10 aprile 2010

I "wahhabiti" del Caucaso e quelli del Cremlino

Wahhabismo [1] light




Perché dopo gli atti terroristici nel metrò di Mosca sono risultati colpevoli i mezzi di informazione di massa


Il deputato della Duma di Stato ed ex našista [2] Robert Šlegel' ha presentato alla Duma di Stato un disegno di legge che proibisce ai mezzi di informazione di massa di riportare le dichiarazioni dei terroristi.

Io stessa la scorsa settimana ho violato questa futura legge una decina di volte, citando, per esempio, le parole di Magomed Tagaev [3] sul fatto che bisogna trucidare i russi nel Caucaso fino all'ultimo: “Qui c'è solo una via d'uscita – con la spada e il fuoco bruciare tutto a fondo e finire di massacrare chi è rimasto vivo, perché non ne sfugga neanche uno”. O le parole di Anzor Astemirov [4] sul fatto che “riconoscere infedele una persona concreta significa che bisogna ucciderla”.

Secondo il deputato Šlegel' non dobbiamo conoscere queste dichiarazioni. Ma dobbiamo sapere che i treni li fa esplodere l'opposizione – come afferma Gryzlov [5] o i georgiani – come afferma Patrušev [6].

“Ancora in autunno Dokku Umarov, intervenendo sul sito “Kavkaz-centr” [7], ha dichiarato di considerare gli obbiettivi civili e i civili stessi un bersaglio permesso, in quanto la popolazione russa paga le tasse e sostiene il potere che porta avanti la guerra in Cecenia”, – ha detto Andrej Babickij [8] su “Radio Free Europe” alcuni giorni fa.

Non è difficile notare che anche le parole di Babickij ricadano sotto la futura legge. Secondo il deputato Šlegel', non abbiamo diritto di sapere che dal punto di vista di Dokku Umarov siamo passibili di morte. Non abbiamo il diritto di sapere che nella home page di “Kavkaz-centr” c'è una predica dello sceicco ibn-Usejmin, in cui questa questione – l'uccisione di donne e bambini – è chiarita in modo speciale: “Ci è concesso uccidere donne e bambini, perché questo spezza il cuore del nemico”.

Ma dobbiamo sapere che i terroristi lavorano per denaro agli ordini dei servizi segreti americani.

Sarete d'accordo che è una domanda molto importante: perché il potere vuole porre il veto sull'informazione sul fatto che le persone che si contrappongono alla Russia considerano indispensabile massacrare tutti i russi nel Caucaso e permesso far saltare in aria donne e bambini? Perché questo ce lo rammenta Babickij e non il potere?

La risposta è molto semplice. In primo luogo, gli atti terroristici in Russia continuano da undici anni e la reazione del Cremlino ad essi è una reazione di profonda, grave paranoia.

Nel corso di questi undici anni il potere in un modo o nell'altro racconta che i terroristi sono finanziati dall'Occidente e che combattono per denaro. Perché?

Perché per le persone che hanno fatto della Russia un supermarket è una questione di psicologia. Ad essi, in primo luogo, è necessario umiliare il vero avversario e farlo scendere sotto il loro livello, “ma tutto questo per denaro”. In secondo luogo, al posto del vero avversario gli è psicologicamente indispensabile vedere davanti a se qualcosa di enorme, una superpotenza, la guerra con la quale gli darà anche di sentirsi non delle Gunvor [9] o dei Bajkalfinansgrupp [10], ma dei grandi uomini di Stato.

Prendiamo le ultime dichiarazioni di Gryzlov sul fatto che i terroristi si sarebbero accordati con i liberali e di Patrušev sulla pista georgiana. E' di nuovo la stessa psicologia.

Qual è la cosa più complicata nella posizione di Gryzlov? La cosa più complicata è che nel partito “Russia Unita” ci sono anche omicidi, truffatori e pedofili. E poiché non li cacciano, un giornalista liberale potrebbe supporre che questi abbiano semplicemente pagato per il posto nel partito. Perciò i giornalisti liberali che pompano le notizie sul pedofilo Igor' Pastuchov [11] e sul criminale-accademico Petrik [12] sono le persone più sgradite a Gryzlov. Ed è andata a finire che anche il metrò l'hanno fatto esplodere loro!

E qual è la cosa più complicata nella posizione di Patrušev? Il fatto che lo FSB [13] già da molti anni lotta con la Georgia. Che vengono sempre fuori dei Giorgadze [14], degli Alik-Rynok [15], dei Levan Pirveli [16], esplodono le ferrovie, a Tskhinvali vengono sequestrati perfino dei bambini, si verificano putsch di rara idiozia. Ed ecco che con tutti questi Giorgadze, Alik-Rynok, rivolte, esplosioni, Saakashvili è ancora vivo e con le palle [16]. E chi risponde di questo? Il signor Patrušev. Quindi come non dire qui che sono i georgiani a fare esplodere il metrò?

E così la mia prima tesi è chiara. La reazione delle autorità al terrorismo è pura psicologia. I terroristi non sono un pericolo per Gryzlov. Questi fanno esplodere il metrò e non la Duma. I giornalisti sono pericolosi – perciò sono anche colpevoli. E poiché il campo informativo non ha la capacità di dilatarsi all'infinito, la tesi per cui gli atti terroristici vengono organizzati dai liberali e dai georgiani con i soldi del Dipartimento di Stato non lascia spazio per esporre le vere idee di Dokku Umarov.

La mia seconda tesi è ancora più semplice: il potere russo non ama valutare pubblicamente le idee dei sostenitori del califfato mondiale, in particolare per quanto riguarda i rapporti con l'Occidente, perché sono simili alle idee del potere russo.

I salafiti [18] combattenti ritengono che il maledetto Occidente cadrà e che la pervertita America dei crociati e dei sionisti sarà spazzata via dalla faccia della terra – e sul lago Seliger [19] insegnano la stessa cosa.

I salafiti combattenti ritengono che la democrazia sia una forma di governo pagana, inaccettabile per un vero musulmano, e che il retto governo consista nel fatto che tutta la umma [20] affida il potere al giusto califfo – e sul lago Seliger insegnano che ci governa il giusto califfo Putin.

I salafiti combattenti raccontano che sono stati I maledetti crociati in America a far saltare in aria se stessi per eliminare lo stato islamico dell'Afghanistan – e gli ideologi del Cremlino inculcano lo stesso da tutti gli schermi televisivi.

Cosicché il motivo per cui Robert Šlegel' chiede il divieto per le formulazioni dei terroristi è molto semplice: le loro idee sull'Occidente, gli USA e la democrazia coincidono con le idee dei našisti, con la sola differenza che i našisti non vogliono morire per Allah. Vogliono andare a lavorare alla Gazprom.

Questo, lo sapete, è una sorta di wahhabismo light. Senza Allah. E il Cremlino non vuole associazioni.

Julija Latynina
osservatrice della "Novaja gazeta"

07.04.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/036/02.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Per “wahhabismo” in Russia si intende l'estremismo islamico in generale.

[2] Membro del movimento giovanile pro-Putin Naši (Nostri). E' evidente l'allusione al nazismo (altrove il movimento viene definito Putin-Jugend).

[3] Sorta di ideologo del terrorismo caucasico.

[4] Anzor Èl'darovič Astemirov, ideologo del terrorismo caucasico recentemente ucciso in un conflitto a fuoco.

[5] Boris Vjačeslavovič Gryzlov, presidente della Duma.

[6] Nikolaj Platonovič Patrušev, capo del Consiglio di Sicurezza.

[7] “Caucaso-centro”, sorta di sito ufficiale dell'“Emirato del Caucaso”.

[8] Andrej Maratovič Babickij, giornalista di opposizione.

[9] Impresa petrolifera degli “amici di Putin”.

[10] “Bajkal-finanza-gruppo”, finanziaria degli “amici degli amici”, che si è presa parte delle spoglie della JuKOS.

[11] Igor' Vasil'evič Pastuchov, deputato di “Russia Unita”, condannato per violenza sessuale ai danni di un minorenne.

[12] Viktor Ivanovič Petrik, pseudo-scienziato le cui “mirabolanti” invenzioni godono dell'appoggio di importanti politici di “Russia Unita”, tra cui Gryzlov.

[13] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[14] Igor Giorgadze, ex militare e uomo politico georgiano filo-russo, arrestato per tentato colpo di stato.

[15] “Alik-Mercato”, soprannome di Aleksandr Iosifovič Ebralidze, imprenditore russo di origine georgiana intenzionato a candidarsi come presidente della Georgia per riportarla in orbita russa.

[16] Deputato filo-russo georgiano fuggito dal proprio paese dopo la “rivoluzione delle rose”.

[17] Allusione a Putin, che aveva affermato pubblicamente di voler “appendere Saakashvili per le palle”.

[18] Fondamentalisti, sostenitori del ritorno al “puro Islam”.

[19] Lago della Russia centro-settentrionale, presso cui si tengono I forum estivi dei giovani putiniani.

[20] Comunità islamica.

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