ufsin: vedi qui, qui e qui
"distretto uralico": vedi qui
5) cosa sarebbe accaduto se lenin non fosse tornato in rusia?: chi può dirlo?
a. morozova, le lettere dei detenuti politici degli anni trenta conservate nell'archivio del centro studi "memorial": vedi qui
aèroflot: vedi qui
albekov e altri contro russia: vedi qui
andrej senatore russo: un po' vago...
autogoverno locale nella federazione russa: vedi qui e qui
capo della polizia del daghestan: non lo conosco...
ceceni in liechtenstein: vedi qui
che persone sono i russi: dipende...
condoglianze ufficiali: vedi qui
cosa sanno i russi della cecenia: poco, ma come diceva Flaiano "se le persone si conoscessero meglio, si odierebbero di più
delegazione di volgograd: vedi qui
direzione spirituale musulmana del dagestan: vedi qui
esploratori famosi russi: vedi qui
florenskij e il bene: bel collegamento
fratelli eliseev: vedi qui
fsb padrone delle industrie in russia: di sicuro i "cekisti" hanno grande influenza...
fuoristrada militare sovietico 6 per 6: sei ruote motrici???
i re maledetti di maurice druon: vedi qui
il brigantaggio in russia: vedi qui e qui
il caucaso è in russia?: non tutto...
la proprietà nel sistema putin: vedi qui e qui
le persone cercate de interpol: vedi qui
livello di istruzione dei russi: vedi qui
lo yacht di usmanov: vedi qui
madres rusa che si fanno scopare per i figli: ???
magomedov oligarca russo: vedi qui
makarevic macina vremeni: vedi qui
massacro di pjatigorsk: non so di che parli...
nikova: vedi qui
očnaja stavka: vedi qui
ortodossia russa non giudaica: che stai a di'?
periodo di ferie in russia: vedi qui
poliziotto ucciso nella città di suvorov: non so di che parli...
protivoraketnaja sistema: vedi qui
putin terza via tra capitalismo e socialismo: questa mi mancava...
quali torture disumane in cecenia: vedi qui
quante persone lavorano alla fiat: vedi qui
quante persone sono al soldo della malavita in italia: tante, ma si potrebbe cominciare quantomeno a non farle risultare "disoccupate"...
russe nel principato di monaco: tante, credo...
russia paradiso fiscale: vedi qui
storia della guerra civile russa: vedi qui
storia ed economia del caucaso: argomenti complessi...
talloncino elettorale: vedi qui
tima cenko: boh
treno di tambov: mai preso
unkucul: vedi qui
viktor kazancev: vedi qui
30 maggio 2012
Il disastro ecologico di Soči-2014
Costruiranno immancabilmente
l'Olimpiade. Quanto ruberanno – non lo discuteremo ora. La domanda
è un'altra – a che servirà tutto questo dopo?
Prodotto monouso
30.05.2012
Non molto tempo fa nei mezzi di informazione di
massa è balenata una notizia, a cui pochi hanno fatto attenzione:
nelle borgate di Baranovka e di Russkaja Mamajka a Soči
150 case sono state danneggiate da uno smottamento. Lo smottamento
procede già da un anno, la causa è il terreno che viene portato
dalle costruzioni olimpiche sul monte; Baranovka è sotto il monte,
ecco che scivola, cambiando il corso del ruscello, rivoltando case e
alberi.
Via via che ci si avvicina all'Olimpiade il
distretto di Soči
– una stretta striscia di terra fertile e calda, stretta tra i
monti e il mare – di certo e non tanto lentamente si trasforma in
un distretto di catastrofe ecologica.
Chiarirò di che si tratta e inizierò un po' da
lontano: da una principale e ben poco notevole differenza tra le
civiltà dei territori caldi e quelle delle fasce temperate.
Il Sud sarebbe più fertile. Si possono ottenere due
raccolti l'anno, ecc. Ma questa fertilità è molto spesso
ingannevole. In forma esagerata lo sviluppo di molte civiltà
meridionali appare all'incirca così: inizialmente la gente popola
una valle alluvionale di un fiume, intorno ci sono abbondanza e
fertilità, la popolazione cresce, aprono un pendio, ne tagliano gli
alberi, viene un rovescio, i campi dal pendio si portano nella
valle; non c'è più pendio, né valle, tutto si divora
vicendevolmente.
Le fasce temperate sono più stabili. In queste le
piogge tropicali non portano via la terra dai pendii, la popolazione
cresce più lentamente e non scopre dall'oggi al domani di non avere
niente da mangiare tranne carne umana . Sospetto fortemente che ciò
favorisca la formazione di istituzioni più democratiche – si
capisce, fino a un certo grado di freddo.
Pendio montuoso e boscoso + valle fluviale +
sovrappopolazione = pendio che crolla nella valle. Sullo sfondo
dell'instabilità ecologica generale e della totale assenza di una
pianificazione strategica una costruzione massiccia può giocare un
ruolo catastrofico.
Sì, costruiranno immancabilmente l'Olimpiade.
Quanto ruberanno – non lo discuteremo. Ma la costruiranno.
Supereranno coraggiosamente tutto. Costruiranno (hanno già
costruito) una ferrovia da Adler [1]
a Krasnaja Poljana [2],
che porterà effettivamente qualsiasi quantità di spettatori alle
competizioni. Costruiranno giganteschi impianti sportivi nella
paludosa valle Imeretinskaja [3],
dove il Gosplan [4] aveva
proibito di costruire qualsiasi cosa, tranne costruzioni temporanee.
La domanda è un'altra: a che servirà questo il
giorno dopo? L'autostrada combinata con la ferrovia Adler-Krasnaja
Poljana è costata 227 miliardi di rubli [5]
per 48 km. La rivista "Esquire" ha calcolato che se
l'avessero pavimentata di caviale nero, lo strato sarebbe stato di
1,1 cm. Il giorno dopo le Olimpiadi la ferrovia non servirà più.
E' l'unica ferrovia monouso al mondo. Gli stadi del ghiaccio a
Imeretinka con un clima sub-tropicale non serviranno a nessuno. Per
non parlare già del fatto che anch'essi sono monouso – tali
impianti non reggeranno a lungo su una palude.
Soči
ha fin dall'inizio una serie di carenze colossali rispetto
alla maggior parte dei luoghi di vacanza del mondo. Soči:
a) è sovrappopolata, b) il suo mare è composto di urina umana, c)
è stata costruita in epoca sovietica con colonie indistinguibili
per planimetria dalle prigioni, c) è stata costruita in epoca
post-sovietica con favelas di cemento. Per grado di
sovrappopolazione umana soggiornare a Soči
è lo stesso che soggiornare a Južnoe
Butovo [6]. Soči,
a dire il vero, aveva una chance – occupare la nicchia dei luoghi
di vacanza nostalgici a buon mercato per chi ricorda i Soviet [7].
Ecco che l'Olimpiade ha distrutto questa chance. L'ecologia sociale
della strana stretta striscia di costa caucasica del Mar Nero è
stata annientata. Da dacie per funzionari gigantesche, che scendono
verso l'acqua con i loro bunker di cemento e tagliano i sentieri
turistici, così come la strada per Lunnaja Poljana [8]
taglia il percorso migratorio degli animali. Dagli ingorghi: quale
masochista arriverà a tre ore dall'aeroporto?
E' stata annientata dai prezzi folli per un servizio
non di qualità e tra l'altro alcuni tipi di servizio a Soči
sono inaccessibili di principio. Non si tratta neanche del
fatto che all'estero per una camera di lusso con pasti a tutte le
ore paghi meno che per un albergo di Soči
dove forniscono solo una branda. Ma anche del fatto che
intorno alla stanza all'estero ci saranno fontane, laghetti, enormi
giardini, vialetti e un servizio cortese, mentre a Soči
invece del giardino ci saranno favelas di cemento, ingorghi e
musi aggressivi al caffè.
Putin può costruire qualche residenza sulla costa
caucasica del Mar Nero. Può inondare Soči
di soldi: con le stesse catastrofiche conseguenze, con cui un
rovescio tempestoso inonda un pendio crepato. Può svolgere
un'Olimpiade là. Ma non potrà fare di Soči
un posto di vacanza internazionale concorrenziale, come
appare con evidenza. O un luogo di vacanza da mettere sul mercato o
l'Olimpiade, il ladrocinio, la residenza imperiale e gli
smottamenti.
Julija Latynina, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/columns/52852.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Località marittima del comprensorio di Soči.
[2]
"Campo Bello", località montana a nord-est di Soči.
[3]
GOSudarstvennyj
Institut po PLANirovaniju
(Istituto Statale per la Pianificazione), l'ente che elaborava i
piani quinquennali sovietici.
[4]
Avvallamento nei pressi di Adler.
[5]
Oltre 5,6 miliardi di euro.
[6]
"Butovo del Sud", ex borgo della periferia di Mosca, adesso
quartiere sovrappopolato.
[7]
Nell'originale sovok
(paletta), termine con cui si definisce ironicamente tutto ciò che è
sovietico e anche chi lo rimpiange.
[8]
"Campo della Luna", località a nord di Soči, dove si
trova una dacia di Putin.
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Il "meglio" delle chiavi di ricerca di aprile 2012 del mio blog-CV
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29 maggio 2012
Idee nuove dalla Russia: corsi di diritti umani per poliziotti
Gli attivisti per i diritti umani propongono di introdurre un corso annuale di diritti umani per gli agenti delle strutture armate dell'Inguscezia
27 maggio 2012, 23.45
Dopo il seminario tenutosi in Inguscezia sulle questioni del rispetto dei diritti umani con la partecipazione di attivisti per i diritti umani e agenti del ministero degli Interni della repubblica si sta elaborando un programma di corsi e seminari annuali sulle questioni dei diritti umani per i rappresentanti della polizia della regione, ha riferito l'Incaricato per i Diritti Umani nella Repubblica di Inguscezia Džambulat Ozdoev.
Come riferì "Kavkazskij uzel", dal 2 al 4 maggio in Inguscezia si sono svolte iniziative dedicate alle questioni del ruolo degli agenti di polizia nelle questioni sul rispetto dei diritti umani nella repubblica.
Così, il 2 maggio ha avuto luogo una tavola rotonda con la partecipazione del capo della repubblica Junus-Bek Evkurov e di rappresentanti della dirigenza del ministero degli Interni della repubblica, in tutto alle iniziative hanno partecipatao circa 25 persone. Il 3 e il 4 maggio si è svolto il seminario "Agenti degli organi del ministero degli Interni in difesa dei diritti umani" per gli anelli inferiore e medio del sistema del ministero degli Interni. Al seminario hanno preso parte 17 agenti di polizia. Al seminario "Agenti degli organi del ministero degli Interni in difesa dei diritti umani" gli agenti del ministero degli Interni sono stati messi a conoscenza della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, si è svolta una discussione sui diritti umani fondamentali e sui diritti umani nel contesto dei valori europei tradizionali.
In qualità di trainer al seminario è intervenuto Igor' Šolochov, ex dipendente dell'UFSIN [1], ex capo di una colonia penale, al momento presente direttore del centro per i diritti umani di Kazan' [2] e anche Igor' Kučerenko, ex deputato dell'Assemblea Legislativa di San Pietroburgo, ex colonnello di polizia, che al momento presente è a capo del Consiglio per i Diritti Umani di San Pietroburgo.
L'iniziativa è stata organizzata dai rappresentanti di un'organizzazione per la difesa dei diritti umani – il comitato "Collaborazione Civile" con il sostegno dell'incaricato per i diritti umani nella repubblica di Inguscezia Džambulat Ozdoev e della dirigenza del ministero degli Interni dell'Inguscezia. Il programma dichiarato del seminario è uno dei progetti di istruzione del comitato ed è realizzato con il sostegno del Comitato di Helsinki [3] norvegese.
Ozdoev: è inidispensabile includere il corso di diritti nel sistema di riqualificazione degli agenti del ministero degli Interni
«Quando è stato elaborato il programma finalizzato "Istruzione Legale dei Cittadini", siamo intervenuti con l'iniziativa di includere in questo programma lo svolgimento di corsi di riqualificazione degli agenti del sistema del ministero degli Interni sulla base del Centro di Riqualificazione presso il ministero degli Interni dell'Inguscezia. Abbiamo proposto di rendere i corsi annuali e che nel sistema di riqualificazione fosse incluso il corso di diritti umani", – ha raccontato l'incaricato per i diritti umani in Inguscezia Džambulat Ozdoev.
Secondo l'ombudsman, questa proposta fu discussa con gli attivisti per i diritti umani Svetlana Gannuškina, Ljudmila Alekseeva e Aleksandr Sungurov. "Questi la accolsero molto positivamente e promisero di aiutarmi a collaborare alla preparazione e allo svolgimento di questo corso. Dopo che nel programma fu incluso questo puntoi, ci incontrammo con il ministro degli Interni dell'Inguscezia (sia con il precedente, sia con l'attuale) e ottenemmo il sostegno", – ha detto Džambulat Ozdoev.
Come ha fatto notare l'ombudsman, questi corsi saranno annuali, inoltre due volte l'anno si svolgeranno i seminari. "Il valore di questi consiste nel fatto che ancora una volta si vuol dire: i diritti umani non sono un suono vuoto, ma ciò che dev'essere la testata d'angolo dell'attività del sistema del ministero degli Interni, tra cui anche qualsiasi organizzazione o organo che fornisce servizi alla popolazione", – ritiene questi.
"I diritti umani sono i primi articoli della Costituzione, nella legge "Sulla polizia" [4] i diritti umani stanno al primo posto, l'attività degli agenti delle forze dell'ordine dev'essere indirizzata al rispetto, alla garanzia e alla difesa dei diritti umani. Sono cose di cui, mi pare, bisogna parlare, basandosi su istruzioni, leggi, regolamenti concreti. I diritti umani sono una categoria determinata in senso normativo, che deve stare al primo posto", – ha detto Džambulat Ozdoev.
L'ombudsman dell'Inguscezia ha espresso il desiderio che le informazioni che si sono discusse alla tavola rotonda e che sono state fornite durante il seminario trovino applicazione nel lavoro degli agenti delle forze dell'ordine della repubblica.
Gannuškina: bisogna fare dell'Inguscezia un posto per l'interazione tra attivisti per i diritti umani e agenti del ministero degli Interni
Il presidente del Comitato "Collaborazione Civile" Svetlana Gannuškina nel corso dell'iniziativa in Inguscezia ha presentato un progetto dedicato all'istruzione dei poliziotti nell'ambito dei diritti umani e ha riferito che questo progetto è realizzato dal Centro per la Difesa dei Diritti Umani "Memorial " insieme al Comitato "Collaborazione Civile". A suo dire, è un progetto pilota, in esso rientrano due seminari: uno nel Distretto Federale del Caucaso del Nord, l'altro nel Distretto Federale Centrale, a Mosca. In questo formato questo lavoro è svolto per la prima volta.
"Il seminario tenuto "Agenti degli organi del ministero degli Interni in difesa dei diritti umani", secondo me, è stato utile sia per noi attivisti per i diritti umani, sia per i rappresentanti del ministero degli Interni. In ogni caso, il colonnello in congedo Kučerenko, ora avvocato e collaboratore dell'organizzazione "Controllo Civile" a Pietroburgo, che ha condotto la tavola rotonda, ha detto che questi (gli agenti del ministero degli Interni dell'Inguscezia – nota del redattore) sono stati più aperti degli agenti del ministero degli Interni di Pietroburgo, che con loro è più semplice conversare", – ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" il presidente del Comitato "Collaborazione civile" Svetlana Gannuškina.
"Mi è parso che da parte degli agenti del ministero degli Interni ci fosse interesse, che li avessimo colpiti sul vivo. Abbiamo discusso il tema della tortura e il tema della dispersione delle manifestazioni. Mi ha rallegrato che quando la conversazione ha toccato il caso di Nal'giev e Guliev (gli ex agenti del ministero degli Interni della repubblica Nazir Guliev e Il'jas Nal'giev, accusati di torture nei confronti di persone arrestate – n.d.r.) nessuno è intervenuto in loro difesa", – ha raccontato Svetlana Gannuškina.
Secondo lei, è necessario continuare questo lavoro. "Mi pare che sarebbe interessante non solo ascoltare i trainer di diritti umani, ma con grandi giuristi come Sergej Anatol'evič Pašin (giudice federale in congedo, giurista emerito della Federazione Russa, uno degli iniziatori dell'introduzione delle giurie in Russia – n.d.r.) ci metteremo pure d'accordo perché anch'egli tenga un seminario", – ha detto il presidente del Comitato "Collaborazione Civile".
"Vogliamo fare dell'Inguscezia un luogo per la collaborazione e l'amicizia reciproca di attivisti per i diritti umani e agenti del ministero degli Interni. E' chiaro che un solo seminario del genere non è sufficiente. Abbiamo anche in programma anche di tenere seminari in altre regioni con studenti e insegnanti", – ha aggiunto Svetlana Gannuškina.
Secondo la sua definizione, in Inguscezia la situazione è "la più favorevole" per il lavoro degli attivisti per i diritti umani. Tra l'altro Gannuškina ha aggiunto che forse non tutti concordano con lei, ma giudica dall'atteggiamento mostrato verso la delegazione di attivisti per i diritti umani.
Evkurov: è importante non tacere, ma lavorare su ogni violazione dei diritti umani
Alla tavola rotonda è stato presente il capo della repubblica Junus-Bek Evkurov, che è intervenuto con un discorso intorduttivo e ha fatto notare che "purtroppo le violazioni dei diritti umani hanno luogo e che il ministero degli Interni non è un'eccezione, perché il ministero degli Interni lavora continuamente a contatto con i cittadini e di conseguenza si verificano violazioni dei diritti umani".
Evkurov ha detto che è molto importante non tacere, ma lavorare su ogni violazione dei diritti umani. "E' indispensabile che ciò sia esaminato oggettivamente con la partecipazione di tutti i meccanismi – sia la sicurezza interna del sistema del ministero degli Interni, sia l'incaricato per i diritti umani, sia le organizzazioni sociali per la difesa dei diritti umani, sia gli organi della Procura", – ha fatto notare.
Svetlana Gannuškina ha trasmesso al capo della repubblica un appello che riguardava la morte di alcune persone durante l'operazione speciale del 3 aprile. Quel giorno a Nazran' [5] in via Oskanov nel corso di un'operazione speciale furono uccisi cinque presunti militanti. Nella macchina degli uccisi fu scoperto dell'esplosivo, l'automobile espolse durante il disinnesco. Uno degli uccisi fu riconosciuto in precedenza come il 23enne Salman Gardanov. Tra i morti c'è una donna. I familiari dell'uccisa affermano la sua innocenza.
Su questa questione l'attivista per i diritti umani ha scritto un appello a Evkurov con la richiesta di prenedere questo caso sotto il proprio controllo. Il capo della repubblica ha detto che il caso si trova sotto il suo controllo, che è stato aperto un procedimento penale per l'omicidio di queste persone e che ora si trova allo stato di indagine.
Il ministero degli Interni dell'Inguscezia: collaboreremo con le organizzazioni per la difesa dei diritti umani
Il capo del ministero degli Interni dell'Inguscezia Aleksandr Trofimov ha detto che guarda con grande attenzione alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e alla collaborazione con esse, in quanto "sono una delle fonti di informazioni che permettono di migliorare la qualità del lavoro degli agenti del sistema del ministero degli Interni". Ha detto che ha subito sostenuto l'idea di tenere tale iniziativa, ordinanndo al proprio vice di curare immediatamente la preparazione del ministero al seminario.
Trofimov ha anche espresso il desiderio che l'iniziativa abbia un alto coefficiente di azioni utili e che le informazioni ricevute siano utilizzate nel lavoro dagli agenti del ministero degli Interni.
Il rappresentante dell'ufficio stampa del ministero degli Interni dell'Inguscezia, a sua volta, ha dichiarato al corrispondenti di "Kavkazskij uzel" che nella repubblica non ci sono contrasti tra agenti delle strutture armate e attivisti per i diritti umani.
"Abbiamo sempre avuto buoni rapporti con gli attivisti per i diritti umani, non c'è alcun contrasto nel nostro lavoro. Collaboreremo anche in seguito con le organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Nei prossimi giorni abbiamo programmato un'iniziativa con la partecipazione dell'incaricato per i diritti dei bambini. Ci sarà una conferenza stampa con i rappresentanti del ministero degli Interni per la difesa dei diritti dei bambini, che coinciderà con la giornata internazionale per la difesa dei bambini, il 1 giugno", – ha raccontato il rappresentante del servizio stampa del dicastero.
Ricordiamo che il 26 dicembre 2011 il comitato "Collaborazione Civile" ha presentato anche il suo nuovo progetto "Difesa dei diritti degli abitanti della Repubblica Cecena e della Repubblica di Inguscezia che scontano una pena nella istituzioni del sistema penitenziario o si trovano sotto indagine nei SIZO [6]". Motivo della creazione del progetto è stato il gran numero di denunce di discriminazione di abitanti del Caucaso del Nord, e in primo luogo di abitanti dell'Inguscezia e della Cecenia, che si trovano nei luoghi di reclusione.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "Mucol'gov [7]: in Inguscezia è indispensabile introdurre nuovi metodi di controllo sociale dei luoghi di pena", "Un abitante dell'Inguscezia detenuto ha dichiarato lo sciopero della fame in difesa dei propri diritti, ha riferito sua madre", "Abitanti dell'Inguscezia denunciano persecuzioni nel SIZO di Pjatigorsk [8]", "Una commissione di attivisti per i diritti umani e della Camera Sociale [9]: le condizioni di detenzione negli IVS [10] e nei SIZO dell'Inguscezia sono migliorate".
Autrice: Malika Bacaeva; fonte: corrispondente del "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel",
http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/207237/
(traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1]
Upravlenie Federal'noj
Služby Ispolnenija Nakazanij (Direzione
del Servizio Federale per l'Esecuzione delle Pene).
[2] Città della Russia centrale.
[3] Gruppo di attivisti per i
diritti umani impegnato a chiedere il rispetto degli impegni per i
diritti umani presi nella Conferenza di Helsinki del 1975.
[4] Le leggi russe sono indicate
con il titolo e non con un numero.
[5] Città dell'Inguscezia
centrale.
[6] Sledstvennyj IZOljator
(Carcere di Custodia Cautelare).
[7] Magomed Mucol'gov, attivista
inguscio per i diritti umani.
[8] Città della Russia
meridionale.
[9] Organo teoricamente
rappresentativo della società civile russa.
[10] Izoljator Vnutrennego
Soderžanija (Celle di Isolamento).
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28 maggio 2012
I parlamentari della Russia di Putin cominciano a prendere posizione sugli omicidi di giornalisti
I deputati si sono assunti il caso
I deputati della Duma di Stato si sono rivolti con una lettera al presidente del Comitato Inquirente russo Aleksandr Bastrykin con la richiesta di fornire collaborazione alle indagini sull'omicidio su commissione del fondatore del giornale daghestano di opposizione "Černovik" [1] Chadžimurad Kamalov
La lettera ufficiale a Bastrykin è stata firmata da 105 deputati di tutti e quattro i gruppi [2] della Duma. I deputati chiedono ad Aleksandr Bastrykin di portare il caso a livello federale e prendere sotto il proprio controllo "l'omicidio politico su commissione di Kamalov".
"Sono passati 5 mesi dall'omicidio di Chadžimurad e non c'è alcun risultato delle indagini, – ha raccontato alla "Novaja gazeta" il direttore di "Černovik" Bijakaj Magomedov. – Se non ci sono risultati ora, non ce ne saranno più. Io stesso un tempo in qualità di avvocato ho fatto pratica al Comitato Inquirente e alla Procura del Daghestan. E conosco il sistema dall'interno. Il nostro Comitato Inquirente non indaga sugli omicidi politici e il ministero degli Interni della repubblica sabota l'azione investigativa – hanno paura. Dal 2000 in Daghestan sono stati uccisi 10 giornalisti, nessun omicidio è stato chiarito. Senza l'ingerenza di Mosca il caso non si muoverà da un punto morto".
Ricordo che Chadžimurad Kamalov fu ucciso a colpi d'arma da fuoco il 15 dicembre dello scorso anno presso l'edificio della redazione nel centro di Machačkala [3]. L'omicidio del giornalista e influente personalità sociale causò grande clamore. Si formò un'intera fila di persone desiderose di prendere sotto il proprio controllo le indagini sul caso, da personalità sociali al presidente del Daghestan Magomedsalam Magomedeov. Ma ciò non si è riflesso sui risultati delle indagini. In tutti questi mesi le indagini sono state condotte con metodi originali: una volta la settimana gli inquirenti facevano visita alla redazione e chiedevano di stampare da Internet gli articoli di Kamalov.
Allo stesso tempo i giornalisti del "Černovik" hanno preso a raccogliere informazioni da soli. Questi hanno chiarito che nei confronti di Kamalov fu fatto un pedinamento già tre settimane prima dell'omicidio, lo seguirono soltanto di giovedì (il giorno dell'uscita del numero. Proprio di giovedì Chadžimurad fu ucciso) in macchina in qualche turno. Inoltre tramite canali non ufficiali si è riusciti a chiarire che agli inquirenti sono noti nomi e cognomi dei killer – li hanno individuati dal cartellino di traffico dei telefoni cellulari con cui i criminali trattavano il giorno dell'omicidio – è noto anche dove hanno comprato le carte SIM e i telefoni mobili, in quali posti si è compiuto il pagamento delle bollette telefoniche. Tuttavia non c'è alcun arresto e interrogatorio dei "sospetti". L'impressione è che gli inquirenti la tirino intenzionalmente per le lunghe. E' noto che gli operatori di telefonia cellulare conservano le informazioni sui server solo per 6 mesi, dopo di che vengono cancellate automaticamente e sarà già impossibile identificare i criminali dai telefoni mobili. E' rimasto da aspettare poco più di un mese. "Spariranno" i killer, sparirà la possibilità di stabilire chi sia il mandante.
I familiari di Chadžimurad Kamalov e dei suoi colleghi fin dall'inizio hanno insistito per la trasmissione del caso a livello federale. Già all'inizio di gennaio i deputati della Duma di Stato provenienti dal Daghestan si rivolsero ad Aleksandr Bastyrkin con una richiesta analoga. Tuttavia dopo due mesi "rispose formalmente" il suo vice Boris Karnauchov. Senza spiegazione dei motivi la trasmissione del caso a livello federale fu respinta e al capo del comitato inquirente daghestano Aleksej Savrulin fu "indicata l'indispensabilità dell'attivizzazione delle indagini sul caso". Ma i risultati delle indagini come non ci furono, così ancora non ci sono.
"Se Aleksandr Batrykin inviasse a Machačkala 5-6 inquirenti da Mosca e il capo del ministero degli Esteri Vladimir Kolokol'cev distaccasse qualche agente investigativo dall'apparato centrale del ministero degli Esteri, l'omicidio Kamalov potrebbe essere chiarito in una settimana", – è convinto Bijakaj Magomedov, – e insieme all'omicidio Kamalov sarebbero chiariti anche gli omicidi su commissionie di altri giornalisti daghestani. Abbiamo motivi per supporre che là sia coinvolto lo stesso gruppo di killer. Ma per questo c'è bisogno della volontà politica di Mosca".
P.S. La "Novaja gazeta" ha inviato un'interpellanza al capo del Comitato Inquirente del Daghestan Aleksej Savrulin con la richiesta di rispondere quali siano gli ostacoli procedurali e tecnici che fanno trascinare il caso.
Irina Gordienko, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/inquests/52784.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
25.05.2012
I deputati della Duma di Stato si sono rivolti con una lettera al presidente del Comitato Inquirente russo Aleksandr Bastrykin con la richiesta di fornire collaborazione alle indagini sull'omicidio su commissione del fondatore del giornale daghestano di opposizione "Černovik" [1] Chadžimurad Kamalov
La lettera ufficiale a Bastrykin è stata firmata da 105 deputati di tutti e quattro i gruppi [2] della Duma. I deputati chiedono ad Aleksandr Bastrykin di portare il caso a livello federale e prendere sotto il proprio controllo "l'omicidio politico su commissione di Kamalov".
"Sono passati 5 mesi dall'omicidio di Chadžimurad e non c'è alcun risultato delle indagini, – ha raccontato alla "Novaja gazeta" il direttore di "Černovik" Bijakaj Magomedov. – Se non ci sono risultati ora, non ce ne saranno più. Io stesso un tempo in qualità di avvocato ho fatto pratica al Comitato Inquirente e alla Procura del Daghestan. E conosco il sistema dall'interno. Il nostro Comitato Inquirente non indaga sugli omicidi politici e il ministero degli Interni della repubblica sabota l'azione investigativa – hanno paura. Dal 2000 in Daghestan sono stati uccisi 10 giornalisti, nessun omicidio è stato chiarito. Senza l'ingerenza di Mosca il caso non si muoverà da un punto morto".
Ricordo che Chadžimurad Kamalov fu ucciso a colpi d'arma da fuoco il 15 dicembre dello scorso anno presso l'edificio della redazione nel centro di Machačkala [3]. L'omicidio del giornalista e influente personalità sociale causò grande clamore. Si formò un'intera fila di persone desiderose di prendere sotto il proprio controllo le indagini sul caso, da personalità sociali al presidente del Daghestan Magomedsalam Magomedeov. Ma ciò non si è riflesso sui risultati delle indagini. In tutti questi mesi le indagini sono state condotte con metodi originali: una volta la settimana gli inquirenti facevano visita alla redazione e chiedevano di stampare da Internet gli articoli di Kamalov.
Allo stesso tempo i giornalisti del "Černovik" hanno preso a raccogliere informazioni da soli. Questi hanno chiarito che nei confronti di Kamalov fu fatto un pedinamento già tre settimane prima dell'omicidio, lo seguirono soltanto di giovedì (il giorno dell'uscita del numero. Proprio di giovedì Chadžimurad fu ucciso) in macchina in qualche turno. Inoltre tramite canali non ufficiali si è riusciti a chiarire che agli inquirenti sono noti nomi e cognomi dei killer – li hanno individuati dal cartellino di traffico dei telefoni cellulari con cui i criminali trattavano il giorno dell'omicidio – è noto anche dove hanno comprato le carte SIM e i telefoni mobili, in quali posti si è compiuto il pagamento delle bollette telefoniche. Tuttavia non c'è alcun arresto e interrogatorio dei "sospetti". L'impressione è che gli inquirenti la tirino intenzionalmente per le lunghe. E' noto che gli operatori di telefonia cellulare conservano le informazioni sui server solo per 6 mesi, dopo di che vengono cancellate automaticamente e sarà già impossibile identificare i criminali dai telefoni mobili. E' rimasto da aspettare poco più di un mese. "Spariranno" i killer, sparirà la possibilità di stabilire chi sia il mandante.
I familiari di Chadžimurad Kamalov e dei suoi colleghi fin dall'inizio hanno insistito per la trasmissione del caso a livello federale. Già all'inizio di gennaio i deputati della Duma di Stato provenienti dal Daghestan si rivolsero ad Aleksandr Bastyrkin con una richiesta analoga. Tuttavia dopo due mesi "rispose formalmente" il suo vice Boris Karnauchov. Senza spiegazione dei motivi la trasmissione del caso a livello federale fu respinta e al capo del comitato inquirente daghestano Aleksej Savrulin fu "indicata l'indispensabilità dell'attivizzazione delle indagini sul caso". Ma i risultati delle indagini come non ci furono, così ancora non ci sono.
"Se Aleksandr Batrykin inviasse a Machačkala 5-6 inquirenti da Mosca e il capo del ministero degli Esteri Vladimir Kolokol'cev distaccasse qualche agente investigativo dall'apparato centrale del ministero degli Esteri, l'omicidio Kamalov potrebbe essere chiarito in una settimana", – è convinto Bijakaj Magomedov, – e insieme all'omicidio Kamalov sarebbero chiariti anche gli omicidi su commissionie di altri giornalisti daghestani. Abbiamo motivi per supporre che là sia coinvolto lo stesso gruppo di killer. Ma per questo c'è bisogno della volontà politica di Mosca".
P.S. La "Novaja gazeta" ha inviato un'interpellanza al capo del Comitato Inquirente del Daghestan Aleksej Savrulin con la richiesta di rispondere quali siano gli ostacoli procedurali e tecnici che fanno trascinare il caso.
Irina Gordienko, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/inquests/52784.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
"Brutta Copia".
[2]
"Russia Unita" (il "partito del potere"), il
Partito Comunista della Federazione Russa, "Russia Giusta"
(partito di orientamento social-democratico) e il Partito
Liberal-Democratico di Russia (in realtà partito nazionalista e
populista).
[3]
Capitale del Daghestan.
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25 maggio 2012
"Amnesty" e il Caucaso russo
"Amnesty International":
nel Caucaso del Nord non si osservano le leggi elementari
24 maggio 2012,
15.25
"La situazione nel Caucaso del Nord è mutevole e irregolare"
La situazione nel Caucaso del Nord nel rapporto di
"Amnesty International" è definita mutevole e irregolare.
La popolazione civile soffre per gli attacchi dei gruppi armati e le
operazioni per la garanzia della sicurezza, che non di rado si
accompagnano a gravi violazioni dei diritti umani, fa notare
l'organizzazione per la difesa dei diritti umani. Ai rappresentanti
di "Amnesty International" in Russia sono giunte notizie di
intimidazioni a testimoni e giornalisti e anche di omicidi di
attivisti per i diritti umani e avvocati.
Nel rapporto sono rammentati l'omicidio del giornalista e fondatore del settimanale daghestano "Černovik" [1] Chadžimurad Kamalov, le indagini sugli omicidi dell'osservatrice della "Novaja gazeta" Anna Politkovskaja e della collaboratrice del centro per la difesa dei diritti umani "Memorial" Natal'ja Ėstemirova e la persecuzione penale dei seguaci del teologo islamico turco Said Nursi.
E' caratterizzata a parte la situazione in Cecenia: il sequestro dell'abitante di Groznyj Tamerlan Sulejmanov, l'arresto dei collaboratori del Comitato Interregionale contro la Tortura Sup'jan Baschanov e Magomed Alamov, l'indagine sul caso della detenzione segreta di Islam Umarpašaev, l'allontanamento forzato dagli asili temporanei a Groznyj di più di cento famiglie di emigrati forzati, il rafforzamento della disuguaglianza di genere in seguito alla rinascita delle "tradizioni cecene" propagandata dal capo della repubblica Ramzan Kadyrov.
Il Daghestan è rammentato nel rapporto per via degli attacchi dei gruppi armati ai collaboratori delle strutture armate, ai rappresentanti dell'amministrazione locale e a note personalità sociali, tra cui i mullah che predicano l'Islam tradizionale.
Si è fatto notare che le operazioni delle forze dell'ordine hanno portato all'aumento del numero di denunce di scomparse forzate, esecuzioni extragiudiziali e torture. Si riferisce dell'arresto e delle torture ai danni dei fratelli Zaur e Kamil'paša Gasanov nel territorio di Stavropol' [2] e del caso dell'adolescente 14enne picchiato dagli agenti dello ROVD [3] del distretto Šamil'skij [4]. I familiari della vittima hanno denunciato persecuzioni e intimidazioni nel corso delle indagini e del processo e anche una condanna troppo lieve, fanno notare gli attivisti per i diritti umani.
Il sequestro e l'omicidio di Ilez Gorčchanov e la dispersione della manifestazione contro le scomparse forzate mostrano lo stato delle cose in Inguscezia, fa notare "Amnesty International".
La Kabardino-Balkaria si è resa tristemente famosa per gli attacchi di gruppi armati ai luoghi di vacanza e le conseguenti operazioni speciali, dopo le quali gli agenti delle forze dell'ordine sono stati accusati di omicidi, sequestri e torture ai danni di sospetti. Il sequestro e il pestaggio di Murat Bedžiev della città di Tyrnyauz [5] sono stati registrati documentalmente, sottolinea "Amnesty International".
L'Ossezia del Nord nel 2011 ha sofferto per le operazioni a sostegno della sicurezza nella repubblica e nella vicina Inguscezia. In particolare, gli abitanti del villaggio di Čermen [6], indicano gli attivisti per i diritti umani, denunciano il pestaggio degli adolescenti Ruslan Timurziev e Imejr Džaurov da parte dei soldati.
Nikitin: catalizzatori delle azioni di protesta in Russia sono stati la corruzione, il favoritismo e la simulazione di procedure democratiche
Il 2011, in particolare i suoi ultimi giorni, si è fatto notare per la crescita delle azioni di protesta nella Federazione Russa, ha constatato, presentando il rapporto, il capo della rappresentanza di "Amnesty International" in Russia Sergej Nikitin.
"E ciò che ha portato i cittadini in strada non
sono stati solo i brogli durante le elezioni, di cui hanno ampiamente
parlato i mezzi di informazione di massa, ma anche la corruzione, il
favoritismo e la simulazione di procedure democratiche, che hanno
privato la gente della possibilità di compiere trasformazioni. Tutto
ciò è stato il catalizzatore di numerose azioni. Siamo stati
testimoni del fatto che all'opposizione non danno sistematicamente la
possibilità di essere ascoltata e non le permettono di accedere ai
principali mezzi di informazione di massa. Il rispetto dei diritti
umani – proprio questa era una delle principali richieste di quelli
che protestavano", – ha dichiarato Sergej Nikitin.
Dalhuisen: la Russia deve rivedere la propria posizione nell'arena internazionale
Il direttore del programma di "Amnesty International" per l'Europa e l'Asia Centrale John Dalhuisen ha suddiviso "due linee di soggetto nell'ambito dei diritti umani". C'è "il racconto del coraggio, della speranza, dei cambiamenti, quando un numero senza precedenti di persone che protestavano è andato per le strade delle città dell'Africa del Nord e del Medio Oriente, rovesciando regimi che in precedenza sembravano invulnerabili in Tunisia, Egitto, Yemen e Libia".
"In un altro soggetto si parla delle speranze
non avverate e di ciò che è rimasto più o meno come prima. Perché
la vittoria ottenuta con fatica in questi paesi può essere ridotta a
nulla. Le potenze straniere hanno ritirato il sostegno a mutamenti
più ampi", – ha detto John Dalhuisen.
I paesi dell'ONU devono approvare un accordo severo
sul commercio di armi e non permettere una giustizia selettiva, ha
fatto notare John Dalhuisen. "Per quanto riguarda la Russia, le
è indispensabile rivedere la propria posizione nell'arena
internazionale, ritiene il rappresentante di "Amnesty
International". "La Russia conseguentemente si rifiuta di
difendere i diritti umani in altri paesi e non maschera i propri
interessi strategici con discorsi sui diritti umani. La Russia si fa
scappare la possibilità di esercitare la propria influenza sulla
situazione del mondo", – ha dichiarato John Dalhuisen.
Facendo notare la crescita delle proteste popolari
nella Federazione Russa, ha indicato che "in una situazione di
amministrazione statale inefficiente, alto livello di corruzione,
potere giudiziario debole, severo controllo dei mezzi di informazione
di massa e insufficiente rispetto della libertà di riunione questa
insoddisfazione difficilmente si disperderà da sola".
Behr: l'instabilità e la violenza quotidiana portano a numerose violazioni dei diritti umani nel Caucaso del Nord
Più dettagliatamente della situazione in Russia ha raccontato l'esperta di "Amnesty International" Friederike Behr. Rispondendo alla domanda del corrispondente di "Kavkazskij uzel" sullo stato del Caucaso del Nord, questa ha fatto notare che in confronto ad altre regioni della Russia la situazione qui è molto critica.
"L'instabilità e la violenza quotidiana portano
a numerose violazioni dei diritti umani. Osserviamo sempre più che
nelle repubbliche del Caucaso del Nord non si rispettano le leggi più
elementari. Il modo in cui si sviluppa la situazione là influenzerà
anche la situazione in altre regioni della Federazione Russa", –
è convinta Friederike Behr.
Seria inquietudine causa agli esperti internazionali
anche il disegno di legge che limita la libertà di manifestazione,
in particolare la parte di esso che riguarda il divieto di
partecipazione all'organizzazione di manifestazioni da parte di
persone che siano già state incriminate per violazioni
amministrative nello svolgimento di manifestazioni.
Faremo notare che il rapporto annuale di "Amnesty International" è presentato già per la decima volta. Anche l'anno scorso, presentando il rapporto sul 2010, gli attivisti per i diritti umani parlarono dell'instabilità della situazione nel Caucaso del Nord , indicando che gli stessi rappresentanti delle autorità federali e regionali nel 2010 avevano riconosciuto che i metodi di lotta al cosiddetto terrorismo erano inefficaci.
La maggior parte del rapporto del 2009 dell'organizzazione sulla Russia fu dedicata alla situazione nel Caucaso del Nord. Nel corso della presentazione del rapporto nel maggio 2010 gli attivisti per i diritti umani fecero notare che, nonostante la conclusione dell'operazione antiterroristica in Cecenia, la situazione dei diritti umani nella regione del Caucaso del Nord era la più instabile nella Federazione Russa.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "Un'abitante del Daghestan chiede al presidente della Federazione Russa di prendere sotto il proprio controllo il caso dell'omicidio di sua figlia", "I partecipanti alla conferenza stampa in Daghestan sono preoccupati per la situazione nella repubblica", "Ševčenko [7]: Nurgaliev [8] non ha potuto prendere il controllo del ministero degli Interni nel Caucaso del Nord", ""Amnesty International": le autorità della Federazione Russa non hanno la volontà politica di indagare sull'omicidio Ėstemirova".
Autrice: Natal'ja Krajnova; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/207080/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1]
"Brutta copia".
[2]
Città della Russia meridionale.
[3]
Rajonnyj Otdel
Vnutrennich Del (Sezione
Provinciale degli Affari Interni), cioè la sede provinciale della
polizia.
[4]
Distretto del Daghestan meridionale.
[5]
Città della Kabardino-Balkaria occidentale.
[6]
Villaggio della zone sud-orientale dell'Ossezia del Nord.
[7]
Maksim Leonardovič Ševčenko, giornalista ed esperto di questioni
caucasiche.
[8]
Rašid Gumarovič Nurgaliev, ministro degli Interni nel governo
Putin.
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24 maggio 2012
La Russia di Putin, dove solo l'opposizione fa la raccolta differenziata dei rifiuti...
Immondizia di prima qualità
Il principale argomento dei "Naši"
[1] – "piuttosto
che criticare/manifestare, si occupassero di cose concrete" –
non funziona più. La gente se n'è occupata e l'ha dimostrato.
22.05.2012
Il campo ai Čistye Prudy [2] e poi in piazza Kudrinskaja è una società in miniatura di persone in cui si parla in russo. Una società in cui non ci sono aggressività, cafonaggine e depravazione, dove non rubano il budget raccolto e hanno imparato a distribuire giustamente le risorse che appartengono alla natura – anche se sono semplicemente cibo e acqua. In questa società si può simpatizzare, ci si sorride e non ci si fanno sgambetti. Non ci si credeva all'inizio, ma in questa società si parla in russo. E non è da qualche parte a Riga, a Tallinn o a Tel-Aviv, ma qui, da noi. E' comparsa nei giardini pubblici dell'"anello dei viali" [3].
All'inizio era stato attratto là per lavoro. Ma poi
mi sono occupato di rifiuti. Con volontari e "verdi" di
mia conoscenza abbiamo organizzato punti di raccolta differenziata
di plastica, carta, vetro e alluminio. Questa funziona già da tempo
nelle città di Europa, Giappone, Corea, USA. Alla raccolta
differenziata dei rifiuti sta passando perfino la Cina. Ma in Russia
abbiamo iniziato da Abaj [4]
e dopo la cacciata abbiamo rinnovato l'esperienza in piazza
Kudrinskaja.
Peraltro il potere ufficiale aveva iniziato il suo
"progetto di immondizia" già nel 2007. Ma non si mise in
moto e si bloccò. Gli abitanti della città non capirono cosa fosse
la raccolta differenziata e a cosa servisse. E il municipio non lo
spiegò (ma perché?), copiando ottusamente da burocrati la bella
trovata occidentale. Del budget, si capisce, si appropriarono.
Ed ecco noi: nessun budget, nessuna ruberia. Solo
guanti da lavoro e carretti.
…Non bisognava semplicemente siglare il volume di
raccolta. Era importante seguirla, perché la gente gettasse la
plastica nel bidone per la plastica e la carta nella "carta".
Spiegare che gli incarti di McDonald's sono già prodotti con
rifiuti riciclati e non sono soggetti a un secondo riciclaggio. Che
è meglio dare immondizia di aspetto pulito. Perché i punti di
raccolta di Mosca non prendono volentieri, diciamo, recipienti di
plastica sporchi. Vicino a Mosca non ci sono affatto fabbriche per
il riciclaggio. Ce ne sono presso Čeboksary
[5], nella regione di
Samara [6], a Soči.
Ma nei tempi di smistamento, attesa di trasporto e di consegna i
rifiuti divengono inadatti per il riciclaggio secondo le norme
sanitarie.
Per alcuni giorni abbiamo spiegato queste cose alla
gente. Aspettavo che qualcuno chiedesse: ma perché in generale
tutto questo? Perché abbiamo messo qui sacchetti e bidoni? Perché
diavolo riciclare, se si può bruciare, sotterrare, gettare,
dimenticare e non pensarci? Avevo delle risposte. Ma nessuno mi ha
chiesto questo. La gente veniva con l'immondizia e senza. E chiedeva
quello che gli andava di chiedere. Per esempio, dove cacciare le
vecchie batterie esauste? Oppure – perché non vogliamo dare
ancora una chance a Putin? Oppure – come stimolare il business
perché passi a una produzione senza rifiuti? Oppure – perché la
giovane élite indugia e non spinge i gerontocrati a fare le
riforme? Come costringere i supermarket a rinunciare ai sacchetti di
polietilene?
E' stupefacente, ma nessuno discuteva la cosa
principale. L'immondizia è intorno e dappertutto, i rifiuti
riempiono il paese. In seguito sarà solo peggio, se la società non
smetterà di generare merda [7].
Qui bisogna parlare del rifiuto più pericoloso – il vetro. In
Europa Orientale le fonderie per il vetro sono state costruite in
massa già negli anni '90. Il riciclaggio di questo rifiuto è
divenuto uno dei punti fondamentali del programma ecologico nell'ex
blocco sovietico. Dal vetro hanno ripulito le città, i boschi
vicino ad esse, il fondo dei fiumi e degli stagni – tutto ciò che
aveva inquinato per decenni. In Russia è tuttora un guaio con il
vetro. Si usa tuttora in modo massiccio per i contenitori. E non c'è
alcuna ragionevole iniziativa per il riciclaggio.
Abbiamo portato via l'immondizia con il mio
hatchback "familiare". Abbiamo abbassato il sedile
posteriore, ci abbiamo fatto entrare otto sacchetti enormi. Li
abbiamo portati a un centro di smistamento alla "Kurskaja"
[8]. E poi ancora un
viaggio e ancora… Abbiamo lustrato e ripulito entrambi i giardini
pubblici. E i partecipanti al campo hanno sostenuto questa pulizia.
Non hanno gettato l'immondizia nei comuni cestini cittadini, ma
l'hanno portata nei punti di raccolta approntati. Solo in un giorno
da Abaj abbiamo raccolto 10 metri cubi di immondizia. Altri cinque
li abbiamo portati via poi dalla "Barrikadnaja" [9].
Che dire qui? L'abbiamo fatto per noi stessi. Non
per dimostrare qualcosa, ma perché ci fosse meno sporcizia. Ma è
andata in modo che abbiamo dato una dimostrazione. Dopo che gli
abitanti del campo hanno ripulito i giardini pubblici, un qualche
ceffo del dipartimento per lo sfruttamento delle risorse naturali ha
dichiarato che la gente presso Abaj ha schiacciato le aiole,
danneggiato gli alberi, calpestato i prati – per 20 milioni di
rubli [10] in tutto. In
questa mediocre menzogna, secondo me, c'è il riconoscimento di
quello che ci è riuscito.
In qualche giorno i volontari hanno fatto ciò che
in anni non era riuscito allo stato.
Sul perché non è riuscito al potere, certo, si
troveranno spiegazioni. Perché in una ricchissima megalopoli
d'Europa praticamente non si sviluppano programmi ecologici? Perché
nelle strade non bastano neanche i soliti cestini? Com'è venuto
fuori in generale che la costruzione di piste ciclabili in città è
legata al segreto di Stato? Perché gli sbirri perseguitano la gente
per le strade, le prendono le cose personali e dichiarano i picnic
"nutrimento non autorizzato"? Tutte queste spiegazioni ci
sono. Ma io non sono in grado di capirle.
Per una persona normale è impossibile capirle. I
funzionari parlano in una loro lingua extraterrestre. In una lingua
di disposizioni insensate, di ladrocinio e paura spudorati. Certo,
anche i campi ai Čistye
Prudy e poi in piazza Kudrinskaja sono stati smantellati per paura –
che una minuscola società di persone cominciasse a crescere. E cioè
smettesse di moltiplicarsi la cacca. E non ci fosse di che
alimentare il potere.
Pavel Kanygin, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/52728.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
"I Nostri", principale organizzazione giovanile
pro-Cremlino.
[2]
"Stagni puliti", parco del centro di Mosca.
[3]
L'anello di viali che circonda il centro storico di Mosca.
[4]
Da intendersi come il monumento al poeta kazako Abaj Kunanbaev nel
parco dei Čistye Prudy, luogo simbolo della protesta contro il
regime di Putin (è stato anche coniato lo slogan Occupy
Abay,
"Occupare Abay", ispirato alla protesta di New York Occupy
Wall Street,
"Occupare Wall Street").
[5]
Capitale della repubblica autonoma di Ciuvascia, nella Russia europea
centrale.
[6]
Città della Russia meridionale.
[7]
Sic.
[8]
Stazione ferroviaria e della metropolitana di Mosca dedicata alla
città di Kursk, nella Russia occidentale.
[9]
"Delle Barricate", stazione della metropolitana presso la
piazza Kudrinskaja, chiamata così in memoria delle barricate della
tentata rivoluzione del 1905.
[10]
Oltre 501.000 euro.
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20 maggio 2012
La "società civile" di Putin
"E' attivo. E' leale. Non
occorrono misure speciali"
Come l'amministrazione presidenziale dirige la
"società civile" di corte
18.05.2012
A disposizione della "Novaja gazeta" si trova un documento, che si può supporre essere della Direzione del presidente della Federazione Russa per la politica interna, che contiene le caratteristiche dei membri della Camera Sociale [1] (del 2012) e le raccomandazioni per la direzione di questi o quei personaggi. E' un documento di molte pagine in forma di tabella con un testo di accompagnamento molto sintomatico, da cui consegue che la Camera Sociale è una struttura rigidamente manipolata dal potere, che non ha niente a che fare con la società civile.
Lista
dell'OPRF del 2012 (PDF, 486 kb)
"Fornire supporto mediatico"
Qualche volta lo stile del documento ricorda vivamente il film "Diciassette momenti di primavera" [2] con il sinistro ribadire le caratteristiche dei personaggi, lette dalla voce misteriosa di Efim Kopeljan [3]: "carattere nordico, non aveva legami che lo fuorviassero". La caratteristica positiva standard consiste, di regola, nelle valutazioni "è attivo", "è leale", "non si sottrae alle richieste della UVP (Upravlenie po Vnutrennej Politike [4] – nota del redattore)". Meglio ancora "persona di fiducia di V.V. Putin".
Ed ecco che poi cominciano le sfumature. Di regola,
la sentenza "fornire supporto mediatico" si adotta in
situazioni in cui questo o quell'"attivo" e "leale"
ha difficoltà di immagine. Fra l'altro gli autori del documento
sono ben consapevoli che i contatti con la loro struttura screditano
le persone e la partecipazione alle azioni distrugge la reputazione
in generale. Per esempio: "L'autorevolezza presso una
determinata parte della società civile è ridotta ("Lettera
dei 55")..." La "Lettera dei Cinquantacinque"
comparve nel marzo 2011 e fu inviata in "difesa" del
sistema giudiziario dallo "screditamento". Uno degli
autori di questo modello di creatività epistolare è ritenuto il
membro della Camera Sociale Denis Dvornikov, direttore del comitato
per la "Trasparenza della Giustizia" (per l'appunto anche
questi, secondo i collaboratori dell'UVP, ha bisogno, orfanello, di
supporto mediatico). I firmatari della lettera, che non rischiavano
la propria salute e la propria vita in caso di mancata
partecipazione a una campagna vessatoria come in epoca staliniana,
hanno avuto pesanti perdite di immagine. E prima di questo, nel
2005, ci fu anche la "Lettera dei Sessanta" a sostegno
della prima sentenza del caso di Michail Chodorkovskij. Ed ecco che
qui bisogna ricordare: i "sociali"sono necessari ai
tecnologi della politica del potere proprio per simili
manifestazioni di operato diretto e rozzo, negli intervalli tra le
quali rappresentano pacificamente l'attività "civile".
"Si riduce l'autorevolezza", come ammettono gli autori del documento, anche con la partecipazione "ai movimenti giovanili pro-Cremlino". E allora bisogna di nuovo "fornire supporto mediatico", come a Maksim Miščenko, o – che ci puoi fare? – dividersi, come dall'ex commissario del movimento "Naši" [4] Irina Pleščeeva: "Non includere nel prossimo organico dell'OPRF (Obščestvennaja Palata Rossijskoj Federacii [5] – n.d.r.).
Ai nostri demiurghi della realtà politica e agli
squali dell'allettamento tocca avere a che fare con persone molto
diverse e difficili. Ci sono dei bei personaggi. Per esempio, il
regista teatrale Vasilij Barchatov. Questi, dice emozionato il
certificato, è sia "leale", sia "giovane", sia
"adeguato" (!), sia "di prospettiva", sia
"spietato nel ment…", cioè "non si è mai
sottratto alle richieste dell'UVP". E allora bisogna andare
incontro a questa persona. Per esempio, fornendo "collaborazione
allo svolgimento di master per la gioventù". O ecco il
reporter Dmitrij Sokolov-Mitrič,
che si occupa, secondo il certificato, di "pubblicistica
ortodossa", il che, naturalmente, causa la sua "posizione
di principio costruttiva". Questo quadro "è raccomandato
per essere inserito più attivamente nelle iniziative dell'OPRF".
Ci sono figure molto piane e prevedibili in cui
tutto va bene. Ad esempio, Tinatin Givievna Kandelaki [6].
Per quelli come lei esiste una formula universale, che si può
trattare in modo diverso – sia in positivo, sia in negativo: "Ha
firmato la "Lettera dei 55", il che, tuttavia, non si è
riflesso molto sulla sua autorevolezza". Ecco, scegli – è
bene o male, tuttavia… In generale questo sfortunata lettera è
come il tester speciale con cui si determina la presenza o l'assenza
di gravidanza. Ha firmato – significa che è dei nostri.
Ci sono compagni di prospettiva. L'eterna
personalità sindacale che ha difeso per molti anni i lavoratori
dell'industria del carbone, Ivan Mochnačuk.
Brava persona, ma bisogna aiutarlo, poiché la sua presenza
mediatica è "mediocre", perfino dopo che l'hanno
introdotto "nel pool dei commentatori dei canali federali"
– è una speciale categoria di parlatori che non lasciano gli
schermi. Nel pool dei commentatori va inserita Ljudmila Šuvalova,
che è "leale, adeguata, di prospettiva" e mantiene il
tema dei "valori conservatori". No, non gestisce affatto
un salone di mobili inglesi conservatori dell'epoca vittoriana, come
si sarebbe potuto supporre, ma è a capo del Centro di politica
social-conservatrice – c'è una struttura del genere approvata
dall'alto.
Le difficoltà cominciano con le persone
indipendenti e speranzose di fare qualcosa grazie alla propria
posizione nella Camera Sociale. Ecco il noto specialista di problemi
stradali e di trasporti Michail Blinkin. Attivo è attivo. Ma –
attenzione allo schermo: "E' sleale (specialista stimato nel
suo ramo, convinto)». Cioè, considerano all'UVP, se una persona è
un vero professionista e per di più è onesto e ha convinzioni,
allora direttamente e indirettamente sfuggirà alle richieste
dell'UVP. Ma non si può lasciare un pesce così grosso, perciò la
sentenza: "Instaurare collaborazione". Così, che aspetta,
Michail Jakovlevič,
presto verranno da Lei con grandi sorrisi dei compagni con la
cravatta…
Ecco pure una caratteristica offensiva –
dell'attore Evgenij Mironov: "E' leale (adempie ogni volta le
richieste dell'UVP, ma principalmente non partecipa al lavoro
sistematico)". La conclusione è enigmatica: "Esaminare la
questione dell'opportunità dell'elaborazione del tema sociale".
Ci sono anche tali formulazioni per diverse persone: "…ha concordato sul divenire una persona di fiducia, tuttavia, poi, con vari pretesti ha interrotto la propria partecipazione"; "può violare l'accordo, ma peraltro non renderà note le trattative". Ma c'è anche questo: Vasilij Byčkov, direttore della CDCh [7], "ha interagito con l'UVP sulla questione della cancellazione del concerto in appoggio ad A. Troickij [8]. Ha adempiuto la richiesta, tuttavia ha svelato pubblicamente le trattative con M.V. Ostrovskij" (addetto alle PR del Cremlino - n.d.r.). La sentenza è paurosa e terribile: "Non c'è potenziale di collaborazione".
Con qualcuno l'UVP sognerebbe di collaborare, ma capisce di non poter far molto per via dei principi della controparte. Ecco, per esempio, l'avvocato Elena Luk'janova. L'autore del documento dice tristemente: "E' attiva, è sleale… esperta e consulente della Lega degli Elettori [9]". La conclusione è pensosa: "Una collaborazione diretta è impossibile, è possibile stabilire un'influenza mediata attraverso V. Grib" (c'è questo avvocato, per cui "l'autorevolezza per una determinata parte della società civile è diminuita" a causa della firma della "Lettera dei Cinquantacinque" – n.d.r.). Cosicché presto il firmatario V. Grib proporrà a Elena Anatol'evna un pranzo di lavoro…
Ed ecco l'avvocato Genri Reznik. Anche con lui -
disgrazia, disgrazia: "Ha molto cara la reputazione, è pronto
a collaborare su temi che non contraddiranno le sue convinzioni".
Una persona strana, per Dio…
"Chiedere di raccomandare una sostituzione"
La lealtà e l'attività di per se non garantiscono
la conservazione del posto nella Camera Sociale. All'amministrazione
presidenziale non amano molto gli anziani e le persone di salute
cagionevole. Per esempio, intendono togliere dall'organico della
Camera Sociale il difensore dei diritti dei bambini, l'onestissima
persona Boris Al'tušer
non solo perché "sul tema è stato completamente soppiantato
nei mezzi di comunicazione di massa da P. Astachov [10]"
(come competere con lui?), ma anche per motivi di "età".
Lo stesso per la direttrice del GMII [11]
Irina Antonova, l'astronauta Aleksej Leonov, l'accademico Evgenij
Velichov, il poeta Andrej Dement'ev e lo scultore Zurab Cereteli.
Ci sono persone già come dei loro, ma non molto
adatte per l'imitazione del ruolo di "sociali". L'oligarca
Vladimir Potanin non fa niente per la Camera Sociale: "Esaminare
la questione dell'opportunità del suo status di membro della Camera
Sociale". Padre Čaplin,
ahimè, "è preso per una figura ufficiale". Ma peraltro,
quanto al suo posto alla Camera Sociale, può stare tranquillo –
chi alzerà la mano su una persona che si pronuncia in nome e per
ordine del compagno Signore Dio in persona? Ecco che
all'amministrazione presidenziale non sono pronti ad alzare le mani
subito su uno dei fratelli Koval'čuk
– Michail, capo del "Kurčatnik"
[12]. E' inadeguato.
Tuttavia proprio per questo anche a lui bisogna "fornire
supporto mediatico e inserirlo più attivamente nelle iniziative
sociali". Poi segue un profondo sospiro: "O chiedere di
raccomandare una sostituzione". Al posto di chi ha scritto
queste parole sovversive per cominciare avrei ricordato il nesso di
parole "Cooperativa "Ozero"" [13]
e poi avrei chiesto una sostituzione. In realtà non è una partita
di calcio! Chiederete una sostituzione a Putin…
O ecco una persona miracolosa in tutti i sensi come
Vladimir Legojda, direttore della rivista "Foma" [14],
presidente della Sezione Informativa Sinodale della RPC [15],
professore dello MGIMO [16].
Beh, sta bene a tutti, solo che è molto impegnato. E secondo la
linea della Camera Sociale bisognerebbe trovare qualcun altro, meno
impegnato, per – attenzione! – "per occuparsi su base
continuativa delle questioni della vita mondana della chiesa".
Cioè, avete letto tutti bene? Ripetiamo: "vita mondana della
chiesa" – ricevimenti, antipasti, piccole bevute,
fotomodelle… La vita mondana è una cosa da giovani Perciò in
sostituzione di Legojda si propongono due baldi giovani – uno di
25 anni, l'altro di 23.
All'UVP si trascinano a lungo e dolorosamente con le
caratteristiche del leader di "Archnadzor" [17]
Konstantin Michajlov. Bisognerebbe buttarlo su una "costruzione
di precisione", valutano all'amministrazione, "forse
insieme a P.A. Požigajlo".
Cerchiamo Požigajlo
nella lista, forse deve svolgere lo stesso ruolo di V. Grib?
Nella lista scopriamo P.A. Požigajlo,
che unisce la direzione del Fondo per lo studio dell'eredità
storica di P.A. Stolypin [18]
con il posto di presidente del VOOPIiK (Vserossijskoe Obščestvo
Ochrany Pamjatnikov Istorii i Kul'tury [19]).
Qui c'è questo compito: "Elaborare la possibilità di farlo
intervenire come oppositore o partner costruttivo di "Archnadzor"".
Talvolta, parola d'onore, la misteriosa curva del
retto pensiero del Cremlino ricorda la paradossale logica femminile,
che neanche il matematico Perel'man poté spiegare – come partner
o come oppositore?!
"E' raccomandato da V. Čaplin"
La parte più noiosa del documento, tra l'altro
anche per i compilatori, è quella che si chiama "Membri della
Camera scelti dalle unioni sociali interregionali e regionali".
Nell'ideologia della carta non cambia niente, ma qui ci sono molte
vittime, buona parte delle quali ha sofferto per qualche motivo per
una riga scritta in modo ostile: "Persona che esprime le
opinioni di M.V. Šmakov".
Ecco che risulta che ha torto chi rappresenta il
nostro potere come un Leviatano monolitico e al contempo lo lacera
secondo passioni personali e correnti subacquee multi-vettoriali
Parrebbe di dire, beh, che ha fatto Šmakov?
E' il maggiore leader sindacale, che, come il sitz-presidente Funt
[20], "sedeva con
tutti" (nel senso che sedeva nei presidium), beveva birra alla
proletaria il Primo Maggio con i duumviri [21]
e all'improvviso tale ostilità personale con la sentenza:
"Escludere dall'organico dell'OPRF in carica".
Gli autori del testo oscillano su una serie di
compagni e queste lacrime sono visibili sulla carta. Ecco, per
esempio, Sergej Abakumov, capo di qualche numerosa ed enigmatica
struttura "sociale". Come un quadro sottoposto a verifica,
"è raccomandato da M.V. Ostrovskij", "è stato
operatore dei sussidi presidenziali", firmatario della "Lettera
dei Cinquantacinque", che nel suo caso gli ha "diminuito
l'autorevolezza". Ma – non mostra attività e si raccomanda
di non includerlo nella prossima Camera.
Gli strateghi e i tattici del Cremlino guardano con
grande onore e attenzione alle personalità religiose. Ignatij,
metropolita di Chabarovsk e della regione dell'Amur [22],
è insignito delle migliori caratteristiche: è sia "adeguato",
sia "leale", e, perdona, Signore, "è raccomandato da
V. Čaplin"
e "può fare commenti ponderati". E Nikon, metropolita di
Ufa e Sterlitamak [23] in
generale è un santo: è intervenuto per l'introduzione della
responsabilità penale per la "profanazione di santuari
religiosi". Che facciamo con un quadro così? Giusto! "Fornire
supporto mediatico".
Paura e tremore al Cremlino
Certo, sullo sfondo della cronaca degli avvenimenti
in corso, che hanno fatto scoprire in Russia una società civile non
falsificata, un surrogato di società sotto forma di Camera Sociale
appare molto arcaico. Il documento capitato in mano alla redazione è
la testimonianza del fatto che il potere politico non è pronto a
entrare in contatto con organizzazioni e movimenti sociali reali e
non finti e alimentati.
Chi vuole guidare tutti al mondo, in realtà teme.
Teme l'attività civile incontrollata e ideologie "scorrette",
teme le ampie masse di lavoratori a cui gli pseudo-sociali devono
portare la luce e qualche volta anche i soldi dal Cremlino e dalla
piazza Staraja [24].
Essi hanno la loro "società civile", noi
la nostra. E come dice un classico [25],
non si incontreranno mai.
Andrej Kolesnikov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/comments/52643.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1]
Organismo consultivo che teoricamente rappresenta la società civile
russa.
[2]
Il film narra la storia di un ufficiale russo infiltrato tra i
nazisti.
[3]
Efim Zacharovič Kopeljan, attore sovietico.
[4]
"I Nostri".
[5]
Camera Sociale della Federazione Russa.
[6]
Conduttrice televisiva di origine greco-georgiana.
[7]
Central'nyj Dom Chudožnika
(Casa Centrale degli Artisti).
[8]
Artemij Troickij (vero nome: Artëm Kivovič Troickij), critico
musicale.
[9]
Associazione che lotta contro i brogli elettorali.
[10]
Pavel Alekseevič Astachov, avvocato, conduttore televisivo e
Incaricato del presidente della Federazione Russa per i diritti dei
bambini.
[11]
Gosudarstvennyj Muzej Izobrazitel'nych Iskusstv (Museo Statale
di Arti Figurative).
[12]
Nome colloquiale dell'Istituto per l'Energia Atomica intitolato al
fisico Igor' Vasil'evič Kurčatov. Il fratello del direttore Michail
Valentinovič Koval'čuk è il presidente del consiglio di
amministrazione della banca "Rossija" (Russia), Jurij
Valentinovič Koval'čuk, uomo di Putin.
[13]
La cooperativa "Ozero" (Lago) gestisce le dacie sul lago
Komsomol'skoe presso Pietroburgo e soprattutto riunisce gli uomini
più vicini a Putin.
[14]
"Tommaso", rivista di orientamento cristiano-ortodosso.
[15]
Russkaja Pravoslavnaja Cerkov', "Chiesa Ortodossa Russa".
[16]
Moskovskij Gosudarstvennyj Institut Meždunarodnych Otnošenij
(Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca).
[17]
Qualcosa come "Sorveglianza Architettonica", movimento in
difesa degli edifici storici di Mosca.
[18]
Pëtr Arkad'evič Stolypin, primo ministro riformista di epoca
pre-rivoluzionaria.
[19]
Società Panrussa per la Conservazione dei Monumenti della Storia e
della Cultura (il corsivo è mio).
[20]
Il "presidente di facciata" (dal tedesco sitz,
"posto per sedersi") Funt è un personaggio del romanzo
sovietico "Il vitello d'oro" di Il'ja Il'f (Iechiel-Lejb
Ar'evič Fajnzil'berg) e Evgenij Petrov (Evgenij Petrovič Kataev).
[21]
Putin e Medvedev, ovviamente.
[22]
Città e regione dell'estremo oriente della Russia.
[23]
Capitale e importante città della Russia europea sud-orientale.
[24]
"Piazza Vecchia", nel centro di Mosca, dove si trova la
sede dell'amministrazione presidenziale.
[25]
Si tratta di Rudyard Kipling, che parlava dell'Occidente e
dell'Oriente.
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