Capello Primo
La nazionale di calcio russa va in vacanza da leader
del gruppo F
17.10.2012
Non ricordi neanche subito quando per l'ultima volta
i nostri calciatori sono andati alla pausa invernale come migliore
squadra non solo per punti raccolti, ma anche per il gioco? Ma
questo è successo ancora nel XX secolo. Allora c'erano altri
attori, altri registi, altri palloni e scarpe. E altri stipendi. Ma,
per esempio, per la formazione sovietica la stessa partecipazione ai
campionati del mondo non era affatto un'impresa. I fan russi sognano
il campionato mondiale già da dieci anni. Tuttavia questo sogno
adesso ha tutte le chance di incarnarsi in realtà. Tutto per opera
di Fabio e delle sue cose italiane.
…Eppure sono passati due mesi in tutto da quando
Capello ha cambiato il suo permesso di soggiorno londinese con
quello moscovita. Alla sua nomina al posto di allenatore della
travagliata nazionale russa il 90 per cento degli specialisti e dei
tifosi guardava con scetticismo.
Scetticismo numero uno. Dice, il 66enne coach è già
vecchiotto per una buona frusta, senza cui i nostri milionari non
muovono nemmeno un dito. Come se i pensionati olandesi Hiddink e
Advocaat fossero stati più sani e più giovani?
Scetticismo numero due. Al signore interessano i
soldi e solo i soldi. Ma Guus Ivanovič
[1] e in particolare Dick Nikolaevič,
che lasciarono il sazio Belgio [2]
per l'affamata e sporca Russia dettero tutti i loro "verdoni"
in beneficenza ?
Scetticismo numero tre. I migliori anni del ferreo
Fabio, che ha litigato con la federazione calcistica inglese, sono
alle sue spalle. Ma paragonate i successi dei tre mostri nel XXI
secolo Forse i successi di Capello (tre campionati di fila – due
con la Juventus, uno con il Real) sono qualitativamente da meno dei
trofei del Piccolo Generale con lo Zenit e di Guus l'Onnipotente con
il PSV e la nazionale della Corea del Sud?
In generale, se si lascia da parte il fatto che José
Mourinho non verrebbe ad allenare i fratelli Berezuckij [3]
neanche per i petrolgasdollari di Fedun [4]
e Kerimov [5] e che tra i
propri Penati tranne Kobelev [6]
e Sluckij [7] i boss
della RFS [8] non avevano nulla
da proporre ad Aršavin & Co. (per non risvegliare ancora
Romancev [9], Gazzaev
[10], Jarcev [11]
e Sëmin
[12]), la mossa di
Capello in estate parve se non ottimale, almeno pienamente logica.
L'unico dubbio riguardo alla figura di Fabio stava
nel fatto che a livello di squadre nazionali è essenzialmente un
novizio. D'altra parte, per percentuale di vittorie ottenute è il
tecnico di maggior successo degli inglesi in tutta la loro storia.
…"Ci è necessario far tornare l'amore dei
tifosi" – ha detto Capello dopo la firma del contratto e si è
rimboccato le maniche. Gli sono bastate un paio di sedute e mezzo
tempo di un'amichevole con gli ivoriani per capire: la causa di
tutte le ultime disgrazie della piccola allegra compagnia era il
glamour e intoccabile Andrej Aršavin.
Mangiucchiare patatine e ottenere premi non è faticare in difesa, –
ha giudicato saggiamente l'amante dell'opera e della pittura e ha
mandato il legionario in licenza senza limiti di tempo. Lo stesso
calcio nel sedere ha ricevuto anche Roman Pavljučenko,
che Hiddink e Advocaat quasi leccavano. In secondo luogo ha cacciato
via gli squali della penna e del microfono, accordandosi per parlare
solo nell'ambito delle conferenze stampa. Insieme a questo ha
recintato dagli ospiti non invitati anche i suoi nuovi pupilli, a
cui adesso è proibito portare mogli, amiche e conoscenti VIP a
prendere un tè nell'albergo dov'è acquartierata la nazionale.
Giorni di riposo e altre indulgenze sono stati aboliti con mano dura
e Fabio senza votazioni ha nominato capitano della banda Igor'
Denisov [13]. Dato un
giro di vite fuori dal campo, Capello, insieme ai suoi numerosi
connazionali-assistenti (di russi nel quartier generale è entrato
solo l'allenatore dei portieri Sergej Ovčinnikov),
si è messo a re-istruire i pigroni viziati.
"Non sapete attaccare normalmente – vi
difenderete normalmente" – questo motto ha proclamato per se
il signore per l'insoddisfazione di chi sognava il sistema
brasiliano. Devo ammettere che neanch'io ero troppo convinto che i
franchi tiratori avessero abbastanza qualità combattive per
applicare il catenaccio. Ma Fabio, letteralmente con una mossa della
bacchetta magica, ha trasformato dei fumatori di narghilè in
sgobboni. In quattro partite Akinfeev [14]
non ha quasi sofferto, mantenendo intatta la propria porta senza
problemi.
Ma la cosa principale è che con Capello nessuno fa
i capricci. Neanche quelli che non sono capitati tra gli undici
inclusi nel processo sbadigliano in panchina.
Fabio in otto settimane ha letteralmente assistito a più partite della massima divisione che Guus Hiddink in quattro anni.
E chiama sempre chi è pronto a giocare e ad essere
utile in un dato momento e non chi di principio può. Non ha
preferiti, ma combattenti. E il dittatore, se la tattica lo
richiede, cambia la formazione vincente in quattro e quattr'otto.
No, non ha ringiovanito la nazionale, ma ha mosso la palude,
tirandone fuori chi è capace di svilupparsi. Guardate Kokorin [15],
Kombarov [16], Fajzulin
[17], Eščenko
[18]. Si forma la
percezione che girino da tempo in nazionale. Eppure sono
praticamente ancora dei novizi. E già nessuno rimpiange Semšov
[19], Zyrjanov
[20], Pogrebnjak…
Indubbiamente per giudicare se Capello creerà un
motore turbo per il nostro calcio è ancora presto. Non di meno lo
score autunnale dell'italiano di prima classe rallegra l'animo come
non mai: quattro vittorie in quattro duelli, tra cui una sul poco
malleabile Israele a Tel Aviv e sul principale concorrente, il
Portogallo. 8 gol segnati, 0 subiti (La Russia è l'unica squadra
del Vecchio Mondo che non ha subito gol nelle qualificazioni al
Campionato Mondiale-2014). Come risultato – primo posto con un
vantaggio di cinque punti sugli israeliani e sull'armata di
Cristiano Ronaldo .
Andrej Uspenskij, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/sports/54984.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
A Hiddink, come poi a Advocaat, viene attribuito un patronimico russo
immaginario.
[2]
Sic.
[3]
I gemelli Aleksej Vladimirovič e Vasilij Vladimirovič Berezuckij,
difensori del CSKA di Mosca.
[4]
Leonid Arnol'dovič Fedun, magnate del petrolio e presidente dello
Spartak di Mosca.
[5]
Sulejman Abusaidovič Kerimov, ricchissimo imprenditore e presidente
dell'Anži di Machačkala.
[6]
Andrej Nikolaevič Kobelev, allenatore del Kryl'ja Sovetov (Ali dei
Soviet) di Samara, nella Russia centro-meridionale.
[7]
Leonid Viktorovič Sluckij, allenatore del CSKA di Mosca.
[8]
Rossijskij Futbol'nyj Sojuz
(Unione Calcistica Russa), la Federcalcio russa.
[9]
Oleg Ivanovič Romancev, consulente dello Spartak, in passato
allenatore della nazionale russa.
[10]
Valerij Georgievič Gazzaev, presidente dell'Alanija di Vladikavkaz
(capitale dell'Ossezia del Nord), vincitore della Coppa UEFA con il
CSKA nel 2005 come allenatore.
[11]
Georgij Aleksandrovič Jarcev, in passato allenatore della nazionale
russa.
[12]
Jurij Pavlovič Sëmin, allenatore della Dinamo Kiev di fresco
licenziamento.
[13]
Igor' Vladimirovič Denisov, difensore dello Zenit di San
Pietroburgo.
[14]
Igor' Vladimirovič Akinfeev, portiere del CSKA.
[15]
Aleksandr Aleksandrovič Kokorin, attaccante della Dinamo di Mosca.
[16]
Dmitrij Vladimirovič Kombarov, centrocampista dello Spartak.
[17]
Viktor Igorevič Fajzulin, centrocampista dello Zenit.
[18]
Andrej Olegovič Eščenko, difensore del Lokomotiv di Mosca.
[19]
Igor' Petrovič Semšov, centrocampista della Dinamo.
[20]
Konstantin Georgievič Zyrjanov, centrocampista dello Zenit.
Nessun commento:
Posta un commento