In Russia hanno proibito il Corano?
I
musulmani sono convinti che l'Islam si basi sulla rivelazione del
Creatore dell'universo, della vita e dell'uomo, che è espressa in
due fonti – il Corano e la Sunna. D'ora in poi in Russia le
traduzioni di entrambe queste fonti sono proibite. Qualche giorno fa
un tribunale distrettuale a Novorossijsk [1]
ha dichiarato estremisti i sensi del Sacro Corano nella traduzione
dello studioso azero Elmir Quliyev. In precedenza nella "lista
nera" della letteratura si era trovata una serie di raccolte di
ḥadīth
[2]
del
profeta Maometto (pace a lui), tra cui "I giardini dei giusti".
Che sarà poi? Quali altri libri e forse anche azioni dei musulmani
possono cadere sotto il divieto? Quali sono i criteri di selezione
giuridica dei "materiali estremisti"? Dietro questi c'è un
"ordine politico" o elementare ignoranza?
Il
tribunale del quartiere Oktjabr'skij di Novorossijsk il 17 settembre
di quest'anno ha accolto la richiesta della procura per i trasporti
della città, riconoscendo estremista il libro del noto filosofo
religioso azero Elmir Quliyev "Traduzione a senso del sacro
Corano in lingua russa" (Traduzione a senso del sacro Corano in
lingua russa. Traduzione dall'arabo di E.R. Quliyev, 1.a edizione,
Complesso "Re Fahd" per l'edizione del sacro Corano, Medina
Munawwara, Arabia Saudita, 2002).
Il
libro era contenuto in un pacco postale e aveva attratto l'attenzione
delle forze dell'ordine. Verificando la disposizione della sezione
inquirente di Novorossijsk sul rifiuto di avviare un procedimento
penale sulla base del comma 1 dell'art. 282 del Codice Penale
(incitazione all'odio o all'inimicizia e parimenti umiliazione della
dignità umana) per via dell'invio del libro, la procura per i
trasporti inviò la traduzione del Corano per una perizia, i cui
risultati non si possono considerare inattesi, facendo attenzione
alla pratica dei divieti di autorevoli lavori religiosi islamici in
Russia negli ultimi anni.
Secondo
il certificato dello studio del Centro di Esperti Criminologi del
GUVD [3] del Ministero
degli Interni per il territorio di Krasnodar, "in questo libro
vi sono enunciati, in cui si valuta negativamente una persona o un
gruppo di persone sulla base del loro rapporto con una determinata
religione (in particolare i non musulmani); sono contenuti enunciati,
in cui si tratta della supremazia di una persona o di un gruppo di
persone su altre persone sulla base del loro rapporto con una
religione, in particolare dei musulmani sui non musulmani; enunciati
contenenti la valutazione positiva di azioni ostili di un gruppo di
persone nei confronti di un altro gruppo di persone unite dal
rapporto con una religione, in particolare dei musulmani nei
confronti dei non musulmani; come pure enunciati di carattere
esortativo che nella comprensione a senso invitano un gruppo di
persone ad azioni ostili e violente nei confronti di un altro gruppo
di persone unite dal rapporto con una religione, in particolare dei
musulmani nei confronti dei non musulmani".
Di
questo ha riferito a "Kavpolit" [5]
il capo dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani
"Sova-centr" [6] e
membro del Consiglio per i diritti umani e lo sviluppo della società
civile presso il presidente russo Aleksandr Verchovskij.
"Il
senso della sentenza del tribunale potrebbe semplicemente mancare"
A
suo parere, simili conclusioni da esperti si possono trarre facendo
conoscenza con la maggior parte dell'antica letteratura religiosa.
Tuttavia questo non da fondamenti per il divieto dei libri sacri
delle religioni mondiali. Del resto il tribunale del quartiere
Oktjabr'skij di Novorossijsk non ha scorto qui alcun ostacolo.
"La
sentenza del tribunale, che finora non è entrata in vigore, dal
nostro punto di vista non è solo illecita, ma anche da incompetenti
e scandalosa. Al momento non si è riusciti a chiarire quali parole o
frasi non sono piaciute agli esperti. Probabilmente esisteva
l'opinione aprioristica che bisognava proibire questo libro. Come
questa è argomentata, è difficile dire, – ha raccontato il capo
del "Sova-centr". – Di solito, lo dico per esperienza, è
così: una qualche selezione di libretti viene confiscata a una
persona che è imputata in qualche procedimento per estremismo e
parte di questa letteratura viene proibita dal procuratore. Ma come
il procuratore scelga i libri sottoposti a divieto è un enigma. Di
regola i materiali vengono dati agli esperti, che sono chiamati a
trovare là segni di estremismo".
Secondo
Verchovskij, il precedente del divieto della traduzione del Corano ha
già un analogo. In Russia sono proibite le raccolte di ḥadīth
(anche le traduzioni) –
la seconda fonte per importanza della religione islamica. Queste
raccolte, peraltro, erano state edite più di una volta in
precedenza. Sono proibiti 2 libri del classico pensatore islamico
al-Ghazzālī.
"Probabilmente
un libro del XII secolo viene letto in qualche modo male nel XXI. Ma
cosa si può proibire per questo? Considerato che l'inclusione di
letteratura, soprattutto islamica, è fatta a getto continuo, in ogni
caso concreto il senso può semplicemente mancare", – ha
chiarito Aleksandr Verchovskij.
Il
flusso di divieti letterari
Noteremo
che la traduzione di Quliyev gode di riconoscimenti e di popolarità,
l'autore è stato insignito della medaglia del Consiglio dei muftì
della Russia "Per l'unità spirituale". Nel luglio 2012 il
tribunale del quartiere Kujbyševskij
di Omsk [7] aveva già
riconosciuto estremista il libro di Quliyev "Sulla strada per il
Corano".
La
propria mano per la proibizione di un'intera moltitudine di opere di
letteratura islamica ha messo anche il tribunale del quartiere
Leninskij di Orenburg [8].
Con una sua sentenza nel marzo 2012 furono inclusi nella "lista
estremista" 68 titoli di libri confiscati nella biblioteca
dell'abitante di Orenburg Asylžan
Kel'muchambetov condannato sulla base del comma 1 dell'art. 282.2 del
Codice Penale della Federazione Russa (organizzazione dell'attività
di un'organizzazione estremista) per la creazione della cellula di
"Nurdžular".
Tra questi: tutti i lavori di Said Nursi trovati, tranne quelli già
riconosciuti tali in precedenza, le raccolte di ḥadīth
del profeta dell'Islam Maometto "I 40 ḥadīth"
e "I giardini dei giusti" dell'imam al-Nawawi, il lavoro in
più tomi di Osman Nuri Topbaş
"Storia dei profeti alla luce del Sacro Corano", la
versione del Corano per i bambini e così via. Nel novero di quelli
proibiti c'è il libro "La forza del musulmano", edito da
Aslambek Ėkažev,
riguardo a cui c'è la conclusione che in esso manchino segni di
estremismo. Sono stati riconosciuti estremisti anche i lavori di
Fethullah Gülen,
tra cui i suoi articoli del tutto moderati nella rivista "Novye
grani" [9].
Agli
interessati è riuscito fare 14 appelli contro le sentenze sulla
proibizione dei materiali. Tra gli istanti la Srl "Izdatel'
Ėkažev A.K." [10],
la Srl "Izdatel'stvo Novyj svet" [11],
la Srl "Izdatel'stvo Dilja" [12],
Fethullah Gülen, Šamil'
Aljautdinov [13], Al'bir
Krganov [14], Šafig
Pšichačev [15], Fachim Šafiev
[16] e altri.
Tuttavia
il "fiacco" processo di esame degli appelli nel tribunale
regionale di Orenburg dura già da un anno senza alcun risultato
positivo.
Il
giudice si affida agli esperti
"Kavpolit"
si è messo in contatto con il giudice di Novorossijsk Gennadij
Čanov, che ha emesso la
sentenza per l'introduzione della "Traduzione a senso del
Corano" di Quliyev nella lista della letteratura estremista.
Questi non è d'accordo con l'affermazione che è stato proibito il
testo del Corano.
"Non
si può ritenere che sia stato proibito il Corano stesso. E' solo che
l'interpretazione della sua traduzione, compiuta in Arabia Saudita, è
stata riconosciuta letteratura estremista", – ha detto il
giudice.
Questi
ha riferito che la procura per i trasporti ha presentato una
conclusione di esperti, in cui senza alcuna concretizzazione su
pagine e righe tutto l'indirizzo della traduzione è stato
riconosciuto estremista. "Non estratti e frasi distinti, ma
tutta la traduzione nel suo insieme", – ha ripetuto Čanov.
Tra l'altro il giudice non ha potuto precisare quale preciso organo
di esperti abbia espresso la propria opinione sulla traduzione a
senso del Corano.
Čanov
ha notato che gli interessati hanno un mese per fare appello.
Tuttavia finora non c'è possibilità di prendere conoscenza del
testo completo della sentenza accedendovi liberamente.
Allo
stesso tempo un membro del consiglio di consulenza scientifica presso
il Ministero della Giustizia della Federazione Russa per lo studio di
materiali di contenuto religioso sulla questione della presenza di
segni di estremismo, il dottore in Scienze Storiche e professore
Leonid Sjukijajnen ritiene che per l'emissione di una sentenza del
tribunale sull'inclusione di questo o quel materiale nella lista di
quelli estremisti sia necessaria un'argomentazione concreta: quali
enunciati e frasi per la precisione si possano riportare alla
categoria di quelli incitanti alla violenza.
Se
la traduzione del Corano non è piaciuta, lo stesso attende la
Bibbia?
Nel
frattempo, a suo dire, né la comunità degli esperti, né la pratica
giudiziaria hanno criteri precisi su cosa presenti segni di
estremismo. Non vanno neanche per la strada dell'elaborazione di
determinati criteri. Esiste un'unica disposizione del Plenum della
Corte Suprema della Federazione Russa sulla pratica dell'applicazione
della legislazione russa sull'estremismo. Ma in questa si parla poco
di letteratura e non sono neanche nominati precisi segni di
estremismo in essa.
"Si
può proibire un qualche libro di 600 pagine, in cui, per esempio, in
una frase si dice che i non credenti bruceranno nel fuoco
dell'inferno. Questa sarà una "discriminazione sulla base del
rapporto con una religione"? Alcuni esperti sono d'accordo con
tale conclusione. Ma l'opinione di qualsiasi esperto è soggettiva,
in quanto deriva dalla sua idea di cosa sia l'estremismo. Tra essi ci
sono quelli che, mentre criticano l'estremismo, sono avvertiti
sull'inammissibilità dell'estremismo", – ha sottolineata
Sjukijajnen.
"Sì,
non hanno proibito il Corano, non hanno proibito il testo sacro in
lingua araba, ma la sua traduzione a senso. Non ci sono molte
traduzioni del Corano in lingua russa. Tra l'altro il lavoro di
Quliyev è una delle più accettate. Formalmente, la delibera
giuridica è tale che non si può dichiarare la proibizione del libro
religioso, ma solo di un'esposizione del suo senso. Ma, nonostante le
basi giuridiche, la sentenza stessa appare strana. Se ora comparisse
la pratica di proibire la traduzione del Corano, non si può neanche
escludere una situazione, in cui possa essere giuridicamente proibita
anche una qualche variante dei testi biblici", – ha notato il
professore.
A
suo parere, negli ultimi anni in Russia si osserva un atteggiamento
pregiudiziale verso le organizzazioni musulmane e i libri islamici.
"La
lista dei libri estremisti si è ingrandita a dismisura. Là ora ci
sono migliaia di titoli di libri. E buona parte di essi sono di
contenuto islamico. In parte tale atteggiamento è legato al fatto
che una serie di tutori dell'ordine vuole mostrare una lotta efficace
all'estremismo "non a parole, ma con i fatti". Uno dei
simboli di questa lotta sono diventati i resoconti sull'inclusione
nella lista degli ennesimi libri estremisti", – ha chiarito
l'esperto del Ministero della Giustizia.
Oltre
a questo, ha luogo la concorrenza tra varie organizzazioni religiose.
"In
qualche modo, traendo conclusioni da esperto sulla letteratura
islamica, sono stato testimone del fatto che alla procura si
lamentavano che un'organizzazione religiosa scriveva delazioni su
un'altra. Cose analoghe si verificano nell'ambito di diverse
confessioni", – ha detto Sjukijajnen.
"Il
fatto che si tratti della traduzione in lingua russa del Corano è
certamente una situazione particolare. Forse questo precedente sarà
una spinta per approcciarsi con più fondamento a simili procedimenti
giudiziari. Ci si può contrapporre a tali fenomeni solo
appoggiandosi a metodi legali. Sporgendo denuncia a quelle istanze
che sono capaci di cancellare sentenze illecite. Se qualcuno compie
errori o adempie un ordine politico, non ha senso rispondere nello
stesso modo", – ha ricapitolato il professore.
I
musulmani in Russia non interessano al potere
Il
divieto della traduzione del Corano non avrà ampia risonanza e
difficilmente porterà all'attivazione della comunità islamica per
la difesa dei propri diritti. A tale punto di vista si attiene
l'editore librario Aslambek Ėžaev,
che ha stampato molti lavori di Elmir Quliyev.
"I
musulmani russi sono deboli e passivi, con loro si può fare tutto
ciò che si vuole. La comunità musulmana per i politici non è
elettorato. I musulmani appaiono come uno dei numerosi aspetti della
vita sociale della Russia, che tra l'altro non influenza nulla. Tra i
governanti del paese non ci sono musulmani. Nelle repubbliche con una
popolazione musulmana sono limitati da problemi locali. Per il potere
federale i musulmani non rappresentano alcun vettore della politica,
– ritiene questi. – C'è l'ordine di portare gradualmente
qualsiasi informazione sull'Islam nella categoria estremista. Da
alcuni anni per ordine di alcuni leader regionali è già in corso la
tendenza a trasformare l'Islam in uno spauracchio per la gente. Ciò
non preoccupa assolutamente il centro perché nessuno ha la meglio su
qualcun altro".
Per
quanto riguarda l'affermazione secondo cui, si dice, non è stato
proibito lo stesso testo sacro, ma solo la sua traduzione, Ėžaev
ha notato che anche in precedenza al momento di proibire qualche
libro di indirizzo islamico dicevano: non è il Corano.
"Anche
ora dicono lo stesso: non è il Corano, ma la traduzione dei suoi
sensi. Ma poi potranno dire: non abbiamo proibito il namaz
[17], – ha indicato
l'editore.
Secondo
le notizie di Ėžaev,
Elmir Quliyev, che, essendo un cittadino straniero vive fuori dalla
Russia, al momento presente si sta accordando con gli avvocati.
Questi rappresenteranno i suoi interessi davanti alla giustizia russa
e si sforzeranno di protestare contro la decisione illecita.
"Tuttavia,
vedendo come si trascina premeditatamente il processo a Orenburg,
dove il tribunale ora designa, ora ricusa questi o quegli esperti,
guardo a questo con scetticismo. E nel frattempo molte persone
vengono già incriminate a causa di questi libri", – riassume
Ėžaev.
Rustam
Džalilov,
"Kavkazskaja politika",
http://kavpolit.com/bessmyslennyj-zapret-smyslov/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Città russa sul Mar Nero.
[2]
Brevi racconti e detti memorabili.
[3]
Glavnoe Upravlenie
Vnutrennich Del (Direzione
Centrale degli Affari Interni), in pratica la sede centrale della
polizia.
[4]
Città della Russia meridionale.
[5]
"KAVkazskaja POLITika" (Politica Caucasica), giornale
online da cui traggo questo articolo.
[6]
"Centro Civetta".
[7]
Città della Siberia meridionale.
[8]
Città della Russia sud-orientale.
[9]
"Nuovi confini", rivista culturale.
[10]
"Editore Ėkažev A.K.".
[11]
"Casa Editrice Nuovo Mondo".
[12]
"Casa Editrice Dilja". Dilja è un nome femminile diffuso
tra i musulmani dell'ex URSS.
[13]
Šamil'
Rifatovič
Aljautdinov, imam moscovita.
[14]
Al'bir Rifkatovič Krganov, primo vice-presidente della Direzione
Spirituale Centrale dei Musulmani russi.
[15]
Šafig Auesovič Pšichačev, presidente del Centro di Coordinamento
dei Musulmani del Caucaso del Nord.
[16]
Fachim (Fagim) Fatichovič Šafiev, presidente dell'Unione Giovanile
Musulmana della Russia.
[17]
La preghiera islamica.
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