L'Italia senza glamour
Un reporter di "SP" ha
studiato gli alloggi per la notte di Roma
Dopo
aver lavorato con successo nei vigneti
della
Corsica, ho deciso di andare in Italia e vedere finalmente la "città
eterna". Ero abituato a vivere in viaggio senza pretese e
perciò non prevedevo spese particolari.
Aleksandr
Sivov, "Svobodnaja Pressa",
http://svpressa.ru/travel/article/76424/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Attenzione
ai parassiti!
A
Roma sono giunto di sera, ho preso alloggio in un ostello
conveniente. Gli ospiti erano fondamentalmente stranieri provenienti
da tutto il mondo. Biancheria bianca come neve e stirata in una
stanza da molti posti. Secco, caldo, "comodità" al piano,
di cos'altro ha bisogno un viandante?
Di
notte mi sono svegliato con sensazioni spiacevoli: sul corpo
qualcuno striscia e morde. Pulci! Da dov'erano venute? Nelle notti
precedenti avevo vissuto in un campeggio in Corsica, ad Ajaccio,
nella mia tenda, là non c'era stato alcun problema. Cosicché mi
aveva acchiappato qui.
Sono
un viaggiatore molto esperto e già per la quarta volta all'estero
acchiappo i parassiti della pelle. Stavolta previdentemente avevo
portato una boccetta con un'emulsione di benzoato di benzile proprio
contro di loro. Al mattino presto nella doccia l'ho fatta finita
rapidamente e facilmente con le creature striscianti su di me e ho
disinfettato la biancheria intima.
Un
rimedio contro la dissenteria e i parassiti intestinali, peraltro,
lo porto sempre con me in Europa, so dove vado. Questa non è
l'URSS, dove perfino nelle mense di campagna il personale doveva
fare regolarmente l'esame dei vermi intestinali e dare il sangue per
la RW [1], dove
controllavano lo sporco sotto le unghie e appendevano ovunque
cartelli: "Lavatevi le mani prima di mangiare!".
La
mia notizia sulle pulci non ha stupito particolarmente
l'amministrazione dell'ostello. Questa ha trasferito tutti i turisti
in altre stanze, liberando questa per la disinfestazione. Peraltro i
materassi erano previdentemente coperti con una pellicola di
plastica, avevo già visto una cosa del genere negli alloggi per la
notte per i senzatetto. Pare che questo si faccia proprio in caso di
parassiti per la pelle allo scopo di semplificare la disinfestazione
dei letti.
Ti
riconosco, Italia! All'esterno tutto è bello, ma come scavi...
A
suo tempo fui in questo paese in transito, andava in Francia. A
Bologna c'era una coincidenza e mi cadde l'otturazione di un dente.
Decisi di aggiustarla là, senza rimandare.
Un
centro stomatologico a due piani, grande e chic. Molti studi. Pagai
alla cassa. Il medico italiano, che capiva il mio francese, sembrava
un bell'uomo nei prospetti pubblicitari e la sua bella assistente
dalle gambe lunghe, sorridendo, per qualche motivo mi faceva vento
con un asciugamano. Ovunque splendore, pulizia, sciccheria. Il
medico si accinse al lavoro. Nella grande cavità dell'otturazione
caduta mise del cemento con un dito, lo premette con un dito e mi
annunciò: "E' tutto, è pronto!"
Mi
smarrii. In casi simili i medici inizialmente pulivano sempre la
cavità a mano, poi con il boro, poi la sgrassavano con l'alcool,
mettevano il cemento, riempivano accuratamente la cavità e la
molavano. Uscii in stato di pieno choc: "forse è una qualche
nuova tecnologia occidentale?".
Presto
in Francia questa otturazione truffaldina cadde. Trovai un dentista
ad Avignone, gli raccontai tutta la storia e augurai: "mi è
necessario un normale lavoro stomatologico". Era solo nel suo
studio, senza un'assistente e perfino le carte le riempiva da solo.
E c'era meno splendore nello studio. Ma fece tutto come prescritto,
senza dimenticare di lodarsi: "un bel lavoro francese".
Allusione: i "macaroni" non sanno lavorare così.
E
il glamour italiano? E la pubblicità? E lo splendore e il luccichio
in televsione? E i nobili signori e signorine? A chi si pone tali
domande raccomando di guardare meno la televisione.
Il
Colosseo, l'ex anfiteatro romano, dove un tempo combattevano i
gladiatori, uno dei principali oggetti turistici di Roma.
L'escursione a pagamento con una guida francese costa, secondo
l'annuncio, 5 euro. Do un foglio da venti alla cassa, mi danno due e
mezzo di resto. Cerco di chiarire in un inglese stentato, al che la
cassiera mi ha attaccato in aggiunta 12,50. Non riesce: c'è rumore
intorno. Restituisco i biglietti, i miei červoncy
[2]. L'escursione è
saltata. Il giorno dopo da un'altra cassiera è tutto come
prescritto – solo cinque euro. Perché volessero prendermi altri
soldi, non ho potuto comunque chiarirlo né all'ufficio
informazioni, né con la guida turistica, anche se ho cercato molto
caparbiamente di penetrare fino a questo nell'ambito di un interesse
professionale giornalistico.
Il
caos che ha preso a regnare in Italia è ben noto a tutti i francesi
con cui sono giunto a dialogare. Queste storie non gli causano
stupore. Tutti sogghignano dell'ordine italiano.
Comodo
come in caserma
Vissuti
due giorni nell'"ostello delle pulci", ho deciso di
trovare a Roma un'abitazione ancor più conveniente, attraverso
Internet sono andato agli alberghi illegali. Ce ne sono in Italia,
risultano anche questi. Mi sono trasferito.
Non
c'è un'insegna – è un comune condominio, dove gli appartamenti
da molte camere di uno dei piani del vecchio condominio si sono
trasformati in due "ostelli". Là non ci sono prezzi
precisi per la permanenza e si può trattare entro certi limiti, se
ci vivi qualche giorno in particolare. I letti sono a due piani,
come in caserma. Ho trattato per 19 euro in una camera da cinque,
anche se sospetto che i visitatori fissi non paghino più di 15.
Nell'"ostello"
vicino sul nostro pianerottolo ci sono camere da dieci con una
permanenza ancor più conveniente. Ma nell'altro è tutto in ordine.
Biancheria, doccia, bagno, cucina con pentole, frigorifero e perfino
wi-fi.
La
cosa interessante e che tutti gli "ostelli" romani, e ce
ne sono centinaia, sono molto affermati su Internet e abbastanza
pieni, cosicché ci si può perfino scontrare con una situazione in
cui "non ci sono posti liberi". I visitatori sono
fondamentalmente stranieri, molti provengono dagli USA, la maggior
parte prenota il posto attraverso Internet. Non pochi neanche gli
immigrati locali dalla pelle di tutti i colori, regolari e
clandestini. Si possono incontrare anche italiani che giungono a
Roma dalla provincia...
L'atmosfera
è come in un albergo dei tempi dell'URSS. Danno due chiavi –
della porta d'ingresso del condominio e dell'appartamento-ostello.
Non ci sono camere separate per uomini e donne, si sta tutti insieme
come in una carrozza a scompartimenti. I fumatori escono sul
pianerottolo. Non ci sono ubriachi, non c'è neanche rumore. Quando
qualcuno dorme, i nuovi arrivati si sforzano di non accendere la
luce. Tutto il personale consiste in una sorta di amministratore o
qualcuno che lo sostituisce e di una tizia proveniente dalla
Bulgaria, che cambia le lenzuola. Di notte e di mattina non c'è
proprio nessuno. Come ospiti dell'"amministratore" passa
il personale di altri "ostelli" clandestini, sono
fondamentalmente immigrati, sospetto che in parte siano anche
clandestini. Bangladesh, Bulgaria, Polonia...
Vicino
c'è un piccolo mercato di generi alimentari – è un vicolo, ma è
quasi nel centro della città, fino all'ora di pranzo è permesso
bloccare il passaggio e mettere lì bancarelle improvvisate. Ma dopo
pranzo il posto dev'essere libero.
Anche
in Francia talvolta fanno così, ma là i mercati esistono più come
cosa esotica e in questi i prezzi sono alti, i supermercati li hanno
quasi schiacciati. In Italia i mercati prosperano, facendo una dura
concorrenza al grande business con i loro prezzi estremamente bassi.
L'uva, per esempio – è sui 50 centesimi di euro. Grazie alla
mafia italiana, che non ama il grande business alimentare. Dicono
che è proprio grazie ad essa che gli italiani anche oggi possono
comprare prodotti freschi al mercato. Peraltro il commercio va
avanti in modo molto turbolento, i compratori sono tanti. Anche le
bancarelle di fortuna con merce di largo consumo cinese in tutta
Roma sono tante.
Andiamo
ad assalire i borghesi
Passeggiando
per la città, mi sono imbattuto in una manifestazione. Molto
affollata e rumorosa. Più tardi mi hanno raccontato che l'ultima
azione di questa portata in Italia ci fu due anni fa. Finì con duri
scontri con la polizia e da allora non se n'erano svolte a causa
della divisione delle forze comuniste e di sinistra. Ma quest'anno
tutte le divergenze sono state composte.
Secondo
le leggi italiane, ma anche secondo la pratica e le tradizioni, che
sono perfino più significative delle leggi, per svolgere una
manifestazione in Italia non è richiesta alcuna registrazione.
Volete svolgerla là e a quell'ora? Beh, svolgetela, è un vostro
santo diritto!
In
Italia ci sono alcuni partiti comunisti, frammenti del molto
moderato e allora unico partito comunista "eurocomunista"
spaccatosi due decenni fa. E' spaccato anche il movimento sindacale,
in questo si è rafforzata l'ala radicale.
In
tutto si sono riunite 10-15 mila persone. La gente era molto ben
organizzata, molti portavano bandiere e cartelli. Centinaia di
fischietti riscaldavano l'atmosfera. La folla era di umore deciso,
ma non provocava la polizia. I passanti casuali e i clienti dei
caffè guardavano attentamente i manifestanti e si notava che tutto
ciò veniva preso effettivamente sul serio.
A
maggio fui a una manifestazione abbastanza grande a Parigi. Si riunì
meno gente, i manifestanti si comportavano più pacificamente e i
parigini prendevano l'azione piuttosto come una cosa curiosa ed
esotica. In Italia non è proprio così.
In
un paese mal governato per tutto il periodo del dopoguerra alla fine
ha preso a regnare il caos. La ben "disegnata" statistica
economica non riflette in alcuna misura il reale stato delle cose.
La democrazia parlamentare non funziona. Non c'è un governo
normale. L'industria del nord del paese un tempo relativamente
sviluppato si è fermata in modo significativo. Lo stipendio medio
di un ragazzo giovane in una città di provincia, un commesso, per
esempio, è sceso a 300 euro, uno stipendio minimo come in Francia
in pratica in Italia non esiste. Le tasse sono raccolte in sempre
minor quantità. Tutto crolla, gli italiani lo sentono bene, anche
se perfino "Euronews" tace in proposito. Tutti si fanno
una domanda: che sarà poi?
Le
richieste della manifestazione erano quelle standard delle forze di
sinistra: fermare le privatizzazioni, smettere di ballare al suono
del flauto dei burocrati di Bruxelles dell'Unione Europea e così
via.
Alla
vigilia peraltro ho visto la protesta presso l'edificio del
parlamento contro il progetto del governo di privatizzare entro la
fine dell'anno… la "Croce Rossa" italiana. In favore di
chi pagherà di più. Come si può comprendere questo in generale?
La
manifestazione è terminata in piazza san Giovanni. C'è stato un
incontro. Oratori, macchine e rafforzamento, tutto come previsto.
Domani da questa piazza partirà una nuova manifestazione, più
radicale, con qualche altro organico politico. Parteciperanno gli
anarchici e principalmente i "Black Bloc". Questi ragazzi
si radunano per simili azioni da tutta l'Unione Europea, dopo
essersi messi in contatto tra loro attraverso Internet. Vestiti
neri, copricapi che coprono il volto con un'apertura per gli occhi,
mazze e spranghe metalliche nascoste sotto i vestiti. Al comando i
membri dei "Black Bloc" disseminati tra la folla indossano
i copricapi, estraggono mazze e spranghe e cominciano ad assalire le
vetrine di negozi costosi e uffici bancari.
Un
ragazzo giovane con cui ho parlato ha proposto anche a me di
"assalire i borghesi". Apparentemente concordo, anche se
so con precisione che non ci andrò – posso prenderle sulla
schiena dal manganello di un poliziotto anche a casa. Tra l'altro
del tutto gratis.
La
scuola degli agenti
Studiando
la città, un giorno mi sono imbattuto in un'insegna: "Giornata
di porte aperte all'Università Americana a Roma". Sono
passato, mi sono presentato: sono un giornalista. "E' il
benvenuto, è solo che da noi non si può fotografare". Ho
cercato anche un'insegnante di lingua franca che mi mettesse al
corrente.
L'insegnamento
è in inglese. Ci sono 500 studenti, più della metà sono
americani, che cambiano nell'ambito di stage di qualche mese, per
gli altri ci sono 4 anni di studi. Poi si possono continuare gli
studi in un altro posto. O andare a lavorare. Ci sono studenti di 40
paesi, di Russia e Cina non ce ne sono, ma ce ne sono dell'Europa
dell'Est, in particolare delle repubbliche della ex Jugoslavia. Gli
studi sono a pagamento, 15 mila euro all'anno, in aggiunta è
necessario pagare la permanenza. Del resto, gli studenti
particolarmente promettenti possono ricevere una borsa di studi del
governo degli USA. Anche i paesi petroliferi del Medio Oriente
pagano l'istruzione della loro gente. Corsi specialistici:
archeologia, arte, business, mezzi di comunicazione di massa, tra
cui elettronici, relazioni internazionali…
Chi
in Europa può garantire il pagamento degli studi al proprio
rampollo nella misura di 15 mila euro l'anno più permanenza? Questa
somma è pari al reddito netto di un francese medio in un anno e
mezzo e di un italiano in due. Che lavorino ininterrottamente e
stabilmente, li che è un grande successo. Nel sud dell'Europa c'è
la crisi, le ditte hanno la febbre del tempo passivo, dei mancati
pagamenti, mandano la gente in congedo a proprie spese. Ci si può
forse immaginare il capo del reparto di montaggio di una fabbrica
della Fiat che da il 40% del proprio reddito, straordinari e turni
di notte compresi, per gli studi del proprio rampollo in archeologia
e giornalismo. Ma è difficile. Nei mitici crediti studenteschi, a
cui accederebbero i futuri archeologi contando di estinguerli prima
della fine della loro vita, non credo molto neanche io. I fondi
speciali delle organizzazioni non governative finanziate dagli USA,
tra cui quelle segrete – ecco la fonte non dichiarata dei
pagamenti per gli studi. E' in corso la preparazione di agenti di
influenza, raccolti accuratamente in tutto il mondo.
Nel
prospetto distribuito sono indicati i posti di lavoro di alcuni
laureati dell'università, tra cui: l'ONU, l'ambasciata degli USA,
l'Aeronautica Militare, la CNN, la NATO, la Banca Mondiale, alcune
grandissime banche commerciali, il Ministero degli Esteri turco.
Con
piacere ho mangiato bistecche arrosto sullo sfondo delle porte
aperte e ci ho bevuto sopra Coca-Cola. A spese dell'università, che
mi ha aperto le sue porte, ma che non mi ha comunque permesso di
fotografare niente e nessuno all'interno.
[1]
Reazione di Wasserman, il test per la sifilide.
[2]
Nome gergale delle banconote da 10 rubli (da červonnyj,
"rosso").
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