"Novaja
gazeta", 27-11-2013, 01.38.00
Potete appellarvi!
Ma solo nel vostro seggio
Fino alla sentenza della Corte
Costituzionale i tribunali di tutti i livelli si rifiutavano di
accogliere le denunce dei cittadini, ritenendo che i loro diritti
elettorali terminassero nell'urna per le elezioni: inserivano la
scheda e arrivederci, tutto il resto non è già più affare vostro.
I brogli "non violano" personalmente i vostri diritti
elettorali. Sostenevano questa posizione (tra l'altro alle sedute
della Corte Costituzionale) il presidente, il parlamento, la procura,
i tribunali e, alla fine, le commissioni elettorali – dichiarando
che, dice, merita permettere ai cittadini di appellarsi contro i
brogli, così i tribunali si occuperanno solo di questo.
La Corte Costituzionale, tuttavia, ha
occupato un'altra posizione, avendo dichiarato che le violazioni
delle richieste della legislazione elettorale commesse nel conteggio
dei voti portano con se "la deformazione degli esiti delle
elezioni, cosa che mette in dubbio la legittimità degli organi di
potere e i principi della democrazia". E di per se "toccano
l'interesse costituzionale di ogni elettore, indipendentemente
dall'espressione concreta della sua volontà".
Con la sentenza della Corte
Costituzionale alla Duma di Stato è stato prescritto di "precisare
le condizioni per l'appello contro le azioni delle commissioni
elettorali nel conteggio dei voti e nel bilancio dei risultati delle
elezioni" – cosa che adesso fa.
Nella legge federale sulle garanzie
fondamentali dei diritti elettorali si propone di inserire il diritto
degli elettori e dei partecipanti ai referendum di "rivolgersi
al tribunale con denunce su decisioni e azioni (omissioni) della
commissione di un seggio legate all'accertamento dei risultati in
quel seggio elettorale o seggio di referendum in cui hanno preso
parte alle elezioni o al referendum". Di conseguenza ai
tribunali, sulla base di queste denunce, è attribuito il diritto di
abrogare le decisioni delle commissioni di seggio sui risultati delle
votazioni, se le violazioni commesse "non permettono di
determinare in modo affidabile i risultati dell'espressione della
volontà degli elettori" o di stabilire il nuovo conteggio dei
voti.
E' chiaro che la legge sarà approvata
senza particolari discussioni (tanto più che la Corte Costituzionale
di fatto ha già deciso tutto). Proveremo ad analizzare le
conseguenze.
Per dirla altrimenti, è realistico
abrogare gli esiti delle elezioni municipali, dove i seggi sono pochi
– per questo si richiede un numero relativamente piccolo di
querelanti. Per l'abrogazione delle elezioni regionali, per esempio a
Pietroburgo, dove ci sono più di 1800 seggi elettorali, si richiede
di presentare (e vincere) già più di 450 istanze – il che, diremo
direttamente, non è troppo realistico. E abrogare con questo mezzo i
risultati delle elezioni della Duma o di quelle presidenziali (circa
100 mila seggi elettorali) è del tutto fantascientifico. Inoltre il
querelante deve anche dimostrare di aver preso parte alle votazioni,
il che richiede l'apertura dei sacchi sigillati con la documentazione
elettorale e il controllo dell'ente di emissione delle schede.
In secondo luogo, com'è noto, negli
ultimi tempi il maggior numero di brogli non avviene affatto nelle
commissioni di seggio, ma in quelle territoriali – dove, senza
ingegnarsi astutamente, riscrivono i protocolli dei seggi. Tra
l'altro il disegno di legge governativo non da la possibilità di
contestare una decisione di una TIK [1].
In terzo luogo, l'abrogazione dei
risultati delle votazioni in un seggio o in qualche seggio può
essere del tutto utilizzata dalle autorità ai propri scopi e portare
a conseguenze opposte a quelle a cui aspirano i sostenitori delle
elezioni oneste. E cioè: trovando i corrispondenti querelanti, che
scriveranno denunce, il potere può ottenere non abrogazioni, ma
CAMBIAMENTI degli esiti delle elezioni nel senso per loro necessario.
Infatti talvolta è sufficiente abrogare gli esiti delle votazioni in
alcuni seggi dov'è al comando l'opposizione per ottenere un serio
cambiamento degli esiti delle elezioni.
Tra l'altro non si può dubitare: i
tribunali riterranno fondate queste denunce! Subito le accoglieranno,
terranno conto delle prove delle violazioni e convocheranno i
testimoni necessari. Cioè si comporteranno in modo diametralmente
opposto a come avviene di solito quando l'opposizione denuncia
violazioni.
In generale, se le elezioni diventeranno
più oneste dopo l'approvazione del disegno di legge è una grossa
domanda. Ma se diventeranno solo un po' più oneste, vorrà dire che
da questo verrà qualche utilità.
[1]
Territorial'naja
Izbiratel'naja Komissija
(Commissione Elettorale Territoriale).
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