Una piccola rivolta russa a Birjulëvo
A Mosca sono iniziati pogrom e
scontri con la polizia
Domenica
sera migliaia di abitanti del quartiere Birjulëvo Zapadnoe [1]
hanno preso d'assedio il portone di un mercato di ortaggi, dove tra
altri immigrati avrebbe potuto nascondersi l'assassino del 25enne
Egor Ščerbakov.
Quando la folla ha fatto irruzione nell'edificio, là non c'era
già più nessuno. Tra l'altro la polizia sembrava estremamente
smarrita, anche se presso il luogo degli avvenimenti era stato
dispiegato qualche centinaio di agenti delle forze dell'ordine.
Ricordiamo
che la notte precedente presso la locale sezione della polizia si
erano radunati circa 40 abitanti del luogo. I partecipanti al raduno
chiedevano che si trovasse l'assassino di un giovane che era stato
massacrato il 10 ottobre a Zapadnoe Birjulëvo
[2] mentre difendeva la
sua ragazza. Come afferma una testimone, l'assassino aveva un
aspetto caucasico. Secondo notizie non definitive, la giovane coppia
era uscita dalla macchina, quando ad essa si è avvicinato uno
sconosciuto che ha iniziato a importunare la ragazza. Nel corso
della rissa che è poi iniziata l'assassino ha colpito alcune volte
l'avversario al petto e alla schiena. Il giovane è deceduto sul
posto e il criminale è fuggito dal luogo del delitto. Per questo
fatto è stato avviato un procedimento penale. Gli inquirenti
dispongono dei video delle telecamere di sorveglianza, che hanno
ripreso il volto dell'assassino. La polizia di Mosca ha offerto una
ricompensa di 1 milione di rubli [3]
per informazioni sul criminale.
Nell'ambito
delle indagini sul delitto gli agenti investigativi hanno perquisito
i luoghi dove potrebbe nascondersi l'assassino. Fra questi alloggi
notturni per stranieri, caffè, ristoranti e saune. Di conseguenza
sono stati arrestati 87 immigrati clandestini.
Domenica
a Birjulëvo Zapadnoe ha
avuto luogo un raduno popolare, i cui partecipanti hanno chiesto le
dimissioni del capo dell'amministrazione Viktor Legavin e della
dirigenza della 137.a sezione della polizia. Le persone radunate
hanno anche insistito per la chiusura del mercato ortofrutticolo,
che si trova in un quartiere che, secondo loro, è un focolaio di
immigrati clandestini.
In
seguito gli avvenimenti sono andati secondo lo scenario peggiore.
"La
folla è andata qua e là. Qualcuno ha gridato "ripulisci il
quartiere". Hanno fatto esplodere un petardo, la folla va al
centro commerciale Birjuza [4],
scandendo "Avanti russi!". L'ingresso al centro
commerciale è stato chiuso, questi sono penetrati e hanno sfasciato
tutto. E' giunta l'OMON [5].
Spengono qualcosa con un estintore", ha scritto su Twitter
@mynameisphilipp.
Alcune
decine di persone hanno fatto irruzione al centro commerciale e
hanno compiuto un pogrom. Al primo piano è volato un petardo che ha
rotto un vetro e tutto il locale è stato invaso dal fumo.
Secondo
i testimoni, la polizia ha arrestato alcuni partecipanti all'azione.
A loro volta le persone che protestavano hanno iniziato a scuotere
l'autobus in cui erano state messe le persone arrestate. L'OMON ha
intrapreso tentativi di disperdere le persone che protestavano. In
risposta la gente ha iniziato a innalzare barricate con ciò che
aveva a portata di mano nelle vie presso il centro commerciale
Birjuza, a rovesciare i cassonetti e a circondare le vie. Nel corso
degli scontri ci sono stati feriti da entrambe le parti.
Il
canale televisivo Dožd' [6] ha
trasmesso in diretta dal luogo degli avvenimenti. Nessuno del
municipio, della prefettura o dell'amministrazione locale è entrato
nelle inquadrature.
Alle
19.15 Interfax ha riferito che il sindaco della capitale Sergej
Sobjanin ha ordinato di svolgere un'indagine accurata sull'omicidio
di Egor Ščerbakov. "Il
sindaco ha dato tutti gli ordini necessari alle forze dell'ordine
per svolgere un'indagine accurata e procedere all'arresto della
persona che ha compiuto l'omicidio di Egor Ščerbakov,
– ha detto l'addetta stampa del sindaco Gul'nara Pen'kova –
Allo stesso tempo chi ha preso parte ai disordini a Birjulëvo
dev'essere incriminato secondo la legge".
Alle
19.30 a Birjulëvo hanno
iniziato a compiere arresti con durezza, verso le 20.00 nei
cellulari era stata gettata circa una ventina di persone.
Principalmente erano giovani. Poi si è avuta notizia che gli
arrestati erano più di 200. Tutta la polizia di Mosca è stata
allertata. Per disposizione del ministro degli Interni della
Federazione Russa Vladimir Kolokol'cev a Mosca è stato avviato
il piano Vulcano, tutto l'organico è stato messo in allarme. Questo
presuppone l'arrivo dell'organico sul luogo di svolgimento del
servizio per prevenire possibili azioni illegali. Nel centro di
Mosca la piazza del Maneggio è stata circondata.
A
quanto riferisce il giornale "Kommersant", alla prefettura
del circondario amministrativo Meridionale di Mosca è stato creato
un quartier generale per prevenire situazioni simili a quella di
Birjulëvo. Questo
quartier generale si riunirà ogni giorno "contrastare
l'immigrazione clandestina". L'ordine di creare tale quartier
generale è stato dato dal prefetto del circondario Georgij
Smoleevskij.
Gli
arresti sono continuati a tarda sera. In tutto, secondo i dati del
Ministero degli Interni, nelle sezioni territoriali della polizia
del Circondario Amministrativo Meridionale e del Circondario
Amministrativo Sud-Occidentale sono state portate 380 persone. Per i
disordini è stato avviato un procedimento penale secondo il comma 2
dell'art. 213 (teppismo). Secondo i comunicati mattutini delle
agenzie di stampa, nel corso dei disordini sono rimaste ferite 20
persone. Anche alcuni agenti dell'OMON hanno subito varie ferite.
Nelle indagini sugli avvenimenti di Birjulëvo
sono stati coinvolti 30 inquirenti.
Un'ultima
parola l'ha detta anche il primo medico sanitario russo Gennadij
Oniščenko.
Come ha dichiarato a Interfax il capo del Rospotrebnadzor [7],
il mercato di ortaggi nel quartiere moscovita di Birjulëvo,
verso cui ci sono lamentele da parte degli abitanti del luogo a
causa del predominio di immigrati stranieri, è stato chiuso. "Là
sono state evidenziate delle mancanze. Il mercato è stato chiuso
per fare ordine", – ha detto Oniščenko.
Verso
le 12 di lunedì, come ha riferito la RIA "Novosti" [8],
tutti gli arrestati a Birjulëvo,
tranne 72 persone, sono stati rilasciati dalla polizia. Due
partecipanti ai disordini sono stati fermati per il procedimento
penale per 48 ore, su 70 sono stati stesi materiali amministrativi e
li hanno obbligati a comparire in tribunale.
Il
membro del Centro Direttivo Centrale dell'ONF [9]
Michail Staršinov
ha indirizzato un'interrogazione al presidente del Comitato
Inquirente Aleksandr Bastrykin e al procuratore generale
russo Jurij Čajka
sui motivi di ciò che si è verificato a Birjulëvo.
Secondo il deputato della Duma di Stato, simili eccessi sono legati
al fatto che gli organi di potere non svolgono il proprio lavoro in
modo efficiente.
"SP":
– Cosa sottintende per inefficienza?
–
Qui
tocca dire parole di principio banali sul fatto che non bisogna
prendere bustarelle e chiudere gli occhi alle richieste dei
cittadini. Tali storie sono la conseguenza diretta dell'inazione,
dell'inefficienza e della corruzione negli organi di potere locali e
degli affari interni. Bisogna iniziare da questo. Finché i
cittadini non vedranno azioni tempestive, competenti e adeguate da
parte del potere si verificherà ciò che si verifica.
"SP":
– Quali scopi persegue indirizzando un'interrogazione ai capi
delle strutture armate?
– Che
diano una valutazione delle cause che hanno portato alla situazione
che si è creata.
Che spieghino perché le autorità non hanno reagito prima alle
lamentele dei cittadini. Tali conflitti non sorgono in un momento.
Il conflitto è maturato. Gli abitanti del luogo si lamentavano, ma
nessuno ha fatto attenzione a queste lamentele. Ciò che si è
verificato a Birjulëvo
è conseguenza della cafonaggine burocratica e dell'atteggiamento
sprezzante dei funzionari verso il popolo. Rigorosamente, dal punto
di vista morale, non posso condannare alcuna persona che sia uscita
e abbia espresso la propria protesta in questo modo illegale. C'è
questa distinzione – secondo la legge o secondo coscienza. Così
ecco, secondo coscienza non posso rimproverare alcuna persona per
aver preso parte all'azione di oggi. La gente è stata semplicemente
portata a questo punto. Fino alla formulazione di un'accusa
ufficiale, non posso caricare la responsabilità sulle spalle degli
immigrati per sentito dire. Ma che è necessario fare ordine nella
sfera dell'immigrazione è un fatto.
Pavel
Salin, direttore del Centro di studi politologici dell'Università
della Finanza:
– Oggi
la situazione nella sfera dei rapporti interetnici è tanto tesa
e la base sociale degli insoddisfatti tanto ampia che qualsiasi
conflitto è simile a una scintilla vicino a un barile di polvere da
sparo molto asciutta. Un omicidio su base interetnica a Mosca non è
una rarità, si verificano regolarmente. Ma in questa situazione
come motivo di conflitto può servire qualsiasi cosa. In questo sta
la difficoltà per le autorità – non è chiaro cosa sarà
l'ultima goccia che provocherà disordini simili.
Qui
è necessario cambiare radicalmente la situazione dell'immigrazione
e della questione nazionale o seguire totalmente tutti i conflitti
del genere. Ma questo è impossibile perfino per un sistema di forze
dell'ordine massiccio come quello che esiste a Mosca, dove il numero
di poliziotti e altri rappresentanti delle strutture armate per
persona è oltre il limite.
Naturalmente
il pogrom a Birjulëvo è
un trend. In precedenza, quando calò la veemenza di piazza del
Maneggio [10] e spirò il
movimento dei nastrini bianchi [11],
gli analisti pronosticarono che la situazione della crisi politica,
la situazione di destabilizzazione si sarebbe sviluppato secondo una
sinusoide. Un'ascesa – piazza del Maneggio, piazza Bolotnaja [12]
e il viale Sacharov [13]
– poi un calo. La situazione si sviluppa in un modo non lineare,
ma le pause tra i picchi si riducono temporalmente.
Inizialmente
tra i picchi passava qualche anno: 2006 – Kondopoga [14]
e la "Marcia Russa" [15]
e solo nel 2010 piazza del Maneggio. Oggi vediamo che disordini
massicci su base interetnica, in cui sono coinvolte centinaia e
migliaia di persone, si verificano nel paese con intervalli di
qualche mese. L'intensità di questi interventi crescerà ancora.
Alla
fin fine le pause tra i picchi si ridurranno a qualche settimana e
durante uno dei picchi la quantità diventerà qualità. La protesta
interetnica e i suoi partecipanti diventeranno lo sfondo permanente
della vita politica russa. Il potere sarà costretto ad adattarsi a
questo e ad agire secondo il principio "se non si può fermare
la protesta, bisogna capeggiarla".
[1]
"Birjulëvo Occidentale", quartiere della periferia
meridionale di Mosca.
[2]
In russo l'aggettivo precede il sostantivo, ma la denominazione
ufficiale è Birjulëvo Zapadnoe.
[3]
Oltre 23 mila 200 euro.
[4]
"Turchese".
[5]
Otrjad Milicii Osobogo
Naznačenija
(Reparto di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere russa,
nota per la propria brutalità.
[6]
"Pioggia", canale indirizzato a un pubblico giovanile.
[7]
Qualcosa come "Ispettorato Russo per i Consumatori", nome
ufficioso del "Servizio Federale per l'Ispezione nella Sfera
della Difesa dei Diritti del Consumatore e del Benessere della
Persona".
[8]
Russkoe
Informacionnoe Agentstvo
(Agenzia di Stampa Russa) "Notizie".
[9]
Obščerossijskij
Narodnyj Front
(Fronte Popolare Panrusso), movimento che sostiene Putin.
[10]
Teatro di scontri tra nazionalisti russi e caucasici.
[11]
I nastrini bianchi erano l'insegna di quella parte dell'opposizione
che non si riconosceva in alcun partito e in questo senso aveva
scelto il colore bianco come "non colore".
[12]
"Del Pantano" (che c'era prima), piazza del centro di Mosca
che è teatro delle manifestazioni dell'opposizione.
[13]
Viale del centro di Mosca, teatro dei cortei dell'opposizione.
[14]
Città dell'estremo nord della Russia europea che fu teatro di
scontri tra russi e profughi ceceni.
[15]
Corteo dei nazionalisti.
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