno-Patrul’naja Služba (Servizio di Pattuglia delle Strade).

[10] Uno dei leader del movimento di protesta di Vladivostok.

[11] Giorno feriale in Russia (vedi nota 3).

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