la verita' del крымск: forse volevi dire del Курск?
a machačkala c'è la guerra: vedi qui
alluvione a gelend: semmai Gelendžik...
andrej bykov: vedi qui
andrey spiridonov contro putin: vedi qui
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bono canta frank sinatra: semmai con Frank Sinatra...
c'è più tra zero e uno che non tra uno e cento: vedi qui e qui
cagliani giulio morto in russia: vedi qui
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cerca lavoro lavandaia cell pa: qui non si trova lavoro. Lo so bene
chasavjurt: vedi qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui
circassia contro olimpiadi: vedi qui e qui
correzioni di solecismo: vedi qui
criminalità religiosa in russia: Pussy Riot?
david bowie vede con la pupilla dilatata: vedi qui
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eschilo a chi tiene il piede fuori dalla sventura è facile dare consigli a chi soffre.: vedi qui
faccendiere reitano: chi è?
fax simile di discorso per pensionamento: fax simile?
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furia distruttiva: vedi qui
giochi russi per bambini: qui non ce ne sono
i russi giocano ai videogiochi: certo...
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la città di krasnodar dopo l'alluvione: doveva essere in brutte condizioni...
la dittatura della legge di putin: vedi qui, qui e qui
la russia invia navi e soldati in siria: vedi qui
laura razzoli carrara: vedi qui
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mannarino contro i neocatecumenali: ?
matteo fritella: sconosciuto
morti kubani: forse cubani...
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pornu stare in senegal: cioè?
putin inaugura il suo ponte: quale ponte?
qualcuno conosce racconti sulla fratellanza fra popoli: io no...
questo amore prende il sopravento: mi fa piacere...
racconto di verga palindromo: non esiste
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svetlana severnaja era cat: com'era???
tol' jatti: Tol'jatti
vanessa bassi: vedi qui
yachy e putin: Yachy?
31 agosto 2012
30 agosto 2012
La Gazprom si prepara a sfregiare San Pietroburgo
L'"Ochta-centr" [1]
avrebbe potuto diventare una tragedia per Pietroburgo, ma il
"Lachta-centr" [2]
è già una farsa
Grattagas-2 [3]
29.08.2012
L'amministrazione di Pietroburgo ha dato il permesso
alla costruzione della prima tappa del complesso sociale e d'affari
"Lachta-centr" pianificato dalla Gazprom.
La "fiche" principale del progetto, come
d'uso, è una torre alta oltre le nuvole. Ma se volevano innalzare
il tristemente noto "Ochta-centr" a 400 metri d'altezza,
la nuova "pannocchia" si prepara a innalzarsi a 500 e
conterà 86 piani.
Tutto si ripete nella Capitale del Nord.
In primo luogo, come pure nel caso del
"Gratta-gas-1" (cioè l'"Ochta-centr"), questa
costruzione suscita grandi dubbi di legalità. L'altezza limite
permessa dalla legge in questa zona è di 27 metri. Il che, come
raccontava la "Novaja gazeta" un anno fa, non ha impedito
alle autorità di Piter [4]
di dare il permesso per una "deroga dai parametri limite"
fino a 500 metri. Con il pretesto del "carattere sfavorevole"
del lotto di terreno. Noteremo: comprato spontaneamente dalla
Gazprom, che adesso assicura che là non si può costruire in alcun
modo un edificio di 27 metri di altezza, ma uno di 500 metri –
prego.
Che il permesso per la "deroga" sia stato
lasciato in vigore dal tribunale non conferma affatto la sua
legalità, ma solo il coinvolgimento del tribunale. Che si è
rifiutato di ammettere l'evidenza: l'unico argomento in favore del
permesso per la "deroga" è l'incapacità del costruttore
di rientrare con i propri "appetiti" nei parametri
stabiliti dalla legge.
In secondo luogo, questa costruzione è letale per
la celebre skyline di Pietroburgo. Ancora un anno fa alle autorità
cittadine fu presentata una valutazione, secondo cui la torre
sarebbe stata visibile dal Lungofiume del Palazzo [5]
e dal Ponte della Trinità [6].
Il che viola assolutamente la legge cittadina che non consente la
comparsa di nuove "dominanti" sullo sfondo dei panorami
storici. E ora nel sito ufficiale del progetto sono esposti i
risultati di un'analisi visuale fatta per ordine dell'investitore
stesso dall'Istituto per le Tecnologie Informative Geografiche. E
anch'essi confermano: il "Grattagas-2" sarà ottimamente
visibile dal centro della città. Tra l'altro dal Lungofiume del
Palazzo, deformando le vedute "da cartolina" della
Fortezza di Pietro e Paolo [7]
e dalla Strelka [8]
dell'Isola Vasil'evskij. La torre comparirà anche sullo sfondo dei
panorami protetti della riva meridionale del Golfo di Finlandia, di
Petrodvorec [9] e di
Strel'na [10]…
In terzo luogo, questa costruzione è una truffa
diretta all'UNESCO. Nell'estate 2012 a Pietroburgo si è svolta la
36.a seduta del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO e nella
sua risoluzione è scritto nero su bianco: prima della presa di
qualsiasi decisione definitiva sul "Lachta-centr" al
comitato dev'essere presentato un progetto con una valutazione
dettagliata dell'influenza sul patrimonio culturale non solo nel
centro storico di San Pietroburgo, ma anche in numerosi elementi
dell'oggetto come il palazzo a Petergof [11],
Kronštadt
[12] e cose del
genere.
Nessuno ha presentato alcun documento all'UNESCO, ma
ciò non ha impedito di dare il permesso di costruzione. Al contempo
il rappresentante permanente della Russia all'UNESCO Ėleonora
Mitrofanova (che in precedenza non aveva visto niente di male
neanche nella comparsa dell'"Ochta-centr") dichiara
pubblicamente che la nuova torre "sarà la decorazione della
città", che "dal mare appare terribile". E
disinforma (noteremo, non per la prima volta) il pubblico,
affermando che l'UNESCO "non ha alcuna posizione" nei
confronti del "Lachta-centr" e che "non si è mai
espresso alcun timore riguardo al Lachta"…
Infine un'altra questione – di soldi.
2 miliardi di dollari (difficilmente il
"Grattagas-2" risulterà più conveniente del
"Grattagas-1") non sono argent de poche per Aleksej Miller
[13]. E' decente gettare
miliardi per soddisfare il capriccio degli impiegati della Gazprom
che desiderano vedere Pietroburgo ai propri piedi? Tra l'altro
vedranno poco: secondo le conclusioni dell'università
Idro-meteorologica, "a causa del tempo nuvoloso predominante a
San Pietroburgo (237-256 giorni all'anno)… sarà garantita la
visibilità continua solo ai 100-200 metri inferiori".
"C'è bisogno di simboli della nuova
Pietroburgo perché in città vengano compagnie mondiali con i loro
investimenti", – dichiara nuovamente (lo stesso fu con
l'"Ochta-centr") dichiara l'ex governatore e adesso
presidente del Consiglio della Federazione Valentina Matvienko. Non
capendo, evidentemente, che la venuta di investitori non è affatto
determinata dalla presenza di grattacieli, ma da ben altri fattori:
la presenza di uno stato di diritto, di una magistratura
indipendente e la presa di decisioni da parte delle autorità
secondo la legge e non "per concetti".
E per ultimo: venerdì 31 agosto a Pietroburgo si
terranno udienze pubbliche sul progetto di pianificazione e
ripartizione del territorio dove si preparano a costruire il
"Lachta-centr". Secondo i loro esiti (e tenendo conto
delle note dei cittadini) il governo cittadino dovrà sancire questo
progetto. E solo dopo avrà avuto il diritto di dare il permesso di
costruzione. Ma l'ha dato già ora.
Questo, come ritengono i difensori della città e i
deputati dell'opposizione nel parlamento cittadino, da motivo di
discutere il suddetto permesso in tribunale. E per ora si sono
rivolti con una lettera aperta al governatore di Pietroburgo Georgij
Poltavčenko
e al procuratore della città Sergej Litvinenko chiedendo di
togliere il permesso alla prima tappa della costruzione.
Boris Vyšnevskij, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/columns/54174.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
"Centro Ochta", dal nome di un fiume di Pietroburgo e del
quartiere storico che lo attraversa.
[2]
"Centro Lachta", dal nome del quartiere storico di
Pietroburgo sul Golfo di Finlandia.
[3]
"Grattagas" in quanto grattacielo costruito dalla
Gazprom...
[4]
Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[5]
Cioè il Palazzo d'Inverno.
[6]
Ponte non lontano dal Palazzo d'Inverno.
[7]
Fortezza sull'Isola delle Lepri, nel nucleo storico di Pietroburgo.
[8]
"Piccola Freccia" (per via della conformazione), territorio
dell'Isola Vasil'evskij.
[9]
Qualcosa come "Palazzo di Pietro" (è una residenza reale)
nella parte meridionale di San Pietroburgo.
[10]
Insediamento sul fiume Strelka nella parte meridionale di San
Pietroburgo.
[11]
Da Peterhof ("Corte di
Pietro" in tedesco), entità amministrativa di cui fa parte
Petrodvorec.
[12]
Città-fortezza sull'isola Kotlin di San Pietroburgo.
[13]
Aleksej Borisovič Miller, presidente della Gazprom.
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29 agosto 2012
Intanto Kadyrov e Evkurov si mettono pure a litigare sui confini...
Le autorità della Cecenia creano una
commissione per stabilire il confine con l'Inguscezia
28 agosto 2012, 05.41
Le autorità della Cecenia creano una commissione
repubblicana per stabilire il confine amministrativo con la vicina
Inguscezia. Dei passi intrapresi dall'Inguscezia nell'ambito della
polemica sullo stabilimento dei confini amministrativi tra le aree
finora non si hanno notizie.
Come riferì "Kavkazskij
uzel", il 26 agosto il capo della Cecenia
Ramzan
Kadyrov dichiarò di essere intenzionato a
sollevare a livello federale la
questione dello stabilimento del confine amministrativo con
l'Inguscezia. Il capo dell'Inguscezia
Junus-Bek
Evkurov ha concordato con la tesi della
necessità di determinare il confine tra le aree.
Il 27 agosto questa questione fu valutata a Groznyj
alla seduta del gruppo di lavoro che era capeggiata dal presidente
del parlamento della Cecenia Dukuvacha Abdurachmanov.
Questi riferì che il lavoro della commissione si
svolgerà in stretta interazione con i consigli degli anziani delle
due aree. "Come criteri principali nella questione della
determinazione del confine amministrativo tra la Repubblica Cecena e
la Repubblica di Inguscezia possono intervenire solo documenti di
archivio aventi una base fattiva e una giustizia storica", –
ha detto Abdurachmanov, le cui parole sono poste nel sito del governo
della Cecenia.
Secondo il presidente del parlamento, nell'organico
della commissione saranno inseriti rappresentanti di tutti i
ministeri, gli enti, le istituzioni sociali e scientifiche e anche
delle municipalità.
In seguito il lavoro della commissione avrà un
carattere bilaterale, nel suo organico entreranno rappresentanti di
entrambi le aree, scrive il sito del parlamento della Repubblica
Cecena.
Secondo il capo della direzione degli archivi del
governo della Cecenia Magomed Muzaev, il compito fondamentale della
commissione è chiarire e confermare documentalmente in quale stato
erano i confini amministrativi tra le due repubbliche fino alla loro
unificazione. Al contempo non si precisa proprio di quale
unificazione si tratti.
La Regione Autonoma
Ceceno-Inguscia fu formata il 15 gennaio 1934 in conseguenza
dell'unificazione della Regione Autonoma Cecena con la Regione
Autonoma Inguscia in una cosa sola nell'ambito del Territorio del
Caucaso del Nord. Dal 1936 al 1944 e dal 1957 al 1992 esistette la
Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Ceceno-Inguscia. Per la
prima volta fu formata con l'approvazione della Costituzione del 5
dicembre 1936. Il 7 marzo 1944 la Repubblica Socialista Sovietica
Autonoma Ceceno-Inguscia fu abolita e trasformata nel circondario di
Groznyj nell'ambito del territorio di Stavropol' [1].
Il 9 gennaio 1957 la Repubblica Socialista Sovietica Autonoma
Ceceno-Inguscia fu ristabilita, fra l'altro in confini un po' diversi
da quelli al momento dell'abolizione. Nel suo ambito rimasero la
regione delle province di Naurskaja [2]
e di Šelkovskaja [3]
trasmessi nel 1944 dal territorio di Stavropol' alla regione di
Groznyj, ma al contempo non le fu restituito il distretto Prigorodnyj
[4],
rimasto nell'Ossezia del Nord. Il 10 dicembre 1992 furono introdotti
emendamenti alla Costituzione della RSFSR [5]
del
1978, secondo i quali la Ceceno-Inguscezia fu suddivisa in Repubblica
di Inguscezia e Repubblica Cecena, il confine tra le quali rimase da
ratificare fino al momento presente. Gli emendamenti furono
pubblicati il 29 dicembre 1992 nella "Rossijskaja gazeta"
[6].
Gli esperti esprimono inquietudini per le iniziative di Kadyrov
"La polemica a motivo del confine amministrativo tra Cecenia e Inguscezia può inasprire la situazione politica, ma i leader delle repubbliche Ramzan Kadyrov e Junus-Bek Evkurov come persone istruite devono sforzarsi di evitare i problemi", – ha dichiarato il direttore del centro di studi dell'area dell'università federale del Sud Viktor Černous.
Secondo Černous,
la situazione dello stabilimento dei confini può creare un
precedente per altre aree, riporta la RIA "Novosti" [7].
La discussione intorno al confine tra Cecenia e Inguscezia, che va avanti nello spazio pubblico, causa danni a entrambe le repubbliche, ritiene il direttore dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani inguscia "MAŠR" Magomed Mucol'gov.
"Nella questione sollevata sui confini tra Cecenia e Inguscezia molto, purtroppo, dipende dai capi delle nostre aree. Anche se ceceni e ingusci hanno vissuto e hanno conosciuto i propri confini anche quando né Kadyrov, né Evkurov erano ancora venuti al mondo. Se c'è un fatto personale tra Kadyrov e Evkurov, allora bisogna risolverlo da uomini, da musulmani, da persone, alla fin fine e non trascinare in questa cosa un sempre maggior numero di persone e non scaricare tutto sui funzionari", – scrive Mucol'gov nel proprio blog su "Kavkazskij uzel".
Tra l'altro nel 2002 Vladimir Putin dichiarò che le
due repubbliche del Caucaso del Nord "dovevano determinare in
qualche modo da sole" il confine amministrativo, ricorda
"Gazeta.ru" [8].
Faremo notare che la questione dei confini tra le repubbliche è stato il secondo tema a causare uno scambio di repliche a vario livello di criticità tra i capi dell'Inguscezia e della Cecenia. In precedenza "Kavkazskij uzel" riferì che il 4 agosto Ramzan Kadyrov era intervenuto con critiche all'indirizzo del capo dell'Inguscezia Junus-Bek Evkurov, valutando la contrapposizione delle autorità dell'Inguscezia al terrorismo insufficientemente attiva. Motivo immediato furono le parole di Evkurov sulla mancata partecipazione degli agenti delle strutture armate della Cecenia all'operazione speciale nel villaggio di Galaški [9]. Il 6 agosto in occasione dell'arrivo del mese di Ramadan Evkurov si rifiutò di commentare le critiche del capo della Cecenia.
Il conflitto tra Kadyrov e Evkurov non deve riflettersi sui rapporti tra le repubbliche, hanno dichiarato i rappresentanti delle ONG di Cecenia e Inguscezia.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "In un centro abitato di cottage del distretto di Malgobek [10] è stata aperta una nuova moschea", "I dati degli agenti delle strutture armate sulle perdite dei militanti in Cecenia differiscono sostanzialmente", "In Cecenia è stato arrestato un uomo ricercato per sequestro di persona", "Un abitante della Cecenia è stato arrestato per sospetto di collaborazione con i militanti".
Note
[1]
Città della Russia meridionale.
[2]
Villaggio cosacco dell'attuale Cecenia nord-occidentale.
[3]
Villaggio cosacco dell'attuale Cecenia nord-orientale.
[4]
"Periferico", distretto occidentale dell'Inguscezia.
[5]
Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
[6]
"Giornale Russo", sorta di Gazzetta Ufficiale.
[7]
Russkoe Informacionnoe
Agentstvo (Agenzia
di Informazioni Russa) "Notizie".
[8]
Giornale (gazeta)
di informazione russo online.
[9] Villaggio dell'Inguscezia
centrale.
[10] Città dell'Inguscezia
settentrionale.
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Il "meglio" delle chiavi di ricerca di luglio 2012 dell'altro mio blog
i casinò russi si spostano a kaliningrad: vedi qui
perchè non c'era dissenso in urss: non c'era???
tragedia na kubani: vedi qui
alluvioni in russia: vedi qui, qui e qui
abbreviazione di quantità in russo: ?
andrei spiridonov vive a viggiu: vedi qui
autunno di puskin salamov: cioè?
avtorchanov bolscevico: no
barca di putin: vedi qui
btr usato durante la guerra in cecenia: credo che ne abbiano usati molti tipi...
canalemarbianco-marbaltico: vedi qui
centro chimico nel tatarstan: quale sarebbe?
chi sono gli autori dei porno russi: varie persone
codice penale russo, appropriazione indebita: vedi qui
come sono le cliniche psichiatriche in russia: forse un po' meno gulag di un tempo...
cose che non si possono portare in russia: idee contro Putin?
cronologia dell'attacco a beslan: vedi qui
delinquenza russa: vedi qui
distretto di krymsk: vedi qui e qui
dov'è nato vito ciancimino: vedi qui
dzasochov beslan: vedi qui, qui, qui, qui
edinaja rossija 1918: 1918?
fotografie di zoja anatol'evna kosmodem'janskaja: vedi qui
galantine di fagiano: vedi qui
i russi sono nazionalisti: non tutti
i ventisei palazzi di putin: vedi qui
il costo dello yacht eclipse: vedi qui
l'ordine di putin durante il nord-ost: far fuori tutti i terroristi a costo di far fuori un sacco di ostaggi?
la russia interviene in siria: difende i propri interessi
lingue del daghestan: vedi qui e qui
medved ulula: che stai a di'?
mega yacht a hamilton: vedi qui
motivi per chiedere la custodia di un immobile: quali sono?
movsar baraev: vedi qui e qui
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nurgaliev saidemin: sconosciuto
picchiato a novosibirsk: chi?
popolo tataro: vedi qui
puo la nato a entrare in guerra cuntro la russia: puoi scrivere in un italiano un po' più corretto?
riforma ortografica russa, 1918: vedi qui
rinforzi russi a tartus: vedi qui
romano tronci arrestato: vedi qui
sciagura a krasnodar: vedi distretto di krymsk
special'nogo naznačenija: vedi qui, qui e qui
storia di selepin: che storia è?
stupro giornalista pimp: che dici???
tutti gli omicidi di massa: tutti?
vacanze d'elite dei russi: vedi qui
wahhabiti: vedi qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui
виктор такнов: vedi qui
perchè non c'era dissenso in urss: non c'era???
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21 agosto 2012
Evkurov si fa pubblicità facendosi credere più forte delle dure tradizioni del suo popolo
PR sui vendicatori di sangue ingusci
Ingushetia.Ru, 20.08.2012, 02.12
Il capo dell'Inguscezia Junus-Bek Evkurov conteggia i vendicatori di sangue che si sono riconciliati durante il suo governo. Queste famiglie sono già 150, cioè sono state salvate da punizioni extra-giudiziarie 75 vite umane. Di questo il popolo è sinceramente grato al presidente. Ma l'opposizione ritiene che Evkurov si guadagni punti politici su una tradizione fatta già rinascere da Ruslan Aušev [1]. Il capo della regione farebbe meglio a garantire l'osservanza della Costituzione, allora anche i vendicatori di sangue combattenti nelle fila degli estremisti e degli agenti delle forze dell'ordine sarebbero meno.
Né l'ideologia atea del paese dei Soviet, né lo strapotere dei valori occidentali nella Russia contemporanea hanno sradicato l'usanza inguscia della vendetta di sangue. Per un omicidio o uno stupro i parenti delle vittime dichiarano ancora le famiglie dei colpevoli nemici di sangue. Gli stessi criminali si sforzano di nascondersi il più lontano possibile, fino a partire per un'altra regione della Russia.
Tuttavia, raggiunto l'offensore o, in rari casi, un suo parente stretto (esclusi solo donne e bambini), il vendicatore dice il proprio nome e senza esitare uccide. Le forze dell'ordine tengono conto dell'adat [2] – il diritto tradizionale –, infatti in esse lavorano anche gli ingusci, perciò chi si vendica raramente finisce in carcere.
Nel 2009, quando Junus-Bek Evkurov era appena giunto al potere, in Inguscezia si contavano 180 gruppi familiari in stato di inimicizia. Questi convocò un grande congresso di riconciliazione, in cui gli Abolgačiev e i Tangiev perdonarono pubblicamente i propri vendicatori di sangue. L'esempio funzionò. Come conteggiò Evkurov alla recente seduta della commissione per la riconciliazione fatta coincidere con il Ramadan, agli anziani e al clero in tre anni è riuscito riconciliare 150 famiglie e cioè salvare 75 persone dalla resa dei conti. "Abbiamo bisogno di sradicare completamente questo fenomeno negativo. So che è molto difficile perdonare, ma la ricompensa che riceve chi perdona è enorme", – ha dichiarato il capo dell'Inguscezia.
A differenza del collega ceceno Ramzan Kadyrov o del proprio predecessore al posto di presidente Murat Zjazikov, Evkurov non ha nemici di sangue personali. Dopo l'omicidio dell'agente del ministero degli Interni Ibragim Evloev, che aveva fatto rivelazioni su Junus-Bek in alcune lettere a Putin e a Medvedev, corsero voci che il parentado del defunto avesse deciso di annunciare una vendetta di sangue nei confronti del capo della repubblica, ma non ci sono conferme. "Di incidenti come quelli che c'erano sotto Zjazikov, quando alcune persone andavano apertamente a casa sua o nella moschea del suo villaggio natale e dopo la preghiera del venerdì annunciavano una vendetta di sangue per qualche persona uccisa in qualche momento su Evkurov non li ho mai sentiti, – ha fatto notare in una conversazione con un corrispondente di "Gtimes" [3] l'oppositore inguscio Magomed Chazbiev. – Quando Ibragim Evloev fu ucciso, scrissero apertamente di una vendetta di sangue. Non so chi lo scrisse, forse i parenti, forse altri. Ma qui la gente ha una tale mentalità che né Zjazikov, né Evkurov possono salvarsi: ha fatto il male – lo riceverà in pieno".
E comunque Evkurov non popolarizza la commissione per la riconciliazione per salvare la propria pelle. Il giornalista Vacha Čapanov ritiene questa una causa per il bene del popolo. "E' un'iniziativa molto buona, l'approvo con due mani, – ha dichiarato in un commento a un corrispondente di "GTimes". – Le parti nemiche l'accolgono con comprensione e vanno alla riconciliazione. Tanto più che ora è il mese Sacro. Siamo già nel 21° secolo, quale può essere la vendetta di sangue? Infatti alcuni sono nemici per decine di anni. Non ricordano più neanche cosa sia accaduto. Succede che dei giovani vogliono sposarsi, ma la vendetta di sangue tra le famiglie è un ostacolo. Questa usanza comparve quando non c'erano né giudici, né leggi. Ora questo si pratica perché non sempre il sistema giudiziario prende giustamente questa o quella decisione. E ci sono casi in cui è semplicemente difficile perdonare. Per esempio, una persona in stato di ubriachezza ha investito delle persone e si sforzano di dipingerlo di bianco, che è un tale angelo, è semplicemente accaduto un caso sfortunato. In tali casi tutto si può decidere per soldi. Ma ci sono casi effettivamente sfortunati e allora le persone si ammorbidiscono, perdonano".
Gli ingusci non possono non vendicarsi per il sangue o per una donna disonorata – la vergogna ricade su tutta la famiglia. Proprio questa situazione, come ha notato Orchan Džemal' [4], è usata per l'arruolamento di giovani nelle proprie fila dai banditi ingusci. Vacha Čapanov non ha potuto confermarlo, perché non si è mai incontrato con membri vivi di bande clandestine: "Da noi una persona è dichiarata un estremista dopo che l'hanno uccisa". Ma Chazbiev ritiene spiegabile questo fenomeno. "Le persone normali non danno la figlia o la sorella in sposa a chi non si è vendicato. Chiedono: "E cos'hanno fatto per vendicarsi? Forse si può dare in moglie qualcuna a uomini del genere?" Con persone del genere nessuno si è imparentato, ha stretto legami, – chiarisce Chazbiev. – Se hanno ucciso tuo fratello, di cosa c'è bisogno? C'è bisogno di armi, c'è bisogno di soldi, c'è bisogno di macchine. E una persona che fa? Si unisce a chi ha queste possibilità e inizia a vendicare i propri fratelli e sorelle".
La polizia risponde allo stesso modo, chiamando in servizio i nemici di sangue dei terroristi. Questa pratica fu ampiamente applicata dal capo dello ROVD [5] di Nazran' [6] Džabrail Kostoev. Egli stesso morì per mano di un vendicatore di sangue, ma la sua causa vive, afferma Chazbiev: "Ancor oggi quando in una famiglia è stato ucciso un poliziotto, vanno dai fratelli e dicono: "Perché ve ne state seduti in casa?" Negli organi di sicurezza segreti e pubblici vanno a lavorare di giorno, ma di notte vanno in varie direzioni con squadroni della morte e sequestrano giovani ragazzi che non pregano nel modo giusto, salafiti e li uccidono non perché hanno fatto qualcosa, ma perché il clero della repubblica ritiene šajtany [7] quelli che non osservano l'Islam tradizionale. E fanno questo non tanto per la religione, ma in primo luogo per avidità: sono molti soldi, sono macchine care, sono appartamenti per tutto il Caucaso del Nord, sono mostrine e cariche. E qui non nascondi niente. Com'è che un giovane pischello ieri strisciava sugli angoli, aveva il moccio, non aveva un rublo per una sigaretta e oggi ha 2-3 macchine che costano 5-6 milioni [8]?".
La vendetta di sangue ha diviso gli ingusci in due campi. Gli uni fanno saltare in aria i poliziotti, gli altri liquidano i terroristi. Il presidente della repubblica ha conteggiato precisamente quante famiglie si sono riconciliate sotto di lui, ma quanti nuovi vendicatori di sangue si sono aggiunti non l'ha riferito.
Secondo l'oppositore inguscio Evkurov non cerca neanche di fermare questo pendolo di omicidi, poiché, come presidente, dovrebbe garantire i diritti e le libertà dei cittadini e in tal modo porre fine allo spargimento di sangue. Ma le commissioni per la riconciliazione sono usate solo per farsi pubblicità, pensa Magomed: "E' l'antichissimo istituto della riconciliazione. Anziani e mullah di vari villaggi e tejpy [9] si sono sempre riuniti. Ma gli ha dato ampie possibilità, gli ha fornito macchine, aiuto materiale e ha creato le commissioni per la riconciliazione Ruslan Sultanovič Aušev e non Evkurov. Del fatto che Evkurov riunisce i vendicatori di sangue e li riconcilia questi fa una bandiera per le PR. Chi si decide a perdonare, perdona comunque, e chi non si decide, non perdona".
Svetlana Bolotnikova
http://ingushetiyaru.org/news/23205.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Ruslan Sultanovič Aušev, presidente dell'Inguscezia dal 1993 al 2002.
[2] Il corsivo è mio.
[3] "Georgia Times" (I Tempi della Georgia), giornale di informazione georgiano.
[4] Orchan Gejdarovič Džemal', giornalista russo di origine azera.
[5] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Distrettuale degli Affari Interni), la sede distrettuale della polizia.
[6] Ex capitale dell'Inguscezia.
[7] Esseri malefici della demonologia islamica, in senso figurato persone perverse.
[8] Tra i 127 e i 152 mila euro.
[9] Clan caucasici.
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20 agosto 2012
Vent'anni dopo la truffaldina "privatizzazione" dell'ex-URSS chi ha avuto, ha avuto...
L'istituto della proprietà è più importante del trionfo della giustizia, sulla quale ognuno ha le proprie idee
Lezioni di privatizzazione
20.08.2012
Vent'anni fa, il 14 agosto 1992, il primo presidente russo Boris El'cin firmò un decreto, secondo cui ogni cittadino della Federazione Russa ottenne il diritto a ricevere una ricevuta di privatizzazione – un voucher. Il valore nominale fu stabilito in 10 mila rubli.
Si supponeva che in conseguenza della grandiosa "suddivisione del patrimonio", a cui formalmente era concesso l'accesso per chiunque lo desiderasse, il "bene del popolo" si sarebbe trasformato in proprietà privata – uno degli istituti fondamentali del capitalismo e che i cittadini, trasformatisi in proprietari, avrebbero cominciato finalmente a trattare da padroni il proprio paese.
La realtà, purtroppo, si rivelò lontana da queste speranze quanto il "comunismo di guerra" dall'"Utopia" di Tommaso Moro. La maggioranza assoluta dei cittadini russi si separò dai propri voucher ricevendo in cambio niente o quasi niente (già qualche mese dopo l'inizio della privatizzazione con 10 mila rubli si poteva comprare forse una bottiglia di vodka). I numerosi fondi di investimento a ricevute comparsi dal nulla tipo la "Germes-Sojuz" [1] o la "Chopër-invest" [2] scoppiarono come bolle di sapone e quelli che scambiarono i propri voucher nella "valuta universale" di quel tempo possono ritenere di aver avuto anche fortuna.
E anche se l'istituto della proprietà privata è comunque comparso in Russia e la privatizzazione non ha recitato in questo l'ultimo ruolo, una parte cospicua della popolazione si è sentita ingannata. Si è creato in modo analogo l'atteggiamento sia verso la proprietà, sia verso i grandi proprietari. L'idea corrente che sia impossibile farsi una fortuna senza rubare è diventata un luogo comune.
A dire il vero, alla fine, dopo alcune ondate di ridistribuzione della proprietà nella società si è formato il consenso riguardo al fatto che la revisione degli esiti della privatizzazione sarebbe ben più distruttiva del mantenimento dello status quo e che lo stesso istituto della proprietà sia più importante del trionfo della giustizia, sulla quale ognuno ha le proprie idee. Alla fin fine il processo di accumulazione primaria non è andato avanti liscio da nessuna parte e non si può definire i fondatori della maggior parte degli imperi finanziari e industriali occidentali gente di onestà cristallina.
Il secondo presidente russo iniziò la propria carriera politica con la solenne promessa di non consentire la revisione degli esiti della privatizzazione. Ma già allo spirare del primo mandato presidenziale lo stesso Vladimir Putin dette un forte colpo all'istituto della proprietà in Russia. Commentando il "caso JUKOS", inizialmente dichiarò che è impossibile guadagnare miliardi con mezzi onesti, ma poi si espresse anche del tutto nel senso che i grandi proprietari in Russia siano una sorta di manager salariati, a cui "lo stato si è affidato" e a cui esso, lo stato, può togliere in qualsiasi momento la fiducia.
La proprietà ha perso gli ultimi resti di legittimità agli occhi di buona parte della popolazione, ma questo sarebbe ancora un mezzo male. La cosa peggiore è un'altra: i funzionari, abituati a identificarsi con lo stato, hanno preso le parole di Putin come una guida per l'azione. In conseguenza di ciò si è formato l'attuale sistema semi-feudale, in cui praticamente qualsiasi business si trova nella "fortezza" di questo o quel funzionario. Il più netto esempio di un simile tipo di rapporti reciproci è stato il sistema costruito dal podestà [3] moscovita Jurij Lužkov. E il destino del suo "impero" è divenuto un'ottima illustrazione di ciò che può succedere al business in caso di deposizione del "protettore".Tornando alla privatizzazione a ricevute, merita ricordare che per l'ultima volta il tema della "privatizzazione disonesta" è stato sollevato dallo stesso Vladimir Putin non più tardi che a febbraio di quest'anno. Come candidato alla presidenze giunse al congresso della RSPP [4] e propose ai rappresentanti del grande business di "chiudere il problema" definitivamente, per esempio pagando un'"una tantum" o qualcos'altro. Anche se questa idea avesse un seguito, non si può dubitare che non ci sarà più alcuna distribuzione massiccia di beni alla popolazione. Nel migliore dei casi graveranno il grande business di un nuovo tributo in favore dello stato e dei funzionari che si identificano con esso.
Maksim Blant, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/economy/54019.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Qualcosa tipo "Unione di Ermete".
[2]
Qualcosa come "Investimenti del Chopër". Il Chopër è un
fiume della Russia centro-meridionale.
[3]
L'autore usa il termine arcaico gradonačal'nik
(capo di una città capoluogo di un governatorato).
[4]
Rossijskij Sojuz
Promyšlennikov i Predprinimatelej
(Unione Russa degli Industriali e degli Imprenditori).
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08 agosto 2012
01 agosto 2012
Un esempio del funzionamento della "democrazia sovrana" di Putin
"Russia Unita" ha legalizzato il proprio monopolio del potere in Inguscezia
Ingushetia.Ru, 27.07.2012, 16:54
Nel giornale "Ingušetija" [1] del 21 giugno 2012 è stata pubblicata la Legge della Repubblica di Inguscezia del 18 giugno 2012 n. 18-РЗ "Sulle elezioni del Capo della Repubblica di Inguscezia".
Con l'approvazione di questa legge la leadership della repubblica e la sezione regionale del partito "Russia Unita" hanno legalizzato il proprio monopolio del potere. Questo è stato fatto nel modo seguente. Secondo l'articolo 6 di questa legge hanno diritto di presentare un candidato alla carica di Capo della Repubblica di Inguscezia solo i partiti politici e le loro sezioni regionali che sono registrati ed essercitano la propria attività sul territorio della Repubblica di Inguscezia. Secondo il punto 2 dell'articolo 25 della legge, un partito può presentare solo un candidato.
I cittadini sono privati del diritto di candidarsi o di presentare la candidatura di altri cittadini. In tal modo la "nostra" legge sulle elezioni della guida della repubblica da il diritto di presentare candidati alla più alta carica esclusivamente ai partiti politici. Nella repubblica sono formalmente considerate attive circa 10 sezioni regionali di partiti politici federali. Con la semplificazione della procedura per la creazione di partiti politici si può supporre che diventeranno ben di più. Qui sorge anche la domanda: in quale misura il numero di candidati alla carica di Capo della Repubblica dipende dal numero di sezioni dei partiti politici nella repubblica? Di questo si sono molto accuratamente preoccupati gli iniziatori della legge e i deputati di "Russia Unita", che formano la maggioranza costituzionale nel parlamento dell'Inguscezia.
L'articolo 26 della legge prevede che ogni candidato alla carica di Capo della Repubblica debba presentare a proprio sostegno le firme dei deputati dei circondari cittadini e dei distretti municipali. Il numero di queste firme deve ammontare al 10 per cento del numero totale dei deputati dei circondari cittadini e dei distretti municipali. I deputati delle municipalità di villaggio non possono partecipare al "sostegno" dei candidati alla carica di Capo della Repubblica. E' dichiarato anche che ogni deputato può apporre la propria firma a sostegno di un candidato solo una volta. Adesso vedremo qual è la disposizione delle "forze" dei partiti politici sulla base del numero dei deputati eletti nel dicembre 2011.
Nella repubblica ci sono quattro circondari cittadini e quattro distretti municipali, i cui deputati possono apporre una firma a sostegno di un candidato alla carica di Capo della Repubblica. Il numero di tutti i mandati da deputato in queste otto formazioni municipali ammonta a 150. Di conseguenza, per adempiere le richieste della legge sulla necessità di ricevere il sostegno del 10 per cento dei deputati, ogni candidato deve presentare non meno di 15 firme. Perciò è molto interessante sapere lo schieramento partitico dei deputati dei circondari cittadini e dei distretti municipali eletti nel dicembre 2011 e aventi il diritto di apporre firme a sostegno di un candidato.
I 150 deputati eletti dei circondari cittadini e dei distretti municipali della repubblica sono distribuiti secondo i partiti politici nel modo seguente: "Russia Unita" – 120, "KPRF" [2] – 14, "Russia Giusta" [3] – 12, "LDPR" [4] – 2, "Jabloko" [5] – 1, "Causa di Destra" [6] – 1. Adesso cominceremo a "presentare" e "sostenere". Per "Russia Unita" non sorgono problemi, ha 120 deputati con un minimo necessario di 15. Nessun'altra sezione regionale di un partito politico può presentare un candidato con le proprie forze in quanto non ha 15 deputati. Nella legge è detto che le elezioni non si possono tenere se viene presentato solo un candidato.
Ma che farà "Russia Unita" in questa situazione?
E' tutto molto semplice e pianificato in anticipo. "Russia Unita" presenta il proprio candidato alla carica di Capo della Repubblica e da indicazione ai deputati del proprio partito di non apporre firme a sostegno di candidati di altri partiti politici senza autorizzazione della dirigenza di "Russia Unita". Com'è noto, la maggior parte delle sezioni regionali dei partiti politici nella nostra repubblica sotto la guida diretta dell'Amministrazione del Capo della Repubblica. I rappresentanti di questi partiti sono diventati deputati di municipalità per distribuzione di ordini concordata in anticipo con i leader (ma non con i membri dei partiti). In una serie di casi su leader scomodi di sezioni regionali di partiti politici il potere ha esercitato rozze pressioni e li ha costretti a lasciare queste cariche.
In consegenza di queste azioni si è creata una situazione in cui nessun partito politico, tranne "Russia Unita", può presentare un candidato alla carica di Capo della Repubblica. Il problema della presentazione di un secondo candidato "alternativo" si risolverà nel modo seguente. Dopo l'annuncio della data delle elezioni del Capo della Repubblica il partito "Russia Unita" presenterà il proprio candidato. Alla seconda sezione regionale di corte o ad alcune sezioni daranno indicazione di presentare candidati inutili, non passabili alla carica di Capo della Repubblica. Tra l'altro daranno indicazione a singoli deputati di "Russia Unita" di apporre la propria firma a sostegno di un concreto candidato non di "Russia Unita". Con queste azioni dietro le quinte sarà assicurata la legittimità formale delle future elezioni del Capo della Repubblica di Inguscezia.
Qualche parola sulla legalità di queste elezioni e sulla loro utilità per la repubblica. Com'è noto, la Costituzione della Federazione Russa (art. 19) e la Costituzione della Repubblica di Inguscezia (art. 18) garantiscono la parità di diritti ai cittadini indipendentemente dalla loro appartenenza a organizzazioni sociali, cioè a partiti politici. Queste costituzioni sottolineano anche che il diritto di eleggere ed essere eletti negli organi di potere elettivo è uno dei diritti costituzionali fondamentali dei cittadini della Federazione Russa. Come indicato sopra, la legge sulle elezioni del Capo della Repubblica ha privato i cittadini del diritto alla candidatura indipendente. Conseguentemente questa legge contraddice le costituzioni e su questa base non può ritenersi legittima.
Le elezioni degli organi di potere statale e degli organi di autogoverno locale si tengono per conoscere la volontà del popolo, la volontà della maggioranza degli elettori nei confronti della persona a cui si può affidare il potere. Tutte le leggi elettorali sottolineano che le elezioni devono essere libere e democratiche. Ciò significa che dev'essere garantita la libera presentazione di candidati tanto ai cittadini, quanto alle organizzazioni sociali. A tutti i candidati devono essere garantite pari possibilità di contatti con gli elettori. E infine dev'essere effettuato un conteggio onesto e aperto dei voti degli elettori ricevuti da ogni candidato.
Se i cittadini sono privati del diritto alla candiadatura indipendente, se sono create le condizioni in cui solo un partito politico può presentare un candidato alla carica di guida, allora è impossibile definire queste elezioni libere e democratiche.
La legge federale sulle elezioni dei governatori prevedeva per gli organi legislativi dei soggetti della Federazione Russa la possibilità di dare ai cittadini il diritto alla candidatura indipendente alla carica di capo del soggetto. Il nostro parlamento ha ignorato questa possibilità. E' prevista dalla legge federale la necessità di ricevere il sostegno del 5-10 per cento dei deputati locali. I nostri deputati hanno stabilito la soglia limite del 10 per cento.
Va fatto notare che nell'uno e nell'altro caso si viola gravemente la parità costituzionale di diritti elettorali tra cittadini senza partito e cittadini facenti parte di un partito. Se suddividiamo il 100 per cento dei deputati che hanno diritto di apporre la propria firma a sostegno di un candidato alla carica di Capo della Repubblica al cinque per cento minimo, risulta che in tutto, da tutti i partiti non possono essere presentate più di 20 persone. Ma nel nostro caso non possono essere presentate più di 10 persone. Da ciò consegue che le leggi sulle elezioni dei governatori violano gravemente i diritti costituzionali dei cittadini senza partito, creano le condizioni per il rafforzamento della corrotta verticale del potere di "Russia Unita" e infine distruggono le basi della democrazia nel paese e nella repubblica. Per informazione riferiamo che nella Repubblica di Inguscezia si contano circa 300 mila cittadini (secondo i dati falsificati della commissione elettorale – 190 mila) in possesso del diritto all'elettorato passivo, cioè aventi diritto alla candidatura indipendente in tutte le elezioni. Ma la legge sulle elezioni del Capo della Repubblica di Inguscezia permette di presentare tra loro non più di 10 persone. Ecco tutto – ci siamo arrivati!
Tutte le più alte cariche e i deputati dell'Assemblea Popolare della repubblica hanno bisogno di apprendere una semplice verità. La vostra permanenza al potere ha un limite di tempo. Se creerete un sistema di organi di potere che garantisca un'effettiva cura per le persone, per il popolo, per la repubblica, allora dopo aver lasciato il potere non incontrerete ostacoli nella soluzione dei vostri problemi personali. Ma se rafforzerete ulteriormente la dittatura, l'abuso e la corruzione del potere, allora dopo aver lasciato i vostri posti mieterete tutte le "delizie" del sistema da voi creato.
Se vi ritenete patrioti, ricredetevi e occupatevi del tutto degli interessi chiave del popolo. Create un sistema di elezioni che garantisca la possibilità di candidare ed eleggere alle cariche elettive chiave della repubblica non degli arraffoni, ma dei patrioti competenti, desiderosi e capaci di risolvere i problemi del popolo dell'Inguscezia.
Un gruppo di esperti indipendente
http://ingushetiyaru.org/news/23137.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] "Inguscezia", giornale di politica e attualità.
[2] Kommunističeskaja Partija Rossijskoj Federacii (Partito Comunista della Federazione Russa).
[3] Partito di orientamento social-democratico.
[4] Liberal'no-Demokratičeskaja Partija Rossii (Partito Liberal-Democratico della Russia), in realtà partito nazionalista e populista.
[5] "Mela", partito di orientamento liberale, il cui nome si basa sulle iniziali dei cognomi dei fondatori Grigorij Alekseevič Javlinskij, Jurij Jur'evič Boldyrev e Vladimir Petrovič Lukin.
[6] Partito di orientamento liberale.
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Il "meglio" delle chiavi di ricerca di luglio 2012 del mio blog-CV
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