Un personaggio della "lista per
la fucilazione"
Martedì alla periferia di Machačkala
[1] è stato ucciso
il giornalista del giornale daghestano "Novoe delo" [2]
Achmednabi Achmednabiev
10.07.2013
Verso le 7.30 Achmednabi è uscito nel cortile di casa sua nella borgata Semender e si è seduto nella sua automobile. Gli hanno sparato da una macchina che è passata accanto, il giornalista è morto immediatamente.
Non era il primo attentato ad Achmednabi. Già a
gennaio di quest'anno cercarono di ucciderlo, esattamente nelle
stesse circostanze. Lo salvò il portone – riuscì a correre nel
cortile di casa. Nonostante l'evidenza dell'attentato, la procura
del Daghestan si rifiutò caparbiamente di aprire un procedimento
penale su questo fatto. Il procedimento fu aperto solo sulla base
dell'articolo 167, "Distruzione e danneggiamento premeditato di
proprietà", e 222, "Traffico illegale di armi", del
Codice Penale russo. Achmednabi fece appello contro questa
decisione. Qualche mese fa la Corte Suprema del Daghestan accolse
l'istanza, deliberando di riqualificare il caso e cominciare le
indagini proprio sull'attentato. Tuttavia gli inquirenti e la
procura ignorarono caparbiamente questa circostanza, come pure le
minacce che giungevano continuamente ad Achmednabiev per SMS. Le ho
viste personalmente quando ero a Machačkala.
L'uccisione di Achmednabi Achmednabiev viene legata
alla sua attività professionale. Era un musulmano convinto. Scrisse
molto sulle persecuzioni dei credenti nella repubblica e per questo
fu continuamente criticato e chiamato wahhabita [3].
Il suo nome figurava anche nella cosiddetta "lista per la
fucilazione" – un foglio diffuso a Machačkala
nel settembre 2009. Era una lista di nomi di giornalisti,
avvocati e personalità pubbliche daghestani, che gli anonimi autori
minacciavano di vendetta "l'uccisione di poliziotti e civili".
Gli autori del foglio non furono comunque accertati, tuttavia,
secondo alcune informazioni, lo stilarono degli agenti delle forze
dell'ordine. In questa lista rientrava anche il proprietario del
giornale "Černovik"
[4] Chadžimurad
Kamalov, ucciso nel dicembre 2011.
Lo stesso Achmednabi legava minacce e attentati nei
suoi confronti ai propri articoli critici all'indirizzo del capo del
nativo distretto Achvachskij [5]
Ismail Magomedšaripov.
La maggior parte degli abitanti del distretto è insoddisfatta del
lavoro del proprio capo, sono intervenuti spesso per un cambio di
capo del distretto: hanno scritto petizioni e organizzato
manifestazioni. L'ultima manifestazione per le dimissioni del capo
del distretto avrebbe dovuto svolgersi a maggio di quest'anno, ma fu
repressa e divenne quasi uno scontro. Sulle pagine di giornali
cartacei e di Internet Achmednabi illustrò dettagliatamente
l'accaduto. La sua ultima nota sul giornale "Novoe delo",
"I deputati e il capo" per l'appunto era dedicata alla
situazione di Ismail Magomedšaripov.
Per formazione Achmednabi Achmednabiev era un medico
cardiologo con una grande esperienza di lavoro. Al giornalismo
giunse alla fine degli anni '90. Collaborò con i principali
giornali. Per lunghi anni fu vice-direttore e redattore della
sezione politica del settimanale "Novoe delo", per più di
sette anni scrisse per il giornale di Internet "Kavkazskij
uzel" [6].
Tuttavia non lasciò mai la pratica della medicina,
abbinando in tutti questi anni il giornalismo al lavoro
nell'ospedale di villaggio del paese nativo di alta montagna,
Karata. Achmednabi diceva che in Daghestan già mancano medici,
sulle montagne in particolare, perciò non poteva abbandonare i
propri compaesani. I compaesani lo amavano, era una di quelle
persone stimate che intervengono come mediatori nei conflitti.
Secondo le mie informazioni, sabato nel paese di Karata avrebbe
dovuto svolgersi un'assemblea di abitanti per risolvere il problema
del conflitto sulla designazione dell'imam della moschea locale. La
maggior parte degli abitanti non è soddisfatta della candidatura
dell'imam, designato dal clero ufficiale di Machačkala.
Proprio per prevenire un'aspra contrapposizione nel villaggio erano
state invitate persone del clero di Machačkala,
che avrebbero dovuto regolare la lite. Achmednabi era stato scelto
come coordinatore delle trattative.
Achmednabi Achmednabiev aveva 55 anni.
La redazione della "Novaja gazeta" porge sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi colleghi.
Irina Gordienko, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/59000.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Capitale del Daghestan.
[2]
"Nuova questione".
[3]
In Russia sono chiamati così tutti gli estremisti islamici.
[4]
"Brutta copia".
[5]
Distretto del Daghestan centro-meridionale.
[6]
"Il nodo caucasico".
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