La seconda guerra civile
Negli anni '30 migliaia di militari dell'Armata Rossa
si misero contro il potere sovietico. Uno di essi scrisse ai propri
compagni combattenti: "Dovrete presto andare a difendere… un
branco di criminali"
13.04.2012
Andrej
Zubov, conduttore
della rubrica, dottore in Scienze Storiche, professore dello MGIMO
[1],
redattore responsabile del volume in due tomi "Storia della
Russia. ХХ secolo":
– Siamo abituati a
considerare le repressioni di massa degli anni '30 una crudele,
quasi maniacale eliminazione di persone leali al potere sovietico.
In parte fu anche così, ma non di rado, ciò sia detto a onore dei
cittadini del nostro paese, successe anche altrimenti. Molti verso
l'inizio degli anni '30 conobbero sulla propria pelle il carattere
criminale e disumano del potere sovietico e iniziarono a lottare con
esso. In questa lotta l'Armata Rossa non fu del tutto un'arma
obbediente nelle mani di Stalin e dei suoi complici. Non pochi
soldati e comandanti, presa coscienza del dilemma – il popolo o il
regime dominante – furono pronti anche in quegli anni a mettersi
dalla parte del popolo.
Lo storico Kirill
Aleksandrov, che si è molto occupato dello studio degli archivi
dell'OGPU-NKVD [2]
racconta questo, facendo i nomi di molti militari – eroi della
vera Russia.
Negli anni della Rivoluzione e della Guerra Civile,
secondo il noto enunciato di Lenin, "La Russia fu conquistata
dai bolscevichi". Ma la resistenza ad essi non terminò con
l'evacuazione delle Armate Bianche e la repressione delle rivolte
contadine negli anni 1920-1921. La successiva ondata di resistenza
di massa al potere sovietico fu legata alla lotta armata dei
contadini contro il sistema dei kolchoz da loro odiato.
Secondo i dati degli organi dell'OGPU, nel 1930 in
URSS ebbero luogo 13.453 azioni di massa contadine (tra cui 176
insurrezionali) e 55 aperte rivolte armate. In totale ad esse
parteciparono quasi 2,5 milioni di persone. La maggior parte delle
azioni anti-kolchoz si verificarono in Ucraina (4098), nella regione
del Volga (1780), nel Caucaso del Nord (1467), nelle regioni
centrali e delle Terre Nere [3]
(1373) e di Mosca (676) e in Siberia (565). Per la trojka dell'OGPU
passarono nel 1930 179.620 persone, di cui 18.966 furono condannate
alla fucilazione dai cekisti [4].
I più popolari slogan e appelli degli insorti in vari luoghi
suonavano così:
"Abbasso la collettivizzazione, viva la stolypinščina [5]!" (Repubblica Socialista Sovietica [6] Ucraina);
"Abbasso il potere sovietico e i kolchoz" (RSS Ucraina, Territorio del Caucaso del Nord della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa [7]);
"Abbasso il comunismo leninista. Forza zar, proprietà individuali e antiche leggi" (RSS Ucraina);
"Il potere sovietico è un nemico, la religione un'amica" (Regione centrale e delle Terre Nere della RSFSR);
"Abbasso i tiranni comunisti. Viva la libertà di parola e il libero lavoro contadino" (Media regione del Volga);
"Cittadini, ponetevi come un sol uomo in difesa dell'Assemblea Costituente, unica espressione della vera volontà del popolo" (Regione di Mosca);
"Viva il capitalismo, lo zar e Dio, abbasso l'autocrazia del comunismo" (Regione centrale e delle Terre Nere della RSFSR);
"Contadini, prendete armi, bastoni, coltelli e forconi, ognuno ciò che ha, bruciate, assalite i comunisti, prendete il potere nelle vostre mani prima che sia tardi" (Siberia occidentale).
Gli insorti male armati non avevano comandanti
qualificati e soffrivano di acute carenze di munizioni. La
schiacciante superiorità tecnico-militare dell'avversario non gli
lasciò alcuna chance.
Ben maggiore inquietudine causò a Stalin la
situazione nell'Armata Rossa degli Operai e dei Contadini. Nelle
truppe c'era una sorda agitazione. Nel 1932 le Sezioni Speciali
dell'OGPU con l'aiuto di misure investigative registrarono nelle
truppe 313.762 casi di enunciazioni politiche negative e 5.054 di
enunciazioni sediziose e nel 1933 rispettivamente 346.711 e 4.148.
Di manifestazione di "umori antisovietici" i cekisti
accusarono 230.080 militari dell'Armata Rossa e della Marina, 48.706
sottufficiali e 55.777 rappresentanti degli ufficiali di medio
rango. Tenendo conto del fatto che il numero di membri delle liste
della RKKA [8] negli anni
1932-1933 oscillava tra 675 e 740 mila persone, erano cifre serie.
La voce del popolo
Sugli umori dei militari dell'Armata Rossa di quel
tempo testimoniano le delazioni delle sezioni speciali degli organi
dell'OGPU-NKVD e le prove materiali allegate alle denunce.
"In paese tutti rubano, tolgono diritti e deportano. Alle lezioni politiche la guida politica dichiara che all'estero i lavoratori sono sfruttati. Guardate quanti disoccupati vivono da noi e nessuno ha nulla da mettere sotto i denti. Se solo i paesi stranieri si sollevassero e là ammazzassimo tutti i comunisti come carogne, li infilzassimo con i forconi. <…> Ci spremono tutti i liquidi… Anche sotto Kolčak [9] si stava meglio" (militare non identificato della 21.a divisione dell'artiglieria dell'Armata Rossa, distretto militare Siberiano, primavera 1930).
Il 15 marzo 1932 nella scuola del 10° reggimento di artiglieria del distretto militare del Caucaso del Nord (SKVO [10]) a un membro del VKP (b) [11], l'allievo Jas'ko, fu trovato un messaggio: "Fratelli, c'è odore di polvere da sparo. Picchia i comunisti, tuoi nemici".
Il 23 aprile 1932 all'ingresso della stanza della cellula del partito del battaglione chimico separato dello SKVO fu trovato un foglio anonimo: "Compagno commissario, Lei dice che facciamo la promessa (del militare della RKKA – nota dell'autore) a operai e contadini che lotteremo fino alla fine per loro. Ma io prendo il coraggio di assicurarvi che verrà un tempo in cui non difenderemo i comunisti, carogne come voi. Non prenderemo in mano le armi, se voi conoscete la politica, noi conosciamo la nostra professione. Abbasso la guerra, abbasso il potere sovietico, abbasso i kolchoz – fai guerra all'URSS".
"Nel primo combattimento mettere una palla in fronte prima al comandante di battaglione e poi al resto degli ufficiali e passare dalla parte dei bianchi" (il militare della 4° compagnia del 65° reggimento Popov, SKVO, luglio 1932).
Il 12 agosto 1932 su un muro del magazzino di foraggio del 221° reggimento di artiglieria (SKVO) fu scoperta la scritta: "Compagno militare dell'Armata Rossa, ricorda che il tuo nemico sono i comunisti. Sono certo che in caso di guerra, che a breve tempo ci sarà, in primo luogo volgeremo le nostre armi contro i nostri nemici comunisti e komsomol'cy [12] e con grande successo elimineremo questo contagio".
Il 13 agosto 1932 nella divisione studentesca del 1° reggimento di artiglieria (distretto militare del Volga) furono trovati 4 esemplari di un foglio manoscritto: "Non ci permettono di pensare e parlare, ci tengono semi-affamati e al contempo affermano che anche questo è socialismo. Per noi studenti è tempo di guardare al di là del paravento chiamato socialismo. Esso copre un branco di rapinatori, assassini e truffatori".
"Il ringhio sibilante delle sirene, i pesanti sospiri delle fabbriche e il morto sciabordio delle masse d'acqua delle dighe dello Dneprostroj [13] e del Volchovstroj [14] è il gemito di decine di migliaia di proletari e contadini estenuati dal duro lavoro e dallo stomaco vuoto. Questo sangue di milioni di lavoratori si è mischiato al sudore freddo e adesso fa girare pesanti macine e potenti turbine" (dalla lettera aperta del 6 settembre 1932 alla cellula del partito del comandante di plotone dell'81.a divisione Ionov. Arrestato il 28 settembre).
Il 3 novembre 1932 nel 250° reggimento di artiglieria (Distretto militare di Mosca, MVO [15]) sul cancello della mensa ufficiali fu scoperto un foglio anonimo: "Compagni militari dell'Armata Rossa, forse per una grassa zuppa avete venduto il paese, i figli. Vi nutrono per mandarvi al macello. Dovrete presto andare a difendere… un branco di criminali, che hanno portato il paese al disonore, alla fame e alla miseria. Saccheggiano i vostri cari alla luce del sole. Salvate piuttosto il paese. Viva la libertà e la democrazia!"
"Non c'è bella vita da nessuna parte (…). La gente nei kolchoz fa la fame e dice: "F… vostra madre [16], comunque ci toccherà combattere con voi" (il militare dell'Armata Rossa Nikolaj Prokopov dello squadrone di cavalleria della 28.a divisione di artiglieria (SKVO). Arrestato il 17 febbraio 1933).
"Ovunque ci dicono che in Germania c'è la fame, che là i lavoratori fanno la fame, ma che si fa da noi? Non è in Germania la fame, ma da noi» (il capo del 2° settore della II direzione del quartier generale della RKKA, l'ex štabs-kapitan [17] Grigorij Vasil'ev, dicembre 1934. Arrestato).
"Se i contadini avessero che sarebbe stato di loro, indubbiamente non sarebbero andati con i bolscevichi, perché una parte dei contadini è stata esiliata, una parte è finita sotto il ghiaccio e gli altri sono stati cacciati nei kolchoz" (l'allievo della 1.a batteria della scuola di artiglieria di Kiev Širjaev alla lezione di storia del VKP (b) il 3 gennaio 1935. Arrestato insieme all'allievo Čabanov, che l'aveva appoggiato).
"Che eroe è stato Nikolaev, che ha ucciso Kirov [18]. Peccato che non abbiano ucciso Stalin, se si trovasse un eroe del genere" (il militare dell'Armata Rossa Aleksandr Smoljanec del 138° battaglione di artiglieria, distretto militare di Kiev, agosto 1936. Arrestato).
Il caso della "Primavera"
I documenti e i materiali della prima metà degli
anni '30 oggi accessibili ci permettono di dire che di certo non
sempre i "gruppi antisovietici" esistevano solo
nell'immaginazione dei cekisti. Con questi non solo si fabbricavano
i falsi delle indagini, ma si tenevano procedimenti che avevano un
risvolto del tutto reale. La guerra non dichiarata del potere contro
i contadini si rifletteva sullo stato dell'esercito nel modo più
deciso. E sarebbe stato strano se non fosse seguita una tale
reazione sociale.
Ancora alla fine degli anni '20 l'altissima
nomenclatura del VKP (b) temeva seriamente "azioni
controrivoluzionarie" con la partecipazione di militari. Negli
anni 1929-1930 dalle fila della RKKA furono cacciare 16.695 persone
appartenenti a "elementi di classe estranei". Secondo
l'ordine n. 251/119 dell'OGPU del 9 agosto 1930 "Sulla lotta
alla controrivoluzione e allo spionaggio nei reparti dell'Armata
Rossa" in meno di due anni i cekisti liquidarono tra le truppe
594 organizzazioni e gruppi controrivoluzionari e arrestarono 2603
loro membri, tra cui 106 rappresentanti degli ufficiali e del
comando.
Nell'agosto 1930 con la liquidazione del "Quartier
generale della riva sinistra [19]
delle truppe degli Insorti" nel distretto di Borzna [20]
del circondario di Konotop della RSS Ucraina cominciò il famoso
caso dell'organizzazione sotterranea nell'Armata Rossa (con centro
nel distretto militare ucraino). Più tardi questo clamoroso caso
ebbe il nome operativo "Primavera", secondo una delle
versioni per via della preparazione del rivolgimento, indicato dai
congiurati inizialmente per la primavera 1930, ma poi rinviato alla
primavera 1931. Principali attori della "Primavera" furono
ex generali e ufficiali dell'esercito imperiale, "specialisti
militari" capitati al servizio dell'Armata Rossa in varie
circostanze.
La quota di "specialisti militari" nei
quadri di comando della RKKA nella misura in cui il potere sovietico
cessò di aver bisogno degli ex ufficiali, diminuì costantemente:
75% nel 1918, 34% nel 1921, 12,5% nel 1931. In tutto per il caso
"Primavera" furono arrestate 3496 persone, per la
stragrande maggioranza "specialisti militari". Una delle
principali guide del complotto era ritenuto il principale capo
militare di Kiev, il cavaliere di san Giorgio ed ex generale di
divisione Vladimir von Olderogge. Questi fu fucilato nella notte
del 27 maggio 1931 a Charkiv con l'accusa di aver guidato
un'organizzazione sotterranea in Ucraina costituita da ex ufficiali.
Nel 1974 il tribunale militare del distretto militare di Kiev
riabilitò post-mortem Olderogge "per mancanza di indizi di
reato". Ciò dette un fondamento per dichiarare fabbricato
tutto il caso. Ma i suoi materiali lasciano ancora un sacco di
domande.
Nel 1930 nel 20° reggimento della 7.a divisione di
artiglieria, che era comandato Jakov Štrombach,
più tardi fucilato per il caso "Primavera", fu
denunciata una massiccia sparizione di armi. Sparirono 300 fucili, 2
mitragliatrici, decine di migliaia di cartucce e delle granate. Con
l'accusa di aver trasmesso armi al quartier generale dei contadini
insorti sulla riva sinistra furono arrestati il comandante del
reggimento e il suo attendente.
Resistenza singola
Molti gruppi sotterranei sorsero senz'alcun legame
con la "Primavera". Altri avversari di Stalin agirono da
soli. Nel febbraio 1930 nel distretto militare del Volga fu
arrestato l'attendente del comandante del 95° reggimento di
artiglieria Smirnov, risultato essere un colonnello dell'Esercito
dei Volontari [21]
nascostosi per 10 anni sotto un altro cognome. Nel corso della
perquisizione in casa di Smirnov i cekisti portarono via 4 casse di
cartucce. Con le armi attraverso la frontiera polacca cercò di
scappare il comandante di plotone del 192° reggimento della 64.a di
artiglieria Poptus.
A primavera il comandante di plotone della 45.a divisione di artiglieri Gluščenko cercò di unire intorno a se un gruppo di persone che professavano le sue stesse idee. A nome dell'"Unione per la liberazione" Gluščenko diffuse nel reggimento qualche foglio con questo contenuto: "Cittadini! Il terrore bolscevico si è rafforzato, il popolo sopporta sofferenze sotto la schiavitù bolscevica dei comunisti. I comunisti sono diventati essi stessi doppiogiochisti, trasformano i contadini in colonia. Alle armi contro il comunismo. Per la libertà e il lavoro, per la vita libera".
A luglio a Novgorod-Volynskij [17]
i cekisti scoprirono un'organizzazione cospirativa, a capo della
quale si trovava il comandante smobilitato di un reparto del 131°
reggimento di artiglieria e membro del VKP (b) Neščadimenko.
Nel gruppo di Neščadimenko
si trovavano circa 10 tra combattenti e comandanti, che si
erano posti come scopo la preparazione di una rivolta nel reggimento
e la presa delle armi. Furono arrestati tutti.
Nel maggio 1931 fu scoperta un'organizzazione
cospirativa nel 12° reggimento della 4.a divisione di artiglieria
(distretto militare Bielorusso), i cui membri preparavano una
rivolta e intendevano andare in Polonia con le armi. Il capo del
gruppo era il capo del quartier generale di un battaglione del 12°
reggimento Ivan Ljucko – riuscì a fuggire dal reparto verso la
frontiera e morì in una sparatoria con i cekisti.
Il 7 settembre 1934 gli agenti dell'UNKVD [23]
della regione di Mosca arrestarono un gruppo di militari della 23.a
brigata aerea con a capo l'attendente del comandante di plotone di
una compagnia Sučkov.
Da lui durante la perquisizione presero due "proclami
controrivoluzionari", compreso un piano per condurre propaganda
anti-stalinista nella propria compagnia.
Un fatto straordinario fu il disperato intervento
del capo del quartier generale della divisione di artiglieria del
campo cittadino di esercitazioni moscovita dell'Osoaviachim [24]
Artëm
Nachaev. All'alba del 5 agosto 1934 cercò di sollevare una
rivolta armata nelle caserme "Krasnoperekopsk" [25]
della Divisione Proletaria Moscovita di Artiglieria a Mosca. L'ex
membro del VKP (b) Nachaev condusse una divisione (200 combattenti)
nelle caserme del 2° reggimento, schierò i partecipanti alle
esercitazioni e si rivolse a loro con un fervido discorso, indicando
agli ascoltatori la piena perdita delle conquiste della rivoluzione
e anche la presa di impianti, fabbriche e terre da parte di un
mucchio di comunisti. Secondo Nachaev, lo stato staliniano aveva
schiavizzato operai e contadini e aveva distrutto la libertà di
parola. Terminò il proprio discorso con l'appello: "Abbasso la
vecchia dirigenza, viva la nuova rivoluzione, viva il nuovo
governo!"
Con un gruppo di combattenti che lo sostenevano il
valoroso comandante cercò di irrompere nel vano delle guardie per
armare la divisione con fucili da combattimento. Ma le guardie
aprirono il fuoco e dispersero gli assalitori. Nachaev fu preso e
fucilato a dicembre per decisione del Politbjuro.
Voli in sogno e in realtà [25]
Le fughe di aerei dall'Unione Sovietica si fecero
più frequenti. Così, per esempio, il 1 febbraio 1927 fuggì in
volo in Polonia l'ex sottufficiale Klim, comandante del 17° reparto
aereo. Più tardi cambiò cognome e si trasferì negli USA. Nel 1931
i cekisti arrestarono un aviatore-collaudatore, Trenin, che
intendeva fuggire in aereo in Polonia. Durante la perquisizione
dell'appartamento di Trenin scoprirono due "proclami
controrivoluzionari", che questi intendeva pubblicare
all'estero. In particolare Trenin scriveva: "Noi, aviatori
militari dell'Armata Rossa, non abbiamo sopportato l'accanito
sfruttamento, abbiamo spezzato le banditesche catene bolsceviche e
siamo giunti in volo sotto il vostro libero tetto". Durante
l'interrogatorio l'aviatore dichiarò: "L'esercito è il
baluardo di un mucchio di persone che ha preso il potere e coperto
dalle baionette fa violenza a una popolazione di 150 milioni di
persone".
Il 26 marzo 1933 passò in volo in Polonia dal
distretto di Smolensk [26]
l'aviatore del 57° reparto aereo Kučin.
Dietro di lui su un caccia fuggì in volo anche il suo tecnico
Strižov.
Nel 1934 passò in volo sul territorio della Lettonia dal distretto
militare di Leningrado Georgij Kravec e nel 1938 su un aereo U-2
passò sul territorio della Lituania il capo dell'aero-club di Luga
[27], il primo tenente
Vasilij Uniševskij,
morto nel 1944 nella Luftwaffe.
Malgrado il Grande Terrore
Il Grande Terrore degli anni 1937-1938 non indebolì
gli umori di protesta. Gli dette un nuovo impulso la dura guerra con
la Finlandia dell'inverno 1939-40. I documenti dei bollettini delle
procure distrettuali e delle delazioni delle Sezioni Speciali della
NKVD mostrano evidentemente che 20 anni dopo la conclusione formale
della Guerra Civile il potere non era riuscito ad ottenere neanche
una parvenza di "pace sociale":
"Durante la guerra i contadini non perdoneranno il potere sovietico degli anni 1932-1933 e in caso di guerra andrà contro il potere sovietico" (i militari dell'Armata Rossa del 17° plotone chimico separato Stepan Lobojko, Andrej Ivčenko, Stepan Gapčenko, KVO [28], estate 1937. Arrestati).
"Datemi le cartucce, sparo a tutti i comunisti e ai komsomol'cy" (il militare del 132° reggimento di artiglieria Ivan Baranov, KVO, agosto 1937. Arrestato).
"Il potere sovietico ha mandato il grano all'estero di proposito perché i contadini morissero di fame e andassero nei kolchoz" (il militare dell'Armata Rossa del reggimento del 6° corpo d'armata Ivan Tovkalin, KVO, agosto 1937).
"Il partito e il governo hanno cacciato a forza i contadini nei kolchoz, hanno rovinato i contadini. Nel 1933 per via della collettivizzazione moti contadini morirono di fame, i collettivi li portarono alla fame e alla morte. Il partito si è messo in un vicolo cieco e cerca un'uscita creando nemici e distruggendoli" (il militare dell'Armata Rossa del 71° reggimento della 24.a divisione di artiglieria Nikolaj Didimov, KVO, autunno 1937. Arrestato).
"La dittatura del proletariato è l'oppressione di tutti, tra cui i contadini" (la guida politica del 186° reggimento della 52.a divisione di artiglieria del Turkestan [29] Efim Kaplan, KVO, autunno 1937).
"E' giunto il tempo di fare i conti con i comunisti per i tre bambini perduti nel 1933" (il militare dell'Armata Rossa Ivanov, compagnia di trasporto del 146° reggimento della 44.a divisione di artiglieria, inverno 1939-40).
"Falce e martello – morte e fame" [30] (il militare dell'Armata Rossa Lavrenko, 204.a divisione anticarro della 163.a divisione di artiglieria, inverno 1939-40).
"Se i finlandesi ci prendessero prigionieri, ci si potrebbe arrendere e poi in prigionia volgere le baionette contro i nostri comandanti" (il militare dell'Armata Rossa Kozyrev, 3.a compagnia del 246° battaglione separato del genio del 47° corpo d'armata di artiglieria).
Nell'estate 1940 tra i materiali sullo stato morale e politico delle truppe del distretto militare speciale di Kiev, allora uno dei principali distretti occidentali dell'Unione Sovietica, giunse un comunicato speciale su un avvenimento eccezionale nella 7.a divisione di artiglieria di Černigov [31] della 12.a armata. Per ironia del destino – quella stessa divisione, in cui dieci anni prima avvenne la misteriosa scomparsa di 300 fucili e due mitragliatrici. A nome del comandante del 300° reggimento di artiglieria insieme ad altre lettere giunse un appunto anonimo scritto in brutta calligrafia. Un combattente ignoto scriveva: "Compagni combattenti! Capite bene che comandanti e commissari vi ingannano, vi maltrattano. Andate stracciati, affamati e gelati e non sapete perché andate a combattere contro la Romania. Prendete le armi contro i soviet e abbasso il potere dei soviet. Basta ingannare gli uomini combattenti, dategli libertà, date il pane ai contadini".
L'appunto fu scoperto dagli addetti politici il 22
giugno 1940.
Alla guerra più sanguinosa mancava esattamente un
anno.
Sull'autore
Kirill Michajlovič ALEKSANDROV, candidato in Scienze Storiche. Nato nel 1972 a Leningrado. Ha terminato gli studi nella facoltà di Scienze Sociali della RGPU [32] "A.I. Herzen" nel 1995. Dal 1992 si occupa continuamente di studi negli archivi di Russia, USA e RFG. Dal 2005 è primo collaboratore scientifico di "Storia della Russia", lavora alla facoltà di Lettere dell'Università Statale di San Pietroburgo. Dottorando dell'istituto di Storia dell'Accademia Russa delle Scienze di San Pietroburgo. Si occupa di storia militare, di storia dell'emigrazione militare russa e della protesta anti-stalinista degli anni 1927-1945. Autore dei libri "I soldati russi della Wehrmacht" (Мosca, 2005), "Il corpo ufficiali dell'armata del generale di brigata A.A. Vlasov [33] negli anni 1944-1945" (Мosca, 2009) e altri. Autore e redattore della raccolta "Sotto i tedeschi" (San Pietroburgo, 2011)."Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/52118.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Moskovskij
Gosudarstvennyj Institut Meždunarodnych Otnošenij
(Istituto Statale per le Relazioni Internazionali di Mosca).
[2]
Ob''edinënnoe
Gosudarstvennoe Političeskoe Upravlenie
(Direttorato Politico Unitario dello Stato) e Narodnyj
Komissariat Vnutrennich Del (Commissariato
del Popolo per gli Affari Interni), due nomi della polizia politica
di Stalin.
[3]
Fertili praterie della Russia centro-meridionale.
[4]
Membri della ČK
(Črezvyčajnaja
Komissija po bor'be s kontrrevoljucej i sabotažem
– Commissione Straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e
al sabotaggio), la prima polizia politica sovietica e per estensione
agenti segreti.
[5]
Sorta di "utopia conservatrice" del ministro degli Interni
zarista Pëtr Arkad'evič Stolypin, che voleva trasformare i
contadini in piccoli proprietari per concessione statale.
[6]
In seguito RSS.
[7]
In seguito RSFSR.
[8]
Raboče-Krest'janskaja
Krasnaja Armija (Armata
Rossa degli Operai e dei Contadini).
[9]
Aleksandr Vasil'evič Kolčak, comandante delle forze
anti-bolsceviche nella Guerra Civile.
[10]
Dalla dicitura russa Severo-Kavkazskij
Voennyj Okrug.
[11]
Vserossijskaja
Kommunističeskaja Partija (bol'ševikov),
"Partito Comunista Pan-russo (dei bolscevichi)".
[12]
Membri della KOMmunističeskij
SOjuz MOLodëži
(Unione della Gioventù Comunista). Il rilievo grafico è mio.
[13]
"Cantiere dello Dnepr", cantiere della diga sullo Dnepr
presso Zaporižž'ja, nell'Ucraina meridionale.
[14]
"Cantiere del Volchov", cantiere della diga sul fiume
Volchov, nella regione di San Pietroburgo.
[15]
Dalla dicitura russa Moskovskij Voennyj Okrug.
[16]
"Fotti tua madre" è la più classica imprecazione russa.
[17]
Grado pre-rivoluzionario tra tenente e capitano. Il corsivo è mio.
[18]
Pseudonimo del politico Sergej Mironovič Kostrikov, il cui omicidio
dette il via alle grandi purghe staliniane.
[19]
Presumibilmente dello Dnepr.
[20]
Città dell'Ucraina settentrionale.
[21]
Armata controrivoluzionaria della Guerra Civile.
[22]
Ora ufficialmente Novohrad-Volyns'kyj, città dell'Ucraina
nord-occidentale.
[23]
Upravlenie Narodnogo Komissariata Vnutrennich Del (Direzione
del Commissariato del Popolo per gli Affari Interni).
[24]
Obščestvo SOdejstvija oborone, AVIAcionnomu i Chimičeskomu
stroitel'stvu (Società per la Promozione della Difesa,
dell'Aviazione e della Chimica), organizzazione paramilitare di
appoggio all'Aviazione sovietica.
[25]
Titolo di un film sovietico del 1982.
[26]
Città della Russia occidentale.
[27]
Città della Russia occidentale.
[28]
Kievskij Voennyj Okrug (Distretto Militare di Kiev).
[29]
Repubblica socialista sovietica dell'Asia Centrale.
[30]
In russo "falce" (serp) fa assonanza con "morte"
(smert') e "martello" (molot) con "fame"
(golod).
[31]
Oggi ufficialmente Černihiv, città dell'Ucraina settentrionale.
[32]
Rossijskij Gosudarstvennyj Pedagogičeskij Universitet
(Università Pedagogica Statale Russa).
[33]
Andrej Andreevič Vlasov, generale sovietico passato dalla parte dei
nazisti durante la II guerra mondiale.
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