14 luglio 2010

Gorbačëv si ripropone per affrontare l'establishment putiniano

Michail Gorbačëv: Popolo e potere. Come fermare la spaccatura



Michail Sergeevič, è un'estate torrida, ma è piena di avvenimenti politici – l'enigmatico scandalo spionistico, i tentativi di dare ulteriori poteri allo FSB [1], i sogni di stabilire un controllo su Internet, la continua tensione intorno alle manifestazioni del 31 [2], l'annuncio da parte dei membri del governo dell'innalzamento dell'età pensionistica… La vita, sarà d'accordo, è contraddittoria: da una parte le giuste tesi sulla modernizzazione, dall'altra il “giro di vite”, il tentativo di mettere tutto sotto controllo, come se gli uomini delle strutture armate si preparassero anticipatamente alle misure estreme.

– Effettivamente un quadro serio di contraddizioni tra potere e società comincia ad apparire… I diritti dell'uomo hanno smesso di essere la sfera di attenzione dei soli attivisti per i diritti umani, hanno smesso di essere recepiti dalla maggior parte delle persone come qualcosa di astratto ed estraneo, la gente si è ricordata dei propri diritti – alla sanità, all'istruzione, all'abitazione e hanno preso a cercare mezzi per difenderli. Si pone fortemente il tema della giustizia sociale nella società. “Il potere è con noi o vive in un altro paese?” – ecco quale domanda scuote sul serio la gente. Per questo ha avuto tanta risonanza anche ciò che Ševčuk [3] ha detto al primo ministro.

E secondo lei la prosecuzione del dialogo è possibile? O di nuovo ci sarà prima l'OMON [4], poi vi farete rifare i denti e poi si parlerà?

– Il dialogo è indispensabile sia al popolo, sia al potere. Non ci si può nascondere!

Non si deve dividere la gente per ideologie: questi sono i nostri naši [5], il supporto del regime e questi, i dissenzienti, non sono dei nostri, li sottoporremo a pressioni. Ci sono cose più importanti delle ideologie. La legge e la giustizia. Questo sta più in alto di tutto. E suddividere la società in nostri e altrui è una via diretta e allettante alle repressioni. Lo smarrimento del potere lo spinge a un'irragionevole uso della forza.

Smarrimento? O al potere già di tutto questo, scusi, non frega nulla?

– No, proprio smarrimento. L'incapacità di avviare un dialogo. La tentazione di chiamare gli oppositori nemici. L'estromissione della persona dalla vita sociale e politica fa perdere equilibrio al sistema, conduce inevitabilmente a una serie di conflitti sociali incontrollabili.

Ma in effetti, dove può una persona realizzarsi nella vita sociale e politica, se l'hanno “messa nell'asfalto”?

– Proprio per questo, perché la società non esploda, è necessaria una nuova politica. Sono state espresse idee giuste sulla modernizzazione, sui tribunali, sulla libertà. Bisogna valutare questo con la società, ottenere il suo appoggio e non fare i conti con essa. Altrimenti capiterà che a difendere queste idee non ci sarà nessuno… Solo la società le può difendere, la società civile e non l'attuale burocrazia, non “Russia Unita”, divenuta essenzialmente non un partito, ma uno “strumento di approvazione”.

Parlando in generale, questa attuale élite designata ha un carattere che mira al denaro. Con essa la modernizzazione non si attuerà. Chiacchierano e rubano pure. Tali sono i miserevoli risultati della formazione dei quadri di questa élite secondo principi di vicinanza di territorio, di servizio o commerciale.

Cosa propone, Michail Sergeevič? Avviare un élite nuova di zecca? Creare un nuovo partito?

– Beh, non si riesce a creare un partito. Non lo permettono. Conversavo una volta con il nostro principale “costruttore di partiti” e questi disse: “Beh, perché dovete perdere forze? Comunque non lo registreremo”. Credo che non lo registreranno. Penso che non sia solo il suo punto di vista. Manterranno il proprio monopolio. Ma la gente comunque ceca un modo per influenzare il potere!

Attraverso il parlamento non si può? Vanno alle manifestazioni. Disperdono le manifestazioni? Indubbiamente inventano qualcosa ancora. Forse non è chiaro che nell'attuale situazione è indispensabile un reale dialogo? E' indispensabile creare un nuovo Forum democratico. Immediatamente.

Cos'è, comunque un partito?

– No. Un movimento sovrapartitico, che a nome della società, esprimendo la propria opinione influenzerà il potere.

Un partner nuovo, indipendente del potere e della società, che rappresenta gli interessi di questa. Tale che il potere non possa ignorarlo.

Perché?

– Il fatto è che nel Consiglio della Federazione e nella Duma di Stato i posti si vendono e si comprano. Qui invece, in questo Forum, si riuniranno leader, la cui autorità non è corrotta: non si può non notarli e non ascoltarli è impossibile.

Vorrei che i lettori del giornale, gli utenti di Internet e tutti i cittadini responsabili rispondessero, lo valutassero. Che nominassero dei leader, quelli che potrebbero entrare in questo Forum, quelli che potrebbero creare un gruppo di iniziativa. E la cosa principale, quale programma proporrà questo Forum alla società e al potere.

Il Forum dev'essere formato senza accumuli di partiti, senza permessi “dall'alto”, senza tremiti alle ginocchia, nell'ambito della Costituzione e non di una democrazia di imitazione, per cavarsela senza rivolte, senza repressioni. Per un reale dialogo per il bene del paese.

Ha conversato
Dmitrij Muratov
[6]

14.07.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/075/03.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

[2] Le manifestazioni dell'opposizione, che richiede il rispetto dell'articolo 31 della Costituzione Russa, che riconosce la libertà di riunione.

[3] Jurij Julianovič Ševčuk, leader del gruppo rock DDT, alla vigilia della manifestazione dell'opposizione a Pietroburgo del 31 maggio incontrò Putin in occasione di un premio letterario-musicale e gli chiese senza giri di parole se volesse far disperdere la manifestazione con la forza.

[4] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia con Compiti Speciali), sezione della polizia addetta ai compiti di repressione.

[5] Naši (Nostri) è il nome del movimento giovanile filoputiniano, definito Putin-Jugend dall'opposizione.

[6] Dmitrij Andreevič Muratov, direttore della “Novaja gazeta”.

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