Gli abitanti della Cecenia dubitano
della necessità di festeggiare il decimo anniversario
dell'approvazione della Costituzione della repubblica
24 marzo
2013, 00.28
Il 23 marzo in Cecenia
si festeggia il Giorno della Costituzione della repubblica. Le
iniziative si svolgono con ampiezza, tuttavia molti abitanti della
repubblica esprimono scetticismo riguardo ai festeggiamenti.
Il
referendum sulla Costituzione e sulle leggi sulle elezioni del
presidente e del parlamento della repubblica fu tenuto in Cecenia il
23 marzo 2003.
Allora, secondo i dati della CIK [1]
della repubblica, al plebiscito
prese parte oltre l'88% degli elettori, il 96% dei quali si espresse
in favore della legge fondamentale della Repubblica Cecenia. I
rappresentanti delle organizzazioni non governative affermano che
nessuna libera
espressione della volontà dei cittadini poteva esserci a quel tempo.
Nel 2009 nella
Costituzione della Cecenia fu introdotta una serie di emendamenti per
metterla in corrispondenza con la Costituzione della Federazione
Russa.
Per
l'organizzazione dei festeggiamenti dedicati ai 10 anni della
Costituzione
il 30 gennaio nella repubblica fu creato uno speciale comitato
organizzativo di 49 persone capeggiato dal presidente del parlamento
della repubblica Dukvacha Abdurachmanov. In occasione del
festeggiamento di questa data nelle ultime settimane nella repubblica
furono tenute molte diverse iniziative – la conferenza panrussa
"2.e letture kadyroviane", il 2° Congresso Panrusso della
Gioventù della Repubblica Cecena, diverse manifestazioni sportive,
una corsa automobilistica e i canali televisivi locali mostrarono un
ciclo di trasmissioni dedicate a questa data.
Nelle ultime
due-tre settimane nelle città e nei distretti della Cecenia si sono
organizzati subbotniki
[2]
massicci per la pulizia delle strade dalla spazzatura comune.
Nelle vie delle città
e dei grandi centri abitati della Cecenia si potevano vedere ovunque
cartelloni e striscioni con l'indicazione che il 23 marzo è il
Giorno dello Svolgimento del Referendum sulla Costituzione della
Repubblica Cecena o semplicemente il Giorno della Costituzione. Del
significato dello svolgimento del referendum hanno raccontato anche
agli allievi delle classi inferiori delle scuole della repubblica.
"Nel
complesso in tutti i distretti della repubblica, nei ministeri, negli
enti e nelle istituzioni si sono tenute circa 150 diverse iniziative
dedicate al decimo anniversario dello svolgimento del referendum
sulla Costituzione. Senza attenzione da parte della leadership della
repubblica non è rimasto praticamente alcuno di quelli che ebbero a
che fare con l'organizzazione e lo svolgimento del referendum. Tutti
questi hanno ricevuto lettere di ringraziamento, doni e aiuti dal
capo della Cecenia", – hanno riferito a "Kavkazskij
uzel" all'apparato del capo e del governo
della Cecenia.
Intervenendo al
congresso dei mezzi di informazione di massa "Sezione Aurea",
dedicato al Giorno della Costituzione e svoltosi al parlamento della
Cecenia alla vigilia, il capo della Cecenia Ramzan
Kadyrov ha dichiarato che la repubblica ha
vinto "sia economicamente, sia politicamente", aggiungendo
che "ci sono persone che difenderanno la Costituzione e che sono
pronte a dare la vita per la Costituzione".
"La Cecenia oggi è
l'unico soggetto della Federazione Russa che ha determinato il
proprio destino con un referendum", – ha dichiarato il
presidente del parlamento Dukvacha Abdurachmanov.
Le iniziative
fondamentali in occasione del festeggiamento del Giorno della
Costituzione si sono svolte il 23 marzo. Al mattino i leader della
Cecenia, come pure gli ospiti di varie regioni del Caucaso del Nord e
i deputati della Duma di Stato russa hanno reso omaggio alla tomba
del capo della Cecenia Achmat Kadyrov nel suo villaggio nativo di
Centoroj nel distretto di Kurčaloj
[3].
Nel programma
delle iniziativa la solenne inaugurazione
del nuovo edificio della Biblioteca Nazionale.
Gli
abitanti della Cecenia dubitano della necessità di festeggiare
questa data
Al contempo molti
osservatori locali ritengono che il referendum sulla Costituzione
della Repubblica Cecena tenutosi dieci anni fa non si possa
considerare espressione della volontà del popolo ceceno.
"Questo cosiddetto
referendum si svolse in condizioni di attive azioni di guerra,
ripuliture [4] punitive e
bombardamenti di centri abitati. Gran parte della popolazione di
fatto lo ignorò, perché questa gente semplicemente non ne aveva per
alcun referendum o elezione e questo fatto fu riconosciuto dai
rappresentanti delle organizzazioni internazionali che allora si
trovavano nella repubblica. Svolgere tale azione in condizioni di
guerra è semplicemente illegale. Ma il centro federale e quelli che
a quel tempo rappresentavano la Cecenia erano interessati al suo
svolgimento e perciò fu annunciato che al referendum aveva preso
parte l'88 per cento dei cittadini e che il 96 per cento aveva
sostenuto la variante proposta della Costituzione", – ha
dichiarato il capo di una delle organizzazioni non governative della
repubblica, che ha chiesto di non indicare il suo nome.
Con questo referendum
il Cremlino dette inizio alla cosiddetta "cecenizzazione del
conflitto", le cui conseguenze si osservano ancora, ritiene
l'interlocutore.
"Oggi alla
popolazione si inculca attivamente il pensiero che grazie a questo
referendum i ceceni furono salvati dallo sterminio totale da Achmat
Kadyrov, che fu la "fine della guerra" e cose del genere,
ma io ritengo che fu l'inizio della contrapposizione tra i ceceni,
alcuni dei quali presero le parti di Achmat Kadyrov e altri rimasero
fedeli alle precedenti autorità della repubblica. Questo referendum
non portò niente di buono per la gente semplice", – ha
dichiarato il rappresentante della ONG.
Noteremo che i
rappresentanti delle organizzazioni non governative della Cecenia
anche in precedenza avevano dichiarato che nessuna libera
espressione della volontà dei cittadini poteva esserci a quel tempo.
A
quel referendum votarono militari e poliziotti,
che allora in Cecenia erano quasi tanti quanti i civili.
"Il 23 marzo
lavorai alla commissione di seggio a Groznyj e ricordo come tutto
accadde in realtà. Al seggio giunse molta poca gente, ma le cifre
necessario poi furono "integrate". Mandarono al comando me
con alcuni colleghi accompagnati da una scorta con l'urna per le
votazioni. Là i soldati, senza affatto vergognarsi delle
espressioni, enunciarono il loro odio per me, per questo referendum e
per la leadership di allora", – ha raccontato l'abitante del
luogo Petimat.
A suo dire, molte
schede erano semplicemente danneggiate.
"Su queste i
militari avevano scritto parole oscene e insulti, il più innocuo dei
quali era "Morte a voi čurki
[5]
e non referendum" o la nota figura con tre dita piegate.
Espressi reclami al riguardo al comandante, che promise di punire i
colpevoli, anche se era chiaro che non avrebbero punito nessuno. I
tempi erano quelli. Quando oggi i nostri politici con la schiuma alla
bocca mostrano che alle votazioni partecipò quasi tutta la
popolazione adulta, mi viene semplicemente da ridere", – ha
raccontato la donna.
"Il nostro potere
oggi innalza al cielo questo referendum e tutto ciò che è legato ad
esso. Questo è anche comprensibile, infatti proprio dopo questo
ottennero il potere. E come i funzionari prendono questo referendum
chiunque voglia può vederlo al Fondo Pensionistico. Là al cancello
sono appesi alcuni cartelli. Su uno è scritto che il 23 marzo è il
Giorno della Costituzione della Repubblica Cecena. Su un altro "Con
i fatti incontro alla gente" e su un terzo "Ramzan è il
luminoso futuro del popolo ceceno!". Cioè due cartelloni su tre
sono dedicati a Ramzan Kadyrov. Tra l'altro tutto ciò è pure
riprodotto in lingua cecena. Per qualche motivo mi sono subito
ricordato lo slogan dei tempi dell'URSS sul fatto che il comunismo è
il luminoso futuro di tutta l'umanità", – dice il
collaboratore di un'organizzazione sociale della repubblica Musa.
"Non votai al
referendum e non so di alcuno dei miei conoscenti che abbia votato",
– ha dichiarato l'abitante di Groznyj Umar Ja.
I
sociologi si dividono nelle valutazione dei dati dei sondaggi
d'opinione sugli abitanti della repubblica compiuti nel 2003
Alla vigilia del
referendum, nel febbraio-marzo 2003 in Cecenia si svolsero ricerche
sociologiche sotto la guida del sociologo Sergej Chajkin, che
studiarono il livello di informazione della popolazione e
l'intenzione della gente di prender parte al referendum. In
particolare questi mostrarono che il 67% degli intervistati in 74
centri abitati erano pronti a prender parte al referendum e a votare
a favore dell'approvazione della Costituzione cecena, come pure delle
leggi sulle elezioni del presidente e del parlamento.
Questi furono
sottoposti a critica dall'associazione
per la difesa dei diritti umani "Memorial".
In particolare, indicarono gli attivisti per i diritti umani, non fu
garantito l'anonimato degli intervistati, cosa inaccettabile in
condizioni di terrore della popolazione. I sondaggi sociologici erano
utili al Cremlino alle porte del referendum per dimostrare che la
Cecenia era pronta a questo avvenimento, dichiarò "Memorial".
Come ha raccontato al
corrispondente di "Kavkazskij uzel" l'ex collaboratore di
"Memorial" Usam Bajsaev, ci fu notizia anche del pagamento
degli intervistati da parte di Chajkin per la partecipazione ai
sondaggi. "E' lo stesso che svolgere un sondaggio tra la
popolazione della Germania nazista su come accolgono Hitler", –
valutò con un'immagine la credibilità degli studi svolti Bajsaev.
Gli attivisti per
i diritti umani locali notarono che lo svolgimento del referendum
sulla Costituzione cecena si tenne di fatto in condizioni di guerra e
che i suoi risultati
furono secondo loro falsificati.
Nel gennaio 2003
l'ex capo del gruppo di collaborazione dell'OCSE in Cecenia Jorma
Inki dichiarò che riteneva
prematuro lo svolgimento del referendum.
Il sociologo Sergej
Chajkin al momento presente è a capo della ditta "Insomar"
[6] ed è certo della
credibilità dei risultati da lui ottenuti.
"Lavorai nel
Caucaso del Nord non perché ero un esperto del Caucaso, ma perché
mi ero specializzato nelle fonti di informazione, nei mezzi di
informazione di massa. In Cecenia creammo un'organizzazione sociale e
preparammo 75 intervistatori locali, ceceni. Svolgemmo il primo
sondaggio in Cecenia nel 2002. Questo mostrò che nella repubblica
c'era in tutto un 18% di persone orientate in senso separatista.
Presi a intervenire alla televisione cecena, ma nessuno mi credette e
allora decisi di svolgere un secondo sondaggio, che tenni esattamente
un mese prima del referendum che ritengo un fatto storico", –
dichiarò Sergej Chajkin.
"Probabilmente là
le cifre furono leggermente esagerate, come capita nel Caucaso, ma è
evidente che più del 50% della popolazione cecena votò per
l'approvazione della Costituzione, che fu uguale a dire che la
Cecenia restasse nell'ambito della Russia" – ha detto Sergej
Chajkin.
Tra l'altro Sergej
Chajkin respinge le critiche degli attivisti per i diritti umani.
"Quando
questi ("Memorial")
svolsero i propri sondaggi, avevano un proprio contingente, che
gravitava verso gli attivisti per i diritti umani. Ma il mio
sondaggio era assolutamente scientifico, rilevante", – ha
dichiarato Sergej Chajkin.
Il direttore del
"Levada Center" [7],
il sociologo Lev Gudkov ha commentato il lavoro di Sergej Chajkin, ma
ha avuto difficoltà a commentare i risultati delle ricerche svolte
nel 2003.
"Le sue (di
Sergej Chajkin)
ricerche sono fondamentalmente segrete, perciò è difficile
commentarle. Prima iniziò al "Levada Center", ma in
seguito prese a lavorare per il governo e, come non escludo, per i
servizi segreti", – ha detto Lev Gudkov.
Nota
della redazione: vedi
anche le notizie "A
Groznyj si è inaugurato il nuovo edificio della Casa della Radio",
"A
Groznyj presso il "Cuore della Cecenia" [8]
è in programma la costruzione di una sinagoga", "Autorità
e abitanti della Cecenia valutano in modo non univoco il referendum
svolto otto anni fa per l'approvazione della Costituzione della
Repubblica", "Oggi
ricorrono sette anni dal giorno dell'approvazione della Costituzione
cecena".
Autori:
Muslim Ibragimov, Aleksandr Ivanov ;
fonte:
corrispondenti di "Kavkazskij
uzel"
[1]
Central'naja
Izbiratel'naja Komissija
(Commissione Elettorale Centrale).
[2]
Subbotnik è
detto il lavoro "volontario" compiuto di sabato (subbota
in russo).
[3]
Villaggio della Cecenia centrale.
[4]
Nome dato alle azioni repressive.
[5]
Termine offensivo con cui si indicano i popoli orientali.
[6]
INstitut SOcial'nogo MARketinga (Istituto di Marketing
Sociale).
[7]
Centro di studi sociologici fondato dal sociologo russo Jurij
Aleksandrovič Levada.
[8]
La principale moschea di Groznyj.
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