Forse mi sbagliavo?
31 ottobre 2012
30 ottobre 2012
In Caucaso riescono finalmente ad opporsi agli abusi delle strutture armate russe?
Abitanti del Daghestan
hanno ripreso i propri concittadini ai militari russi e non gli hanno
permesso di sequestrarli
Ingushetia.Ru, 28.10.2012, 22.16
Giornalisti daghestani e abitanti del villaggio di Gimry [1] hanno raccontato che nella notte tra il 27 e il 28 ottobre verso le 01.00 di notte nel villaggio è passata una grande colonna di militari russi. Risvegliati dal rombo delle macchine, gli abitanti del villaggio hanno contato più di trenta Ural [2], BTR [3] e altri mezzi militari pesanti. Entrando nel villaggio, i militari hanno iniziato la perquisizione dal lato meridionale.
Verso le 3 del mattino i militari hanno arrestato cinque giovani ragazzi.
Venutolo a sapere, i paesani infuriati hanno annunciato con un microfono una riunione urgente vicino alla moschea. Gli abitanti del villaggio riunitisi hanno bloccato un BTR, due bobiki [4], un Ural e circa trenta militari e hanno posto un ultimatum – finché tutti gli abitanti di Gimry che erano stati presi non fossero stati rilasciati non avrebbero permesso ai militari di lasciare il villaggio.
I militari infuriati hanno preso a sparare in aria, ma gli spari non hanno influenzato in alcun modo la decisione della gente di liberare i propri compaesani. I militari, insieme ai loro mezzi, sono rimasti bloccati. Allo stesso tempo si è preso a lanciare pietra contro lo UAZ blindato in cui tenevano i ragazzi presi. I vetri delle macchine dei militari russi sono stati rotti. Ad ogni minuto la situazione si arroventava.
"Di conseguenza i militari russi spaventati sono stati costretti a rilasciare i ragazzi. Al mattino i militari hanno lasciato il villaggio a mani vuote", – i giornalisti citano gli abitanti del luogo.
http://ingushetiyaru.org/news/35728/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Villaggio del Daghestan centro-meridionale.
[2]
"Urali", marca di camion russi.
[3]
Mezzi blindati russi.
[4]
Bobik
(nome spesso dato ai cani piccoli) è il nome popolare di un
fuoristrada della UAZ (Ul'janovskij
Avtomobil'nyj Zavod
– Fabbrica di Automobili di Ul'janovsk, città della Russia
centrale).
29 ottobre 2012
Sulle ginocchia di Joyce nella Russia di Putin
La direttrice della "Straniera"
[1]
Ekaterina GENIEVA: "Nella nostra biblioteca i bambini giocano
sulle ginocchia di Joyce"
29.10.2012
In questi giorni la VGBIL, la Vserossijskaja Gosudarstvennaja Biblioteka Inostrannoj Literatury imeni M.I. Rudomino [2], festeggia i propri 90 anni. E proprio ora per la sua direttrice sono giunti tempi difficili – nella biblioteca più moderna e in più dinamico sviluppo del paese si svolge una verifica dopo l'altra. Forse perché la "Straniera" suona quasi come "agente straniero" [3]. Il che è in parte vero – in tutti e nove i decenni della propria esistenza la biblioteca è stata quasi il più efficiente agente della cultura mondiale in URSS e in seguito in Russia.
Ekaterina Jur'evna Genieva mi ha regalato la nuova
edizione del classico lavoro del maggior specialista della cultura
russa, il direttore della Biblioteca del Congresso degli USA James
Billington, "L'Icona e l'Ascia". E anche se il libro vide
la luce nel 1966, l'immagine usata da Billington è molto consona al
nuovo periodo della storia russa: la propaganda statale si arma di
ascia e icona nella lotta alla fronda interna e al contagio
occidentale.
Certo, Ekaterina Jur'evna, che ha visto nella sua
epoca molte personalità del potere e con molte di loro ha trovato
una lingua comune, sa difendersi e conversare con il potere in una
lingua ad esso comprensibile. Come seppe fare anche la fondatrice
della "Straniera" Margarita Ivanovna Rudomino ("I
suoi enormi occhi azzurri aiutavano molto a convincere gli
interlocutori", – dice Ekaterina Genieva ). Ma quando
rimproverano alla direttrice, mettiamo, il fatto stesso della
presenza nella biblioteca di un Centro Americano – cosa si può
rispondere qui?
Peraltro il Centro Americano è uno dei quattordici
in funzione nella "Straniera". L'ultimo tra quelli aperti
è quello Iraniano. Ma questo si può – secondo le nuove regole
ideologiche?
Il Centro Americano è uno spazio libero e, come
tutti nella VGBIL, computerizzato con libri ad accesso libero. C'è
un angolino per i bambini, dove Ekaterina Jur'evna durante la nostra
passeggiata per la biblioteca si è stancata e si è seduta smarrita
su una seggiola per bambini di plastica colorata. Comunque spera
ancora di convincere il potere che i centri cultural-informativi,
bibliotecari e di istruzione stranieri sono un bene per il paese
Russia, la sua vera "forza morbida", sulla cui utilità
recentemente ha parlato il primo ministro. "Noi cerchiamo
amici, non nemici, – ragiona Genieva, – e cerchiamo di
trasformare i nemici in amici. In qualche modo durante una delle
innumerevoli verifiche chiesero: dice, da voi in questi centri non
ci sono spie? E io onestamente ho risposto: forse ci sono pure. Solo
che il mio lavoro non è evidenziarle, il mio lavoro è il dialogo
interculturale".
Proprio questa frase Ekaterina Genieva, sedendo nel
proprio troppo modesto gabinetto di lavoro, che un tempo occupò la
stessa Margarita Rudomino, pronuncia caratterizzando il proprio
primo capo, Ljudmila Gvišiani-Kosygin.
E mentre cacciavano la leggendaria Rudomino dalla biblioteca in due
ore, nei ricordi su Margarita Ivanovna c'è un episodio penetrante,
quando la nuova direttrice le prese le chiavi della cassaforte,
dichiarando l'armadio antincendio "patrimonio statale".
Tra l'altro nella cassaforte restavano gli effetti personali della
persona che per 52 anni aveva diretto la biblioteca.
"Ljudmila Alekseevna si agitava sempre molto
per qualsiasi motivo, – negli occhi di Ekaterina Jur'evna compare
un calore ironico, che, dev'essere così, fa terribilmente
imbestialire i suoi attuali persecutori, – e io ero la prima che
aveva assunto al lavoro. Il comitatino annesso le diceva: legga il
modulo, legga! Mezza ebrea, una tesi su un qualche sospetto James
Joyce… Ma quella Ljudmila Kosygina fece molto di buono, ottenne
per la biblioteca, probabilmente grazie a una colazione con suo papà
[4], uno status
scientifico. E allora qui comparvero filologi di altissimo valore".
Peraltro il monumento a Joyce, così come quelli a
molti altri scrittori, sta nell'atrio della biblioteca, così come
tutto qui – accessibile a tutti. Gli ennesimi verificatori, che
vanno a frotte nella "Straniera", furono molto
insoddisfatti della multiformità dei molti James qui in un solo
posto. Sul tavolo della direttrice c'è il libro di un James
(Billington, persona-leggenda, che inviò un video-saluto alla
"Straniera", legando i suoi attuali successi
esclusivamente al nome di Genieva), nell'atrio il monumento a un
altro James (Joyce). "Il primo fu il monumento a Heine, che
Lužkov
[5]
donò alla biblioteca – non sapeva dove ficcarlo, –
racconta la direttrice, – Molti stabilirono che Heine era sepolto
qui. A Pasqua giungevano persone con le uova [6].
Giunsero lettere di "nuovi russi" [7]
con la richiesta di organizzare la sepoltura per loro". Genieva
è molto orgogliosa dei monumenti, ritenendoli parte della noosfera
comunicativa della biblioteca: "La gente dialoga con le ombre
materializzate. Presso il busto di Wallenberg ci sono sempre fiori
freschi – e non li depongono lì i lavoratori della biblioteca. I
bambini giocano sulle ginocchia di Joyce".
Lo stesso, la spia, uno dei James… Peraltro, sui
bambini. Uno degli ennesimi verificatori – del controllo valutario
(infatti non può essere tutto pulito là, dove la direttrice
aggiunge ai 6 milioni di dollari del budget statale 4 milioni di
dollari extra-budget – i revisori erano abituati al fatto che
questi soldi si rubano e diventano tangenti immediatamente) –
chiedeva solo che gli mostrassero quello stesso Centro Americano. E
non poteva credere in alcun modo che già si trovasse in esso. "E
dov'è l'ufficio?" Ma non c'è un ufficio! Solo libri, solo
cataloghi elettronici, solo lezioni in una parlata straniera (in
quel momento, mentre vagavo con la direttrice per la biblioteca, là
in una sala piena, all'ora in cui tutto il popolo russo in un unico
slancio si incollava alle notizie dei canali federali, si teneva una
lezione in lingua inglese sull'… ecologia! Beh, si può credere a
una cosa del genere?!). Ecco così che, mentre il verificatore
continuava ad interrogare la direttrice, nella sala di lettura del
Centro Americano entrò a passo di marcia un gruppo di lindi allievi
della scuola "Suvorov" [8].
Il revisore ebbe una dissonanza cognitiva. Cosa fanno questi qui?
Leggono! "Qui può venire chiunque", – gli fece
comprendere Genieva. "E che, posso venire qui con la mia
nipotina?" – "Certo, se ha già tre anni".
…Una volta, a un'ora molto tarda, la direttrice
scoprì in una delle sale della biblioteca un bambino sui sei anni
che malinconicamente picchiava con un dito su un computer, alla
VGBIL ci sono ad ogni passo. "Io, certo, stabilii che si era
perso e mi proposi di mostrargli la strada, – ricorda Ekaterina
Jur'evna. – Ma questi molto irritato mi rispose: "Che mi dice
qui – io lavoro qui già da dieci anni".
Proprio dieci anni (sui suoi sei), e proprio
"lavoro".
Qui giungono bambini che ancora non sanno leggere. E
dove finiscono? Finiscono, come si esprime la direttrice, "nello
spazio dove ci sono punti di stupore": una moltitudine di libri
e persone che leggono. Nelle sale di lettura può non esserci troppa
gente, ma nella biblioteca ci sono tante iniziative quanti giorni in
un anno. Alle mostre, alle lezioni, nei centri di istruzione una
mela non avrebbe dove cadere. "Cos'è la nostra biblioteca? Il
mondo intero in uno spazio informativo-culturale. Chi siamo noi?
Siamo creati dai libri che abbiamo letto", – ragiona
Ekaterina Jur'evna. "Secondo me, questa è un'importante
missione statale – sostenere tali biblioteche", – dice di
nuovo un po' smarrita, come se qualcuno dall'alto gabinetto le
avesse appena detto letteralmente che la Terra sta su tre balene [9]
e non è tonda. Ma secondo me, proprio questo spaventa anche
l'attuale stato. Lo spaventano le persone che leggono libri. Peggio,
libri intelligenti. Peggio ancora – libri in lingue straniere.
Ora la discussione si volge sul fatto se la gente
con il hijāb
violi il carattere laico dello stato. (La gente in camicia
nera e i cosacchi bardati, probabilmente, non violano il carattere
laico dello stato.) Ma nella Biblioteca di Letteratura Straniera
leggono libri ragazze con il hijāb
e ragazze con i fazzoletti da testa – quelli con cui vanno nelle
chiese ortodosse.
Peraltro, Ekaterina Genieva diventò direttrice
grazie a padre Aleksandr Men' [10],
il cui ritratto e la cui fotografia stanno nel suo gabinetto. Non
nel senso che le dette protezione. Aleksandr Men' la convinse ad
accettare questa carica. "Non ho tempo per un lavoro
amministrativo", – respinse Ekaterina Jur'evna. "Perché?"
– precisò Men'. "Sono una filologa, scrivo". – "Chi
è Lei, Lev Tolstoj?"
E poi aggiunse: "Il tempo le sarà
testimone".
Nel 1991, su iniziativa di Ekaterina Genieva il
luogo di culto dedicato ai santi Cosma e Damiano, appartenente alla
VGBIL, fu restituito alla chiesa. Questo testimonia una targhetta:
"Il libro salvò il luogo di culto". I sacerdoti hanno
approfondito le proprie conoscenze di slavo antico nella Biblioteca
di Letterature Straniere.
Genieva è stata inviata per più di due decenni. O
comunque di più?
Sì, certo, le citazioni di Jorge Luis Borges,
grande bibliotecario, sono consumate fino a farci dei buchi. Ma per
questo sono precise. Questi definì la biblioteca un paradiso e un
universo. "L'Universo – alcuni lo chiamano biblioteca…»;
"Una biblioteca esiste ab aeterno». Cioè in eterno.
In eterno? In Russia in qualsiasi struttura
lavorativa tutto è troppo fortemente legato al carisma,
all'energia, all'intelligenza della prima personalità. La
"Straniera" dopo Margarita Rudomino è diventata un'altra,
ma è sopravvissuta. La "Straniera", quando già dopo
Kosygina le inviarono un nuovo direttore, che non voleva un
collettivo, dichiarò uno sciopero, una delle ispiratrici del quale
fu Ekaterina Genieva, presidente del Consiglio del Collettivo di
Lavoro. Erano i tempi della democrazia gorbacioviana e il collettivo
ottenne il diritto di scegliere il direttore. Il 30 ottobre 1989 fu
eletto direttore Vjačeslav
Vsevolodovič Ivanov [11].
L'89enne Margarita Ivanovna Rudomino quello stesso
giorno mandò una lettera al collettivo: "Ho voglia di vedere
la nostra Biblioteca come una biblioteca autonoma, una forte
biblioteca scientifica, come un autentico centro di conoscenza della
cultura mondiale e della scienza, (…) fornita di computer,
catalogo automatizzato e altri nuovi mezzi tecnici".
Tutto questo adesso c'è, si capisce. Ma ecco cos'è
importante. Nell'articolo su Rudomino Genieva scriveva: "…era
destinata ad inventare un modello di biblioteca che si sviluppa da
sola". Infatti dalla "Straniera" all'epoca di
Margarita Rudomino si svilupparono la casa editrice "Progress"
[12], l'Istituto "Maurice
Thorez", la rivista "Inostrannaja literatura" [13].
E Ekaterina Genieva si tiene a quella concezione dei punti di
crescita che attirano a se ciò che gli economisti chiamano "effetto
moltiplicativo". Per esempio, da un atto coraggioso –
l'"ordine" da Parigi nel 1989 di un camion con letteratura
della casa editrice YMCA-Press (10 anni di reclusione) – nacque il
Centro Culturale Francese. La logica dell'auto-sviluppo ha portato
alla comparsa di quegli stessi centri di cultura e libri di paesi e
nazioni. 5 milioni di unità conservate, libri in 144 lingue,
collaboratori che parlano 57 lingue e ricevono stipendi non tanto
piccoli – in media 30 mila rubli [14]
(ma adesso il Ministero della Cultura ha promesso perfino il loro
aumento). 250 mila lettori vivi all'anno, che toccano i libri con le
mani.
In qualche modo Hugo Chávez
aprì personalmente il Centro Latino-americano nella biblioteca. "Ma
Lei sa che accanto al vostro centro c'è il Centro Americano?»
Chávez guardò
attentamente la direttrice e rispose alla domanda con una domanda:
"Ebbene?" Per lui "ebbene", ma per i nostri capi
e revisori non è affatto "ebbene"…
…Auto-sviluppo in tutto. Ecco che se solo si ferma
il lavoro, i punti di crescita possono trasformarsi in punti di
decadenza e di degrado. Sopprimi questi centri oggi, svergognali
come "agenti stranieri" dentro la "Straniera" –
e che sarà della biblioteca? Ed ecco che cessa di essere il luogo
di ciò che nella tesi di dottorato di Genieva si chiamavano
"comunicazioni interculturali", la si priva di uno status
oggi tanto organico di social network non anonimo e non virtuale,
dove giungono a tenere un dialogo e a leggere.
Molti ricordano ancora la sala per fumatori alla
Leninka [15] come la loro
seconda università. Perché la sala per fumatori era uno spazio di
dialogo. Nell'attuale "Straniera" neanche fumare, seguendo
gli insegnamenti di Dmitrij Medvedev, è obbligatorio. Perché il
dialogo si può tenere in ogni metro quadrato di questo edificio,
che un tempo sembrava ai precedenti frequentatori assidui della
"Straniera", per esempio Vladimir Pozner [16],
troppo grande e scomodo. Ma oggi questo è un luogo già "venerato"
da alcune generazioni di lettori e perciò fuori moda in senso buono
e perfino il colosso staliniano sulla Kotel'ničeskaja
[17], vicino alla
biblioteca, sembra addomesticato e non terribile.
"La biblioteca è una struttura di dialogo, –
ragiona Ekaterina Genieva, – un luogo dove si svolge un dialogo
interculturale, interconfessionale, interetnico. La biblioteca non è
schede di catalogo o firme elettroniche. E non è neanche
semplicemente un deposito di libri. Borges diceva che il libro è
morto finché non lo tocca il calore di una mano umana. Ma l'epoca
di Gutenberg, ammettiamolo tra noi, sta finendo, Internet diventa
un'altra forma di esistenza del libro. E la biblioteca cessa di
essere un deposito di "tavolette d'argilla". Qui se
giungono per qualcosa, è per il dialogo socio-culturale, per la
navigazione umana. E il bibliotecario diventa qualcosa a metà tra
un attore, uno psicologo, un insegnante e un illuminista". "Un
venditore", – suggerisco. In questo, forse, sta la principale
innovazione della VGBIL, che adesso sta diventando lo standard per
tutte le biblioteche.
"Peraltro, – continua Genieva, – delle
piccole biblioteche, se vogliono sopravvivere, ciò le riguarda in
maggior grado. Devono diventare centri di dialogo umano".
Ciò riguarda anche la stessa professione di
bibliotecario. Uno dei problemi è l'età media dei lavoratori della
biblioteca. Quello che nella lingua dei sociologi si chiama "50+".
Garri Bardin, che ha partecipato alla discussione giubilare alla
"Straniera", rivolgendosi all'enorme pubblico della Sala
Grande, con la sua profonda voce baritonale che è un marchio ha
proferito: "Sembrate più giovani". E non li ha offesi, ma
li ha fatti ridere. Onorando la VGBIL e Genieva, il direttore della
Biblioteca Storica Michail Afanas'ev ha detto che è orribile quando
la stessa parola "bibliotecario" si associa all'epiteto
"modesto". "Non voglio che dei bibliotecari dicano:
eroi e santi. Voglio che siano normali, preferibilmente giovani,
uomini e donne, che hanno la possibilità di vivere e guadagnare
degnamente. E in questo senso dev'essere la volontà politica dello
stato", – ragiona Ekaterina Genieva. Ecco allora che la
biblioteca – nel senso ampio della parola – esisterà secondo la
formulazione di Borges, ab aeterno, in eterno.
…Forse divulgo un qualche segreto, ma Ekaterina
Jur'evna Genieva ha da lottare duramente con la volontà politica
dello stato, che non di rado è indirizzata non in favore della
biblioteca,ma contro di essa. Tener botta per due decenni, essendo
una fragile donna-filologo e non un ferreo commissario del popolo
staliniano, in altri casi sarebbe un motivo per cedere la posizione…
Ma: le persone – non obbligatoriamente solo i capi – si saldano
alla biblioteca. Ma: l'odore della biblioteca, che ha attratto
alcune generazione, tra cui anche la mia, che negli anni '80
pascolava nello spazio tra il cinema "Illjuzion" e la
VGBIL. Ma: i libri, vivi perché li toccano con le mani. "Аha,
anche per Lei è importante questo contatto tattile…" – mi
acchiappa la direttrice mentre carezzo le costole di vecchie
enciclopedie.
In mia presenza nella posta elettronica di Genieva è
giunta una lettera di Ljudmila Ulickaja [18].
Di auguri – in generale la "Straniera" ha 90 anni. La
lettera iniziava con le parole "Cara mia!". Con l'ironia
aristocratico-trattenuta propria di Ekaterina Jur'evna dice:
"Inizialmente pensavo che fosse per me". No, con questo
grado di intimità Ulickaja si rivolgeva alla "Straniera":
"Sono grata a te e a tutti i tuoi collaboratori – dal
direttore alla donna delle pulizie – per quell'atmosfera che si
respira tra le tue mura. E' l'atmosfera della cultura. Viviamo in un
tempo difficile e sappiamo da molto che la scienza si può usare nei
modi più schifosi, ma con la cultura questo non succede: se la si
indirizza a scopi anti-umani, cessa di essere cultura e muore".
Andrej Kolesnikov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/55145.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Nome colloquiale della Biblioteca Statale Panrussa di Letteratura
Straniera, di cui poi.
[2]
Biblioteca Statale Panrussa di Letteratura Straniera "M.I.
Rudomino" (il corsivo è mio).
[3]
"Agenti stranieri" sono definite da una recente legge tutte
le organizzazioni russe finanziate dall'estero.
[4]
Aleksej Nikolaevič Kosygin, primo ministro dell'URSS dal 1964 al
1980.
[5]
Jurij Michajlovič Lužkov, sindaco di Mosca dal 1992 al 2010.
[6]
Uova di gallina benedette, che vengono lasciate sulle tombe per far
partecipi i morti del pranzo pasquale.
[7]
I russi arricchitisi dopo il crollo dell'URSS, tanto facoltosi quanto
cafoni.
[8]
Scuola militare dedicata al generale del XVIII secolo Aleksandr
Vasil'evič Suvorov.
[9]
Antica leggenda russa.
[10]
Aleksandr Vladimirovič Men', sacerdote ortodosso, grande figura
spirituale e culturale della fine dell'epoca sovietica.
[11]
Filologo e traduttore, figlio dello scrittore sovietico Vsevolod
Vjačeslavovič Ivanov.
[12]
"Progresso".
[13]
"Letteratura Straniera".
[14]
Circa 740 euro.
[15]
Nome colloquiale della Biblioteca Statale "V.I. Lenin" di
Mosca.
[16]
Vladimir Vladimirovič Pozner, giornalista televisivo.
[17]
Lungofiume del centro di Mosca, in una zona che era anticamente una
borgata di calderai.
[18]
Ljudmila Evgen'evna Ulickaja, scrittrice russa contemporanea.
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28 ottobre 2012
27 ottobre 2012
Intanto l'opposizione russa si organizza...
Ledovskoj: le elezioni del Consiglio di
Coordinamento dell'opposizione hanno svolto un'operazione di PR per
le persone attive delle regioni
Gli organizzatori delle elezioni del Consiglio di Coordinamento (KS [1]) dell'opposizione a Stavropol' [2] ritengono che per molti candidati la cosa principale non sia stata la vittoria, ma la partecipazione che le elezioni hanno messo in evidenza molte persone attive nelle regioni. Allo stesso tempo parte degli esperti che hanno osservato le elezioni valuta scetticamente il corso delle votazioni e le prospettive del nuovo organo.
Ricordiamo che la sera del 22 ottobre sono stati resi noti i risultati delle elezioni dei Consiglio di Coordinamento dell'opposizione. A 45 posti in esso aspiravano 209 candidati. Tra gli attivisti regionali nell'organico del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione è entrato l'ecologista di Krasnodar [3] e rappresentante dell'organizzazione sociale "Guardia Ecologica del Caucaso del Nord" Suren Gazarjan.
La creazione del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione fu annunciata alla "Marcia dei milioni" del 12 giugno, dopo le azioni di protesta di massa iniziate dopo le elezioni alla Duma di Stato e proseguite durante la campagna per le elezioni del presidente russo e dopo le elezioni presidenziali che ebbero luogo il 4 marzo.
Ledovskoj: tra un anno tutto sarà più rappresentativo e di massa
Per molti candidati la cosa principale non è stata la vittoria, ma la partecipazione stessa, ritiene il vice presidente del comitato elettorale regionale di Stavropol' Valerij Ledovskoj.
"Sono state PR convenienti per tutto il paese da 10 mila rubli [4] (la misura del contributo di registrazione per i candidati – nota di "Kavakzskij uzel"). Nella lista dei vincitori delle elezioni ci sono moltissimi volti mediatici e poche persone dalle regioni", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Valerij Ledovskoj.
Insieme a questo, a suo parere, le elezioni hanno portato in superficie molte persone attive delle regioni. "Si vede che ci sono sempre più persone attive e non indifferenti alla situazione nel paese. Il Consiglio di Coordinamento agirà per tutto l'anno e la prossima volta tutto sarà migliore, più rappresentativo e più di massa. In ogni caso è un'esperienza inestimabile, che può servire in futuro. Impareremo dai nostri errori", – ha notato Ledovskoj.
Kobylkin: lo stesso svolgimento di tali elezioni è già una vittoria
Lo stesso svolgimento di tali elezioni è già una vittoria, ritiene uno dei partecipanti alle votazioni offline al seggio elettorale di Stavropol' Sergej Kobylkin.
"Si vede che le elezioni "interessavano" alle autorità, nonostante le assicurazioni in senso contrario: hanno già paura. I risultati sono dimostrativi: il popolo ha votato per persone "mediatiche", cioè, nonostante tutti i dibattiti, per gente nuova è difficile venir fuori. Ha stupito lo scarso risultato di Nemcov [5] e ha irritato il pressoché uguale arrivo di Illarionov [6] – una persona intelligente e professionale è arrivato un po' più in basso di Šac [7] e Lazareva [8], che si sono perfino rifiutati di partecipare ai dibattiti", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Kobylkin.
Anche il membro del comitato elettorale regionale Nika Kakobjan definisce i risultati delle elezioni "più che prevedibili". Tuttavia, a suo dire, è stupita dal 20° posto di Udal'cov [9].
"Sono contenta che quanto ai nazionalisti, per cui non ho votato per principio, la più alta percentuale di voti è "contro tutti" [10]. Penso che il "liberalismo" Consiglio di Coordinamento, di cui ora parlano molti della sinistra, è un indicatore importante, che parla dello stesso carattere del pubblico votante", – nota Kakobjan.
Ležebokov: bisogna aspettare un regolamento di conti nelle file dell'opposizione
I risultati delle elezioni del KS erano prevedibili, ritiene il professore dell'Università Federale del Caucaso del Nord e dottore in Scienze Sociologiche Andrej Ležebokov.
"Essenzialmente è una sfregata agli occhi. Una parte schiacciante della popolazione non ha neanche notato queste elezioni. E la quantità di votanti- 81 mila persone – è semplicemente ridicolo. Alle manifestazioni nella sola Mosca sono andati in di più. Tra l'altro nessuno sa quanti dei votanti sono persone reali e quanti sono bot. Da questo si può trarre una conclusione: è stato l'ennesimo "gioco alla democrazia" di persone che non hanno bisogno di pensare al pane quotidiano. E adesso, a mio parere, bisogna aspettare nuovi regolamenti di conti tra le file dell'opposizione", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Andrej Ležebokov.
Il direttore generale della fondazione "Prikladnaja politologija" [11], il tecnologo della politica di Rostov sul Don [12] Sergej Smirnov ha definito le elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione "una procedura per il conferimento di una maggiore legittimità pubblica ai leader di piazza Bolotnaja [13]".
Secondo Smirnov, "adesso questi leader possono dire che non rappresentano solo se stessi, ma anche "tutta l'opposizione fuori dal sistema". "Il seggio a Rostov sul Don c'era, ma non l'ho notato. Perlomeno nessuno dei miei conoscenti ha votato là e nei gruppi a me noti su Facebook nessuno ha discusso queste elezioni di Rostov sul Don", – nota Smirnov.
Kurilenko: le elezioni dell'opposizione per numero di scandali sono state paragonabili a quelle parlamentari
Le elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione per livello di scandali e manipolazioni nel corso delle votazioni si possono pienamente paragonare alle elezioni parlamentari del dicembre 2011, ritiene il deputato della Duma cittadina di Stavropol' e capo della sezione cittadina dello LDPR [14] Aleksandr Kurilenko.
"Ricordate c'è stata qualche decina di appelli alla Procura per la scomparsa di contributi per la registrazione, un lavoro molto strano del sistema Internet di votazione e un numero assolutamente basso di votanti per il nostro paese. Tutto ciò ha mostrato che la gente che aspira al potere non solo non può governare il paese, ma neanche organizzare le proprie elezioni", – ha dichiarato Kurilenko.
Come ha riferito "Kavkazskij uzel", alle elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione a Stavropol' hanno preso parte quasi 170 persone. In qualità di candidati nella lista civica alle elezioni online hanno partecipato due rappresentanti del territorio di Stavropol', questi hanno raccolto un numero di voti insufficiente per la vittoria. Per il presidente dell'organizzazione sociale di Mineral'nye Vody [15] e del distretto di Mineral'nye Vody "Veče – MV" [16] Michail Savostin hanno votato 564 persone (lo 0,69% di quelli che hanno preso parte alle elezioni). Dmitrij Černov della città di Lermontov [17], organizzatore di una serie di azioni di protesta nella regione di Kavkazskie Mineral'nye Vody [18], ha ottenuto 2554 voti (il 3,14% dei votanti della lista civica).
Nota della redazione: vedi anche le notizie "A Stavropol' gli organizzatori delle elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione riferiscono di tentativi di provocazione", "Il comitato elettorale regionale del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione si è aperto a Krasnodar", "A Rostov alla manifestazione dell'opposizione si sono raccolte più di cento persone".
Autore: Konstantin Ol'šanskij; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
24 ottobre 2012, 09.30
Gli organizzatori delle elezioni del Consiglio di Coordinamento (KS [1]) dell'opposizione a Stavropol' [2] ritengono che per molti candidati la cosa principale non sia stata la vittoria, ma la partecipazione che le elezioni hanno messo in evidenza molte persone attive nelle regioni. Allo stesso tempo parte degli esperti che hanno osservato le elezioni valuta scetticamente il corso delle votazioni e le prospettive del nuovo organo.
Ricordiamo che la sera del 22 ottobre sono stati resi noti i risultati delle elezioni dei Consiglio di Coordinamento dell'opposizione. A 45 posti in esso aspiravano 209 candidati. Tra gli attivisti regionali nell'organico del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione è entrato l'ecologista di Krasnodar [3] e rappresentante dell'organizzazione sociale "Guardia Ecologica del Caucaso del Nord" Suren Gazarjan.
La creazione del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione fu annunciata alla "Marcia dei milioni" del 12 giugno, dopo le azioni di protesta di massa iniziate dopo le elezioni alla Duma di Stato e proseguite durante la campagna per le elezioni del presidente russo e dopo le elezioni presidenziali che ebbero luogo il 4 marzo.
Ledovskoj: tra un anno tutto sarà più rappresentativo e di massa
Per molti candidati la cosa principale non è stata la vittoria, ma la partecipazione stessa, ritiene il vice presidente del comitato elettorale regionale di Stavropol' Valerij Ledovskoj.
"Sono state PR convenienti per tutto il paese da 10 mila rubli [4] (la misura del contributo di registrazione per i candidati – nota di "Kavakzskij uzel"). Nella lista dei vincitori delle elezioni ci sono moltissimi volti mediatici e poche persone dalle regioni", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Valerij Ledovskoj.
Insieme a questo, a suo parere, le elezioni hanno portato in superficie molte persone attive delle regioni. "Si vede che ci sono sempre più persone attive e non indifferenti alla situazione nel paese. Il Consiglio di Coordinamento agirà per tutto l'anno e la prossima volta tutto sarà migliore, più rappresentativo e più di massa. In ogni caso è un'esperienza inestimabile, che può servire in futuro. Impareremo dai nostri errori", – ha notato Ledovskoj.
Kobylkin: lo stesso svolgimento di tali elezioni è già una vittoria
Lo stesso svolgimento di tali elezioni è già una vittoria, ritiene uno dei partecipanti alle votazioni offline al seggio elettorale di Stavropol' Sergej Kobylkin.
"Si vede che le elezioni "interessavano" alle autorità, nonostante le assicurazioni in senso contrario: hanno già paura. I risultati sono dimostrativi: il popolo ha votato per persone "mediatiche", cioè, nonostante tutti i dibattiti, per gente nuova è difficile venir fuori. Ha stupito lo scarso risultato di Nemcov [5] e ha irritato il pressoché uguale arrivo di Illarionov [6] – una persona intelligente e professionale è arrivato un po' più in basso di Šac [7] e Lazareva [8], che si sono perfino rifiutati di partecipare ai dibattiti", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Kobylkin.
Anche il membro del comitato elettorale regionale Nika Kakobjan definisce i risultati delle elezioni "più che prevedibili". Tuttavia, a suo dire, è stupita dal 20° posto di Udal'cov [9].
"Sono contenta che quanto ai nazionalisti, per cui non ho votato per principio, la più alta percentuale di voti è "contro tutti" [10]. Penso che il "liberalismo" Consiglio di Coordinamento, di cui ora parlano molti della sinistra, è un indicatore importante, che parla dello stesso carattere del pubblico votante", – nota Kakobjan.
Ležebokov: bisogna aspettare un regolamento di conti nelle file dell'opposizione
I risultati delle elezioni del KS erano prevedibili, ritiene il professore dell'Università Federale del Caucaso del Nord e dottore in Scienze Sociologiche Andrej Ležebokov.
"Essenzialmente è una sfregata agli occhi. Una parte schiacciante della popolazione non ha neanche notato queste elezioni. E la quantità di votanti- 81 mila persone – è semplicemente ridicolo. Alle manifestazioni nella sola Mosca sono andati in di più. Tra l'altro nessuno sa quanti dei votanti sono persone reali e quanti sono bot. Da questo si può trarre una conclusione: è stato l'ennesimo "gioco alla democrazia" di persone che non hanno bisogno di pensare al pane quotidiano. E adesso, a mio parere, bisogna aspettare nuovi regolamenti di conti tra le file dell'opposizione", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Andrej Ležebokov.
Il direttore generale della fondazione "Prikladnaja politologija" [11], il tecnologo della politica di Rostov sul Don [12] Sergej Smirnov ha definito le elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione "una procedura per il conferimento di una maggiore legittimità pubblica ai leader di piazza Bolotnaja [13]".
Secondo Smirnov, "adesso questi leader possono dire che non rappresentano solo se stessi, ma anche "tutta l'opposizione fuori dal sistema". "Il seggio a Rostov sul Don c'era, ma non l'ho notato. Perlomeno nessuno dei miei conoscenti ha votato là e nei gruppi a me noti su Facebook nessuno ha discusso queste elezioni di Rostov sul Don", – nota Smirnov.
Kurilenko: le elezioni dell'opposizione per numero di scandali sono state paragonabili a quelle parlamentari
Le elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione per livello di scandali e manipolazioni nel corso delle votazioni si possono pienamente paragonare alle elezioni parlamentari del dicembre 2011, ritiene il deputato della Duma cittadina di Stavropol' e capo della sezione cittadina dello LDPR [14] Aleksandr Kurilenko.
"Ricordate c'è stata qualche decina di appelli alla Procura per la scomparsa di contributi per la registrazione, un lavoro molto strano del sistema Internet di votazione e un numero assolutamente basso di votanti per il nostro paese. Tutto ciò ha mostrato che la gente che aspira al potere non solo non può governare il paese, ma neanche organizzare le proprie elezioni", – ha dichiarato Kurilenko.
Come ha riferito "Kavkazskij uzel", alle elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione a Stavropol' hanno preso parte quasi 170 persone. In qualità di candidati nella lista civica alle elezioni online hanno partecipato due rappresentanti del territorio di Stavropol', questi hanno raccolto un numero di voti insufficiente per la vittoria. Per il presidente dell'organizzazione sociale di Mineral'nye Vody [15] e del distretto di Mineral'nye Vody "Veče – MV" [16] Michail Savostin hanno votato 564 persone (lo 0,69% di quelli che hanno preso parte alle elezioni). Dmitrij Černov della città di Lermontov [17], organizzatore di una serie di azioni di protesta nella regione di Kavkazskie Mineral'nye Vody [18], ha ottenuto 2554 voti (il 3,14% dei votanti della lista civica).
Nota della redazione: vedi anche le notizie "A Stavropol' gli organizzatori delle elezioni del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione riferiscono di tentativi di provocazione", "Il comitato elettorale regionale del Consiglio di Coordinamento dell'opposizione si è aperto a Krasnodar", "A Rostov alla manifestazione dell'opposizione si sono raccolte più di cento persone".
Autore: Konstantin Ol'šanskij; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel",
http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/214582/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Dalla dicitura russa Koordinacionnyj
Sovet.
[2] Città della Russia
meridionale.
[3] Città della Russia
meridionale.
[4] Oltre 240 euro.
[5] Boris Efimovič Nemcov,
esponente dell'opposizione liberale.
[6] Andrej Nikolaevič
Illarionov, economista ed ex consigliere di Putin.
[7] Michail Grigor'evič Šac,
noto showman.
[8] Tat'jana Jur'evna Lazareva,
conduttrice televisiva e moglie di Michail Grigor'evič Šac.
[9] Sergej Stanislavovič
Udal'cov, leader del "Fronte di Sinistra".
[10] Le elezioni
dell'opposizione, come un tempo quelle politiche, prevedono il voto
"contro tutti i candidati".
[11] "Politologia
applicata".
[12] Città della Russia
meridionale.
[13] "Del Pantano" (per
via della zona acquitrinosa in cui sorgeva), piazza del centro di
Mosca teatro delle maggiori manifestazioni contro il regime di Putin.
[14] Liberal'no-Demokratičeskaja
Partija Rossii (Partito Liberal-Democratico di Russia), ad onta
del nome partito nazionalista e populista.
[15] "Acque minerali",
città termale del Caucaso russo.
[16] "Il veče
(assemblea "popolare" dell'antica Russia) di Mineral'nye
Vody".
[17] Città del Caucaso russo
intitolata al poeta russo Michail Jur'evič Lermontov.
[18] "Acque Minerali
Caucasiche", comprensorio termale del Caucaso russo.
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26 ottobre 2012
In occasione della "Giornata Costituzionale"
"Giornata costituzionale" : Giorgio La Pira
Il Comune di Scandicci sta organizzando un evento su La Pira che si terrà il 9 novembre dal titolo:
"Giornata costituzionale" : Giorgio La Pira, Scandicci e i diritti sociali della Costituzione.
La Libreria La Cometa si è proposta, nell'ambito delle manifestazioni previste dal Comune, di far presentare a mons. Bellandi il libro scritto da Diego Maria Pancaldi - Preghiera e vita (edito da Polistampa per la collana Fondazione La Pira - I libri della Badia).
Dal momento che le altre manifestazioni presenteranno il La Pira "costituzionalista", abbiamo scelto di far conoscere un lato meno conosciuto ma non meno importante del pensiero di Giorgio La Pira: la spiritualità e l'impegno come guida spirituale.
Lo faremo attraverso l'analisi e le riflessioni che mons. Bellandi ha accettato di portarci.
Il libro presenta La Pira come maestro che consiglia e dalla lettura si può trarre un grande aiuto per quanti, come laici, sentono il desiderio di essere testimoni nel loro ambiente familiare o professionale e per coloro che svolgono attività di animatore nei gruppi.
La presentazione si terrà mercoledì 31 ottobre alle ore 18,30 presso la libreria La Cometa.
"Giornata costituzionale" : Giorgio La Pira, Scandicci e i diritti sociali della Costituzione.
La Libreria La Cometa si è proposta, nell'ambito delle manifestazioni previste dal Comune, di far presentare a mons. Bellandi il libro scritto da Diego Maria Pancaldi - Preghiera e vita (edito da Polistampa per la collana Fondazione La Pira - I libri della Badia).
Dal momento che le altre manifestazioni presenteranno il La Pira "costituzionalista", abbiamo scelto di far conoscere un lato meno conosciuto ma non meno importante del pensiero di Giorgio La Pira: la spiritualità e l'impegno come guida spirituale.
Lo faremo attraverso l'analisi e le riflessioni che mons. Bellandi ha accettato di portarci.
Il libro presenta La Pira come maestro che consiglia e dalla lettura si può trarre un grande aiuto per quanti, come laici, sentono il desiderio di essere testimoni nel loro ambiente familiare o professionale e per coloro che svolgono attività di animatore nei gruppi.
La presentazione si terrà mercoledì 31 ottobre alle ore 18,30 presso la libreria La Cometa.
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Harshad?
Se per qualche motivo scrivete un numero di cellulare su Google, vi può capitare di finire da queste parti (in quel punto preciso, per non violare alcuna privacy, sono arrivato scrivendo il numero per inviare gli SMS a Lady Radio). Checché ne dicano, il fatto che per far vedere il funzionamento dei numeri di Harshad si generino numeri di cellulare mi da un po' da pensare... Che ne dite?
Il caso Razvozžaev visto dall'interno: un ritorno a orrori sovietici
"Mi hanno torturato per due
giorni"
Leonid Razvozžaev
ha raccontato agli attivisti per i diritti umani com'è stato
precisamente: l'hanno messo in un minibus, l'hanno legato con una
catena, l'hanno messo in un sotterraneo e hanno minacciato di
uccidere i suoi figli
24.10.2012
Leonid Razvozžaev
è l'assistente del deputato Il'ja Ponomarëv
e uno dei principali imputati di organizzazione di disordini di
massa – ha raccontato cosa gli hanno fatto dopo il sequestro in
Ucraina. I metodi degli inquirenti sono già stati definiti dagli
attivisti per i diritti umani un ritorno all'epoca del terrore
staliniano.
Ora Leonid Razvozžaev
è nel SIZO [1] di
Lefortovo [2]. Ricordiamo
che venerdì l'oppositore fu sequestrato da ignori a Kiev, dopodiché
per due giorni non giunse alcuna notizia su di lui. Domenica
comparve la notizia che era a Mosca.
Al SIZO Razvozžaev
fu portato domenica sera, dopo un processo a porte chiuse.
Dove si trovava in questi due giorni e cosa gli hanno fatto è un
enigma. Uscendo dall'edificio del tribunale Basmannyj [3],
riuscì solo a gridare: "Mi hanno torturato…mi hanno
torturato per due giorni".
Cosa intendesse dire è stato spiegato dai membri
della Commissione Sociale di Osservazione che sono stati ammessi da
Leonid martedì sera. A dire il vero, per ottenere l'incontro ai
cinque membri della Commissione Sociale di Osservazione ci sono
volute cinque ore. Li hanno accompagnati in una sala per conferenze
e gli hanno detto che per ora non si può andare da Razvozžaev.
Solo dopo che gli attivisti per i diritti umani hanno dichiarato che
erano pronti ad aspettare lì anche tutta la notte, li hanno infine
ammessi. La conversazione ha preso circa un'ora e mezzo: i dettagli
di cui Leonid ha raccontato spaventano per la loro crudeltà.
Razvozžaev
scomparve venerdì a metà giornata. Verso le 10 del mattino
era giunto all'ufficio dell'organizzazione per la difesa dei diritti
umani HIAS per accordarsi con un rappresentante dell'ONU sulla
concessione dello status di rifugiato politico. Verso le due Leonid
uscì per pranzare. Per strada lo aspettava un minibus. A quanto ha
detto Razvozžaev,
quattro uomini (tre mascherati, uno no) l'hanno preso e l'hanno
ficcato dentro a forza. Al contempo Razvozžaev
cercò di fare resistenza, gridò e chiamò aiuto. E'
interessante che gli inquirenti non abbiano trovato un solo
testimone di un sequestro di persona in pieno giorno. Forse nessuno
ha sentito le grida? O semplicemente non hanno molto cercato i
testimoni?
Quello che accadde poi ricorda piuttosto un brutto
film d'azione. Leonid ha raccontato agli attivisti per i diritti
umani che gli legarono mani e piedi con catene e passarono anche
un'altra catena tra le prime due. Gli toccò sedersi tutto il tempo
mezzo piegato. Sul viso gli calarono uno spesso cappello nero perché
non vedesse niente, ai polsi gli misero le manette.
– Hanno lavorato dei professionisti, – è sicuro Valerij Borščev, presidente della Commissione Sociale di Osservazione. – Non hanno messo le manette sulla pelle nuda – allora sarebbero rimaste delle tracce – ma sul vestito, tra l'altro l'hanno avvolto sopra con lo scotch.
In minibus andarono per circa cinque ore – si
fermarono, secondo i calcoli di Leonid, quasi subito dopo aver
attraversato la frontiera russo-ucraina. Dopodiché Razvozžaev
fu trascinato fuori dall'autobus e portato nel sotterraneo di
un qualche edificio. In questo sotterraneo Leonid firmò una
confessione e registrò pure un video-appello.
Quando è comparsa la notizia che Razvozžaev
aveva confessato le proprie colpe, su di lui si è riversata una
grandinata di rimproveri: com'è possibile, ha messo in trappola se
stesso e i compagni. Razvozžaev
non è evidentemente di quelli che è facile piegare con le botte.
Gli attivisti per i diritti umani della Commissione Sociale di
Osservazione trasmettono dalle parole dello stesso Razvozžaev
cosa giunse a passare nel sotterraneo:
– A Leonid dissero subito che era fuori dal campo
della giustizia, nessuno sapeva dove fosse – non avrebbero trovato
neanche un monticello e una tomba. Però mostrarono di essere
ottimamente informati su dove si trovavano sua moglie e i suoi figli
e minacciarono di ucciderli. Per due giorni non gli dettero da
mangiare, non gli dettero acqua, non lo lasciarono andare al bagno e
lo tormentarono continuamente. Al contempo lo minacciavano: se non
si fosse messo a parlare, gli avrebbero fatto un'iniezione di "siero
della verità". Descrissero dettagliatamente le conseguenze:
parziale perdita di memoria, degrado.
Lo premettero proprio psicologicamente: capivano che l'uccisione dei figli era l'argomento più forte. Talvolta lo picchiarono, ma attentamente, perché non restassero lividi ed ematomi.
– Capivano che non potevano picchiarlo, –
chiarisce Zoja Svetova, segretario della Commissione Sociale di
Osservazione. – Prima di essere spostato nel SIZO il detenuto
dev'essere esaminato da un medico. Se fosse stato picchiato, non
l'avrebbero semplicemente accettato – l'avrebbero messo
all'ospedale. Allora si sarebbe fatto rumore.
Leonid fu costretto a registrare un video-appello Il
testo, secondo Razvozžaev,
era stato preparato – a dire il vero, è riuscito a "curare"
qualche frammento per smorzare qualcosa. Dove sia ora questo
appello, nessuno lo sa – gli attivisti per i diritti umani sono
certi che ce l'abbiano gli agenti del Comitato Inquirente.
Questo fu domenica. A sera Leonid, a suo dire, fu
portato a Mosca: comunque in manette e con gli occhi bendati. Là,
nel quartiere del parco Izmajlovskij [4],
lo trasferirono in una macchina del Comitato Inquirente.
Cioè, come afferma Razvozžaev,
i sequestratori trasmisero l'imputato delle proprie mani a quelle
degli inquirenti. Tra l'altro, secondo la versione del Comitato
Inquirente, Razvozžaev
ha formalizzato spontaneamente la confessione.
Leonid ha già dichiarato agli attivisti per i
diritti umani che vuole rinnegare la confessione resa sotto la
pressione di persone a lui ignote e anche indirizzare alla Procura
una denuncia per sequestro di persona. Fare l'una e l'altra cosa è
difficile senza consultare un avvocato. L'accordo per la difesa
degli interessi di Razvozžaev
è stato già concluso dagli avvocati, si preparano Ruslan Čanidze,
Aleksandr Denisov e Mark Fejgin. Čanidze,
peraltro, ha già lavorato a Kiev, ha ottenuto documenti molto
importante.
Tuttavia i membri della Commissione Sociale di
Osservazione: il problema è che il SIZO di Lefortovo è l'unico
dove l'avvocato deve ottenere il permesso di incontrare gli imputati
al Comitato Inquirente.
– Oggi ho dato i documenti al Comitato Inquirente,
– ha raccontato alla "Novaja gazeta" l'avvocato Mark
Fejgin. – Hanno promesso di dare risposta domani entro le 9.30 del
mattino.
I membri della Commissione Sociale di Osservazione
ha firmato un atto sui risultati dell'incontro con Razvozžaev.
Domattina programmano di inviarlo a vari dicasteri, tra cui
personalmente a Vladimir Putin. Gli attivisti per i diritti umani
non contano su una rapida reazione da parte delle autorità. Inoltre
temono che le autorità preparino una purga e si aspettano arresti
in massa.
Marija EPIFANOVA
P.S. "La campagna isterica con elementi di svisamento di fatti e invenzioni che hanno organizzato nei mezzi di informazione di massa i rappresentanti dell'opposizione e i loro difensori riguardo alla confessione di Razvozžaev si trasformerà per loro in risultati inattesi", – ha detto una fonte di Interfax nelle forze dell'ordine. "Nei tempi più brevi questi risultati diventeranno di dominio pubblico", – ha sottolineato la fonte.
Il Ministero degli Interni ucraino:
"Non erano criminali, ma servizi segreti di un altro paese"
Il 25 ottobre al Ministero degli Interni ucraino
hanno finalmente reagito all'incidente legato al sequestro di Leonid
Razvozžaev.
Ma non al livello del ministro Vitalij Zacharčenko
o dei suoi vice.
Interfax-Ukraina cita le parole del capo delle
direzione per i rapporti con il pubblico Vladimir Poliščuk,
che alla domanda "Chi ha sequestrato l'oppositore russo a
Kiev?" da la seguente risposta: "Si capisce, non erano
elementi criminali. Non è una questione criminale, ma una questione
di interazione tra strutture armate di cui non so niente".
Poliščuk
ha supposto con delicatezza: "La cosa più probabile è che
abbiano agito agenti delle strutture armate o strutture armate di
altri paesi. E su questo si può trarre una conclusione, se si
guarda il video che è comparso alla televisione russa il giorno
dopo, dove questi (Razvozžaev)
era in compagnia di agenti dello FSB [5]".
Al contempo, a dire di Vladimir Poliščuk,
alla direzione di quartiere della polizia di Solom''janka [6]
di Kiev è in corso una verifica pre-investigativa della denuncia
dell'avvocato di Razvozžaev
presentata il 19 ottobre. (In precedenza, il 22 ottobre, la polizia
ucraina aveva affermato che non era giunta alcuna denuncia in
merito.)
E da parte del Servizio di Sicurezza ucraino finora
non c'è stata alcuna reazione.
Ol'ga MUSAFIROVA, corrispondente speciale della "Novaja gazeta", Kiev
Informazione della "Novaja gazeta"Viktor Vasyl'evyč Čumak, generale di divisione di giustizia, quadro militare. Dal 1981 al 1992 ha servito in posti di comando delle Forze Armate dell'URSS, dal 1992 al 2004 in posti di comando del Servizio Statale di Frontiera ucraino. Ora è direttore dell'Istituto Ucraino di Politica Pubblica. |
Con un charter ha volato un "sosia"
di Razvozžaev?
Viktor ČUMAK, generale di divisione del servizio di frontiera ucraino in congedo – sul sequestro di Leonid Razvozžaev
– Ci sono troppe discrepanze nelle notizie, perfino riguardo a come Leonid Razvozžaev lasciò l'Ucraina – in aereo o in macchina…
– Secondo i dari delle mie fonti nei circoli
diplomatici, Razvozžaev
lasciò l'Ucraina con un charter. O allora resta da supporre: con un
charter ha volato una persona simile a lui, che secondo i documenti
era Leonid Razvozžaev…
Questo ha dato anche la possibilità al rappresentante del Servizio
Statale di Frontiera ucraino, quando è stato fatto rumore sulla
stampa, di dichiarare che c'era stato un passaggio legale della
frontiera in uscita il 19 ottobre.
– La parte russa poteva non far partecipe la dirigenza delle guardie di frontiera ucraine dei piani dell'operazione speciale?
– Al momento di volare su un charter o su un aereo
privato il passeggero deve passare gli stessi controlli degli altri.
Ma ci sono sfumature, in cui determinati accordi possono compiersi a
livelli più bassi, sulla base di legami personali. Portano con un
charter una persona in stato di ebbrezza alcolica e chiedono di "non
farci caso" – questi, dice, non è su un aereo di linea, non
disturberà nessuno dei passeggeri. O si dice al controllore: "Tutto
a posto, è un collega". La solidarietà corporativa è una
gran cosa…
– E nel frattempo Razvozžaev viene portato con un minibus attraverso la frontiera ucraino-russa, attraverso i punti d'ingresso nelle regioni di Sumy o di Černihiv [7]? Si sono pure messi d'accordo amichevolmente?
– Purtroppo là ci sono molte strade di passaggio
e boschive, non tutto è ancora coperto. Si possono evitare incontri
con le guardie di frontiera.
O. M.
"Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/55109.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Sledstvennyj IZOljator
(Carcere di Custodia Cautelare).
[2]
Quartiere della zona centro-orientale di Mosca.
[3]
Tribunale dell'omonimo quartiere del centro di Mosca tristemente noto
per le sue sentenze "politiche".
[4]
Parco della periferia orientale di Mosca.
[5]
Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di
Sicurezza), il principale servizio segreto russo.
[6]
Quartiere del centro di Kiev.
[7]
Entrambe città dell'Ucraina settentrionale.
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25 ottobre 2012
18.446.744.073.709.551.615
Finalmente l'ho trovato! Cosa? Il numero dei chicchi (di grano, di riso o d'altro, a seconda delle versioni) che un sovrano (un re indiano, un faraone o altro, a seconda delle versioni) avrebbe dovuto dare all'inventore degli scacchi (un bramino, un ambasciatore o altro, a seconda delle versioni). Le qualifiche dei personaggi variano, ma la struttura fondamentale del racconto è stabile. E anche il numero di chicchi poteva essere uno solo, ma quale?
L'ho trovato qui: 18.446.744.073.709.551.615. Non si riesce neanche a dirlo: mettiamo diciotto miliardi quattrocentoquarantasei milioni settecentoquarantaquattromilasettantatré miliardi e settecentonove milioni cinquecentocinquantunomilaseicentoquindici? In "ordine di grandezza": 1,8446744073709551615 x 10^19. 'Sti c...! - direte...
L'ho trovato qui: 18.446.744.073.709.551.615. Non si riesce neanche a dirlo: mettiamo diciotto miliardi quattrocentoquarantasei milioni settecentoquarantaquattromilasettantatré miliardi e settecentonove milioni cinquecentocinquantunomilaseicentoquindici? In "ordine di grandezza": 1,8446744073709551615 x 10^19. 'Sti c...! - direte...
La Russia di Putin usa metodi da KGB
L'indagine politica supera tutti i
limiti. Anche quelli tra Ucraina e Russia
Il sequestro e la confessione dell'oppositore Leonid
Razvozžaev:
fatti, dettagli, versioni e reazioni
24.10.2012
"L'hanno sequestrato i vostri servizi segreti"
Lunedì l'Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR
[1]) dell'ONU ha
dichiarato ufficialmente che l'oppositore russo Leonid Razvozžaev
è stato sequestrato venerdì a Kiev nel corso di una procedura che
gli stava permettendo (in caso di passaggio favorevole) di ottenere
asilo politico. E che questo status prevede per il paese di
soggiorno – l'Ucraina – l'obbligo di garantire i suoi diritti,
tra cui il diritto all'inviolabilità personale.
"Ogni trasporto in Patria contro la procedura
esistente può portare a far sì che a uno stato tocchi prendersi la
responsabilità per una grave violazione del diritto nazionale e
internazionale. La Direzione dell'UNHCR dell'ONU spera che
l'incidente sia accuratamente indagato dalle forze dell'ordine e
aspetta i risultati di queste indagini", – è detto nella
dichiarazione inserita nel sito della direzione ucraina dell'UNHCR.
Ma questo diritto alla sicurezza personale, com'è
noto, è stato per l'appunto violato gravemente da persone
mascherate non identificate. E per il nostro Comitato Inquirente
l'ONU e lo "Sportloto" [2]
sono la stessa cosa. L'ente insiste sulla propria versione
dell'accaduto: Razvozžaev
ha formalizzato spontaneamente la sua confessione – lasciando tra
parentesi la questione di cosa gli sia accaduto dal momento del
trasporto forzato in un minibus sul territorio di un altro stato
(metà giornata di venerdì) fino a domenica sera, quando, uscendo
dal tribunale Basmannyj [3],
che a porte chiuse e senza i suoi avvocati ha sentenziato due mesi
di arresto, è riuscito a gridare: "Mi hanno torturato… Mi
hanno torturato per due giorni".
Kiev
– Il 18 ottobre mi telefonò Leonid Razvozžaev,
– racconta l'ufficiale regionale per le questioni di diritto
dell'UNHCR dell'ONU in Ucraina, Bielorussia e Moldavia Noel Calhoun.
– Decidemmo di assegnargli un avvocato per il lavoro per la
concessione dello status di rifugiato, demmo l'indirizzo
dell'ufficio dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani
HIAS in via Dašivs'ka
22, gli fissammo un incontro alle 10 di mattina di venerdì.
Razvozžaev
giunse all'ora fissata e per alcune ore lavorò con il
rappresentante dell'ONU Sadiq Ali Sharif: riempì un modulo, passò
una registrazione, firmò documenti in cui dichiarava che voleva
ottenere lo status di rifugiato e allegò carte che testimoniavano
la sua partecipazione a manifestazioni dell'opposizione.
Quando Sadiq Ali Sharif andò a telefonare ai capi
della direzione dell'UNHCR dell'ONU per chiarire i passi ulteriori,
Leonid decise di pranzare – nell'ingresso vicino dello stesso
edificio si trova una mensa. Razvozžaev
non intendeva lasciare l'ufficio a lungo e lasciò perfino un
pacchetto di cose personali nel gabinetto, che lasciò alle
13.40 circa.
Due-tre minuti dopo Ali Sharif sentì grida di aiuto
e riferì della strana situazione al proprio capo, iniziarono a
chiamare Leonid per telefono, ma era spento, Razvozžaev
non risultò neanche essere alla mensa. Fu presa la decisione
di chiamare la polizia.
L'avvocato Galina Bočeva
si rivolse alla direzione del Ministero degli Interni ucraino del
quartiere di Solom''janka [4],
dove insieme ad Ali Sharif scrisse una denuncia per sequestro di
persona. Gli agenti della polizia ucraina aprirono un caso
investigativo (n° 09-2073), presero le cose personali di Razvozžaev
e si accinsero a prendere misure investigative e di ricerca.
Come raccontano gli stessi agenti di polizia, "non dormimmo tre
giorni per via del nostro russo". Questo ha rammentato in un
colloquio con l'avvocato di Razvozžaev
Ruslan Čanidze
il capo della polizia investigativa della direzione distrettuale di
Solom''janka Viktor Jasins'kyj (al colloquio ha preso parte anche il
vice capo della direzione distrettuale Vasilij Severynyn). Questa
conversazione merita di essere pubblicata praticamente parola per
parola:
Viktor
Jasins'kyj: Così dove si
trova ora Leonid?
Ruslan
Čanidze:
A quanto mi è noto, a Mosca. Ma l'hanno sequestrato qui.
Vasilij
Severynyn: L'hanno
sequestrato i vostri servizi segreti.
R. Č.:
Ma come si può compiere una
tale illegalità da voi?
V. Ja.:
Che domande potete farci? Come facciamo a sapere cosa compiono i
vostri servizi segreti? Si rivolga a loro.
R. Č.:
La domanda è per i vostri servizi segreti: come hanno permesso una
cosa del genere?
V. S.: Se
la nostra parte l'avesse arrestato e la vostra parte l'avesse
trasmesso…
R. Č.:
Avreste dovuto arrestarlo e lasciarlo nel SIZO [5].
Là c'è solo quest'ordine, ma non era neanche ricercato a livello
internazionale.
V. S.:
Una richiesta ufficiale può non essere inviata obbligatoriamente
dalla polizia russa.
R. Č.:
Non c'era neanche una
richiesta.
V. S.: No,
non sappiamo neanche chi sia. E se in generale fosse qui, in
Ucraina. Non possiamo proteggere ogni persona.
R. Č.:
Poi l'hanno portato all'aeroporto, l'hanno portato via su un aereo
privato.
V. Ja.:
No, non l'hanno portato via
in aereo, ve lo dico. Ma come l'hanno portato, lo verrà a sapere
presto…
Ora è noto che non era neanche un treno. Resta lo
stesso minibus?
Importante: martedì gli ufficiali della sezione
distrettuale di del Ministero degli Interni di Solom''janka hanno
indirizzato una richiesta ufficiale al presidente del Comitato
Inquirente della Federazione Russa Bastrykin.
Mosca
L'avvocato Aleksandr Denisov è giunto
all'interrogatorio del proprio assistito insieme alla compagna di
Leonid Razvozžaev.
L'inquirente Plešivcev,
evidentemente persona ingegnosa, guardando il mandato dell'avvocato,
ha detto che non ha visto questa carta. Non nel senso che questa sia
stata in qualche modo formalizzata scorrettamente, ma semplicemente
che Plešivcev
vedeva l'avvocato, ma il documento sfacciatamente no, una perdita
selettiva della vista. E, conseguentemente, l'inquirente si è
rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda di Denisov su
Razvozžaev,
perché l'avvocato "qui non è nessuno". E Plešivcev
ha proposto di mettere l'istanza per entrare nel caso insieme al
mandato in una buca per le lettere – quando arriverà per
posta, allora lo vedrà.
In generale, se si invia un'istanza anche attraverso
la cancelleria del Comitato Inquirente, la possono esaminare in tre
giorni, con la "Posta della Russia", com'è noto, la
situazione è ancor più complicata. E in questo tempo gli
inquirenti riescono a fare tutto ciò che vogliono con il
prigioniero politico rimasto senza il proprio avvocato. Nel
frattempo le formalità saranno osservate: il difensore "gratuito"
nominato firmerà qualsiasi carta.
All'avvocato Denisov non è riuscito capitare nel
SIZO, così come al terzo difensore di Razvozžaev,
Violetta Volkova. La dirigenza del carcere ha dichiarato che
l'indicazione di non ammettere nel SIZO gli avvocati di Razvozžaev,
così come l'avvocato del secondo arrestato, Konstantin Lebedev,
sarebbe stata data dal colonnello Gabdulin, che è a capo delle
brigate di inquirenti del "caso dell'"Anatomia" [6]
e del "caso del pantano" [7].
Tra l'altro, questi casi presto, evidentemente,
saranno uniti. Lunedì sera il rappresentante ufficiale del Comitato
Inquirente Vladimir Markin ha dichiarato che Razvozžaev
nella propria "sincera confessione" in dieci fogli
manoscritti avrebbe riferito che l'indicazione di organizzare
disordini di massa in piazza Bolotnaja il 6 maggio sarebbe stata
data a lui, Udal'cov [8]
e ad altri da Givi Targamadze [9].
Chi ancora è stato costretto a calunniare
Razvozžaev,
evidentemente, lo verremo a sapere presto. La macchina repressiva è
in moto e l'indagine politica ha già varcato tutte le frontiere –
fra l'altro anche nel vero senso della parola.
Julija POLUCHINA
Sotto testo
A quanto è noto, il Comitato Inquirente ha
elaborato una particolare tattica di lotta agli avvocati degli
arrestati. L'inquirente che conduce il caso non accoglie
semplicemente l'istanza e il mandato e rifiuta allo stesso imputato
il diritto di prender parte alle azioni investigative con il proprio
difensore. Per osservare le indispensabili formalità, si chiama un
avvocato "gratuito" di quella lista che qualsiasi "pezzo
grosso" ha sempre sotto mano. Talvolta per questo "difensore"
si tassano "per un tè" gli stessi membri della brigata di
inquirenti. L'avvocato "gratuito" firma senza protestare i
protocolli dell'arresto, l'esame delle cose prese durante questo e
sta seduto durante l'udienza del tribunale per la scelta delle
misure restrittive. Può confermare questo praticamente qualsiasi
avvocato, i cui clienti capitino a disposizione della GSU [10]
del Comitato Inquirente della Federazione Russa.
Una versione
Secondo le informazioni delle fonti della "Novaja gazeta" a Mosca e a Kiev, dopo il sequestro Leonid Razvozžaev fu portato oltre i confini dell'Ucraina lo stesso giorno. Al contempo, tuttavia, non c'è alcun dato sul passaggio di Razvozžaev da un controllo doganale o di frontiera.
Teoricamente il membro del "Fronte di Sinistra"
avrebbe potuto esser portato in Russia con qualsiasi mezzo di
trasporto – in aereo, in treno, in macchina. Il principio della
razionalità ragionevole suggerisce che un aereo di linea o un treno
passeggeri per una misura così inusuale sono poco adatti. In
automobile è comodo, ma è lungo (da Kiev a Mosca ci sono più di
ottocento chilometri). Ma con un qualche mezzo privato o speciale è
ottimale. Rapido e isolato da occhi e orecchi altrui.
Confermano
questa versione anche le parole del leader di "Borot'ba"
[11] Serhej Kyryčuk,
che lunedì mattina dichiarò che Razvozžaev
era stato portato via dal territorio dell'Ucraina su un aereo
privato.
Venerdì non ci fu alcun business-jet insolito
all'aeroporto "Boryspil'" di Kiev, a giudicare dalle
fotografie dei planespotters (i "cacciatori" di aerei), il
cui occhio esperto conta senza errore gli aerei "non locali".
Dei "locali" si "tradì" solo un Bombardier
Global Express privato (registrato sull'isola di Man, il
proprietario è la compagnia offshore Jerand Holdings delle Isole
Vergini Britanniche). Questo mezzo è stato visto regolarmente negli
aeroporti dell'Ucraina e solo una volta in Russia (a Pulkovo [12]).
Però l'attenzione degli spotters locali è stata
attratta da un Il-62 a lunga percorrenza con una striscia bianca,
blu e rossa sulla fusoliera. Questo tipo di aerei ha quasi 50 anni,
erano sfruttati attivamente dall'Aėroflot
sovietica e sono stati tolti dallo sfruttamento commerciale solo nel
2008. Oggi in Russia gli Il-62 volano solo per lo MČS
[13],
l'Aeronautica Militare e il Reparto Volante Speciale "Rossija"
[14], che garantisce i
trasporti aerei alle più alte personalità dello stato ed è
sottoposto all'amministrazione degli affari presidenziale.
L'Il-62 dal numero RA-86540 impresso nelle
fotografie degli spotters ucraini volava nel reparto aereo
governativo fin dalla nascita – dalla fine degli anni '80. Dal
2004 questo aereo trasporta il ministro degli Esteri Sergej Lavrov
(in ogni caso questo mezzo spesso risulta nei paesi che il capo del
Ministero degli Esteri russo visita in forma ufficiale). Il 19
ottobre questo aereo si trovava a Boryspil' pure non per caso –
proprio quel giorno a Kiev si svolgevano trattativa tra Lavrov e il
ministro degli Esteri ucraino Hryščenko.
Potevano portare Razvozžaev
a Mosca con un mezzo governativo? Teoricamente sì. Tanto più
che questo avrebbe sensibilmente favorito la soluzione delle
questioni doganali e confinarie.
La "Novaja gazeta" ha già indirizzato una
richiesta in merito al Ministero degli Esteri. Una risposta
ufficiale ci è stata rifiutata (toccherà probabilmente andare in
tribunale), tuttavia un rappresentante del ministero durante una
conversazione telefonica ha dichiarato che questa supposizione è
"oltre il limite dell'ammissibile".
Zinaida BURSKAJA
Mentre il numero andava in stampa
L'avvocato Violetta Volkova ha confermata che né a
lei, né al suo collega Aleksandr Denisov finora è riuscito andare
dal loro assistito: "Lunedì abbiamo passato 6 ore al SIZO,
dopodiché è giunto da noi il vice capo per il regime di SIZO n° 2
e ha comunicato di essersi messo in contatto con il capo del gruppo
inquirente, che ha dichiarato che non eravamo ammessi a prender
parte al caso".
Anche il deputato Il'ja Ponomarëv
ha cercato di incontrarsi con il proprio assistente: "Sulla
base della legge sullo status di deputato, del Codice di Procedura
Penale e del regolamento di lavoro del SIZO, ho richiesto l'accesso.
Mi hanno risposto, dice, scusi, conosco le leggi, ma gli inquirenti
non permettono. Sulla base degli stessi documenti ai primi di agosto
mi incontrai con Michail Chodorkovskij a Segeža
[15]".
A sera il deputato è stato comunque ammesso nel
SIZO, ma le celle di Lebedev e Razvozžaev
"risultavano vuote". "Mi hanno detto, – dice
Ponomarëv,
– ecco l'accesso alle celle, ma per avere un appuntamento si
rivolga all'inquirente".
Al termine della conferenza stampa svoltasi alla
"Rosbalt" [16],
Volkova si è rivolta all'avvocato Pëtr
Kvasov, presente al processo sulle misure restrittive nei
confronti di Razvozžaev:
"Neanche attraverso un collegio di avvocati mi è riuscito
mettermi in contatto con lui. Gli chiedo un'altra volta di
trovarmi!"
Ol'ga PROSVIROVA
"Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/55090.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Dalla dicitura inglese United
Nations High Commissioner for Refugees.
[2]
Lotteria sportiva russa, sorta di Totocalcio allargato.
[3]
Tribunale del quartiere Basmannyj nel centro di Mosca noto per le sue
sentenze "politiche".
[4]
Quartiere del centro di Kiev.
[5]
Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).
[6]
"Anatomia della protesta" è un documentario trasmesso
dalla rete NTV, di proprietà della Gazprom, in cui si mettevano in
pessima luce i principali rappresentanti dell'opposizione.
[7]
Caso che ha portato in carcere alcuni leader della protesta in piazza
Bolotnaja ("del Pantano" – piazza di Mosca sorta in zona
acquitrinosa).
[8]
Sergej Stanislavovič Udal'cov, leader del "Fronte di Sinistra",
di orientamento comunista radicale.
[9]
Deputato georgiano del "Movimento Nazionale Unito" del
presidente Saakashvili.
[10]
Glavnoe Sledstvennoe Upravlenie (Direzione Inquirente
Centrale).
[11]
"Lotta", partito socialista rivoluzionario ucraino.
[12]
Secondo aeroporto di Mosca.
[13]
Ministerstvo Črezvyčajnych Situacij (Ministero per le
Situazioni di Emergenza).
[14]
Russia.
[15]
Città della Russia settentrionale.
[16]
Qualcosa come "Russia-Baltico", agenzia di stampa.
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