Piter [1]
si prepara a ripetere l'impresa di Šein
[2]
Al candidato Putin nella sua città natale sono stati
aggiunti non meno di 170 mila voti. Da due mesi gli osservatori
inviano fatti incredibili sui brogli agli organi di potere, ma non ci
sono reazioni
27.04.2012
Oleg Šein ha appena interrotto lo sciopero della fame che si sono dichiarati pronti a farlo altre persone insoddisfatte delle violazioni alle elezioni e dei risultati ottenuti con l'aiuto di queste.
Osservatori indipendenti pietroburghesi e membri delle commissioni elettorali sono pure intenzionati a rinunciare al cibo, se il potere non li noterà in nessun altro modo. Le richieste dei pietroburghesi sono simili a quelle di quelli di Astrachan': riesame giudiziario e cancellazione dei risultati delle elezioni presidenziali nella Capitale del Nord.
Da quasi due mesi osservatori indipendenti e membri
di commissioni elettorali insistono invano ovunque e in ogni luogo
(alla Commissione Elettorale Cittadina, alla polizia, alla procura,
nei tribunali) sulle violazioni nel corso delle elezioni
presidenziali a Pietroburgo. A fine aprile 172 persone hanno firmato
e inviato una lettera aperta a Dmitrij Medvedev e all'indirizzo di
altri 12 supremi organi di potere (Duma di Stato, Corte Suprema,
Procura Generale, Comitato Inquirente, ecc.), in cui hanno
raccontato come, lavorando nei seggi, sono stati testimoni di reati.
– Abbiamo seguito le votazioni del 4 marzo in
tutti i quartieri della città, abbiamo raccolto una statistica di
violazioni mostruose, ma cerchiamo di ottenere giustizia senza
successo, – hanno raccontato alla "Novaja gazeta" gli
autori dell'appello.
– Anche noi abbiamo bisogno di cominciare uno
sciopero della fame perché Čurov
[3]
guardi il video dei nostri seggi, – ritengono gli
osservatori Inna Sergienko, Anna Moroz, Dmitrij Burakov, Valentina
Korneeva e altri (in tutto qualche decina di persone).
– Abbiamo un quadro terribile, – dice
l'osservatrice indipendente Ol'ga Sapožnikova.
– Da noi hanno picchiato delle persone! E tutto questo è nel
video! Abbiamo presentato queste registrazioni sia alla polizia, sia
alla procura, sia alla Commissione Elettorale Cittadina. Nessuna
reazione.
Sono note le cariche e i nomi di tutte le persone
menzionate e i numeri di tutte le UIK [4]
e le TIK [5] indicate. A
vederli i materiali sono scioccanti senza bisogno di alcuno sciopero
della fame.
4 marzo a Pietroburgo: 356 tra osservatori e membri
di commissioni con documenti forniti da candidati alla presidenza
non sono stati fatti entrare nei seggi. Al loro posto là si sono
trovate persone con documenti falsi.
Più di 500 veri osservatori sono stati allontanati
dai seggi con motivazioni inventate: "ostacolavano il lavoro",
"facevano riprese illegali", ecc. Quelli che rifiutavano
di lasciare i seggi sono stati allontanati con la forza e picchiati.
Quando hanno "allontanato" l'osservatore dell'UIK n. 18
Dmitrij Burakov, questi ha perso i sensi. Al membro dell'UIK n. 1797
Nikita Sorokin, invalido del II gruppo [6],
che si sposta solo con l'aiuto di bastoni, i poliziotti hanno tolto
i bastoni e spezzato le dita.
In tutto, secondo i dati degli autori della lettera,
il giorno delle votazioni circa il 20% degli osservatori
indipendenti e dei membri delle commissioni non è stato fatto
entrare nei seggi e il 25% è stato allontanato.
Al di fuori di molti seggi hanno votato più di 1000
persone – una cifra da Guinness dei Primati. Di solito la
votazione a casa va molto lentamente: 5 persone all'ora. Stavolta in
759 seggi (il 42% delle UIK di Piter) hanno votato a casa fino a
1011 persone. E in totale hanno preso parte alle elezioni "in
trasferta" 71306 persone.
Nei tre giorni prima delle elezioni a Piter sono
stati aperti 74 seggi temporanei. In questi non sono state
installate webcam e nella maggior parte di essi il giorno delle
votazioni non hanno potuto capitarci né osservatori, né
poliziotti, né membri delle TIK, né elettori. Ma secondo i
resoconti della Commissione Elettorale Cittadina, proprio in questi
seggi c'è stata un'affluenza del 100%.
Il 4 marzo nessuno è penetrato nel territorio
dell'UIK n. 1994 nel complesso commerciale "Varšavskij
ėkspress"
[7]. Però,
secondo i dati della CIK, qui hanno votato 2218 persone, il 94%
delle quali per Putin. Gli operai della fabbrica Baltijskij [8]
non sapevano dell'esistenza del seggio elettorale temporaneo n. 159
nell'impresa. Tuttavia 3236 di loro hanno sostenuto lo stesso
candidato n. 5, anche se nella fabbrica si contano in tutto 2000
lavoratori! Hanno votato attivamente per il primo ministro nei
mercati chiusi Troickij [9]
e Severnyj [10]: 2 mila
schede in ciascuno. L'hanno difeso volentieri al cimitero Smolenskoe
[11]. In tutte e sei le
UIK di qui l'affluenza è stata del 100%, le simpatie degli elettori
identiche all'affluenza.
Il numero dei votanti nei seggi temporanei è pari a
92557 persone. In tutti, tranne tre, Putin ha ottenuto la più alta
percentuale – più del 90%, nei tre restanti – oltre l'85%. Il
numero totale dei voti per questo candidato nei seggi inesistenti
ammonta a 83301.
Non pochi presidenti di UIK hanno copiato nelle TIK
i protocolli conclusivi, assicurano i firmatari dell'appello. Dopo
l'esame di 1260 protocolli è stato stabilito che il 10% di essi è
stato copiato.
Il giorno delle elezioni nelle UIK e nelle TIK sono
state presentate oltre 1100 denunce di osservatori e membri di
commissioni. Non hanno ottenuto risposta, anche se per legge le
denunce presentate il giorno delle votazioni devono essere esaminate
immediatamente, prima di dare i risultati nei seggi.
– Sono state presentate numerose denunce sia alla
procura, sia al Comitato Inquirente, ma hanno rifiutato di compiere
sia le verifiche della procura, sia quelle pre-investigative, – si
lamenta Ol'ga Sapožnikova.
– In nessun caso sono state condotte indagini e i testimoni non
sono stati interrogati. Questa inazione è criminale. Da parte
nostra sono state presentate ai tribunali di Pietroburgo circa 300
istanze. E' stata emessa solo una sentenza.
– Il 4 marzo a Pietroburgo c'erano in tutto 1938
seggi elettorali, – aggiunge Anna Moroz. – In più di un quarto
delle UIK sono state registrate violazioni. Chiediamo un'inchiesta,
l'incriminazione dei colpevoli e il riesame dei risultati delle
"votazioni": nella nostra città devono essere
riconosciuti nulli.
– Abbiamo inviato una lettera a 12 istituzioni, –
tirano le somme gli osservatori indipendenti – Sì, non siamo
andati subito per la strada del coraggioso Šein.
Siamo andati per un'altra strada, indicata dalle regole dello stato
di diritto. Ma chiediamo l'annullamento delle elezioni a Pietroburgo
con in mano gli stessi fatti di Oleg Šein.
Se avremo meno chance di attrarre l'attenzione, resterà una sola
via – lo sciopero della fame.
Come hanno confermato alla "Novaja gazeta"
all'amministrazione del presidente della Federazione Russa, la
lettera degli osservatori pietroburghesi è stata ricevuta il 23
aprile e ora viene esaminata. Alla Procura Generale e al Comitato
Inquirente della Federazione Russa hanno riferito che l'appello è
giunto il 24 aprile. La risposta ancora non è pronta.
Discorso diretto
Aleksandra KRYLENKOVA, coordinatrice dell'associazione "Osservatori di Pietroburgo":
– L'analisi dei resoconti ufficiali e dei
protocolli degli osservatori ha mostrato questo: a Vladimir Putin
nella città natale sono stati aggiunti non meno di 170 mila. Alle
elezioni a Pietroburgo sono stati usati tre tipi fondamentali di
brogli: copia di protocolli, voto fuori dal seggio di un irrealmente
grande numero di persone in casa e in seggi temporanei, molti dei
quali non si è riusciti a trovare. In queste tre direzioni i fatti
possono essere verificati. La misura dei brogli per via
amministrativa, per "giostre" [12]
e inserimenti di schede, ahimè, non si può calcolare. Perciò 170
mila voti sono una cifra "grezza". Questa non tiene conto
delle macchinazioni con i documenti per votare fuori dai seggi: in
media in città ogni UIK ha dato non meno di 30 documenti, tuttavia,
per esempio, al seggio n. 877 non hanno fatto mancare ai loro
elettori 594 documenti per votare fuori dai seggi. 25 mila voti sono
stati aggiunti a Vladimir Putin tramite la copia di protocolli. Ne
sono stati aggiunti all'incirca il 10%. Se si sommano i dati
ottenuti, si chiarisce che solo con brogli evidenti il risultato del
presidente eletto è stato migliorato del 7% (secondo le cifre
ufficiali della Commissione Elettorale Cittadina, Putin a
Pietroburgo ha avuto il 58% dei voti – nota dell'autrice).
Nina Petljanova, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/52361.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[2]
Oleg Vasil'evič Šein, candidato del partito di orientamento
social-democratico "Russia Giusta" alla carica di sindaco
di Astrachan' (Russia meridionale) che ha fatto lo sciopero della
fame per protesta contro i brogli che hanno portato alla vittoria il
candidato di "Russia Unita".
[3]
Vladimir Evgen'evič Čurov, capo della Commissione Elettorale
Centrale (CIK, dal russo Central'naja
Izbiratel'naja Komissija).
[4]
Učastkovye
Izbiratel'nye Komissii
(Commissioni Elettorali di Seggio).
[5]
Territorial'nye
Izbiratel'nye Komissii
(Commissioni Elettorali Territoriali).
[6]
Invalido grave, ma non totale.
[7]
"Espresso di Varsavia".
[8]
"Baltica", cantiere navale.
[9]
"Della Trinità" (dal nome della vicina chiesa).
[10]
"Settentrionale".
[11]
"Di Smolensk" (città della Russia occidentale, da cui
provenivano i lavoratori qui sepolti per primi), importante cimitero
sull'isola Vasil'evskij.
[12]
Brogli compiuti facendo votare le stesse persone in più seggi.
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