Con il retrogusto dell'amarezza di
Beslan
Nove anni fa la Russia trasaliva per
la tragedia nell'Ossezia del Nord
Già da 9 anni per i russi il 1 settembre non è
solo il Giorno delle Conoscenze [1].
E' anche l'anniversario di un mostruoso atto terroristico nella fino
allora poco nota città osseta di Beslan. L'asciutta statistica
delle vittime trasmette meglio di ogni epiteto la dimensione della
tragedia. Dal 1 al 4 settembre tra oltre 1100 ostaggi presi nella
scuola n° 1 [2] morirono
334 persone. 186 di esse erano bambini e ragazzi da uno a
diciassette anni. 66 famiglie di Beslan persero da 2 a 6 persone. 17
bambini rimasero orfani di padre e di madre. Per fare un paragone –
nei 4 anni della Grande Guerra Patriottica [3]
Beslan perse 357 persone.
Finora, nonostante ogni possibile commissione e
indagine, non sono state chiarite tutte le circostanze della
tragedia di Beslan. Testimoni ed esperti continuano a discutere se
il blitz nell'edificio della scuola da parte dei combattenti dei
reparti speciali fosse stato pianificato o se sul fatto che
l'operazione per la liberazione degli ostaggi si sia trasformata in
un sanguinoso massacro abbia giocato un ruolo una fatale casualità.
Si riuscì ad eliminare tutti i terroristi (ad esclusione di
Nur-Paša
Kulaev, condannato all'ergastolo) o parte di essi sfuggì
comunque al castigo? Furono fatti in precedenza nascondigli con armi
sul territorio della scuola n° 1 o i terroristi le portarono con se
senza ostacoli?
Ma si immagina che per quei russi che la tragedia di
Beslan non ha toccato direttamente oggi siano più attuali altre
domande. Per esempio, sarà fermata la serie infinita di atti
terroristici nel nostro paese? Infatti, come ha già scritto
"Svobodnaja pressa" [4],
malgrado tutte le dichiarazioni sull'efficace lavoro dei servizi
segreti russi, la Russia continua ad occupare uno dei primi posti al
mondo per numero di cittadini morti in atti terroristici. Davanti a
noi in questi tristi indici ci sono solo paesi in cui da molti anni
è di fatto in corso la guerra civile – Iraq, Afghanistan, Siria.
Un'altra domanda non semplice. Tra le richieste dei
terroristi, si ricorda, c'erano il ritiro delle truppe russe e il
riconoscimento dell'indipendenza della Cecenia. In fin dei conti
centinaia di vittime della tragedia di Beslan, come pure centinaia
di vittime di altri atti terroristici, come pure migliaia di soldati
russi morti nelle due "operazioni antiterroristiche" sono
stati posti sull'altare del mantenimento dell'integrità
territoriale della Russia. Sì, giuridicamente questo scopo è stato
raggiunto. Ma di fatto?
Molte, moltissime domande ci sono oggi sul Caucaso
del Nord. La diffusione del wahhabismo [5],
la corruzione, le bande armate clandestine che continuano a sparare
e a far esplodere. A prezzo di perdite enormi, incolmabili si è
riusciti a spegnere un grande incendio, ma i carboni bruciano senza
fiamma. Dove divamperà la prossima volta?
[1]
E' il giorno dell'apertura delle scuole con cerimonie solenni.
[2]
Le scuole russe non hanno nome, sono semplicemente numerate.
[3]
Così viene chiamata in Russia la guerra tra l'URSS e gli invasori
nazifascisti.
[4]
"Stampa Libera", giornale online indipendente russo, da cui
è tratto pure questo articolo.
[5]
Così viene definito in Russia l'estremismo islamico in generale.
[6]
Giovane poeta e giornalista russo.
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