Ce la caveremo senza capolavori
Lo sfruttamento di un giacimento di molibdeno in
Buriazia [1] può
distruggere il maggiore enclave di "vecchi credenti" [2]
in Russia
10.04.2013
Un frammento di Rus' [3] pre-petrina [4] contro la globalizzazione e la civiltà dei consumi. Gli eredi dei "vecchi credenti", che hanno trovato una seconda patria in Buriazia e adesso cercano di difenderla contro il presidente della ditta moscovita Srl "Gruppa "Akropol'"" [5], il miliardario e senatore dell'assemblea popolare dell'Inguscezia Achmet Palankoev. Chi prevarrà, che pensate?
Il 4 e il 5 aprile nel villaggio Tarbagataj (52
verste [6] a sud di
Ulan-Udė
[7]) e nella
stessa capitale della repubblica hanno avuto luogo udienze
pubbliche. All'ordine del giorno – le intenzioni dell'Akropol' di
sfruttare il giacimento di molibdeno di Žarčicha,
che si trovava – evidentemente con il permesso del Signore – nel
cuore stesso del maggiore enclave di "vecchi credenti"
semejskie [8].
Questi si sono ingegnati di conservare finora le
tradizioni spirituali e culturali della Rus' moscovita precedenti lo
scisma. La forma di vita dei semejskie del distretto di
Tarbagataj è stata riconosciuta dall'UNESCO un "capolavoro del
patrimonio orale e non materiale dell'umanità" (18.05.2001,
Parigi). Che fare, oggi è toccata anche a loro. E già non c'è da
smarrirsi, da nascondersi.
Lo sfruttamento del giacimento di molibdeno a
Žarčicha
– è nelle immediate vicinanze di Tarbagataj, Pesterev,
Soloncy e della stazione di Šaluty
– può distruggere il modo di vita non solo ai semejskie.
Il giacimento è a tre chilometri dal fiume Selenga, che da metà di
tutto il flusso fluviale al Bajkal [9].
Probabilmente la minaccia dell'inquinamento del
Bajkal influì sul fatto che l'industria sovietica non si mise a
sfruttare il giacimento aperto già negli anni '70 del secolo
scorso. Anche se, si capisce, il motivo fondamentale stava nel basso
contenuto di molibdeno. Le tecnologie, tuttavia, si perfezionano, i
prezzi di questo metallo all'inizio degli anni Duemila sono andati
in alto e allora Mosca ha nettamente indebolito la legislazione
ecologica. E nel 2006 ha avuto luogo un'asta, ha ottenuto la licenza
per i lavori di indagine geologica e di estrazione da questo
giacimento una "figlia" dell'Akropol' la Srl
"Pribajkal'skij GOK" [10].
Nel frattempo i prezzi del molibdeno hanno preso di
nuovo a calare e nella lavorazione del minerale l'Akropol' non si è
affrettata. Non di meno tutti i necessari lavori di ricerca sono
stati compiuti, è stato preparato il progetto per la lavorazione
del giacimento e la costruzione di un GOK (Gorno-Obogatitel'nyj
Kombinat [11]).
– Per i lavori di preparazione pre-progettuali
l'investitore ha speso un quarto di miliardo di rubli [12],
– dice il direttore dell'organizzazione sociale "Unione
regionale buriata per il Bajkal" Sergej Šapchaev.
– Questa somma, oltre che dai progettisti ufficiali è stata
sfruttata in subordine dagli studiosi locali e dagli specialisti
dell'Istituto Geologico e dell'Istituto per lo Sfruttamento Naturale
del Bajkal (BIP [13])
della Sezione Siberiana dell'Accademia Russa delle Scienze.
L'appetito, com'è noto, vien mangiando e l'establishment locale
degli studiosi, affamato fin dal dopo-perestrojka, ha preso a fare
pressione per la prosecuzione del lavoro progettuale. Ha risolto
compiti diametralmente opposti: da una parte mostrare agli
investitori la sicurezza delle tecnologie moderne di estrazione del
molibdeno dalla cava di minerale con il metodo della densa
lisciviazione con l'utilizzo di acido solforico, dall'altro mostrare
che non si era ancora tenuto conto di molti fattori ecologici e che
si
richiedevano studi supplementari.
Quanto alle persone, nel pregustare grandi
investimenti ci si dimenticò di loro, come si usa fare. E il popolo
fino ad allora non disse nulla.
Šapchaev
e i suoi compagni conducono un monitoraggio ecologico pubblico
dei pericolosi progetti nel bacino del Bajkal. E a settembre dello
scorso anno si rivolsero agli industriali con la proposta di tenere
audizioni pubbliche sulla documentazione pre-progettuale. A questo
stadio del progetto queste non sono in generale obbligatorie, ma,
sia detto ad onore dell'Akropol', il gruppo guardò seriamente al
loro svolgimento. A un mese dall'inizio delle audizioni aprì
pubbliche stanze di ricevimento a Tarbagataj e a Ulan-Udė,
mise annunci sui giornali, diffuse e dette trasparenza al materiale
pre-progettuale. I "vecchi credenti" si rivolsero a
Šapchaev
per avere un aiuto nella preparazione alle audizioni.
Ed ecco che all'inizio di aprile in Buriazia si è
insediata una solida truppa dell'Akropol', dei progettisti del
"Pitergorproekt" [14]
e della filiale della Transbajkalia della ZAO [15]
"Sankt-Peterburgskaja gornaja proektno-inžinirongovaja
kompanija" [16].
Gli ospiti erano accompagnati dai funzionari del governo della
Buriazia e anche dal direttore del BIP, il membro corrispondente
dell'Accademia Russa delle Scienze Arnol'd Tulochonov, nominato il 5
aprile senatore per la Buriazia al posto del dimissionario
miliardario Vitalij Malkin.
La sala della DK [17]
di Tarbagataj era piena zeppa, le audizioni andarono avanti
tumultuosamente. C'era una cerchia di questioni discusse: il livello
di radiazioni dopo l'apertura della cava, l'influenza delle attività
del progetto sulle fonti di approvvigionamento idrico, sui terreni
ad uso agricolo, sull'ecosistema dei fiumi Selenga e Kujtunka, sulla
cultura e il modo di vita dei "vecchi credenti" e sullo
sviluppo del turismo e delle attività ricreative. Di conseguenza fu
messa ai voti la seguente proposta: "Ritenere inopportuna la
lavorazione del giacimento, rifiutare l'approvazione di questo
progetto". Su 161 partecipanti registrati a favore di questa
formulazione votarono in 132. Contro in 11, uno si astenne. 17 non
votarono.
Tuttavia già il giorno seguente i nuovi
conquistatori della Siberia presero il sopravvento. Le audizioni a
Ulan-Udė raccolsero
fondamentalmente i collaboratori dei due istituti della Sezione
Siberiana dell'Accademia Russa delle Scienze (quello Geologico e il
BIP) che avevano preso parte all'elaborazione della documentazione
pre-progettuale. Dal distretto di Tarbagataj giunsero in tre in
tutto, anche di delegati delle organizzazioni sociali ce n'erano
pochi.
– La possibilità di esprimersi fu data a molti
partecipanti, – dice Šapchaev,
– in particolare ai rappresentanti dell'associazione degli
sciamani Tėngri.
Questi erano preoccupati dalla vicinanza della cava indicata, dove
avrebbero dovuto svolgersi lavori di trivellazione con esplosivi,
alla roccia sacra Buchė-Bator,
da tempo venerata dai buriati – là si tengono le preghiere
annuali in segno di onore alla signora del Selenga. Un ittiologo del
Vostsibrybcentr [18] teme
per la mancata deposizione e fecondazione delle uova di coregone nel
Selenga. Alla mia domanda al consigliere del presidente
dell'Akropol' se avesse esperienza di lavorazione di simili
giacimenti da zero, questi portò come esempio la miniera di
molibdeno di Žireken
nel territorio della Transbajkalia. Tuttavia questa cominciò ad
essere lavorata 30 anni fa, quando c'erano altre tecnologie e non
può esserci un oggetto analogo. Il progetto di lavorazione di
Žarčicha rappresenta di
fatto un esperimento produttivo di grandi dimensioni sul territorio
naturale del Bajkal con non chiare conseguenze ecologiche e sociali.
Alla fine di queste audizioni fu messa ai voti la
formulazione che alla vigilia a Tarbagataj era stata respinta: "Si
richiede l'elaborazione ulteriore dei materiali presentati sul tema
"L'impresa mineraria per l'estrazione e la lavorazione del
minerale del giacimento di molibdeno di Žarčicha",
tenendo conto delle note e delle proposte espresse nel corso delle
discussioni".
A favore di questa proposta votarono 90 persone,
contro 10, tra cui tre abitanti di Tarbagataj, a cui comunque non fu
data parola per intervenire.
E così il "capolavoro non materiale" dell'umanità contro il materiale molibdeno per Achmet Palankoev e i profitti dell'Akropol'. Un soggetto che si ripete all'infinito. Lo stesso "Sorokoust" [19] di Esenin, la gara tra il puledro e la locomotiva: "Cara, cara, ridicola sciocca,/Beh, dove, dove corre?"
Nei 22 villaggi del distretto di Tarbagataj oggi
vivono 17 mila persone. La maggior parte sono semejskie,
discendenti dei "vecchi credenti" trasferitisi qua nel
ХVIII secolo da varie regioni della Russia europea. "Hanno
reso fertile anche la pietra", – ha detto di loro il
governatore della regione di Irkutsk [20].
Isbe alte e decorate con alte finestre intagliate, com'è d'uso tra
i "vecchi credenti" nella zona del Bajkal e nella
Transbajkalia. Un canto polifonico unico, antichi libri. Bambini
dalle teste bianche, forti e resistenti – uno più piccolo
dell'altro, una lingua russa insolitamente pura e di una correttezza
da professori… Che gente siamo, che perfino a chi sa vivere
secondo gli uomini e secondo Dio non diamo niente, li schiacciamo?
Che paese è, che se ne frega della propria Costituzione? Ricordo
che in essa è scritto: la terra e le altre risorse naturali sono
usate e protette nella Federazione Russa come fondamento della vita
e dell'attività dei popoli che vivono nel corrispondente territorio
(articolo 9).
I "vecchi credenti", certo, non devono
abituarsi all'inimicizia delle persone circostanti. Quanto hanno
vagato prima di insediarsi qui, oltre il Bajkal – queste strade
sono nella memoria genetica. Di nuovo staccarsi, andarsene? Ma dove?
Dove si dimenticheranno di loro? In America Latina?
Gli ecologisti e gli attivisti per i diritti umani
di Ulan-Udė
e di Mosca, commentando per la "Novaja gazeta" gli
avvenimenti di Tarbagataj, dicono che il motivo radicale di tali
conflitti – sia dell'attuale rivolta del Chopër
nella regione delle Terre Nere [21]
o la recente contrapposizione nella stessa Buriazia, nel distretto
di Krasnyj Čikoj
[22], di "vecchi
credenti", buddisti e governo locale alla corporazione statale
Rosatom [23] – è uno
solo: non c'è un meccanismo di divieto di lavorazione dei territori
vulnerabili, se non sono OOPT (Osobo Ochranjaemaye Prirodnye
Territorii [24]).
E inoltre gli ecologisti, riferendosi a circostanze
attendibili, temono che si inizierà a schiacciare sistematicamente
l'attivo dei "vecchi credenti verdi", formatosi nel
processo di preparazione e svolgimento delle audizioni non appena
finirà il Consiglio di Stato a Ulan-Udė
con Putin fissato per l'11 aprile.
Aleksej Tarasov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/57631.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Repubblica della Siberia meridionale.
[2]
Staroobrjadcy significa
"seguaci del vecchio rito". Sono detti anche starovery,
"vecchi credenti", ma in italiano si traduce
convenzionalmente così anche l'altro termine.
Sono ortodossi scismatici che respinsero le riforme del patriarca
Nikon nel XVII secolo.
[3]
Antico nome della Russia.
[4]
Cioè precedente le riforme occidentaliste dello zar Pietro I nel
XVIII secolo.
[5]
"Gruppo "Acropoli"".
[6]
La versta è un'antica misura russa pari a 1,067 km.
[7]
Capitale della Buriazia.
[8]
Ramo dei "vecchi credenti" così chiamato forse perché fu
deportato a famiglie intere ("famiglia" è sem'ja
in
russo).
[9]
Il lago Bajkal, il più profondo del mondo e una delle più grandi
riserve di acqua dolce.
[10]
"GOK (vedi in seguito) del Bajkal".
[11]
Complesso Minerario e di Arricchimento.
[12]
Circa 6,2 milioni di euro.
[13]
Dalla dicitura russa Bajkal'skij
Institut Prirodopol'zovanija.
[14]
Qualcosa come "Progetto Minerario di Piter". Piter sta per
San Pietroburgo.
[15]
Zakrytoe
Akcionernoe Obščestvo
(Società per Azioni a Numero Chiuso).
[16]
Compagnia di progettazione e ingegneria mineraria di San Pietroburgo.
[17]
Dom Kul'tury
(Casa
della Cultura).
[18]
Centro per la Studio sui Pesci della Siberia Orientale.
[19]
Ciclo di preghiere della chiesa ortodossa di 40 giorni per un defunto
o per un malato grave.
[20]
Città della Siberia meridionale.
[21]
La regione delle Terre Nere e il fiume Chopër si trovano nella
Russia centro-meridionale.
[22]
Villaggio della Buriazia meridionale. Krasnyj
sta per "rosso"
e il Čikoj è un fiume.
[23]
Qualcosa come "Atomo Russo" (ente per l'energia nucleare).
[24]
Territori Naturali Particolarmente Protetti.
Nessun commento:
Posta un commento