Aladašvili [1]: il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk [2] minaccia la Georgia
12 marzo 2012, 15:58
Gli esperti militari e il ministero degli Esteri georgiano vedono una minaccia nel dislocamento di uno stormo di elicotteri dell'aeronautica militare russa a Novorossijsk.
"Kavkazskij uzel" scrisse che il 29 febbraio dell'intenzione di dislocare uno stormo di elicotteri a Novorossijsk aveva riferito il comandante delle truppe aviotrasportate della Federazione Russa Vladimir Šamanov. Šamanov basava questa decisione sul fatto che la situazione in Abcasia e in Ossezia del Sud spesso si complica, la tensione nelle relazioni con la Georgia cresce. Il 2 marzo il ministero degli Esteri georgiano espresse una protesta contro questa decisione della Russia.
"Questo passo di Mosca rappresenta un'evidente e aperta minaccia indirizzata contro uno stato sovrano e non c'è alcun dubbio contro chi concretamente sia indirizzata questa ennesima azione aggressiva della Federazione Russa. E' evidente che la Russia continua una politica aggressiva indirizzata contro la Georgia, indirizzata alla distruzione dell'entità statale georgiana e allo sterminio dei civili georgiani", – si dice nella dichiarazione del ministero degli Esteri georgiano.
"Il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk appare come la preparazione di azioni di guerra"
Secondo l'esperto militare e direttore del giornale "Arsenali" Iraklij Aladašvili, il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk va preso come un'evidente e reale minaccia.
"Alla luce del fatto che è in corso un continuo riarmo in Abcasia e in Ossezia del Sud, il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk appare come la preparazione di azioni di guerra. E l'angoscia in questo senso deve venire non solo alla Georgia, ma anche alla NATO. In primo luogo la Russia non minaccerà solo la Georgia, ma anche, per esempio, un membro del Patto Atlantico, la Turchia. Se sul territorio del distretto di Gali [3] saranno dislocati i lanciamissili "Točka-U" [4] o "Iskander" [5], nel raggio d'azione dei missili si troveranno sia la Turchia, sia parte dell'Iran e questo sarà uno strumento di ricatto e un tentativo di pressione sui paesi della NATO da parte della Russia durante le trattative su questa o quella questione", – ha sottolineato Aladašvili.
A suo dire, deve causare inquietudine proprio il fatto che a Novorossijsk sarà dislocato uno stormo di elicotteri agli ordini delle truppe aviotrasportate.
"Le truppe aviotrasportate sono quelle più preparate e operative della Russia. Proprio queste entrarono a Cchinval [6] nell'agosto 2008 e sbarcarono anche a Očamčyra [7] (sono i fatti dell'agosto 2008 – nota di "Kavkazskij uzel"). Se avranno in uso gli elicotteri, ciò faciliterà le operazioni di sbarco, comunque mandare i soldati in elicottero è più sicuro e conveniente che lanciarli con i paracadute", – fa notare Aladašvili.
"La grande minaccia per la Georgia è rappresentata dalle truppe russe dislocate in Abcasia e in Ossezia del Sud"
"Il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk aumenta l'operatività delle truppe aviotrasportate russe, tuttavia comunque la grande minaccia per la Georgia è rappresentata dalle truppe russe dislocate in Abcasia e in Ossezia del Sud", – ha aggiunto Aladašvili.
"La distanza in linea retta da Novorossijsk alla frontiera georgiana internazionalmente riconosciuta sul fiume Psou è di 230 km, da là alla frontiera sul fiume Inguri è qualcosa di più. Alla velocità di 300 km/h degli elicotteri il tempo di avvicinamento può essere circa un'ora. Tuttavia non si può dimenticare che unità elicotteristiche delle truppe russe si trovano sui territori occupati della Georgia – sia in Abcasia nella base di Gudauta [8], sia in Ossezia del Sud nel distretto di Džava [9]. Queste unità possono volare fino agli oggetti strategici della Georgia ben più rapidamente", – ha indicato pure l'esperto di questioni di sicurezza e membro di "Il Sogno Georgiano è una Georgia Democratica" [10] Iraklij Sesiašvili.
"Esercitare un'influenza sulla decisione della Russia di dislocare un proprio stormo a Novorossijsk è possibile"
Il rappresentante del partito "Democratici liberi", ex ambasciatore della Georgia all'OSCE Viktor Dolidze ritiene che esercitare un'influenza sulla decisione della Russia di dislocare un proprio stormo a Novorossijsk sia possibile.
"La discussione di questa questione oggi è possibile nell'ambito dell'OCSE Secondo il proprio mandato l'Organizzazione per la Sicurezza e Collaborazione in Europa per l'appunto si occupa anche di questioni di armamenti. Proprio l'OCSE pone questioni sul dislocamento di nuovi armamenti tra i propri paesi membri. E io penso che alla Russia sarà posta questa questione. Non il fatto che questa concordi sull'annullamento di questa decisione, ma una discussione sul posizionamento di un nuovo stormo di elicotteri sarà perfettamente regolare all'OSCE", – ha dichiarato in un'intervista al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Viktor Dolidze.
In realtà oggi la comunità internazionale non ha alcun meccanismo di influenza sulla Russia per impedire il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk, ha constatato Iraklij Aladašvili.
"Nel 2007 la Russia uscì unilateralmente dal patto sulla riduzione delle armi convenzionali, secondo cui questa non avrebbe dislocato armamenti nelle zone contese. Tuttavia dopo la propria uscita dal patto, le limitazioni non si estendono ad essa. Perciò il dislocamento di uno stormo di elicotteri a Novorossijsk è una questione sovrana della stessa Russia. Né la Georgia, né chiunque altro ha ancora il diritto di ostacolare la Russia nel dislocare impianti militari dove le conviene sul proprio territorio. E' tutt'altra cosa quando la Russia disloca le proprie unità militari sui territori occupati – in Abcasia e in Ossezia del Sud. Là la Russia viola già la legislazione internazionale, tuttavia i tentativi di influenzare la sua decisione non danno risultati", – ha notato questi.
Ricordiamo che all'inizio del 2011 in una base militate della Federazione Russa in Ossezia del Sud fu ulteriormente schierata la divisione del complesso missilistico operativo-tattico (OTRK [11]) "Točka-U" con un raggio d'azione fino a 120 chilometri. Inoltre nel dicembre 2010 il ministero della Difesa russo dichiarò che non lontano da Cchinval era schierata una divisione russa di artiglieria a reazione equipaggiata con il sistema "Smerč" [12] (raggio d'azione – da 70 a 90 km). La Georgia allora espresse una protesta contro queste azioni della Russia.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "Zviad Koridze [13]: l'uscita delle truppe russe da Perevi [14] è solo l'esecuzione degli accordi del 2008", "WikiLeaks: la Russia installò armamenti in Ossezia del Sud ben prima dell'inizio della guerra", "Nicolas Sarkozy: non intendiamo importare nella NATO i problemi della Georgia", "La NATO propone alla Russia di rivedere il riconoscimento di Ossezia del Sud e Abcasia".
Autore: Beslan Kmuzov; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
Note
[1] Per uniformità trascrivo anche i nomi georgiani con la trascrizione "scientifica" del russo.
[2] Città russa sul Mar Nero.
[3] Città dell'Abcasia meridionale.
[4] "Punto-U", missile balistico.
[5] "Alessandro Magno" in arabo, missile balistico.
[6] Capitale dell'Ossezia del Sud.
[7] Città dell'Abcasia sul Mar Nero.
[8] Città dell'Abcasia sul Mar Nero.
[9] In osseto Dzau, città della parte centrale dell'Ossezia del Sud.
[10] Coalizione delle forze di opposizione georgiane.
[11] Dalla dizione russa Operativno-Taktičeskij Raketnyj Kompleks.
[12] Tùrbine.
[13] Politologo georgiano.
[14] Città della Georgia settentrionale vicino al confine con l'Ossezia del Sud.
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