19 ottobre 2006

Ancora su Beslan

COS’HA FATTO IL MINISTERO DEGLI INTERNI PRIMA DI BESLAN, DURANTE E DOPO
Dalla corrispondenza di servizio della polizia: l’atto terroristico si poteva prevenire: c’erano 3 ore di tempo

Questi documenti interni del ministero degli Interni della Federazione Russa, che coprono il periodo dal 2 al 23 settembre 2004, ci sono capitati per le mani casualmente. Molte cose in essi contenute hanno puramente un interesse di servizio o sono note a tutti da tempo. Tuttavia una parte delle informazioni, indubbiamente, è di rilevanza sociale. Prima di tutto i dettagli e lo spirito dell’indagine, che possono aiutare la società a rispondere alle domande fondamentali per la nostra vita: quanto è stata intelligente l’indagine sull’atto terroristico nelle prime, determinanti tre settimane? Come furono ricercati favoreggiatori e colpevoli? Quali informazioni operative furono ritenute prioritarie?
Molti di questi documenti di servizio potranno sembrarvi strani, ridicoli, vani, inutili, fuori luogo, stupidi infine. Dopo la lettura sorge solo una domanda: “A che scopo tutto questo, perché leggere questo?”. Per capire: proprio DI QUESTO[1] si è occupato il ministero degli Interni, proprio COSI’[2] ha indagato, “ha seguito le tracce fresche” dell’atto terroristico più mostruoso. Nei due anni trascorsi dopo Beslan singoli parlamentari e giornalisti hanno potuto chiarire più cose di un gigantesco ministero, dotato di super pieni poteri.
Ricordo che nel settembre del 2004 il ministero degli Interni, secondo un decreto del presidente, conduceva l’“operazione antiterroristica nel Caucaso settentrionale”[3].

Restavano tre intere ore!
“…Faccio rapporto, - si dice nel resoconto “Sulle misure per le indagini sull’azione terroristica del 1-3 settembre 2004” (documento n. 2), - che alle 8.00 dell’08.09.2004… che viene condotto un lavoro di verifica delle informazioni sul fatto che il 1 settembre 2004 alle 5 del mattino nella città di Šali[4] sia stato arrestato il cittadino Arsamikov. Nel corso del lavoro lì condotto Arsamikov avrebbe raccontato, che era stata pianificata la presa di una scuola nella città di Beslan…”.
Non è già più una voce che qualcuno aveva avvisato dell’atto terroristico. C’è una conferma documentale, che alle 5 del mattino del 1 settembre al ministero degli Interni (Arsamikov fu interrogato nel ROVD[5] di Šali, Cecenia) sapessero che era stata pianificata la presa di una scuola proprio a Beslan. Cosa
è seguito a questo?
Proprio niente. Nessun rinforzo delle misure di sicurezza nelle scuole di Beslan. Le lezioni non furono rinviate! Non si cominciò a passare al pettine i boschi lungo le strade che portano a Beslan. Quelli che avevano interrogarono Arsamikov andarono tranquillamente a dormire. E non si spararono quando, alzatisi, capirono che Arsamikov non aveva mentito. E in seguito non furono processati. La mancata prevenzione di un atto terroristico che ha avuto pesantissime conseguenze, al ministero degli Esteri non è stata considerata neanche un’infrazione al regolamento interno.

Fra chi furono fatte le ricerche nei primi giorni dopo il blitz?
Tra gli “estremisti”. Una parte significativa dei rapporti è dedicata alla lotta “con gli atteggiamenti estremistici”.
“…Il 07.09.2004 alle 11.00 in piazza Svobody[6] nella città di Vladikavkaz presso l’edificio della sala cinematografica e da concerti “Oktjabr’”[7] ha avuto luogo una riunione non autorizzata, dedicata ai tragici avvenimenti verificatisi il 1-3 settembre nella città di Beslan. Il numero complessivo dei partecipanti ammontava a circa 500 persone. Uno dei partecipanti alla riunione, Tidžiev Zaur Vjačeslavovič
[8], anno di nascita 1975, (…) dalla tribuna incitava a un rivolgimento violento del potere nella repubblica, nel proprio intervento utilizzava lo slogan “Il presidente della Russia è il nazista principale”. Tidžiev Z.V. è stato arrestato, la procura della circoscrizione di Iriston[9] ha aperto un procedimento penale per violazione dell’art. 280 del Codice Penale della Federazione Russa[10]. (…)” (dal documento n. 4).
“…Vengono verificate le informazioni riguardanti Evteev-Komaev Sergej Michajlovič, anno di nascita 1974, (…) russo, originario della città di Mosca… dopo aver terminato la scuola Evteev S.M. ha preso a frequentare la moschea locale e in seguito anche una casa di preghiera, in cui periodicamente si radunavano persone che professano l’islam. In seguito la comunità islamica ha inviato Evteev a studiare in seminario (?! – nota di A.P.)[11] in un paese musulmano. Dopo il suo ritorno la cerchia della comunità era composta da sostenitori del “wahhabismo”[12]. Secondo le informazioni acquisite Evteev ha una doppia cittadinanza, si reca spesso in paesi dell’Occidente e del Medio Oriente[13]… Si pone in atto un complesso di ORM[14] nei confronti di Evteev S.M. e Evteeva-Boradzova F.B. per favoreggiamento di terroristi…” (dal documento n. 4).
“Faccio rapporto, - sta scritto nel dispaccio successivo (documento n. 5), - che i sottoreparti operativi del ministero degli Interni dell’RSO-A[15], l’OG (opergrupp[16] – nota di A.P.) del ministero degli Interni della Russia insieme al ROŠ (regional’ny operativnyj štab[17]. – nota di A.P.) (…) stanno ponendo in atto misure contro le manifestazioni estremistiche e la destabilizzazione dell’ordine sociale e politico nel territorio dell’RSO-A. …L’UBOP[18] del ministero degli Interni dell’RSO-A insieme al gruppo operativo del ministero degli Interni della Federazione Russa pongono in atto nell’RSO-A delle ORM (operativo-rozysknye meroprijatija[19] – nota di A.P.) nei confronti dei leader dei musulmani dell’Ossezia Settentrionale Valgasov R.I. (è un errore, è Volgasov – nota di A.P.), Tegaev E.B., Mamiev S.S. E’ stato accertato quanto segue:
- Valgasov Ruslan Ignatovič, anno di nascita 1976, (…) Presidente del Consiglio Spirituale dei musulmani dal 2002. E’ stato in precedenza membro di un’organizzazione internazionale – la missione “Mezzaluna rossa Saudita” della città di Vladikavkaz. …Per la distribuzione di aiuti umanitari ai profughi della Cecenia.
- Tegaev Ermak Bodzievič, anno di nascita, (…) parla la lingua araba… Secondo i dati dei servizi operativi, Tegaev E.B. è il leader dei wahhabiti della repubblica… Ha contribuito a indirizzare la gioventù istruita al campo di addestramento “Kavkaz”[20] sul territorio della ČR[21]. …Ha organizzato un’organizzazione sociale dal nome Islamskij Kul’turnyj Centr[22] (in seguito – IKC). I membri della comunità musulmana capeggiata da Tegaev E.B. conducono un attivo lavoro di agitazione e propaganda[23] tra la popolazione dell’RSO-A per lo studio dei canoni della religione islamica[24]. …Vice di Tegaev E.B. e segretario del “Centro culturale islamico[25] dell’RSO-A” è Mamiev Sulejman Soslanbekmuratovič, anno di nascita 1977, (…) soprannominato “imam Chatyb[26]”. Costui ha concluso gli studi all’Accademia di Medicina SOGMA[27]. Lavora come chirurgo dell’ospedale ferroviario della città di Vladikavkaz. Secondo informazioni dei servizi operativi, ha svolto l’addestramento nella base “Kavkaz”. Attualmente Mamiev S.S. si è proclamato imam e pronuncia sermoni nella moschea sunnita.
E’ accertato che Tegaev E.B. e Mamiev S.M. sono ferventi sostenitori del “wahhabismo”. Tra Tegaev e Valgasov ci sono discordie e ostilità legate alla lotta per influenzare l’ambiente dei musulmani dell’RSO-
А.
L’UBOP del ministero degli Interni dell’RSO-
А sta ponendo in atto un complesso di misure operative tecniche[28] e di ricerca nei confronti delle persone summenzionate e di quelle a loro legate…».
Ben presto Tegaev è finito in prigione – da lui “è stata trovata” una granata.

Il GAZ[29]-66
I terroristi, com’è noto, andarono a prendere la scuola con un camion GAZ-66, il cui proprietario doveva corrispondere a determinati criteri ideologici.
“…Nel corso delle misure operative di ricerca poste in atto per accertare l’identità del proprietario dell’a/m[30] GAZ-66… è stata ricevuta la seguente informazione. Alla fine di agosto del 2003 Meržoev Salamchan Sultanovič (soprannominato “Bobos’ka”[31]), residente nella provincia di Mozdok[32], villaggio di Churikau… ha comprato dall’abitante del villaggio di Churikau Kortoev Ali l’automobile Moskvič[33] 2140 di colore bianco con g/n[34] А 8130 SЕ[35]. La data а/m era in cattive condizioni dal punto di vista tecnico e perciò la targa fu spostata sull’automobile GAZ-66 di colore verde senza targa. Al volante del GAZ-66 si trovava Meržoev Gerichan Sultanovič, residente nella repubblica di Inguscezia, nel villaggio di Sagopši.
L’automobile GAZ-66 appartiene a Cečoev Musa Isaevič, anno di nascita 1969, residente nella RI[36], nel villaggio di Sagopši (è un sostenitore della corrente religiosa musulmana del “Wahhabismo”), che ha noleggiato la summenzionata automobile a Meržoev G.S., avvertendolo del fatto che l’automobile non aveva documenti e mancava della targa. Meržoev G.S. pose sull’automobile GAZ-66 la targa
А 8130 SЕ, tolta dall’automobile Moskvič 2140, la aggiustò e prese ad occuparsi di trasporto di legname[37]. … Il 28.08.2004 Cečoev M.I. giunse in casa di Meržoev G.S. e senza il suo consenso, visto che quest’ultimo gli doveva dei soldi per il noleggio di essa, prese l’automobile GAZ-66 targata А 8130 SЕ. Legati a Cečoev M.I. risultano (segue un elenco di cognomi e indirizzi – nota di А.P.)… Sono tutti sostenitori del “wahhabismo”. L’informazione preceduta è inserita nel materiale processuale…” (dal documento n. 2).
Alle 8.00 del 09.09.2004. Sono inserite nel materiale processuale le informazioni ricevute sulle circostanze dell’arrivo dei terroristi a bordo dell’automobile GAZ-66. Quando gli sono state mostrate le fotografie Meržoev G.S. ha riconosciuto Cečoev M.I. (uno dei terroristi uccisi – nota di А.P.)…” (documento n. 4).

La ristrutturazione della scuola
Per lunghi mesi dopo l’atto terroristico è andata avanti la campagna calunniosa contro la direttrice della scuola n. 1[38] Lidija Aleksandrovna Calieva, campagna calunniosa con la partecipazione degli inquirenti – questi hanno silenziosamente montato le vittime e i loro parenti contro la direttrice. Ciò a causa del fatto che durante l’estate avrebbe fatto entrare dei dubbi addetti alla ristrutturazione e questi avrebbero nascosto delle armi. Continuando a indirizzare le reazioni delle vittime e dei loro parenti lontano da se, gli inquirenti sapevano già: la cosa non sta affatto così…
“…Si sta verificando la versione riguardante il possibile trasporto preventivo di armi e sostanze esplosive nell’edificio della scuola durante i lavori di ristrutturazione e la partecipazione a questo delle persone che hanno compiuto questi lavori. Dalle spiegazioni fornite da Ščerbinina Ol’ga Viktorovna, anno di nascita 1956, presidente del consiglio dei docenti per le attività didattiche e educative della scuola si è venuti a sapere che, per mancanza di fondi i lavori di ristrutturazione erano stati condotti con le forze e con i mezzi del collettivo pedagogico e dei lavoratori della scuola… Guidò i lavori il rappresentante della giunta comunale della città di Beslan Ambalov e li controllò Artjušenko V.
А., vice presidente della giunta. I lavori principali furono portati avanti dal docente di educazione al lavoro Michajlov Aleksandr con gli operai che furono inviati dalla giunta comunale…” (dal documento n. 2).
“…Vengono poste in atto misure per accertare le fonti di finanziamento e i dettagli dei lavori di ristrutturazione, effettuati nel 2004 nella scuola. E’ accertato che la scuola n. 1 della città di Beslan ricevette un bonifico di 19000 rubli da alcune organizzazioni, tra cui 7000 dalla s.p.a. “Al’fa”[39]. Nell’agosto del 2004 sono stati effettuati lavoro di ristrutturazione parziale del pavimento del 2° piano. L’esecuzione di detti lavori fu affidata all’azienda municipale BRSU[40], che eseguì i lavori senza ricevere anticipo, con forze proprie. Per l’esecuzione di detti lavori furono impiegati dei lavoratori della scuola cioè il docente di educazione al lavoro Michajlov A.I. (defunto[41]) e l’economa Balikoeva S.
А. (di cui non si hanno più notizie[42]). Finora un documento che attesti il termine dei lavori non è stato presentato e il conto non risulta pagato. Il versamento di ulteriori fondi per la ristrutturazione, secondo i dati della contabilità del provveditorato agli studi della provincia Pravoberežnyj[43], non risulta. E’ accertato che l’economa della scuola n. 1 Balikoeva (Aldakova) Svetlana Achmedovna, anno di nascita 1954, è originaria del villaggio di Kantyševo nella RI. L’intero lavoro di ristrutturazione dell’edificio della scuola n. 1 è stato compiuto da costei con la partecipazione dei propri familiari…” (dal documento n. 4).

Il percorso
Ecco come appare nei rapporti il percorso compiuto dai banditi, quello che è stato permesso loro fare, dopo aver gettato nel cestino la testimonianza di Arsamikov.
“…Alle 8.00 del 08.09.2004. Il giudice istruttore della Direzione della Procura generale della Federazione Russa nel Caucaso settentrionale Sobol’ I.V. insieme all’UBOP del ministero degli Interni dell’RSO-A e al Centro “Т[44] ha accertato il percorso compiuto dai militanti… dal villaggio di Churikau della provincia di Mozdok nell’RSO-А i terroristi hanno attraversato il bosco della catena montuosa di Koskem-Choza lungo la strada in disuso Vladikavkaz-Mozdok in direzione del centro abitato di Staryj Batako-Jurt[45] nella provincia Pravoberežnyj nell’RSO-A. A 3-5 km dal centro abitato di Staryj Batako-Jurt hanno svoltato a destra nella strada in terra battuta tra i villaggi. Dopo esser passati vicino a un ripetitore televisivo e aver superato la catena montuosa di Koskem-Choza, sono passati nei pressi di vecchi giardini abbandonati, che si trovavano alla loro destra. Poi sono entrati in una strada asfaltata secondaria, che collega i villaggi di Staryj Batalo-Jurt e di Calyk. Passando attraverso il villaggio di Calyk hanno raggiunto la strada federale Mosca-Baku. Hanno svoltato a sinistra in direzione della città di Beslan. Dopo aver superato un viadotto e un semaforo, hanno svoltato nel vicolo Kooperativnyj[46] e passando accanto alla scuola n. 3 della città di Beslan sono entrati in via Lenin, dove hanno svoltato a sinistra. Presso il vecchio caseificio hanno svoltato a destra e sono giunti al passaggio a livello, dopodichè hanno svoltato a destra senza attraversare i binari. Dopo essersi mossi per un tratto parallelamente alla ferrovia, si sono avvicinati ai cancelli della scuola n. 1 della città di Beslan.
…Il sospetto Kulaev N.A., unico membro del gruppo terroristico ad essere stato arrestato[47], durante l’interrogatorio ha dichiarato quanto segue:
Il 31 agosto 2004 Kulaev N.A. si muoveva a piedi dal villaggio di Psedach al villaggio di Sagopši. Per strada gli venne incontro un gruppo di uomini armati e mascherati (5 persona) a bordo di un’automobile VAZ[48]-2110 color latte, che lo costrinsero a prender posto nella detta automobile e lo portarono in un bosco nelle vicinanze. Dopo qualche tempo condussero là suo fratello – Kulaev Chanpaša.
Nel bosco si unì al gruppo un grande gruppo di persone armate, giunte a bordo di un’automobile UAZ[49] e di un GAZ-66. Complessivamente nelle macchine si trovavano da 20 a 30 persone, tra cui due donne, vestite con camici neri, col volto mascherato. Gli uomini erano vestiti con abiti militari. Comandava il gruppo un uomo di nome Rasul, a lui si rivolgevano chiamandolo “colonnello”. …Nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre 2004 il gruppo si piazzò nel bosco presso il villaggio di Inarki nella Repubblica di Inguscezia e tutti passarono la notte nelle macchine.
A quanto ha detto Kulaev N.A., il gruppo era composto da persone di diverse nazionalità, cosicché il “colonnello” parlava coi presenti tanto in russo quanto in ceceno. A
quanto suppone larrestato, nel gruppo cerano 4-5 ceceni. 2-3 persone del gruppo parlavano solo in russo, per quanto uno di essi fosse un arabo di nome Faruch e l’altro, di nome Abdul-Chakim avesse gli occhi a mandorla come un coreano. Gli altri parlavano in inguscio. Le donne non prendevano parte alle conversazioni, l’interrogato non ha potuto determinarne la nazionalità.
Poco prima dell’alba del 1 settembre il gruppo prese posto nel cassone del GAZ-66, nella cabina si sedettero il “colonnello” e un uomo di cui nessuno ha fatto il nome. Sotto i sedili nel cassone erano poste delle armi, degli zaini con munizioni e dell’esplosivo e tutto questo era coperto di stoffa. …Dopo qualche tempo l’automobile si fermò in un villaggio. I due uomini che stavano nella cabina e parlarono con qualcuno, presumibilmente in osseto. Durante la conversazione risuonò l’ordine “Giù le armi!” e qualche colpo. Il “colonnello” spiegò ai suoi uomini nel cassone che avevano sequestrato un maggiore della polizia, gli avevano preso la pistola e l’automobile. Dal GAZ-66 alcuni uomini, con il “colonnello” in testa, passarono in questa automobile, una VAZ-“2107, e la colonna andò avanti. Stettero ancora a lungo per strada…
A un’altra fermata seguì l’ordine di uscire dalla macchina e l’arrestato vide che si trovavano nel cortile di una scuola, dove c’erano molti bambini e il “colonnello” dette l’ordine di circondare la scuola. Gli assalitori presero a sparare in aria. Sette assalitori corsero nella palestra. Il “colonnello” dette ordine di prendere posizione. Dopo ciò tutti i bambini e i loro genitori furono costretti a entrare nella palestra. (…) Il “colonnello” ordinò ai militanti di rispondere al fuoco fino all’ultimo, in caso di necessità avrebbe raccolto tutti nella palestra e avrebbe fatto esplodere tutti gli ordigni. Lo
stesso colonnellostabilì le posizioni. Aveva un telefono cellulare, con cui lo contattarono per far liberare gli ostaggi, ma questi rifiutò di liberarli. A quanto ha detto l’arrestato, nel corso di una delle telefonate il “colonnello” comunicò, che nel caso che l’esercito si fosse ritirato dalla Cecenia avrebbe trasportato tutti gli ostaggi nella parte montuosa della Cecenia e là li avrebbe lasciati liberi e che nel frattempo ai militanti era stato dato ordine di non dare da mangiare né da bere agli ostaggi di modo che le autorità federali decidessero rapidamente sulla questione del ritiro delle truppe. Quando un militante fu ucciso in un attacco, il “colonnello” ordinò di portare al secondo piano alcuni ostaggi e li uccise personalmente a colpi di arma da fuoco.
Durante il primo giorno tra i militanti sorsero discordie a proposito del fatto di aver preso proprio una scuola. Il “colonnello” disse di aver ricevuto un ordine dell’Emiro[50], ma non precisò di chi si trattasse. Per far cessare i contrasti e spaventare i militanti che non erano d’accordo con lui, questi, premendo un pulsante, fece saltare in aria due donne che portavano le cinture da shahid[51]. A questo scopo uccise a colpi d’arma da fuoco uno dei membri dissenzienti della banda. …L’arrestato Kulaev N.A. ha descritto alcuni membri della banda – in particolare uno dei militanti, ferito alla mano destra, - il militante parlava in una lingua a lui sconosciuta, dall’aspetto aveva 30 anni, era di statura media, dal fisico asciutto, il colore dei capelli era prossimo al castano, era ferito alla mano destra e fasciato…” (dal documento n. 3).

“Interrogatori segreti”
A giudicare dai rapporti l’unica fonte di informazioni sui membri della banda in quei giorni erano persone totalmente prive di libertà. Il primo fra questi, certamente, è Kulaev. Ma si parla anche di detenuti di prigioni e SIZO[52], soprattutto tra quelli incarcerati in precedenza “per wahhabismo” e per l’attacco all’Inguscezia (giugno 2004). Altri metodi di conduzione delle indagini, a parte quelli carcerari, secondo questi documenti, non sono previsti.
«…Alle 8.00 del 07.09.2004. …Vengono condotti interrogatori segreti con le persone arrestate per aver compiuto un DTA (diversionno-terrorističeskij akt[53] – nota di
А.P.) il 22.06.04 nella Repubblica di Inguscezia e detenute nel SIZO dell’UFSB[54] federale dell’RSO-Alania e nel SIZO dell’UIN[55] del ministero della Giustizia dell’RSO-Alania, alla scopo di accertarsi della loro conoscenza delle persone che hanno preso parte al dato atto terroristico…” (dal documento n. 2).
«…Alle 8.00 del 23.09.2004… da parte della sezione dell’UBOP del GUVD[56] del Caucaso settentrionale per la regione KMB (Kavkazskie Mineral’nye Vody[57] – nota di
А.P.) per il riconoscimento della fotografia di una persona, che ha preso parte alla presa della scuola n. 1 della città di Beslan, da parte di Israpilov Ibragim, detenuto in seguito a una condanna nell’SI-2[58] della città di Pjatigorsk[59]. Durante il riconoscimento Israpilov ha spiegato che l’uomo nella fotografia probabilmente è un mercenario arabo ed è stato dato l’ordine di condurre un’indagine segreta. …Nel corso delle misure operative di indagine portate avanti con gli arrestati per l’attacco del 21 giugno 2004 alle forze dell’ordine della RI Ataev Kazbek e Mëdov Zelimchan è stato accertato che l’automobile (il “modello 10”[60] bianco, con il quale i militanti andarono per l’Inguscezia – nota di А.P.) era guidata da due sconosciuti di etnia inguscia. …L’OG del ministero degli Interni della Russia ha elaborato uno schema di otto numeri telefonici, indicati nell’agenda di uno dei terroristi eliminati[61]. …Sono state raccolte informazioni riguardanti 38 abbonati telefonici, su cui si stanno facendo verifiche a proposito della loro partecipazione a un DTA. E’ stato stabilito un contatto con il numero telefonico 928-6273405[62] (indicato nell’agenda telefonica come “Mickey”[63]), e con il numero 928-7292054, appartenente ad Albakov Magomed-Bašir, anno di nascita 1979. Il 22.09.2004 г. l’UBOP del ministero degli Interni dell’RSO-А ha arrestato il fratello di Albakov M.B. – Albakov Mussa Džabrailovič, anno di nascita 1981 per detenzione illegale di sostanza stupefacenti (gli stupefacenti furono messi in giro, per poter condurre un interrogatorio segreto – nota di А.P.)… Nel corso delle misure operative di indagine è stato accertato che Albakov Magomed-Bašir è un sostenitore del “wahhabismo”, nel 2001 si unì a dei militanti, si addestrò nei campi delle NVF[64]. …A quanto ha detto Albakov M., non sapeva di un DTA in preparazione nella città di Beslan, tuttavia non esclude la possibilità che ne fosse a conoscenza suo fratello, che non vede dal mese di agosto. …Nei confronti di Albakov M.B. è stato dato ordine di condurre un’indagine segreta durante la sua detenzione nell’IVS[65]. (…)” (dal documento n. 6).
E’ alto il prezzo delle informazioni, ottenute “segretamente”? Non credo.

In scena gli autori!
Chi erano queste persone, che “hanno seguito” le tracce fresche?
“…Allo scopo di organizzare misure operative di ricerca nell’ambito del procedimento penale avviato, di coordinare l’azione dei sottoreparti di polizia criminale degli organi del ministero degli interni per l’accertamento delle circostanze della preparazione e del compimento dell’azione terroristica… il primo vice ministro degli Interni della Russia, il generale di brigata della polizia Čekalin A.A. ha sottoscritto l’ordine di servizio n. 1/5744 del 05.09.2004 “Sulla creazione di un gruppo operativo del ministero degli Interni della Russia”. Comandante del gruppo è stato nominato il primo vice direttore del GUBOP[66] e capo del centro “
Т” del GUBOP del ministero degli Interni della Federazione Russa Demidov Ju.N., vice comandanti sono stati nominati il vice direttore del GUUR[67] dell’SKM[68] del ministero degli Interni Nesterov V.I. e il vice capo della Direzione Generale del ministero degli Interni della Federazione Russa nello JuFO[69] e capo del centro “Т” Rostegaev V.V. …Gli uomini dell’UBOP, dell’UUR KM[70] del ministero degli Interni della RSO-Alania, dei centri “Т” del GUBOP e della Direzione Generale del ministero degli Interni della Federazione Russa nello JuFO in accordo con il capo della sezione investigativa della Procura Generale della Federazione Russa sono tenuti ad eseguire alla lettera le direttive…” (dal documento n. 2).

P.S. I principi di lavoro delle forze dell’ordine sono cambiati poco dal settembre 2004. Tra gli “antiterroristi” ci sono le stesse persone e si usano gli stessi metodi. Due anni dopo Beslan il sistema è questo e continua a lavorare solo per liquidare i “probabili estremisti”, ma non per difendere la vita dei cittadini. Non per cercare i criminali, ma per “realizzare il numero”[71], per far tornare i conti. Avete letto? Traete le conclusioni.

Anna POLITKOVSKAJA
28.08.2006 (articolo comparso sulla “Novaja Gazeta”, traduzione e note di Matteo M.)



[1] Rilievo grafico dell’autrice.

[2] Rilievo grafico dell’autrice.

[3] Quella che, al di fuori del linguaggio ufficiale, viene definita “la seconda guerra cecena”.

[4] Città della Cecenia, a sud-ovest della capitale Groznyj.

[5] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del, “Sezione Provinciale del Ministero degli Interni”, in pratica il distretto di polizia provinciale.

[6] “Della Libertà”.

[7] “Ottobre”.

[8] Cioè Zaur Vjačeslavovič Tidžiev. I russi declinano le proprie generalità con l’ordine cognome-nome-patronimico.

[9] Altro nome osseto dell’Ossezia.

[10] Che fa riferimento (cito dal sito ukrf.narod.ru) a “pubblica istigazione al mutamento dell’ordine costituzionale della Federazione Russa con l’uso della violenza”.

[11] Fra l’altro è un errore concettuale, prima ancora che terminologico, in quanto l’islam non ha un clero propriamente detto.

[12] Giusto virgolettare, poiché ormai in Russia col termine “wahhabismo” si definisce qualunque tipo di fondamentalismo islamico…

[13] Letteralmente (e coerentemente dal punto di vista russo) “Vicino Oriente”.

[14] Vedi nota 18.

[15] Respublika Severnaja Osetija-Alanija, “Repubblica dell’Ossezia Settentrionale-Alania”. Alania è il nome osseto dell’Ossezia Settentrionale.

[16] Cioè operativnyj grupp, gruppo operativo. Corsivo mio

[17] “Quartier generale Operativo Regionale”. Corsivo mio.

[18] Upravlenie po Bor’be s Organizovannoj Prestupnost’ju, „Dipartimento per la Lotta contro il Crimine Organizzato”.

[19] “Misure operative di ricerca”. Corsivo mio.

[20] “Caucaso”.

[21] Čečenskaja Respublika, “Repubblica Cecena”.

[22] “Centro Culturale Islamico”.

[23] “Agit-prop” islamici? Così pare…

[24] Non si sa con quale successo, poiché gli osseti sono indoeuropei e in maggioranza cristiani ortodossi e menano vanto del proprio status di “mosche bianche” del Caucaso settentrionale.

[25] Incoerenza dell’originale. Il nome dell’“organizzazione sociale” di Tegaev non viene abbreviato.

[26] Traslittero l’originale russo, ma sarebbe più corretto scrivere Khātīb, termine arabo che indica colui che guida la preghiera del venerdì e pronuncia il sermone. Non sempre il ruolo di khātīb è svolto dall’imam.

[27] Severo-Osetinskaja Gosudarstvennaja Medicinskaja Akademija, “Accademia Statale di Medicina dell’Ossezia Settentrionale”.

[28] ?

[29] Gor’kovskij Avtomobil’nyj Zavod, “Fabbrica di Automobili di Gor’kij”. Gor’kij ha ripreso il nome originario Nižnij Novgorod, ma la casa automobilistica non ha cambiato nome…

[30] AvtoMašina, “automobile”.

[31] Nomignolo affettuoso, forse derivato da bob, “fagiolo”.

[32] Si trova nel nord dell’RSO-A.

[33] Moskvič, en passant, significa “moscovita”.

[34] Gosudarstvennyj nomer, “targa”, letteralmente “numero statale”.

[35] La C dell’alfabeto cirillico (visibile a fatica nella targa del camion nella foto) equivale alla S di quello latino.

[36] Respublika Ingušetija, “Repubblica di Inguscezia”.

[37] Come attività di copertura, pare di capire.

[38] Le scuole russe non hanno nomi, ma numeri…

[39] Azienda che produce materiali plastici, con sede a Novosibirsk, in Siberia…

[40] Beslanskoe Remontno-Stroitel’noe Upravlenie, “Direzione dei lavori di Ristrutturazione e Costruzione di Beslan”.

[41] Una delle vittime di Beslan.

[42] Alcuni ostaggi di Beslan sembrano scomparsi nel nulla. C’è che ritiene che l’altissima temperatura del rogo della palestra (si è parlato anche di 4000 – quattromila – gradi centigradi) abbia addirittura polverizzato i corpi di alcuni ostaggi.

[43] “Della riva destra” (del fiume Terek), nome della provincia di cui Beslan è capoluogo.

[44] Che suppongo stia per Terrorizm, “Terrorismo”.

[45] Qualcosa come “Vecchio villaggio di Batako”.

[46] “Della Cooperazione”.

[47] Ufficialmente tutti gli altri terroristi che presero la scuola di Beslan sarebbero stati uccisi.

[48] Volžskij Avtomobil’nyj Zavod, “Fabbrica di Automobili del Volga”.

[49] Ul’janovskij Avtomobil’nyj Zavod, “Fabbrica di Automobili di Ul’janovsk”.

[50] Nel senso etimologico di “comandante” (credo che qui si alluda a Šamil’ Salmanovič Basaev, l’emiro per antonomasia).

[51] “Testimone” in arabo. Così vengono chiamati i terroristi kamikaze.

[52] Sledstvennyj IZOljator, “Carcere per la Detenzione Preventiva”.

[53] “Atto di Sabotaggio e Terrorismo” (corsivo mio – la definizione è stata leggermente modificata per adeguarle alla diversa grammatica dell’italiano).

[54] Upravlenie Federal’noj Služby Bezopasnosti, “Dipartimento del Servizio di Sicurezza Federale”, in pratica l’amministrazione regolare dei servizi segreti.

[55] Upravlenie Ispolnenija Nakazanij, “Direzione per l’Esecuzione delle Pene”.

[56] Glavnoe Upravlenie Vnutrennich Del, “Direzione Principale del Ministero degli Interni”, in pratica il distretto regionale di polizia.

[57] “Acque Minerali del Caucaso”. Nella zona c’è anche la città di Mineral’nye Vody, “Acque Minerali”.

[58] SI è lo stesso che SIZO. L’abuso è regola in questi casi: perché un condannato dovrebbe trovarsi in un luogo di detenzione preventiva?

[59] Città della Russia meridionale, il cui nome significa “Cinque Montagne”.

[60] Le automobili russe, in particolare le Lada, vengono “numerate”…

[61] In questi casi si usa il termine uničtožennyj, letteralmente “annientato”.

[62] In Russia non dev’esserci una legge sulla privacy…

[63] Cioè Mickey Mouse, Topolino…

[64] Nezakonnye Vooružënnye Formacii, “Formazioni Armate Illegali”.

[65] Izoljator Vremennogo Soderžanija, “Carcere di Detenzione Temporanea”.

[66] Gosudarstvennoe Upravlenie po Bor’be s Organizovannoj Prestupnost’ju, „Direzione Generale per la Lotta contro il Crimine Organizzato”.

[67] Glavnoe Upravlenie Ugolovnogo Rozyska, “Direzione Generale Investigativa”.

[68] Služba Kriminal’noj Milicii, “Servizio di Polizia Criminale”.

[69] Južnyj Federal’nyj Okrug, “Distretto Federale Meridionale”. Putin ha diviso la Federazione Russa in sette distretti con a capo plenipotenziari di sua fiducia.

[70] Upravlenie Ugolovnogo Rozyska Kriminal’noj Milicii, “Direzione Investigativa della Polizia Criminale”.

[71] Come la polizia staliniana, che doveva compiere un numero prestabilito di arresti e prendeva gente a caso…

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