13 novembre 2010

Per cosa vengono decorati gli investigatori della polizia russa

Li hanno decorati per la morte di Magnitskij?




I complici della morte del giurista del fondo di investimento Hermitage hanno ricevuto decorazioni statali


Alla vigilia dell'ultimo giorno della milicija [1] – il 9 novembre – il capo della Commissione Inquirente del ministero degli Interni Aleksej Aničin ha decorato i migliori inquirenti del proprio ente. L'elenco degli eletti duplica per molti aspetti la “lista nera” del senatore Benjamin Cardin [2], di cui fanno parte 60 persone complici della morte del giurista del fondo di investimento Hermitage Sergej Magnitskij. Aničin – n. 1 della lista di Cardin – ha decorato praticamente tutti quelli che hanno avuto a che fare con la persecuzione di Magnitskij proprio una settimana prima dell'anniversario della morte del giurista.

Magnitskij era quella persona che scoprì la macchinazione per l'appropriazione indebita di 5,4 miliardi di rubli [3] del bilancio statale e ne accusò il tenente colonnello Artëm Kuznecov e gli inquirenti del GUVD [4] che avevano condotto le perquisizioni nell'ufficio dello Hermitage, nel corso delle quali furono sottratti i documenti che avevano permesso di appropriarsi di denaro pubblico. La reazione alle dichiarazioni pubbliche del giurista fu immediata – quelli che Magnitskij aveva accusato aprirono un procedimento penale nei confronti del giurista stesso e lo incarcerarono nel SIZO [5], dove presto morì. Fino all'incarcerazione Magnitskij era stato una persona sana, tuttavia le condizioni disumane di reclusione e il continuo rifiuto da parte degli inquirenti di fornirgli soccorso medico uccisero il giurista dello Hermitage in meno di un anno: il 24 novembre 2008 fu arrestato e il 16 novembre 2009 morì in cella.

Ed ecco che una settimana prima dell'anniversario della morte quasi tutti quelli che, secondo lo Hermitage, furono complici della morte del giurista sono stati decorati.

Per esempio hanno ricevuto il titolo di “Miglior inquirente” da Aleksej Aničin il maggiore Pavel Karpov e il tenente colonnello Oleg Sil'čenko. Pavel Karpov e Artëm Kuznecov erano quelli che Magnitskij di aver organizzato la macchinazione per l'appropriazione indebita di 5,4 miliardi di rubli del bilancio statale, questi si occupavano di quel procedimento penale, nell'ambito del quale furono sottratti i documenti e i timbri delle “imprese figlie” dello Hermitage, che permettevano di cambiare i proprietari di queste “figlie”, di concludere accordi fittizi e richiedere agli organi fiscali la restituzione di tasse che sarebbero state pagate in eccesso – gli stessi 5,4 miliardi. Dopo l'appropriazione indebita di questi soldi, secondo le informazioni del fondo di investimento Hermitage, il maggiore Karpov e il tenente colonnello Kuznecov acquisirono alcuni immobili di élite e automobili costose.

Oleg Sil'čenko condusse il procedimento penale nei confronti dello stesso Magnitskij. Proprio Silenzioso fu la persona che più di una volto rifiutò il soccorso medico al giurista.

Ha ricevuto la decorazione “Agente onorario del ministero degli Interni russo” anche Natal'ja Vinogradova, che nella lista del senatore Cardin è ricordata come “capo dell'inquirente Sil'čenko”, che rifiutò di dare esito alle diverse istanze di Magnitskij sul fatto che il procedimento penale era stato fabbricato.

La morte di Sergej Magnitskij ebbe un'enorme risonanza pubblica, il procedimento penale sulla morte del giurista fu aperto su diretta indicazione del presidente Medvedev, sull'indispensabilità di punire i colpevoli della sua morte insistettero politici di alto livello di vari paesi europei. La decorazione pubblica di inquirenti “distintisi” una settimana prima dell'anniversario della morte di Magnitskij non è solo una testimonianza della totale garanzia e del premio a chi è ritenuto complice della morte del giurista, ma anche un evidente segnale al pubblico russo e mondiale. La dirigenza del ministero degli Interni ha fatto capire nettamente a tutti: nei casi in cui si intrecciano dei seri interessi di affari dell'élite delle strutture per la tutela dell'ordine la propria gente non viene consegnata e nessun senatore americano o parlamentare europeo potrà impedire.

P.S. Il 16 novembre, nel giorno della morte del giurista dello Hermitage, nelle capitali del mondo avrà luogo la “prima” del documentario “Sergej Magnitskij - Giustizia. Legge. Destino”. Il film sarà mostrato in Gran Bretagna, Germania, Canada, USA, Estonia e altri paesi.

Dossier della “Novaja gazeta”

Dalle ordinanze amministrative del ministero degli Interni:

La decorazione “Miglior inquirente” viene conferita per: coraggio e abnegazione mostrate nell'esercizio del dovere di servizio; raggiungimento di alti indici personali nell'attività di servizio, perfezionamento della capacità professionale; elaborazione e introduzione di nuovi metodi di lavoro che aumentano l'efficienza dell'attività degli apparati inquirenti; attiva collaborazione con altri servizi degli organi del ministero degli Interni che aiuti la lotta alla criminalità.

La Decorazione da petto “Agente onorario del ministero degli Interni russo” viene conferita a chi si distingue particolarmente nella causa della tutela dell'ordine sociale e della lotta alla criminalità; per la sapiente organizzazione del lavoro e gli alti indici nell'attività di servizio degli organi del ministero degli Interni; per un modello di adempimento del dovere di servizio e militare e per la manifestazione in questo di iniziativa, coraggio e abnegazione.

Sezione investigativa

12.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/127/03.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] “Milizia” (nome russo della polizia, che presto tornerà a chiamarsi policija, come in epoca zarista).

[2] Benjamin Louis “Ben” Cardin, senatore democratico del Maryland.

[3] Circa 128,8 milioni di euro.

[4] Glavnoe Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione Centrale degli Affari Interni), in pratica la sede della polizia.

[5] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).

12 novembre 2010

Aria siciliana



Franco Battiato - Giuni Russo "Strade parallele (Aria siciliana)

11 novembre 2010

E se in Russia fallisce anche una fabbrica di Kalashnikov...

Tiro al piattello vuoto [1]




Alla vigilia del 91° compleanno di Michail Kalašnikov gli operai della fabbrica di armi di Iževsk [2] che non ricevono soldi hanno dichiarato sciopero


I lavoratori della fabbrica di armi di Iževsk (del gruppo Ižmaš [3]) si sono messi in sciopero. L'azione di protesta legata al grande ritardo degli stipendi va avanti in uno dei reparti per la produzione di armi da fuoco. Come ha chiarito al corrispondente della “Novaja gazeta” il capo dell'ufficio stampa dell'Ižmaš Aleksandr Badica, qualche decina di persona ha informato l'amministrazione della cessazione del lavoro fino al pagamento degli arretrati degli stipendi. Tra l'altro tutti questi si trovano nei propri settori.

L'agenzia di stampa locale “Susanin” ha comunicato che a novembre ai lavoratori della fabbrica di armi è stato dato un anticipo per luglio. I lavoratori operai hanno ricevuto 2-3 mila rubli [4] e lo stipendio medio qui non supera i 7 mila [5]. In questa situazione a molti non bastano i soldi per il cibo e il viaggio fino al posto di lavoro.

A ottobre la fabbrica di armi è passata alla settimana lavorativa di tre giorni – presumibilmente fino a marzo dell'anno prossimo. Questo è stato fatto per riavviare in parte la produzione ed evitare licenziamenti di massa.

– Le commesse statali non arrivano neanche al dieci per cento delle possibilità dell'impresa, – dice Aleksandr Badica. – Tre settimana di lavoro normale ed ecco fatta tutta la commessa.

Quando non c'è possibilità di lavorare per il proprio stato, si rafforza il desiderio di lavorare per un altro – attraverso il “Rosoboronèksport” [6]. Ma qui con i contratti sono sorte alcune difficoltà, perciò non si vedono accordi né soldi.

E' chiaro che in tali condizioni fanno poco gli sforzi dell'Ispettorato Statale del Lavoro della repubblica di Udmurtia, della procura della repubblica e di altre organizzazioni a cui i lavoratori si sono rivolti per il mancato pagamento degli stipendi. Hanno scritto una lettera anche al presidente dell'Udmurtia Aleksandr Volkov e subito è comparso un comunicato: Volkov, valutato lo stato delle cose all'Ižmaš con la dirigenza della corporazione statale Rostechnologii [7] ritiene che l'impresa non possa sfuggire le procedure per il fallimento.

Lo sciopero dei lavoratori della fabbrica di armi – avvenimento di per se unico e che attrae l'attenzione – è casualmente giunto il giorno del compleanno del progettista Michail Timofeevič Kalašnikov, che il 10 novembre compie 91 anni. Kalašnikov lavora come un tempo per l'Ižmaš come progettista principale di armi da fuoco. Non è un segreto che la sua potente autorità in precedenza ha aiutato più di una volta gli uomini dell'Ižmaš a risolvere a Mosca problemi difficili per il gigante del complesso dell'industria bellica. Ma la minaccia del fallimento è un compito più difficile dei precedenti.

E ancora una difficoltà. A differenza delle altre imprese, una fabbrica di armi non può regolare i conti con le proprie maestranze nel noto modo russo – con la propria produzione.

Boris Bronštejn
nostro corrispondente

10.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/126/08.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Gioco di parole difficile da rendere perché “piattello” e “piatto” si esprimono in russo con la stessa parola.

[2] Capitale della repubblica autonoma di Udmurtia, nella Russia europea centro-orientale.

[3] Iževskoe Mašinostroitel'nyj Zavod (Fabbrica Metalmeccanica di Iževsk), gruppo metalmeccanico che produce automobili, motociclette e armi.

[4] Circa 50-70 euro.

[5] Circa 165 euro.

[6] “Russia-Difesa-Esportazione”, ente preposto all'esportazione di armamenti.

[7] “Tecnologie Russe”, ente statale che presiede alle tecnologie militari.

10 novembre 2010

Lo FSB: tanto inefficiente e corrotto quanto ipernutrito e incontrollato

FSB: più in alto solo la propria gente?




Le decisioni sullo stanziamento di denaro per la struttura più chiusa delle forze armate vengono prese da “ex” colleghi o da colleghi attivi. Chi in realtà controlla l'attività del Servizio Federale di Sicurezza


La “Novaja gazeta” continua a studiare la corporazione statale più chiusa – lo FSB: una struttura statale costosa, che si trova fuori dalla zona di controllo pubblico, con una massa di agenti corrotti, che si ritengono un élite. Chi e come in generale controlla l'“ufficio”? Chi prende decisioni sul suo ulteriore finanziamento? Chi verifica per cosa è uscito il denaro? Per quel che riguarda il denaro – è in generale una storia a se, in quanto la colonna inerente del bilancio è segreta e inaccessibile al contribuente e alle organizzazioni sociali. Tra l'altro le spese per i servizi segreti crescono di anno in anno – proviamo a commisurare questa dinamica con i successi dei cekisti [1].

Con chi abbiamo a che fare in realtà

Secondo la Costituzione e la Disposizione sullo FSB, i cekisti sono sottoposti al presidente e al governo. Come si attua questa dipendenza e se Medvedev e Putin gli facciano lavate di capo non è noto. Di anno in anno ci mostrano immagini televisive ben laccate, quando davanti al presidente di turno siede con delle carte il direttore dello FSB di turno e fa energicamente rapporto dei successi. Peraltro il contribuente non è in grado di verificare quanto questi release corrisponda alla realtà.

E si ha un qualche teatro dell'assurdo: atto terroristico – rapporti sui militanti eliminati – versamenti finanziari – di nuovo atto terroristico. Giudicate da soli.

Anno 2004: l'allora premier Fradkov (ora capo dello SVR [2]) comunicò i sussidi ulteriori stanziati dal governo per il mantenimento dello FSB.

A febbraio in un vagone del metrò di Mosca è entrato in azione un ordigno esplosivo. Sono morte 41 persone, ne sono rimaste ferite 250. In seguito una bomba è esplosa alla stazione del metrò “Rižskaja” [3] (10 morti e 33 feriti).

Il 22 giugno dello stesso anno più di 500 militanti hanno compiuto un assalto a edifici amministrativi e a strutture del ministero degli Interni in Inguscezia: sono morte 78 persone, 114 persone sono rimaste ferite. Tra i morti ci sono 35 agenti di polizia e cinque impiegati della Procura.

1 settembre: presa di una scuola a Beslan da parte di militanti e in seguito inefficace liberazione degli ostaggi – centinaia di morti. Comandavano l'operazione i generali dello FSB Proničev (ora è a capo del servizio di frontiera) e Anisimov. Nessuna delle alte personalità ha avuto punizioni e Proničev, al contrario, è stato decorato per decreto segreto di Putin.

2005: il ministro delle Finanze Kudrin ha dichiarato che le spese per il ministero degli Interni, lo FSB, lo SVR, lo FSO [4] cresceranno di 50 miliardi di rubli [5], che andranno per l'equipaggiamento tecnico e la preparazione degli specialisti.

12 giugno – esplosione sulla ferrovia nella regione di Mosca – sono deragliati 4 vagoni del treno n. 382 Groznyj-Mosca. Sono rimaste ferite 42 persone.

Il 1 luglio a Machačkala [6] è stato messo in azione un ordigno esplosivo di potenza equivalente a circa 7 kg di tritolo – sono morti 11 militari, 26 sono rimasti feriti.

Il 13 ottobre 180 militanti hanno attaccato strutture delle forze armate a Nal'čik: sono morti 12 civili e 35 poliziotti.

2006: intervenendo al collegio dello FSB, Putin ha ringraziato la dirigenza e i semplici agenti per il coscienzioso adempimento del proprio dovere e ha promesso di aumentare le spese per la sicurezza del 27%.

21 agosto – esplosione al mercato Čerkizovskij a Mosca. Sono morte 14 persone, ne sono rimaste ferite 61.

2007: per decreto di Putin il finanziamento dello FSB è aumentato di un terzo e gli stipendi degli agenti di un quarto. Il presidente ha comunicato anche che gli acquisti di armi per lo FSB aumenteranno del 20% e le spese per le costruzioni del 73%.

Il 13 agosto in conseguenza dell'esplosione della massicciata ferroviaria si è verificato l'incidente del treno “Nevskij Èkspress”. La potenza dell'ordigno esplosivo equivaleva a 2 kg di tritolo. Sono rimaste ferite 60 persone.

Nei due anni successivi a spese dei contribuenti russi lo FSB ha comprato centinaia di costose auto straniere, tra cui le limousine di rappresentanza Mercedes-Benz S-600 Long per 12,5 milioni di rubli [7], Mercedes-Benz S-600 L per 7,5 milioni [8], Mercedes-Benz S 500L 4 Matic per 6,5 milioni [9] (per i dettagli si veda il n. 46 della “Novaja gazeta” del 2010).

2008: per decreto del presidente il direttore dello FSB Patrušev è nominato segretario del Consiglio di Sicurezza.

– Questi non sono stati gli anni più facili, ma questi ha svolto con onore i propri compiti, – notò Medvedev.

All'incontro con i direttori dei mezzi di informazione di massa statali l'adesso già nuovo direttore dello FSB Bortnikov riferì dei risultati del lavoro dell'ente: molto di interessante è stato raccontato sulle spie e sugli hacker georgiani, che per 280 mila volte hanno attaccato il sito del presidente.

7 agosto – esplosione sulla spiaggia della borgata Loo del quartiere Lazarevskij della città di Soči – due morti, decine di feriti. 6 novembre – una terrorista kamikaze ha fatto esplodere un pulmino a Vladikavkaz – sono morte 12 persone.

Nello stesso mese per l'estorsione di 1 milione di rubli a Piter [10] sono stati arrestati quattro agenti dell'UFSB [11].

A Nižnij Novgorod [12] è stato arrestato il capo della sezione investigativa dell'UFSB Oleg Efremov. Secondo gli inquirenti, insieme all'ex capo della sezione investigativa Obuchov spacciava eroina sequestrata durante le perquisizioni. Ben presto Efremov è stato ucciso in cella di isolamento da secondini e sbirri condannati (per i dettagli si veda il n. 119 della “Novaja gazeta” del 25.11.2010).

2009: dopo l'arresto a Mosca è scomparso senza lasciare traccia il capo della sezione per la lotta al terrorismo e all'estremismo dell'UFSB di Volgograd [13], il colonnello Pëtr Samarskij. Secondo la versione ufficiale, il colonnello è fuggito. Tuttavia i familiari non escludono che Samarskij sia stato ucciso da colleghi cekisti (per i dettagli si veda il n. 47 della “Novaja gazeta” del 05.05.2010).

Si è dato alla fuga il capo dell'UFSKN [14] di San Pietroburgo e della regione di Leningrado [15], il generale Aleksandr Karmackij (ex capo del SÈK [16] dell'UFSB, nel 2003 insignito del titolo di agente onorario del controspionaggio). E' stato incriminato ai sensi dell'art. 188 c. 4 del Codice Penale della Federazione Russa (contrabbando in quantità particolarmente grandi in associazione con altre persone).

Al collegio dello FSB Bortnikov fece rapporto con orgoglio sul fatto che in conseguenza di misure antiterroristiche sul territorio della regione del Caucaso del Nord erano stati neutralizzati 67 banditi e arrestati 233. Due mesi dopo capitò un atto terroristico a Nazran' [17] – 25 persone morirono e 136 rimasero ferite. E il 27 novembre – l'atto terroristico di turno al “Nevskij Èkspress”. Morirono 28 persone, ne rimasero ferite 90. Il 13 aprile 2010 Bortnikov comunicò che erano stati eliminati 26 membri del gruppo terroristico che aveva organizzato l'esplosione al “Nevskij Èkspress” e che 14 erano stati arrestati. I dettagli non vengono comunicati.

2010

Il 28 gennaio il presidente Medvedev ha visitato la Lubjanka. Alla fine dell'incontro ha dichiarato che nel 2009 lo FSB ha reso inoffensivi 500 militanti e ha prevenuto 80 atti terroristici. Ai cekisti è stato promesso un ulteriore aumento dei finanziamenti.

Il 29 marzo si sono verificate esplosioni nel metrò di Mosca alle stazioni “Lubjanka” e “Park kul'tury” [18]. Sono morte 40 persone, circa cento sono rimaste ferite. E tutto è andato di nuovo per la strada già battuta: invece di una dettagliata analisi e di conclusioni, rapporti sui terroristi “fatti fuori”;

Il 13 maggio il direttore dello FSB Bortnikov ha riferito al presidente che “sono stati eliminati tutti i membri del gruppo di banditi che hanno a che fare con l'esplosione nel metrò di Mosca” (nessun dettaglio viene comunicato);

Il 2 giugno all'incontro con il presidente Bortnikov ha comunicato che già un anno è stato arrestato un uomo che aveva programmato 12 atti terroristici. Ne consegue che ha taciuto per un anno intero e prima dell'incontro di Bortnikov con il presidente ha inaspettatamente cantato (il cognome del terrorista non viene comunicato).

Il 9 settembre di nuovo uno shock: al mercato di Vladikavkaz [19] viene compiuto un atto terroristico – sono morte 18 persone e ne sono rimaste ferite oltre 160.

Il 13 ottobre Bortnikov ha dichiarato che nel corso di una ricerca è stato messo in luce un gruppo terroristico di sabotaggio che aveva programmato un atto terroristico. I dettagli e le identità dei terroristi, come sempre, non vengono comunicati.

Merita rammentare in questo senso che l'inchiesta per un procedimento penale è un processo lungo e meticoloso e tanto più i procedimenti penali sugli atti terroristici, dove figurano centinaia di persone. Alla base di un inchiesta c'è sempre un meticoloso lavoro operativo: lavoro di agenzia, interrogatori di vicini, colleghi di lavoro e testimoni casuali, sbobinatura di conversazioni telefoniche, contabilità… Peraltro il 70% delle informazioni ottenute, di regola, si rivela non pertinente al caso. Come calcolano i terroristi in un tempo così breve? O li fanno secchi tutti senza scelta?

In generale, come si possono indagare casi simili, anche solo allo scopo di prevenire le successive esplosioni e prese di ostaggi, se tutti i sospetti vengono eliminati sul posto e chiamati colpevoli senza alcun processo?

Chi controlla lo FSB?

Nei paesi europei i servizi segreti si trovano sotto controllo sociale e parlamentare – se succede qualcosa, immediatamente si crea una commissione parlamentare che esamina i fallimenti e perfino le piccole lacune dei servizi segreti. Da noi invece è del tutto incomprensibile che li controlli e chi abbia responsabilità personali.

In particolare seguire attentamente l'attività dello FSB rientra nei compiti del Comitato per la sicurezza della Duma. Su soli venticinque membri del comitato gli stessi cekisti sono 5 (di ex agenti, com'è noto, non ce sono), gli uomini del ministero degli Interni sono 12, quelli del ministero della Difesa sono 3, c'è 1 procuratore, 1 ataman [20] cosacco e tre civili.

Fanno particolare tenerezza alcuni membri del comitato che sono membri dello LDPR [21]: l'ex agente del KGB, guardia del corpo di Berezovskij [22] e figura implicata nel procedimento penale britannico per l'uccisione di Litvinenko Andrej Lugovoj o il proprietario di una compagnia edile e di una catena di ristoranti e saune a Soči [23] Evgenij Tepljakov (secondo I mezzi di informazione di massa di Soči, l'autorevole uomo d'affari prima di essere eletto portava il cognome Bagišvili [24]) o Sergej Abel'cev, il cui assistente Valerij Belozer è stato condannato per l'estorsione di 300 mila dollari alla ÈPIN-BANK [25]. Durante la perquisizione da Belozer fu trovato un modulo ufficiale dello FSB con la firma dell'allora capo dello SÈB [26] dello FSB Bortnikov (da Lefortovo [27] Belozer scrisse una lettera al procuratore generale Čajka dicendo che avrebbe estorto denaro su indicazione di Abel'cev).

Come lavorano tutte queste persone? Per esempio, valutando la scandalosa legge sull'ampliamento dei poteri dello FSB solo il deputato Gudkov ha cercato di obiettare (fra l'altro è un ex agente dello FSB). Ed ecco che il signor Lugovoj ha subito dichiarato: “Meglio dare un giro di vite da qualche parte e poi allentare che osservare tranquillamente le esplosioni e tutto ciò che accade nel Caucaso del Nord”.

Non sarebbe meglio che un eletto del popolo presentasse un'interrogazione parlamentare e chiarisse quanti cekisti e agenti del ministero degli Interni sono ricercati a livello federale per i crimini compiuti? Allora diventerebbe chiaro dove bisogna dare i giri di vite.

Guardiamo l'organico della commissione della Duma di Stato per l'esame delle spese del bilancio federale per la difesa e la sicurezza statale: ex militari – 9, cekisti – 3, poliziotti – 5, procuratori – 1, cosmonauti – 3, guardie di frontiera – 1, civili – 11 (di cui 7 membri di “Russia Unita” [28]). Avete mai sentito dire che i membri di questa commissione abbiano rifiutato dei finanziamenti allo FSB?

Nel Comitato per la Difesa e la Sicurezza del Consiglio della Federazione la situazione non è migliore: ex militari – 4, cekisti – 2, poliziotti – 3 e civili – 3. Cosicché non c'è nessuno per fare domande scomode al signor Bortnikov. Beh, è difficile che il membro del comitato ed “eroe” del salvataggio del sottomarino atomico “Kursk”, l'ex ammiraglio Popov, che ha raccontato favole sul sottomarino straniero e la “terza forza” che avrebbero affondato il nostro portamissili, sorvegli l'attività dello FSB…

C'è ancora il Consiglio Sociale presso lo FSB, ma neanche questo, composto prevalentemente da ex uomini delle strutture armate e dal parroco della chiesa della Lubjanka padre Aleksandr, è stato creato per un serio controllo sul servizio segreto. Già alla prima seduta del consiglio nel 2007 l'allora direttore dello FSB Patrušev formulò sette compiti. Uno dei primi: “…Contrapposizione ai tentativi di falsificazione della storia della Patria, degli organi di sicurezza e dei loro agenti”. E solo al numero 7 (ultimo compito): “Svolgimento di controllo sociale sull'attività degli organi di sicurezza in ciò che riguarda il rispetto da parte degli organi di sicurezza dei diritti e delle libertà costituzionali dei cittadini della Federazione Russa”.

Non c'è da stupirsi che alla vigilia dell'approvazione della legge sull'ampliamento dei poteri dello FSB questo consiglio abbia espresso la propria piena approvazione per le iniziative dei cekisti. Cito il sito ufficiale: “Nel corso della seduta è stata ascoltata l'informativa sui disegni di legge federale elaborati dallo FSB russo. E' stata presa la decisione di appoggiare i detti disegni di legge…”

La spesa di denaro statale in Russia viene seguita da un organo speciale – la Corte dei Conti. Le strutture armate e i servizi segreti rientrano nella sfera di responsabilità dell'auditor Aleksandr Ždan'kov – ex capo del servizio di controllo dello FSB, generale di divisione, che nel 2009 fu eletto presidente del Consiglio dei Veterani dello FSB. E' interessante osservare come il principale veterano dello FSB Ždan'kov conduce le revisioni del proprio ente.

Dopo il servizio

Dopo il congedo per molti agenti dello FSB la vita interessante non finisce. In lunghi anni di servizio questi hanno acquisito i legami necessari e hanno accumulato abbastanza materiale di valore. I generali vanno al potere, fanno i deputati o si impiegano come consulenti in grandi compagnie statali. I colonnelli e i maggiori si impiegano nei servizi di sicurezza delle banche commerciali o nei consigli di sicurezza di governatori e sindaci.

Ma i capitani, i tenenti e i sottufficiali non servono a nessuno. Lasciato il servizio, alcuni di essi si uniscono in branchi, fondano numerosi comitati per la lotta alla corruzione e fondi di sostegno del KGB-FSB e cominciano a “buggerare” i commercianti.

Fianco a fianco con loro lavorano centinaia di truffatori tipo Ališer Trifonov (Nazmiev), che si presentava come generale dello FSB, del GRU [29] e dello SVR (si vedano i dettagli nella “Novaja gazeta”. 7, 17, 22 del 2008 ). Peraltro per le loro macchinazioni i buggeratori assumono gli stessi cekisti, sbirri, militari, deputati, operatori culturali, attori affermati e nonni nutriti. Per esempio, nell'ufficio del “generale” Trifonov nel posto più in vista era appesa una fotografia in cui questi siede circondato da agenti dello FSB, dello SVR e del ministero della Difesa. Quante fondazioni e quanti commercianti hanno sofferto per colpa loro – ecco cosa si avrebbe voglia di chiarire…

Sergej Kanev
reporter di cronaca nera, sbult@mail.ru

08.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/124/23.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Membri della ČK (Črezvyčajnaja Komissija po bor'be s kontrrevoljucej i sabotažem, “Commissione Straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio – nello spelling russo Čè-Ka), la prima polizia politica russa, per estensione “agenti segreti”.

[2] Služba Vnešnej Razvedki (Servizio di Intelligence Esterno).

[3] Stazione della zona centro-settentrionale di Mosca.

[4] Federal'naja Služba Ochrany (Servizio di Vigilanza Federale), il servizio di vigilanza sulle alte cariche dello stato.

[5] 1,15 miliardi di euro.

[6] Città del Daghestan sulla costa del Mar Caspio.

[7] Oltre 288.000 euro.

[8] Oltre 173.000 euro.

[9] Oltre 150.000 euro.

[10] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[11] Upravlenie Federal'noj Služby Bezopasnosti (Direzione del Servizio Federale di Sicurezza), in pratica la sede locale dello FSB.

[12] Città della Russia centrale, la Gor'kij del periodo sovietico.

[13] Città della Russia meridionale, l'ex Stalingrado.

[14] Upravlenie Federal'noj Služby po Kontrolju za oborotom Narkotikov (Direzione del Servizio Federale per il Controllo sul traffico di Droga).

[15] Così si chiama ancora ufficialmente la regione di San Pietroburgo.

[16] Social'nyj i Èkonomičeskij Komitet (Comitato Sociale ed Economico).

[17] Ex capitale della repubblica autonoma di Inguscezia.

[18] Stazioni nel centro di Mosca.

[19] Capitale della repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord.

[20] Comandante.

[21] Liberal'no-Demokratičeskaja Partija Rossii (Partito Liberal-Democratico di Russia), ad onta del nome partito nazionalista e populista.

[22] Boris Abramovič Berezovskij, faccendiere russo che vive in Gran Bretagna come rifugiato politico.

[23] Città sul Mar Nero.

[24] Cognome georgiano.

[25] Banca di investimenti (ÈPIn sta per Ètalon Pravil'nych INvesticij, “Standard di Buoni Investimenti”.

[26] Služba Èkonomičeskoj Bezopasnosti (Servizio di Sicurezza Economica).

[27] Carcere moscovita di tristissima fama.

[28] Il “partito del potere”.

[29] Glavnoe Razvedyvatel'noe Upravlenie (Direzione Centrale dell'Intelligence).

08 novembre 2010

La Russia, dove gli oppositori vengono massacrati impunemente "sotto controllo presidenziale"

E' tempo di mettere sotto il controllo del presidente chi non cerca gli assassini




Il sabotaggio delle inchieste (caso Domnikov) porta a nuove vittime (caso Kašin)


Sabato 6 novembre, 14.00.

Tre ore in tutto dopo che il presidente Medvedev ha preso “sotto il proprio controllo” le indagini sull'aggressione al giornalista del “Kommersant''” [1] Oleg Kašin.

Non è passata ancora mezza giornata dal momento dell'aggressione stessa.

Solo due giorni dopo l'aggressione all'attivista Konstantin Fetisov [2].

Telefono all'inquirente del GUVD [3] di Mosca Gajnullina D.Ch. Questa ha appena chiuso silenziosamente il procedimento penale contro i mandanti dell'omicidio del giornalista della “Novaja gazeta” Igor' Domnikov.

Chiedo: “Cosa avete fatto per incarcerare i mandanti?”

Risponde: “Non faccio commenti per telefono”. E riattacca.

Non ho fatto neanche in tempo a dirle che il caso Domnikov è da sei mesi sotto il controllo del presidente Medvedev.

Penso che anche se avessi fatto in tempo a dirlo, avrebbe mandato me e il presidente a quel paese [4].

No, non lo penso. Ne sono convinta.

Perché?

Perché l'inquirente Gajnullina, come in precedenza anche l'inquirente Černousov, come pure i loro capi del GUVD di Mosca, come pure dello SKP [5] presso la Procura Generale, come pure la stessa procura Generale si occupa di aperto sabotaggio.

Si tratta di omicidi su commissione e aggressioni ad attivisti, difensori dei diritti umani e giornalisti. Si tratta del fatto che nessuno di questi crimini, a cominciare dall'omicidio di Vlad List'ev [6] per finire con le dita spezzate di Oleg Kašin E' STATO CHIARITO [7]. E non sarà chiarito. Mi vengono i crampi alle dita per l'evidenza di ciò.

Telefono a un altro inquirenti. Questo non è moscovita. E' un raro tipo di detective professionista che a Mosca è stato distrutto come razza.

Mi racconta cosa bisognava fare per incarcerare i mandanti dell'omicidio di Igor' Domnikov. Ne abbiamo fatto il nome già cento volte. E questi non hanno neanche aperto bocca – sono l'uomo d'affari Pavel Sopot e Sergej Dorovskoj, ex vice governatore della regione di Lipeck [8]. Due onesti facoltosi cittadini, che hanno costruito la propria fortuna sul sangue e sulla stretta alleanza con l'OPG [9] di Tagir'janov – una delle più crudeli bande della Russia.

Il capo Tagir'janov e quasi tutti i suoi complici, tra cui pure gli assassini materiali di Igor' Domnikov, sono stati condannati. Tagir'janov – all'ergastolo. Ma Sopot e Dorovskoj sono in libertà. Perché?

Cos'è stato fatto per incarcerarli?

La condanna degli uomini di Tagir'janov è entrata in vigore sei mesi fa. Èduard Tagir'janov non è comunque finito all'ergastolo al “Cigno Bianco” [10]. Gli hanno fatto fare tappa a Kazan' [11]. Gli inquirenti locali non si sono tranquillizzati, anche se proprio questi (Mosca ha solo dato fastidio) hanno portato al processo e alla condanna del gruppo di Tagir'janov.

Ma sono rimasti ancora gli omicidi di due poliziotti di Naberežnye Čelny [12], compiuti nel lontano '99. Le tracce portavano agli uomini di Tagir'janov. Presto a Èduard Tagir'janov sarà inflitta una nuova condanna.

“Per quanto riguarda l'OPG di Tagir'janov non ci sono più “casi sospesi” locali!” – con irriproducibile orgoglio mi dice un noto inquirente.

E aggiunge: “Ma per la Russia c'è ancora molto sangue sparso da loro”.

Mi ha colpito questa separazione della piccola patria da tutta la Russia. Capisco perché. Perché il proprio territorio questi inquirenti l'hanno ripulito completamente, ma la Russia non è di loro competenza.

Ho ricordato anche l'ingenuo stupore di questo inquirente, quando giunse qualche anno fa per il caso degli uomini di Tagir'janov a Mosca e passò per gli uffici moscoviti dei colleghi.

“Si conversava solo di grana”, – mi disse. E io, ingenua stupida, chiesi se i colleghi si interessassero al modo degli inquirenti di provincia di liquidare uno dei maggiori OPG russi.

Ma ai “colleghi” di Mosca come l'inquirente Gajnullina i dettagli non interessano. Nessuno in questi sei mesi (da quando Medvedev tiene il caso Domnikov sotto controllo presidenziale) ha telefonato agli inquirenti di Naberežnye Čelny e di Kazan'. Anche se la stessa inquirente Gajnullina ha preso i numeri di telefono a noi giornalisti (!).

Gli inquirenti moscoviti, che sono stati costretti (non sceglierò un'altra parola) ad occuparsi dei mandanti dell'omicidio, non hanno neanche cercato di “lavorare” con l'esecutore – il capo della banda Èduard Tagir'janov, che è del tutto pronto a un accordo con la giustizia per alleviare la propria sorte.

Che sia pronto lo dimostrano i “casi sospesi” di undici (!) anni fa chiariti e portati a una condanna a Naberežnye Čelny. Senza la collaborazione di Tagir'janov difficilmente questo sarebbe riuscito.

– Per incarcerare i mandanti del vostro collega ucciso Domnikov [13], – mi ha detto un inquirente di mia conoscenza del Tatarstan [14], – la Commissione Inquirente, Bastyrkin [15] in persona, deve prendere questo caso sotto la propria competenza, togliere un inquirente dall'apparato centrale, liberarlo da tutti i casi e dargli qualche agente operativo. Fissare il compito e ordinargli di occuparsi solo di questo caso. I risultati apparirebbero in un mese.

– Perché non hanno fatto ciò? – ho chiesto. – Perché su inoltro del vice-procuratore generale Malinovskij il caso è stato passato al GUVD di Mosca, che non ha fatto niente?

– E' un sabotaggio, – mi ha detto l'inquirente.

Fra l'altro del “controllo del presidente”.

Elena Milašina

08.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/124/09.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] “Commerciante”, giornale politico-economico.

[2] Attivista in campo ecologico.

[3] Glavnoe Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione Generale degli Affari Interni), in pratica la sede centrale della polizia.

[4] Letteralmente “più lontano”.

[5] Sledstvennaja Komissija pri Prokurature (Commissione di Inchiesta presso la Procura).

[6] Vladislav Nikolaevič List'ev, giornalista televisivo ucciso nel 1995.

[7] Rilievo grafico dell'autrice.

[8] Città della Russia centro-meridionale.

[9] Organizovannaja Prestupnaja Gruppa (Gruppo Criminale Organizzato).

[10] Carcere duro nella zona degli Urali.

[11] Città della Russia centrale.

[12] Città della Russia centrale.

[13] La forma illogica della frase è nell'originale.

[14] Repubblica autonoma della Russia centrale, popolata prevalentemente da Tatari.

[15] Aleksandr Ivanovič Bastyrkin, primo vice-procuratore generale.

04 novembre 2010

La Festa dell'Unità Nazionale russa è per i nazionalisti?

Chi è più vicino allo Smol'nyj [1]?




Ai nazionalisti hanno permesso di passare per il centro della città, gli antifascisti sono stati cacciati in periferia


L'azione chiamata “Difendi la città dal fascismo” – contro il nazismo e la discriminazione sociale – è stata decisa per il 4 novembre [2] a Pietroburgo dai membri del movimento “Difesa” [3] e dalle organizzazioni giovanili antifasciste. Un mese prima della data indicata avevano fatto decine di domande per diverse piazze della città. Tuttavia le autorità hanno proibito lo svolgimento della manifestazione in tutti e dieci i posti e hanno proposto in cambio una varianre alternativa – nel parco Petrovskij alla periferia della città.

– Perfino negli inviti ci era toccato inserire frammenti della carta di Pietroburgo perché la gente non si perdesse, – dice uno degli organizzatori delle azioni, Filipp. – Anche se non intraprendiamo niente di criminale: un concerto, una lettura di poesie, la distribuzione di tè caldo e “kaša [4] della pace”.

– Ci hanno rifiutato con vari pretesti, – ha raccontato alla “Novaja gazeta” l'attivista del movimento “Difesa” Maksim Ivancov. – A giudicare le risposte, ovunque in città sono in corso lavori di ristrutturazione, di costruzione e di rinverdimento, vengono montati stand per le feste e in molti posti per il 4 novembre sono indicate altre manifestazioni.

Nel frattmepo al Movimento Contro l'Immigrazione Illegale (DPNI [5]) in quello stesso giorno i funzionari hanno permesso facilmente di svolgere la “Marcia Russa” [6] nel centro della città - nel giardino Černyševskij, non lontano dallo Smol'nyj. Bene, non sulla prospettiva Nevskij: i nazionalisti quest'anno hanno chiesto il permesso di passare anche per la via principale della città.

Nina Petljanov
San Pietroburgo


02.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/123/08.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Palazzo in cui ha sede l'amministrazione comunale di San Pietroburgo.

[2] Festa dell'Unità Nazionale Russa.

[3] Movimento di opposizione abbastanza eterogeneo.

[4] Sorta di polenta di grano saraceno.

[5] Abbreviazione russa (Dviženie Protiv Nelegal'noj Immigracii) di un movimento xenofobo.

[6] Manifestazione nazionalista.

02 novembre 2010

In Cecenia si comincia ad aver rispetto almeno per i morti?

In Cecenia è stato smontato un ponte di pietre tombali poste dopo la deportazione

30.10.101:41

Per ordine delle autorità locali in Cecenia è stato smontato un ponte lastricato di lapidi tombali nel periodo della deportazione dei Ceceni nel 1944, i monumenti sono tornate nei cimiteri. Questo ha comunicato alla RIA Novosti [1] venerdì il primo vice-ministro delle Strade Automobilistiche della repubblica Jacha Machmatchadžieva.


Nel villaggio di Germenčuk del distretto di Šali in Cecenia per decine di anni c'è stato un ponte di sei metri lastricato di monumenti tombali portati via dai cimiteri ceceni negli anni della deportazione staliniana.


Gli addetti alle strade hanno disfatto il ponte e ne hanno costruito uno nuovo al suo posto e le lapidi tombali sono tornate al posto di prima – il cimitero del villaggio”, – ha notato Machmatchadžieva.


A suo dire, la leadership sovietica non di rado usava le pietre tombali come materiale da costruzione: con queste si facevano strade, ponti, piazze. Negli ultimi anni molte pietre sono tornate al loro posto.


Questo processo è sacro per i ceceni e perciò, non appena si ha notizia di tali fatti, le autorità locali reagiscono istantaneamente", – ha notato l'interlocutrice dell'agenzia.


In precedenza in via Rosa Luxembourg a Groznyj gli operai hanno disfatto una strada costruita con pietre tombali. Su alcune di esse si conservavano nomi e date. Anche questi monumenti sono tornati al posto di prima.


Ingushetia.Org, http://www.ingushetia.org/ru/news/line/V-Chechne-demontirovali-most-iz-nadgrobnykh-kamney-vylozhennyy-posle-deportatsii/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] Russian Information Agency Novosti (“Notizie”), agenzia di stampa russa.

01 novembre 2010

Il "meglio" delle chiavi di ricerca di settembre 2010

pick up eliza doolittle: prendi su Elsa e poi?

lunezia:
vedi qui

nuvole rosa:
vedi qui

la rabbia e l'orgoglio:
vedi qui

musica di quark:
vedi qui

"quando sarà sposo":
vedi qui

a putin piacciono le bambine:
vedi qui

adamo dai:
vedi qui

burleigh in nome di dio:
vedi qui

cache:mvdpra1v4fmj:http://matteobloggato.blogspot.com/2007/11/chiavi-di-ricerca-di-ottobre.html:
?

cardinale ratzinger citava karl marx:
quando?

chi stermino i bambini di beslana:
i bambini di Beslan sono stati vittime di tutti quelli che hanno combattuto lì...

chiavi d'urto:
cosa sono?

chucky cunningham è morto:
no, è sparito, anche dalla memoria...

cose assurde dei film:
vedi qui

democrazia di imitazione:
vedi qui

farmaci ismailov:
non li ho presenti...

festa del santo patrono a lipeck:
quand'è? Non lo so...

fiat torino ufficio vendita estera (signora oxana):
??

gianluca lorusso:
vedi qui

giorgio ruomulo e greta villafranca:
vedi qui

giuramento divertente per pensionati:
e che roba è?

i quartieri di solikamsk:
non li conosco

il medioevo riassunto con imaggini:
vedi qui

iliopesca:
vedi qui

immagini illustrate dell'annunciazione:
vedi qui

in minnesota cosa significa fare il fioraio:
se intendi il test psicologico Minnesota, significa che sei gay...

jurij savel'ev:
vedi qui

la russia prima e dopo gli incendi:
un paese in difficoltà...Grassetto
la russo 2 e stata aggiustata?:
che intendi dire?

lotta comunista:
vedi qui

marco masini abita a bagno a ripoli:
dici?

masi gabriele:
vedi qui

nadia cartocci:
vedi qui

nata lebedeva:
vedi qui

norme per costruire la toilette nella dacia in ucraina:
non ho grandi conoscenze in quest'ambito

onne del caucaso:
onne?

osljabja:
vedi qui

plagi sovietici:
vedi qui

pornofilm con fascisti:
ce ne sono?

qual'è la migliore chiave di ricerca per vendere arredamento:
boh

rabbia nella lingua più antica:
non so come si dice

schrott nach 8:
vedi qui

strugackij:
vedi qui e qui

superare le accuse di bugia di satana con gesu:
cioè?

tiziano ferro non sa cantare:
vedi qui

trovare persone a kostroma:
dovrebbero essercene

vittimismo cattolico:
vedi qui

ėduard strel'cov:
vedi qui

dinostramano vania e paolo:
vedi qui