A
Stavropol' [2]
il 2
novembre si svolgerà il primo Congresso degli Slavi della storia, a
cui promettono di giungere oltre 700 delegati di tutta la regione e
contemporaneamente da Svezia, Serbia, Ucraina e Bielorussia. Nella
lista degli organizzatori c'è quasi una ventina di movimenti sociali
(e peraltro, per qualche motivo, nessun movimento cosacco).
Il
4 novembre [3]
si svolgerà una sorta di iniziativa alternativa – l'Assemblea
Popolare Russa, condotta individualmente dall'ex presidente del
comitato organizzativo del congresso "slavo", il noto
oppositore Sergej Popov.
Ma
questo non è ancora tutto. Dei nazionalisti ucraini venuti da chissà
dove hanno annunciato che per il 4 novembre hanno in programma una
Marcia Ucraina e un qualche Congresso dei Cosacchi nel centro di
Stavropol'. Dicono che porranno la questione della creazione della
repubblica di Cosacchia, che entrerà nell'Unione Europea come membro
paritario.
Un
delirio? Beh, certo! Ma a chi conviene riscaldare tutta questa
isteria, attirando alla partecipazione anche i più puri "banderovcy"
[4]?
In questo tema confuso e maleodorante ha cercato di fare chiareza
"Kavkazskaja politika".
La
gente insoddisfatta di Putin
Sabato
2 novembre a Stavropol' avrà luogo uno dei principali avvenimenti
politici di questo autunno – il primo Congesso degli Slavi della
regione. L'iniziativa si svolgerà in un luogo rispettabile – nella
sala da concerti del Palazzo della Creatività Infantile, tra l'altro
il permesso per lo svolgimento del congresso è già stato firmato
personalmente dal vice-capo della pubblica sicurezza della città
Aleksandr Firsov.
La
lista degli organizzatori è lunga, le personalità più note di
questa sono il presidente della Sojuz slavjanskich obščin
i organizacij [5] (SSOO)
Vladimir Nesterov e il presidente della Camera Sociale
Popolare di Kavminvody [6]
e dell'organizzazione sociale interregionale "Centro
Anticorruzione" Aleksej Kursiš.
Nel
novero degli organizzatori del congresso ci sono anche il capo del
Centro per lo Sviluppo della Cultura Etnica Russa "Rarog''"
[7] Evgenij Pavljuk,
il presidente della sezione regionale del "Controllo Ecologico
Sociale di Russia" Vladimir Emel'janov, il presidente
della fondazione benefica "Angelo Custode" Pavel
Lebedev, il presidente dell'Unione degli Operatori della Cultura
e dell'Arte regionale Tat'jana Rudomëtkin,
il capo della sezione regionale dell'organizzazione sociale degli
invalidi delle Truppe Interne Sergej Skiba, il presidente del
movimento per la difesa dei diritti umani "Veče
[8] di Mineral'nye Vody"
Michail Savostin…
E
questa è tutt'altro che una lista completa. Com'è evidente, il
pubblico è assai variegato, ma nel complesso sono persone di umori
all'opposizione del potere: diremo che il summenzionato Aleksej
Kursiš adesso è a capo
della sezione regionale del partito "Parnas" [9]
(dove sono Nemcov [10] e
Kas'janov [11]) e Pavel
Lebedev è l'ex leader della sezione regionale del partito di
Kas'janov "Il Popolo per la Democrazia e la Giustizia".
Michail
Savostin del "Veče"
è membro dell'Ėkspertnyj
sovet rossijskoj oppozicii [12]
(ĖSO). Allo stesso tempo
nel novero degli organizzatori, per esempio, c'è il presidente della
sezione locale di Pjatigorsk [13]
della Società Geografica Russa Vladimir Stasenko (ricordiamo
che il consiglio direttivo della Società Geografica Russa è
capeggiato dal presidente Putin).
Egregio
lettore, nota che nel novero degli organizzatori del Congresso degli
Slavi ci sono ecologisti, sportivi, lottatori con la corruzione, ma
non c'è alcun rappresentante delle organizzazioni cosacche, che
tradizionalmente sono molto forti nella regione di Stavropol' (non
per nulla si chiama "regione cosacca").
L'autogoverno
slavo. Suona?!
In
tutto al Congresso degli Slavi attendono non meno di settecento
delegati (la sala del Palazzo della Creatività Infantile sarà piena
al limite). La parte principale di essi sarà rappresentata da
Kavminvody – fin dal mattino del 2 novembre gli autobus di linea
porteranno a Stavropol' delegati di Pjatigorsk, Georgievsk [14],
Mineral'nye Vody e Inozemcevo [15].
Tra
l'altro, come si dice nell'invito ufficiale, in qualità di ospiti
sono stati invitati al congresso attivisti di alcune regioni della
Russia, come pure nazionalisti dalla Serbia e dalla Svezia e deputati
della Duma di Stato, della Verchovna Rada dell'Ucraina e
dell'Assemblea Nazionale della Repubblica di Bielorussia.
Tra
le questioni che i delegati del congresso sono intenzionati a
discutere la più importante è la creazione di un qualche "un
organo consultivo stabile di autogoverno slavo"
(del tipo del Consiglio di Coordinamento o di quello degli Esperti
dell'opposizione). Gli incaricati del nuovo organo risolveranno le
questioni umanitarie che agitano la popolazione titolare in ciascuno
dei 44 territori della regione. Anche l'ordine del giorno del nuovo
organo "slavo" verrà formato al congresso – si tratta,
per esempio, della politica migratoria nella regione, della
divulgazione della cultura russa e di uno stile di vita sano e della
lotta alle tendenze separatiste nella regione di Stavropol.
Al
congresso discuteranno anche le questioni a livello nazionale, per
esempio "la parità di diritti tra i soggetti della
Federazione Russa", come pure "lo status del popolo
russo nella Federazione Russa".
Tutto
ciò suona certamente molto importante. Solo una cosa rimane non
chiara: se in tutti i documenti del congresso figura la parola
"russo", allora perché nel titolo sono messi in rilievo
gli "slavi"? Forse gli organizzatori del congresso sono
intenzionati a mettere in rilievo come una questione da discutere a
parte la situazione del popolo ucraino e bielorusso nella regione di
Stavropol' (e sono già 37 mila 500 persone o qualcosa meneo
dell'1,5% della popolazione della regione).
L'1,5%
di versioni
Lo
svolgimento del congresso fu annunciato per la prima volta già a
luglio e subito la preparazione fu oscurata da uno scandalo, che
"Kavkazskaja politika" raccontò dettagliatamente
nell'articolo "La
Bibbia vs. il Libro di Veles [16]".
Presidente del comitato organizzativo del congresso era stato eletto
Sergej Popov, leader dell'Associazione delle Camere Sociali regionale
e dell'organizzazione sociale "Russkoe edinstvo Kavkaza"
[17]
(REKA) e nel passato recente consigliere del plenipotenziario del
presidente nel Distretto Federale Meridionale. Nonostante il passato
da funzionario, al momento presente è uno dei più brillanti leader
dell'opposizione "extra-sistema" di Stavropol', che con
pari probabilità si poteva incontrare alle iniziative dei comunisti,
dei nazional-patrioti e dei liberali.
Ed
ecco che subito dopo l'inizio dei lavori del comitato organizzativo i
suoi membri accusarono Popov di aver come monopolizzato il diritto di
parlare a nome del futuro congresso. Lo stesso Popov afferma che i
motivi della divisione sono molto più profondi – sotto la
pressione dei neopagani e dei credenti delle religioni originarie,
che siedono nel comitato organizzativo, fu sepolta l'idea primordiale
di svolgere un'Assemblea Popolare Russa, che in seguito si trasformò
in un indistinto Congresso degli Slavi della regione di Stavropol'.
Per di più, com'è evidente dalla lista degli organizzatori
dell'iniziativa, non la svolgono affatto i neopagani (o, più
precisamente, non solo i neopagani).
Il
motivo delle divergenze all'interno del comitato organizzativo, pare,
non è affatto confessionale, ma essenzialmente politico. Sergej
Popov è un antico e coerente sostenitore della creazione di una
Repubblica Russa di Stavropol' – per analogia con quella Cecena,
della Kabardino-Balkaria, della Karačaj-Circassia…
Tra l'altro, come scrive convinto in uno dei suoi articoli, "con
l'abolizione dello SKFO [18]
o con il mutamento della configurazione del distretto federale del
Sud della Russia lo slogan della Repubblica Russa di Stavropol' forse
perderà pure la propria incisività, ma ora è attuale per
raffreddare alcune teste calde dei vicini e alcune troppo vendute tra
le nostre".
Tutti
gli altri membri del comitato organizzativo si esprimono (perlomeno
nello spazio pubblico) contro la creazione di un'autonomia nazionale
russa. A causa di queste divergenze ideali Popov decise pure di
svolgere un'iniziativa separata a Stavropol' – l'Assemblea Popolare
Russa, che annunciò per il 4 novembre.
Nel
suo articolo sul giornale "Stavropol'skij reportër"
[19] Popov ha già
divulgato anche l'ordine del giorno della sua iniziativa: la
questione chiave di questa sarà per l'appunto la creazione della
Repubblica Russa. Tra quelle proposte per la discussione ci sono
anche – l'introduzione di quote per i ragazzi delle regioni del
Caucaso negli istituti superiori della regione di Stavropol', la
lotta all'espansione dell'Islam radicale, la parificazione della
regione di Stavropol' con le repubbliche dello SKFO nella politica
tariffaria…
Per
di più quando e dove avrà luogo l'Assemblea Popolare Russa non è
noto. Perlomeno il capo del comitato per la pubblica sicurezza Denis
Alpatov ha assicurato a "Kavkazskaja politika" che
all'amministrazione di Stavropol' non è giunta alcuna informazione
sullo svolgimento di iniziative di massa il 4 novembre. E non
giungerà più – il termine è scaduto.
L'autonomia
cosacca nell'Unione Europea!
Inaspettatamente
in tutta questa storia si è espressa anche una certa parte – il
movimento "Grande Ucraina", che già si era manifestato
durante i tragici avvenimenti di Nevinnomyssk [20]
all'inizio di quest'anno. Ricordiamo che nella città dei chimici un
ragazzo russo fu ucciso da due uomini provenienti dalla Cecenia, cosa
che provocò massicce manifestazioni anti-caucasiche. La protesta fu
riscaldata da due parti – da quella russa dal "Partito della
maggioranza nazionale "Forza Nuova"" e da quella
ucraina dalla stessa "Grande Ucraina".
Coordinatore
di "Grande Ucraina" nel Sud della Russia è stato nominato
Dmitrij Černov
(originario di Lermontov [21]):
questi ha diffuso su Internet un videomessaggio ai rappresentanti
delle organizzazioni nazionaliste dell'Ucraina, invitandole a
"aiutare a costruire uno stato nazionale, a difendere i
nostri diritti alla vita, di cui tutte le forze oscure (in senso
proprio e figurato) cercano di privarci, ad aiutarci nella lotta con
il cosiddetto potere russo – ma essenzialmente di occupazione".
Nel
frattempo i "camerati" kieviani hanno chiesto apertamente
di far tornare la "Stavropol'ščina"
[22] in qualche "confine
storico" della Grande Ucraina, dichiarando che la maggioranza
della popolazione della regione meridionale è costituita proprio da
ucraini. Al tempo degli avvenimenti di Nevinnomyssk con appelli
analoghi si fece notare anche il leader del partito "Fratellanza"
(vicino per ideologia all'UNA-UNSO) Dmitro Korčyns'kyj.
Passano
sei mesi e, pare, tutto si ripete. Sul sito di "Grande Ucraina"
è comparso un videomessaggio di Dmitro Korčyns'kyj,
che promette di svolgere una Marcia Ucraina con "slogan
antifascisti dell'autonomia cosacca come membro paritario dell'Unione
Europea" (pensate solo a questo slogan!) il 4 novembre nel
centro di Stavropol'. Korčyns'kyj
promette che invierà dall'Ucraina a Stavropol' di alcune decine di
specialisti "per rafforzare l'effetto propagandistico".
Un
videomessaggio analogo ha registrato anche il leader di "Grande
Ucraina" e del movimento per la difesa dei diritti umani (già,
a dire il vero, russo) "Per i Diritti Umani", l'avvocato
Evgenij Archipov. Recentemente ha dichiarato di aver cambiato sesso e
adesso si presenta con lo pseudonimo femminile Maša
Bast (Bast è la dea egizia della gioia, dell'allegria e dell'amore).
"Appoggio i cosacchi nella loro autodeterminazione e
nella creazione della Cosacchia. E' un passo serio verso la
libertà!", – dice Archipov-Bast.
A
suo dire, "Grande Ucraina" manderà i propri attivisti a
Stavropol' e monitorerà pure se non si violano i diritti dei
nazionalisti giunti per esprimere le proprie idee. "Ammonisco
ogni sorta di emarginati a non fare alcun tentativo di intimorire o
di fare pressione su Dmitrij Černov
o su altri nostri attivisti nella regione di Stavropol'. Tali
tentativi verranno bloccati da noi, abbiamo i meccanismi adeguati per
difendere i nostri attivisti", – dice Maša
Bast nel videomessaggio.
Perché
è necessario questo circo?
Anche
durante le manifestazioni anti-caucasiche di gennaio nella regione di
Stavropol' i fratelli ucraini (nelle persone di Archipov e
Korčyns'kyj) dichiararono
che avrebbero inviato in Russia decine di loro sostenitori. Insieme
agli attivisti di qualche movimento, "Patrioti della Regione
delle Terre Nere [24]",
"Rus' [25] di
Debrjansk [26]" e
"Cosacchi Difensori del Gostinyj Dvor [27]
di Kiev" (noti, a dire il vero, esclusivamente su Internet)
promisero di svolgere cortei e corse automobilistiche a Krasnodar
[28], Brjansk, Voronež
[29], Rostov [30]
e Nevinnomyssk. Tutti questi territori sono ritenuti dai patrioti
radicali ucraini appartenenti alla Grande Ucraina.
Alla
fin fine, a dire il vero, le folle di "banderovcy" promesse
in Russia nessuno le ha comunque viste. A Nevinnomyssk giunsero in
tutto due persone, che la polizia arrestò per teppismo – il 28enne
Taras Karpjuk (si presenta come leader dell'organizzazione
"Fratellanza" della regione di Kiev) e il 23enne Maksym
Mychajlov (leader di "Fratellanza" nelle regioni orientali
dell'Ucraina). Passati 15 giorni nel SIZO [31],
furono rimessi in libertà.
Per
tutto questo tempo Dmitrij Černov
insieme ai "camerati" ucraini fecero propaganda attiva per
la liberazione dei compagni arrestati. Descrisse in modo pittoresco
come sarebbero stati sottoposti a torture poliziesche e svolse
perfino un picchetto presso l'ambasciata russa a Kiev.
Tutto
questo certamente ricordava in parte un vero circo. Pareva che il
marasma politico avesse già raggiunto il limite. Risulta che non sia
così. Infatti adesso, alla vigilia del Congresso degli Slavi della
regione di Stavropol', si esalta alle stelle un altro tema scivoloso
per la Russia, quello della comunità LGBT. E adesso non è già più
neanche un circo, ma un qualche teatro dell'assurdo.
Dopo
che su Internet sono comparsi i due videomessaggi – di Maša
Bast e Dmitro Korčyns'kyj
– il comitato organizzativo del Congresso degli Slavi si è
affrettato a diffondere un messaggio in risposta (a dire il vero solo
a mezzo stampa) in cui nega goffamente ogni legame con i nazionalisti
ucraini. In questa lettera si rammenta come di sfuggita anche Sergej
Popov.
Con
questa astuta mossa gli organizzatori del Congresso degli Slavi
equiparano agli occhi dell'osservatore neutro i "banderovcy"
e un rispettabile politico della regione. "Né il comitato
organizzativo, né alcuno dei suoi membri ha rilasciato ufficialmente
interviste ad alcun mezzo di comunicazione di massa, tra cui giornali
Internet… Riteniamo queste azioni una "cortina fumogena"
con cui cercano di nascondere un reale avvenimento creativo e
significativo per la società" – si dice nel messaggio.
In
generale è chiaro: chiamando in aiuto i "colleghi"
ucraini, i nazionalisti della regione cercano effettivamente di
ottenere il discredito dell'Assemblea Popolare Russa che è svolta da
Sergej Popov. Perché si fanno tali sforzi contro di lui? E'
difficile che questo si possa spiegate con qualche divergenza ideale
– o confessionale, o politica. Qui, piuttosto, i motivi sono
essenzialmente di genere personale – la spartizione del potere.
Beh, che gli stessi delegati di tutti questi futuri congressi (quanti
che siano) pensino bene in che avventura si fanno coinvolgere.
Anton
Čablin, "Kavkazskaja Politika",
http://kavpolit.com/stavropolyu-gotovyat-majdan/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Piazza centrale delle città ucraine (il corsivo è mio).
[2]
Città della Russia meridionale.
[3]
Festa nazionale russa, che coincide con la data della liberazione di
Mosca dai Polacchi, che volevano porre un loro sovrano sul trono
russo vacante.
[4]
Seguaci di Stepan Andrijovyč Bandera, leader nazionalista ucraino
che collaborò con i nazisti.
[5]
Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Slave. Il corsivo è
mio.
[6]
KAVkazskie MINeral'nye VODY (Acque Minerali Caucasiche), città della
Russia meridionale.
[7]
Divinità slava del focolare. Il nome è scritto con la grafia russa
arcaica.
[8]
Il veče
era
l'antica assemblea cittadina russa.
[9]
"Parnaso". La parola è anche l'abbreviazione di PARtija
NArodnoj Svobody
(Partito della Libertà Popolare), partito di orientamento liberale.
[10] Boris Efimovič
Nemcov, politico di opposizione di idee liberali.
[11] Michail
Michajlovič Kas'janov, primo ministro dal 2000 al 2004, poi passato
all'opposizione.
[12] Consiglio degli
Esperti dell'Opposizione (Russa).
[13] Qualcosa come
"Cinque Montagne", città della Russia meridionale.
[14] Qualcosa come
"Città di san Giorgio", città della Russia meridionale.
[15] Qualcosa come
"Luogo degli Stranieri", cittadina della Russia meridionale
fondata da missionari della Società Biblica di Edimburgo.
[16] Libro che
riporta storie e parabole della Russia pre-cristiana, ma che è
ritenuto da molti un falso. Veles è una divinità slava.
[17] "Unità
Russa del Caucaso".
[18]
Severo-Kavkazskij
Federal'nyj Okrug
(Distretto Federale del Caucaso del Nord).
[19] "Reporter
di Stavropol'".
[20] Città della
Russia meridionale.
[21] Città della
Russia meridionale intitolata al poeta Michail Jur'evič Lermontov.
[22] Nome, che può
avere anche sfumature spregiative, della regione di Stavropol'.
[23]
Ukrainskaja
Nacional'naja Assembleja-Ukrainskaja Narodnaja SamoOborona
(Assemblea Nazionale Ucraina-Autodifesa Popolare Ucraina), partito di
estrema destra ucraino.
[24] Regione della
Russia centro-meridionale.
[25] Antico nome
della Russia.
[26] Nome originario
di Brjansk, città della Russia occidentale.
[27] Mercato
storico.
[28] Città della
Russia meridionale.
[29] Città della
Russia centro-meridionale.
[30] Città della
Russia meridionale.
[31]
Sledstvennyj
IZOljator
(Isolatore di Custodia Cautelare).
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