Immondizia di prima qualità
Il principale argomento dei "Naši"
[1] – "piuttosto
che criticare/manifestare, si occupassero di cose concrete" –
non funziona più. La gente se n'è occupata e l'ha dimostrato.
22.05.2012
Il campo ai Čistye Prudy [2] e poi in piazza Kudrinskaja è una società in miniatura di persone in cui si parla in russo. Una società in cui non ci sono aggressività, cafonaggine e depravazione, dove non rubano il budget raccolto e hanno imparato a distribuire giustamente le risorse che appartengono alla natura – anche se sono semplicemente cibo e acqua. In questa società si può simpatizzare, ci si sorride e non ci si fanno sgambetti. Non ci si credeva all'inizio, ma in questa società si parla in russo. E non è da qualche parte a Riga, a Tallinn o a Tel-Aviv, ma qui, da noi. E' comparsa nei giardini pubblici dell'"anello dei viali" [3].
All'inizio era stato attratto là per lavoro. Ma poi
mi sono occupato di rifiuti. Con volontari e "verdi" di
mia conoscenza abbiamo organizzato punti di raccolta differenziata
di plastica, carta, vetro e alluminio. Questa funziona già da tempo
nelle città di Europa, Giappone, Corea, USA. Alla raccolta
differenziata dei rifiuti sta passando perfino la Cina. Ma in Russia
abbiamo iniziato da Abaj [4]
e dopo la cacciata abbiamo rinnovato l'esperienza in piazza
Kudrinskaja.
Peraltro il potere ufficiale aveva iniziato il suo
"progetto di immondizia" già nel 2007. Ma non si mise in
moto e si bloccò. Gli abitanti della città non capirono cosa fosse
la raccolta differenziata e a cosa servisse. E il municipio non lo
spiegò (ma perché?), copiando ottusamente da burocrati la bella
trovata occidentale. Del budget, si capisce, si appropriarono.
Ed ecco noi: nessun budget, nessuna ruberia. Solo
guanti da lavoro e carretti.
…Non bisognava semplicemente siglare il volume di
raccolta. Era importante seguirla, perché la gente gettasse la
plastica nel bidone per la plastica e la carta nella "carta".
Spiegare che gli incarti di McDonald's sono già prodotti con
rifiuti riciclati e non sono soggetti a un secondo riciclaggio. Che
è meglio dare immondizia di aspetto pulito. Perché i punti di
raccolta di Mosca non prendono volentieri, diciamo, recipienti di
plastica sporchi. Vicino a Mosca non ci sono affatto fabbriche per
il riciclaggio. Ce ne sono presso Čeboksary
[5], nella regione di
Samara [6], a Soči.
Ma nei tempi di smistamento, attesa di trasporto e di consegna i
rifiuti divengono inadatti per il riciclaggio secondo le norme
sanitarie.
Per alcuni giorni abbiamo spiegato queste cose alla
gente. Aspettavo che qualcuno chiedesse: ma perché in generale
tutto questo? Perché abbiamo messo qui sacchetti e bidoni? Perché
diavolo riciclare, se si può bruciare, sotterrare, gettare,
dimenticare e non pensarci? Avevo delle risposte. Ma nessuno mi ha
chiesto questo. La gente veniva con l'immondizia e senza. E chiedeva
quello che gli andava di chiedere. Per esempio, dove cacciare le
vecchie batterie esauste? Oppure – perché non vogliamo dare
ancora una chance a Putin? Oppure – come stimolare il business
perché passi a una produzione senza rifiuti? Oppure – perché la
giovane élite indugia e non spinge i gerontocrati a fare le
riforme? Come costringere i supermarket a rinunciare ai sacchetti di
polietilene?
E' stupefacente, ma nessuno discuteva la cosa
principale. L'immondizia è intorno e dappertutto, i rifiuti
riempiono il paese. In seguito sarà solo peggio, se la società non
smetterà di generare merda [7].
Qui bisogna parlare del rifiuto più pericoloso – il vetro. In
Europa Orientale le fonderie per il vetro sono state costruite in
massa già negli anni '90. Il riciclaggio di questo rifiuto è
divenuto uno dei punti fondamentali del programma ecologico nell'ex
blocco sovietico. Dal vetro hanno ripulito le città, i boschi
vicino ad esse, il fondo dei fiumi e degli stagni – tutto ciò che
aveva inquinato per decenni. In Russia è tuttora un guaio con il
vetro. Si usa tuttora in modo massiccio per i contenitori. E non c'è
alcuna ragionevole iniziativa per il riciclaggio.
Abbiamo portato via l'immondizia con il mio
hatchback "familiare". Abbiamo abbassato il sedile
posteriore, ci abbiamo fatto entrare otto sacchetti enormi. Li
abbiamo portati a un centro di smistamento alla "Kurskaja"
[8]. E poi ancora un
viaggio e ancora… Abbiamo lustrato e ripulito entrambi i giardini
pubblici. E i partecipanti al campo hanno sostenuto questa pulizia.
Non hanno gettato l'immondizia nei comuni cestini cittadini, ma
l'hanno portata nei punti di raccolta approntati. Solo in un giorno
da Abaj abbiamo raccolto 10 metri cubi di immondizia. Altri cinque
li abbiamo portati via poi dalla "Barrikadnaja" [9].
Che dire qui? L'abbiamo fatto per noi stessi. Non
per dimostrare qualcosa, ma perché ci fosse meno sporcizia. Ma è
andata in modo che abbiamo dato una dimostrazione. Dopo che gli
abitanti del campo hanno ripulito i giardini pubblici, un qualche
ceffo del dipartimento per lo sfruttamento delle risorse naturali ha
dichiarato che la gente presso Abaj ha schiacciato le aiole,
danneggiato gli alberi, calpestato i prati – per 20 milioni di
rubli [10] in tutto. In
questa mediocre menzogna, secondo me, c'è il riconoscimento di
quello che ci è riuscito.
In qualche giorno i volontari hanno fatto ciò che
in anni non era riuscito allo stato.
Sul perché non è riuscito al potere, certo, si
troveranno spiegazioni. Perché in una ricchissima megalopoli
d'Europa praticamente non si sviluppano programmi ecologici? Perché
nelle strade non bastano neanche i soliti cestini? Com'è venuto
fuori in generale che la costruzione di piste ciclabili in città è
legata al segreto di Stato? Perché gli sbirri perseguitano la gente
per le strade, le prendono le cose personali e dichiarano i picnic
"nutrimento non autorizzato"? Tutte queste spiegazioni ci
sono. Ma io non sono in grado di capirle.
Per una persona normale è impossibile capirle. I
funzionari parlano in una loro lingua extraterrestre. In una lingua
di disposizioni insensate, di ladrocinio e paura spudorati. Certo,
anche i campi ai Čistye
Prudy e poi in piazza Kudrinskaja sono stati smantellati per paura –
che una minuscola società di persone cominciasse a crescere. E cioè
smettesse di moltiplicarsi la cacca. E non ci fosse di che
alimentare il potere.
Pavel Kanygin, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/52728.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
"I Nostri", principale organizzazione giovanile
pro-Cremlino.
[2]
"Stagni puliti", parco del centro di Mosca.
[3]
L'anello di viali che circonda il centro storico di Mosca.
[4]
Da intendersi come il monumento al poeta kazako Abaj Kunanbaev nel
parco dei Čistye Prudy, luogo simbolo della protesta contro il
regime di Putin (è stato anche coniato lo slogan Occupy
Abay,
"Occupare Abay", ispirato alla protesta di New York Occupy
Wall Street,
"Occupare Wall Street").
[5]
Capitale della repubblica autonoma di Ciuvascia, nella Russia europea
centrale.
[6]
Città della Russia meridionale.
[7]
Sic.
[8]
Stazione ferroviaria e della metropolitana di Mosca dedicata alla
città di Kursk, nella Russia occidentale.
[9]
"Delle Barricate", stazione della metropolitana presso la
piazza Kudrinskaja, chiamata così in memoria delle barricate della
tentata rivoluzione del 1905.
[10]
Oltre 501.000 euro.
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