I guerriglieri hanno stilato "liste
per la fucilazione" di giornalisti
In Kabardino-Balkaria è stato ucciso lo speaker
della televisione Kazbek Gekkiev
06.12.2012
Mercoledì sera a Nal'čik [1] ignoti hanno ucciso a colpi d'arma da fuoco il collaboratore della VGTRK [2] "Kabardino-Balkarija" Kazbek Gekkiev. Il giovane stava tornando a casa dopo il lavoro, quando gli si sono avvicinati due sconosciuti. Questi hanno chiesto un qualche indirizzo al giornalista e in seguito gli hanno posto una domanda: se fosse effettivamente "quel Gekkiev che appare in televisione" e avuta una risposta di conferma, gli sconosciuti gli hanno sparato alla testa. Kazbek Gekkiev è morto sul posto.
"La versione fondamentale sull'omicidio Gekkiev
è basata sulla sua attività professionale", – ha dichiarato
il rappresentante ufficiale del Comitato Inquirente russo Vladimir
Markin. Secondo Markin, l'omicidio del giornalista deve diventare un
avvertimento per altri reporter che "trattano della lotta con i
guerriglieri".
Tuttavia i colleghi di Gekkiev ritengono che la sua
attività professionale non potesse essere il motivo dell'omicidio.
Il 28enne Kazbek Gekkiev lavorava alla VGTRK della repubblica da
quattro anni. "Fondamentalmente Kazbek lavorava come speaker,
teneva emissioni di notizie in lingua balcara e russa, – ha
raccontato alla "Novaja gazeta" la collega del giornalista
Fatima Magomedova. – Non conduceva alcun programma o progetto
politico, non si occupava di inchieste. Non è mai intervenuto con
espressioni aspre o polemiche. Siamo in uno stato di shock. Non
capiamo per cosa potessero ucciderlo".
Secondo altri colleghi di Gekkiev, a febbraio di
quest'anno ad alcuni speaker della VGTRK della Repubblica di
Kabardino-Balkaria erano giunte minacce dai guerriglieri per via
della loro attività professionale. Allora alla dirigenza del canale
televisivo toccò togliere i conduttori dagli schermi perfino mentre
erano in onda. Tuttavia nessuno minacciò lo stesso Gekkiev.
"Siamo tutti molto sotto pressione, – ha
raccontato alla "Novaja gazeta" una giornalista nota nella
repubblica, la corrispondente del giornale Internet "Kavkazskij
uzel" [2] in
Kabardino-Balkaria Luiza Ogarëva,
– volente o nolente ognuno lo misura su di se. Non importa se
lavori per i mezzi di informazione di massa statali o per quelli
indipendenti, siamo tutti nel mirino. A mio parere, nessuna misura
precauzionale ci aiuterà qui, niente salva da una pallottola. Io e
i miei colleghi nel trattare qualsiasi tema cerchiamo sempre di
mantenere l'equilibrio, certo, nei mezzi di informazione di massa
statali è più difficile farlo. Ma qui non è colpa dei giornalisti
in persona. Tuttavia periodicamente, fondamentalmente nei forum su
Internet e nei commenti, ognuno di noi riceve minacce. La
professione da noi è così".
Negli ultimi tempi su Internet nei vari siti dei
guerriglieri hanno preso a comparire minacce dirette all'indirizzo
di giornalisti non solo in Kabardino-Balkaria. Così, il 1 dicembre
in uno dei siti estremisti daghestani è stato inserito un ampio
appello dal titolo "avviso ai giornalisti". In esso i
guerriglieri a nome della leadership dell'"Emirato del Caucaso"
minacciano apertamente i collaboratori dei mass-media. Accusano i
giornalisti di deformazione intenzionale e resa unilaterale di
informazioni e ammoniscono che d'ora in poi i giornalisti insieme a
"tiratori scelti, militari e funzionari", al cui indirizzo
sono stati emanati avvertimenti in precedenza, diventano "persone
a rischio". In altre parola, adesso qualsiasi giornalista può
essere ucciso per via della propria attività professionale "in
forma autorizzata". Alla fine dell'appello si riferisce che le
"liste per la fucilazione" sono già state stilate.
Dalla redazione
La "Novaja gazeta" esprime sincere condoglianze a familiari, colleghi e amici del giornalista ucciso. Siamo pronti a fornire ogni aiuto necessario.
Irina Gordienko, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/55766.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Capitale della Kabardino-Balkaria.
[2]
Vserossijskaja
Gosudarstvennaja Televizionnaja i Radioveščatel'naja Kompanija
(Compagnia Televisiva e Radiofonica Statale Panrussa).
[3]
"Nodo del Caucaso".
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