28 gennaio 2009

Ad ovest qualcosa di nuovo?

Medvedev dice parole vuote?

I tedeschi sono scioccati dall’omicidio nel centro di Mosca

“Ci sono paesi, dove per la verità si rischia la morte” – con questo slogan centocinquanta persone mercoledì sera hanno svolto una manifestazione nella Unter den Linden di Berlino, a due passi dalla porta di Brandeburgo, davanti all’ambasciata russa in Germania…

Tenevano in mano cartelli con ritratti di Stanislav Markelov, Anastasija Baburova e Anna Politkovskaja. Lungo i bordi delle strade ardevano candele e le macchine che passavano per la Unter den Linden rallentavano.

Queste persone si sono riunite su appello di “Reporters sans frontières” e “Amnesty International” per esprimere dolore e inquietudine per lo sfrontato omicidio di Markelov e Baburova e per ricordare che esecutori e mandanti dell’omicidio di Politkovskaja non sono ancora sul banco degli imputati.

L’arrivo a Berlino del direttore della “Novaja gazeta” Dmitrij Muratov era pianificato da tempo e i suoi incontri e i suoi dibattiti con i deputati del Bundestag e con i rappresentanti della società, forse, non avrebbero neanche attirato tanta attenzione. Ma ciò che è accaduto sulla Prečistenka [1] ha avuto grande risonanza in Germania.

Al lungo tavolo del pranzo-dibattito alla fondazione Bertelsmann [2] si è riunito un numero di partecipanti doppio rispetto a quelli che si erano iscritti solo due giorni prima. Erano parlamentari, uomini d’affari, esperti, funzionari del ministero degli Esteri e degli uffici del cancelliere federale, giornalisti – tutti quelli che in un modo o in un altro hanno a che fare con le relazioni tedesco-russe.

Il vice-presidente del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag e coordinatore delle relazioni tedesco-russe in campo sociale presso il governo della RFT Andreas Schockenhoff ha letto una dichiarazioni del gruppo parlamentare riguardante l’omicidio di Markelov e Baburova. Nessuno ricorda un testo così duro a nome del partito del cancelliere.

La sala della fondazione Adenauer [3], che può contenere 350 persone, era piena. Là si è svolto il dibattito sul tema “Un presidente prigioniero? Quali chance di modernizzazione ha la Russia con il tandem Medvedev-Putin?”. Tra i partecipanti – Dmitrij Muratov, il corrispondente da Mosca della rivista “Focus” Boris Reitschuster, assai popolare in Germania, e il noto politologo e biografo di Putin Alexader Rahr.

Quest’ultimo ha fatto notare che l’emotività del momento non permette di esaminare costruttivamente i processi in atto in Russia e di valutare la situazione. A suo dire, un atteggiamento totalmente negativo è inutile, bisogna vedere i processi positivi e sviluppare relazioni economiche mutuamente vantaggiose con la Russia, rispettando il particolare cammino da essa scelto. In Germania c’è anche un tale, diffuso punto di vista.

Non di meno si è esaminato e valutato. Le emozioni non lo hanno impedito. Ma poi sulla scena sono stati dispiegati i ritratti di Markelov e Baburova e tutta la sala ha onorato la loro memoria con un minuto di silenzio…

“Questi omicidi in una strada piena di gente hanno aspetti da linciaggio”

Dalla dichiarazione del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag della RFT

Il gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag della RFT condanna nel modo più deciso gli omicidi dell’avvocato e attivista per i diritti umani russo Stanislav Markelov e della giornalista della “Novaja gazeta” Anastasija Baburova. Questi omicidi mostrano per l’ennesima volta quanto sia pericoloso in Russia lavorare per le organizzazioni per la difesa dei diritti umani e per la stampa indipendente.

Questi omicidi in una strada piena di gente hanno aspetti da linciaggio e rivelano quello stesso “nichilismo nel campo del diritto” con cui in Russia vorrebbe lottare il presidente Dmitrij Medvedev. Purtroppo, proprio nell’ambito del diritto, che il presidente russo ha dichiarato propria priorità, si è notata tutta una serie di passi indietro già dopo il suo arrivo al potere. Contrariamente alle rassicurazioni del presidente finora non è seguito alcun miglioramento nella situazione dei diritti umani in Russia.

Un tale sviluppo degli avvenimenti semina dubbi sulla capacità dello stato russo di garantire la legge e l’ordine. Si rafforza l’impressione che l’insufficiente prosecuzione penale equivalga a una copertura politica di questo tipo di omicidi o perlomeno a un consenso ad essi.

Lo stato russo e in primo luogo il presidente Medvedev debbano preoccuparsi di dissipare immediatamente questi dubbi dandosi da fare senza posa per individuare e punire i colpevoli, compresi i mandanti, in un processo indipendente ed equo. Lo stato deve svolgere meglio la propria funzione: difendere i propri cittadini. Altrimenti le dichiarazioni del presidente sul fatto che ci sia bisogno di più potere alla legge e di più libertà e che ci sia bisogno di rafforzare i diritti dell’uomo, vanno considerate parole vuote.

P.S. Durante una riunione del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag 70 deputati hanno sostenuto l’iniziativa del vice-presidente del gruppo parlamentare Andreas Schockenhoff di proporre la candidatura dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani “Memorial” [4] al premio Nobel per la Pace.

Aleksandr Mineev
nostro corrispondente da Bruxelles

25.01.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/007/10.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] La via del centro di Mosca dove sono avvenuti gli omicidi di Markelov e Baburova.

[2] Istituto di studi politici e sociali legato all’omonimo colosso editoriale tedesco.

[3] Istituto di studi politici e sociali legato alla CDU.

[4] “Memoriale”, associazione nata per difendere la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche e tuttora attiva per la difesa dei diritti umani in Russia.

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