I corpi delle persone uccise
nell'operazione speciale in Daghestan sono stati consegnati ai
familiari dopo che questi hanno sottoscritto di non avere rimostranze
nei confronti degli agenti delle strutture armate
16 giugno 2012, 17.50
In Daghestan l'abitante di Južno-Suchokumsk
Chajdarbek Magomedgadžiev
ha dichiarato che i collaboratori del comitato inquirente del
Daghestan hanno permesso di togliere dall'obitorio di Machačkala
[1] il cadavere di
suo figlio Abdulaziz Magomedgadžiev,
ucciso nel corso di un'operazione speciale l'8 giugno, solo dopo aver
ricevuto certificazione scritta che i parenti non avevano rimostranze
nei confronti delle strutture delle forze dell'ordine. A quanto ha
detto, dopo la stessa procedura sono stati consegnati i corpi di
altre tre persone uccise.
Come riferì "Kavkazskij uzel", l'8 giugno a Južno-Suchokumsk, 312 km a nord-ovest di Machačkala, fu introdotto il regime di operazione antiterroristica. Nell'appartamento di un condominio furono bloccati dei presunti militanti. Nel corso dell'operazione speciale furono uccise sei persone. Secondo le informazioni dello NAK [2], gli uccisi furono identificati come il leader del gruppo "di Kizljar [3]" Rustam Gasanov, sua moglie Džamilja Makagadžieva, che era ricercata, Magomed Abdulmuslimov, nativo del distretto di Zimovniki della regione di Rostov [4], Abdulaziz Magomedgadžiev, nativo della regione di Tjumen' [5] e Nurmagomed Magomedov, abitante di Južno-Suchokumsk. Fu identificato anche il nativo e padrone dell'appartamento, il nativo e abitante di Južno-Suchokumsk Chajbulla Labazanov.
"Per una settimana abbiamo richiesto che ci
restituissero il corpo, ma ci hanno mandati da una persona all'altra.
Ieri hanno restituito il corpo di mio figlio, ma fin dall'inizio al
Comitato Inquirente ci hanno chiesto che sottoscrivessimo di non
avere alcuna rimostranza nei confronti degli agenti delle strutture
armate. Ci è toccato scriverlo. Simili richieste sono state
presentate anche ai familiari di Magomed Abdulmuslimov, Nurmagomed
Magomedov e Chajbulla Labazanov. Anch'essi hanno concordato, abbiamo
subito consegnato alla terra i corpi di tutti e quattro i ragazzi",
– ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel"
Chajdarbek Magomedgadžiev.
A loro volta al reparto di servizio del Comitato
Inquirente hanno dichiarato di non sapere niente delle informazioni
che ha riferito al "Kavkazskij uzel" Chajdarbek
Magomedgadžiev.
Ricordiamo che Chajdarbek Magomedgadžiev il 12 giugno dichiarò che suo figlio non aveva niente a che fare con le organizzazioni armate clandestine. Secondo le informazioni date da questi, suo figlio aveva 24 anni, si era sposato di recente e faceva qualche lavoretto nel campo delle costruzioni.
Abdulaziz, come afferma suo padre, non era nella lista della polizia e le notizie dello NAK sulla sua complicità con i militanti non corrispondono alla realtà.
"Abdulaziz non ha mai avuto a che fare con i
militanti, non ha mai tenuto un'arma in mano. Abbiamo anche un
certificato del ministero degli Interni del Daghestan, dov'è scritto
nero su bianco che mio figlio non era complice di niente", –
ha raccontato il padre dell'ucciso.
"L'8 giugno Abdulaziz con dei conoscenti era
ospite dell'amico Chajbulla Labazanov. Ciò che successe in seguito
mi è stato reso noto dai vicini di Labazanov. Improvvisamente uomini
delle strutture armate in armi circondarono il condominio, insieme ad
essi giunsero delle BMP [6]
con le mitragliatrici spianate. Senza avvertimento hanno aperto il
fuoco sull'appartamento dove si trovava mio figlio e i suoi amici
disarmati. Abdulaziz riuscì a saltare dalla finestra, ma gli
spararono alle gambe, in seguito lo uccisero a colpi d'arma da fuoco
da una BMP che si era avvicinata", – ha raccontato Chajdarbek
Magomedgadžiev.
"Hanno ucciso mio figlio tre giorni fa, per un
giorno intero il corpo è stato sulla via strada, non hanno permesso
a nessuno di avvicinarsi a lui, non ci hanno spiegato niente, hanno
detto che consegneranno il cadavere dopo aver ricevuto il permesso da
Machačkala,
ma non hanno comunque consegnato il corpo. Il 10 giugno hanno portato
il corpo a Machačkala,
l'hanno posto nell'obitorio locale, hanno promesso di consegnarlo
dopo le feste [7], non so
cosa sarà ", – ha raccontato l'11 giugno il padre
dell'ucciso.
Il 15 giugno Chajdarbek Magomedgadžiev
insieme ad altri familiari delle persone uccise nell'operazione
speciale ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel"
che non avevano comunque consegnato il corpo.
Di non avere informazioni sulla mancata consegna dei
corpi degli uccisi ha dichiarato il primo assistente del capo
dell'ufficio stampa del Comitato Inquirente del Daghestan Rasul
Temirchanov. "Non so di che si tratti, ma i corpi devono essere
consegnati subito dopo aver ricevuto le carte dallo FSB [8]
e dal ministero degli Interni del Daghestan", – ha notato.
Il "Kavkazskij uzel" segue la situazione in Daghestan e tiene la cronaca degli scontri armati avvenuti là.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "In Daghestan tre ignoti hanno organizzato una sparatoria e un'esplosione in un caffè", "In Daghestan sono stati fatti esplodere due sostegni della LĖP [9]", "A Machačkala Nurmagomed Chizriev [10] bloccato in casa si è arreso agli agenti delle strutture armate dopo le trattative".
Autore: Achmed Magomedov; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/208242/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1]
Capitale del Daghestan.
[2]
Nacional'nyj
Antiterrorističeskij Komitet
(Comitato Nazionale Antiterroristico).
[3]
Città del Daghestan settentrionale.
[4]
Città della Russia meridionale.
[5] Città della
Siberia occidentale.
[6] Boevye
Mašiny Pechoty
(Veicoli da Combattimento di Fanteria).
[7]
Il 12 giugno è il Giorno della Russia, quello della proclamazione
della sua sovranità.
[8]
Federal'naja
Služba Bezopasnosti (Servizio
Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.
[9]
Linija
ĖlektroPeredači
(Linea di Trasmissione Elettrica).
[10]
Terrorista ricercato.
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