29 aprile 2013

Gimry, Palestina

Molte case a Gimry sono state distrutte o danneggiate e i loro abitanti sono rimasti senza un tetto, riferiscono gli abitanti del posto
27 aprile 2013, 02.59

Dei seri danni causati dallo svolgimento di un'operazione speciale a case e annessi nel villaggio di Gimry (Daghestan) riferiscono gli abitanti di questo centro abitato. Le autorità parlano di prosecuzione del lavoro della commissione per la valutazione dei danni.
Ricordiamo che l'operazione speciale a Gimry iniziò l'11 aprile. Gli abitanti del posto furono spostati nel borgo Vremennyj [1] e poterono tornare nel villaggio solo dopo la dislocazione in esso di un gruppo operativo speciale.

A Gimry non meno di 11 case sono state completamente distrutte, 43 fortemente danneggiate, il che ha lasciato senza tetto più di 30 famiglie, ha riferito al corrispondente di "Kavkazskij uzel" un abitante del villaggio di Gimry presentatosi come Gimbat.

"Io e la mia famiglia continuiamo a vivere presso i parenti a causa del fatto che non abbiamo semplicemente dove vivere. La casa ha sofferto a causa dell'esplosione della casa vicina. L'esplosione è stata così forte che nel vicinato tre case sono diventate inagibili. In casa mia è crollato il tetto, una stanza è stata completamente distrutta", – ha riferito Gimbat. A quanto dice, la casa e gli annessi appartenenti alla sua famiglia, che hanno sofferto a causa dell'esplosione, sono diventati invivibili.
Gimbat ha raccontato anche che nel villaggio operano tre commissioni – "una dell'amministrazione del distretto, una governativa e una dello MČS [2]".

"Questi si occupano della valutazione dei danni e registrano le deposizioni degli abitanti del villaggio. Tuttavia di soldi ancora nessuno, a quanto mi è noto, ne ha ricevuti", – ha chiarito l'abitante del posto.

"A causa di un gruppetto di guerriglieri, dietro a cui corrono gli agenti delle strutture armate, soffrono i civili"

"Il quadro con cui agli abitanti del villaggio è toccato scontrarsi al ritorno a casa, li ha gettati in stato di shock", o – ha raccontato un abitante di Gimry presentatosi come Abakar.

"La sensazione è che nel villaggio abbiano operato degli sciacalli. Perché era necessario sparare sul televisore e sul frigorifero?! Perché rompere i mobili e sparpagliarli per le stanze?! Perché era necessario danneggiare il rivestimento del divano e delle poltrone?! Risulta che a causa di un gruppetto di guerriglieri, dietro a cui corrono gli agenti delle strutture armate, soffrono i civili", – ha dichiarato Abakar.

"Se una donna dopo questo piangerà, un uomo adulto si arrabbierà e si calmerà, ma i ragazzi giovani possono andare agli estremi. Perché è necessario provocare questo?" – pone la domanda un abitante del luogo.

"Kavkazskij uzel" per ora non dispone dei commenti dei rappresentanti della commissione per la valutazione dei danni.

Secondo il capo dell'amministrazione del villaggio di Gimry, la valutazione è svolta da rappresentanti della commissione distrettuale di valutazione e dallo MČS del Daghestan. "Il lavoro è in pieno corso", – ha notato il capo del villaggio. Secondo le sue affermazioni, la situazione a Gimry è tranquilla.

Nel villaggio sono state fatte esplodere sei case con annessi, in cui da parte dei militari sono state trovati ordigni esplosivi artigianali, ha dichiarato in precedenza Aliaschab Magomedov. A suo dire, gli abitanti del posto sono scossi dalla continua tensione e le notizie sulle esplosioni delle case l'hanno solo acuita. Gli abitanti di Gimry ritengono che i militari potrebbero aver minato le case che sono state semplicemente rapinate o dove il patrimonio è stato distrutto, ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" Aliaschab Magomedov.

Secondo il rappresentante dello ROVD [3] di Uncukul' [4], ora a Gimry la situazione è tranquilla, ma non tutti gli abitanti del posto sono tornati nel villaggio.

"A Gimry continua a vigere il coprifuoco e non permettono ancora agli estranei di entrare nel villaggio. Quando sarà tolto il regime speciale non si può ancora dire con precisione", – ha notato un poliziotto. Questi afferma che la popolazione guarda con comprensione alla presenza delle strutture armate nel villaggio.

Ricordiamo che in precedenza gli abitanti del villaggio di Gimry, tornando nelle loro case dopo l'operazione svolta dagli agenti delle strutture armate, avevano dichiarato che le loro cose personali erano state vendute e i loro patrimoni erano stati danneggiati.

"Kavkazskij uzel" segue la situazione in Daghestan e tiene la cronaca di esplosioni, sparatorie, operazioni speciali e sequestri.

Nota della redazione: vedi anche le notizie "Nei dintorni di Gimry si è sparato nel bosco, dichiarano gli abitanti del posto", "Il NAK [5]: a Gimry sono stati trovati sei ordigni esplosivi", "Ramazan Abdulatipov [6] ha promesso di aiutare a organizzarsi gli abitanti del villaggio di Gimry, ha riferito il capo del villaggio".

Autrice: Karina Gadžieva; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"

"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/223445/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] "Temporaneo". Di nome e di fatto, pare.
[2] Ministerstvo Črezvyčajnych Situacij (Ministero per le Situazioni di Emergenza).
[3] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Distrettuale degli Affari Interni), in pratica la sede distrettuale della polizia.
[4] Villaggio del Daghestan meridionale, capoluogo del distretto di cui Gimry fa parte.
[5] Nacional'nyj Antiterrorističeskij Komitet (Comitato Nazionale Antiterroristico).
[6] Ramazan Gadžimuradovič Abdulatipov, facente funzione di presidente del Daghestan.

27 aprile 2013

La "liquidazione" di Černobyl' vista da dentro 27 anni dopo

I corpi speciali di Černobyl'

Queste persone salirono per prime sul tetto del reattore distrutto. Con corazze di piombo artigianali, con pale e aspirapolvere. Ciò che videro colpisce. Le testimonianze uniche del generale Tarakanov

26.04.2013

[1] GOSudarstvennyj KOMitet po GIDROMETeorologii (Comitato Statale per l'Idro-meteorologia).
[2] Istituto per l'energia atomica intitolato allo scienziato Igor' Vasil'evič Kurčatov.
[3] Dalla dicitura russa TeploVydeljajuščie Sborki.
[4] Dalla dicitura russa TeploVydeljajuščie Ėlementy.
[5] Importante via di Kiev.
[6] Dalla dicitura russa Komandnyj Punkt.
[7] PTU sta per Peredvižnaja Televizionnaja Ustanovka (Installazione Televisiva Mobile).
[8] Nikolaj Ivanovič Ryžkov, allora primo ministro dell'URSS.
[9] Egor Kuz'mič Ligačëv, allora numero due del PCUS e alleato di Gorbačëv, poi suo avversario.
[10] GLAVnoe Političeskoe Upravlenie Respubliki (Direzione Politica Centrale della Repubblica), in pratica la direzione politica dell'esercito sovietico.
[11] Celebre via del centro di Mosca nota anche per i suoi artisti.
[12] Città della Russia centrale.
[13] Città della Russia centro-meridionale.
[14] Meždunarodnaja Obščestvennaja Organizacija Invalidov (Organizzazione Sociale Internazionale di Invalidi).

22 aprile 2013

Il background dei terroristi di Boston

Come i fratelli Carnaev andarono in America

19.04.2013

[1] Gli Àvari (popolo caucasico autoctono) sono il gruppo etnico maggioritario del Daghestan.
[2] In Russia le scuole non hanno nome, sono semplicemente numerate.
[3] Capitale del Daghestan.
[4] Equivalente alla nostra terza media.
[5] La guerra tra la Russia e la Cecenia autoproclamatasi indipendente degli anni 1994-1996.
[6] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.
[7] Organizzazione terroristica che si propone come uno stato islamico caucasico.

21 aprile 2013

I progetti turistici caucasici e il declino di Medvedev

Il miglior compagno di Bilalov

La revisione delle fiches di Medvedev

19.04.2013, 15.03

Martedì davanti alla Casa Bianca [1] è comparso un cartello "Ieri presidente, oggi premier, domani prefetto". La cosa più probabile è che in tal modo il pubblico liberale cercasse di fare arrabbiare la sua ex speranza Dmitrij Medvedev, che non ha realizzato le scommesse creative. Sulle persecuzioni del capo dei "Kurorty Severnogo Kavkaza" [2] Bilalov, come pure su altri progetti che erano creature di Dmitrij Medvedev ancora ai tempi della sua presidenza, leggete nell'articolo di “Kavkazskaja politika”.

Anche se non li ha realizzati, può ancora andare bene – se ci ripensa e si corregge e si unisce al partito anti-putiniano che si sta formando nell'élite.

Tra l'altro a Dmitrij Medvedev resta poco tempo – è necessario ai liberali solo in qualità di premier, ma privato della Casa Bianca, perderà istantaneamente tutta la sua attrattiva. Ecco che si affrettano, dandogli del prefetto. Si imbizzarrirà all'improvviso? Le chances sono minime, ma le puntate sono molto alte.

Tanto più che spronano Medvedev non solo i creativi – allo stesso momento dell'affissione del cartello indirizzato al futuro capo di circoscrizione, ben vicino, per l'appunto a metà strada tra il Cremlino e la Casa Bianca, nell'ufficio dei "Kurorty Severnogo Kavkaza" si sono svolte delle perquisizioni. Gli inquirenti sono giunti all'ufficio di Achmed Bilalov, diventato famoso in tutta la Russia dopo la strigliata datagli in assenza da Putin ai cantieri olimpici a Soči.

Da allora già da due mesi il "compagno Bilalov" non compare in Russia, ma i casi contro di lui acquistano un carattere sempre più serio. Che c'entra qui Medvedev? C'entra perché il progetto di costruzione di un centro turistico nel Caucaso del Nord è una delle fiches simboliche della presidenza di Medvedev accanto al ritiro degli organi di potere dalla capitale, all'abolizione dell'ora legale e a Skolkovo [3].

E tutte queste iniziative, in ciascuna delle quali c'è un grano di buon senso diventato sotto i raggi dell'idiozia un progetto incapace di vivere, si trovano ora a dir poco in sospeso. Inoltre lo stesso Bilalov è una creazione personale dell'ex presidente.

Nella storia dell'ascesa e della caduta dell'uomo d'affari àvaro [4] e del suo progetto si riflettono tanto tutti i problemi del Caucaso del Nord, quanto quelli di Dmitrij Medvedev, cioè del liberalismo russo contemporaneo.

La stessa comparsa del progetto KSK è legata all'Olimpiade di Soči. Nel 2009, facendo sci alpino a Krasnaja Poljana [5], Medvedev, dopo aver sprecato il primo anno di presidenza, conversò con l'ex deputato della Duma di Stato Achmed Bilalov, che era appena diventato vice-presidente del Comitato Olimpico Russo. L'uomo d'affari mostrò al presidente l'impianto di risalita e le piste da sci costruite dalla sua ditta (in realtà comprati poco prima da un'altra compagnia e finiti di costruire).

L'ammirato presidente, a quel tempo non solo conoscente di Bilalov, ma anche, più probabilmente, ben preparato all'incontro dal suo consigliere Dvorkovič (da suo cognato daghestano), era in ottima disposizione di spirito e pensava a come organizzarci il Caucaso.

Qui Bilalov propose – possiamo costruire in tutto il Caucaso del Nord le stesse località sciistiche moderne e ciò non solo attrarrà nella regione milioni di turisti, ma darà anche lavoro a molti disoccupati locali.

La domanda ragionevole – ma perché non sviluppare Ėl'brus [6] e Dombaj [7] già esistenti nel Caucaso? – se anche sorse, fu facilmente respinta – sono così e sono così pieni zeppi… Ma ecco che ne costruiamo di nuove – per iniziare in Adighezia (è praticamente il territorio di Krasnodar [8], il luogo degli interessi affaristici di Bilalov, proprio da qui sarà presto delegato al Consiglio della Federazione), in Daghestan (Chunzach, la patria di Bilalov) e in Karačaj-Circassia (ad Archyz a quel tempo un oligarca degli Urali aveva firmato la costruzione di una località sciistica). A Medvedev, dicono, l'idea piacque tanto che presto lasciò direttamente in un appunto a Bilalov l'ordine con le indicazioni ai ministri con la sua approvazione di questa idea.

Nel 2010 fu creata una corporazione statale, furono pompati i primi soldi e stilati i primi piani. Il numero di località crebbe rapidamente – inizialmente si aggiunse Mamison in Ossezia e l'Ėl'brus balcaro con Bezengi, poi presero ad agitarsi i vainachi [9] e toccò includere Džejrach in Inguscezia e aspettare i ceceni.

Si aggiunse anche la costa daghestana… Il progetto, inizialmente valutato qualche centinaio di miliardi [10] di investimenti, crebbe presto fino a mezzo trilione [11], dopodiché i conteggi si interruppero.

E all'improvviso si concluse la presidenza di Medvedev e iniziò la revisione non pubblica di quanto fatto. Le località non erano state costruite, ma non per colpa di Bilalov, bensì a causa del fatto che praticamente a tutte era necessario collegare gas-luce-strade e anche creare infrastrutture interne? Ma per questo è necessario del tempo e principalmente molti soldi federali.

I soldi vennero – la maggior parte di essi, a dire il vero, fu pianificata ancor prima di ogni KSK e fu stanziata attraverso programmi tipo "Sud della Russia". Ma il KSK al contempo preparò concezioni, ordinandole a "Ernst & Young", stilò protocolli d'intesa con investitori potenziali occidentali e orientali, ordinò film… Ma non poté comunque diventare un potente lobbista del progetto. Il principale problema stava nel fatto che pochi, sia a Mosca, sia nel Caucaso credevano che l'idea della creazione di un enorme centro turistico fosse in generale realizzabile.

Non si può dire che il pensiero di occupare i montanari nel business turistico fosse già del tutto folle – i monti sono bellissimi, di sciatori e turisti ogni anno ce ne sono sempre più e il lavoro nel Caucaso effettivamente non c'è Ma erano d'ostacolo due problemi principali – ruberie e terrorismo. Come investire soldi pazzeschi con l'attuale livello di malversazione? Chi andrà in Daghestan quando da là quasi ogni giorno arrivano notizie di atti terroristici e attentati?

E in generale per il russo qualsiasi Inguscezia e Karačaj-Circassia sono la stessa cosa, il Caucaso, cosicché quando sparano a Machačkala [12] ciò si ripercuote a Mamison. Che dire degli stranieri – su di loro c'è la maggiore puntata nella concezione del centro.

E ciò senza parlare già delle altre, "minime" domande – sono pronti gli stessi caucasici a lavorare in queste località, come garantire il legame della produzione dell'agricoltura locale alla tavola turistica, che fare con il prezzo dei biglietti aerei e in generale come rendere concorrenziali i prezzi delle vacanze nel Caucaso (perché non superino non solo quelli di Bulgaria e Slovacchia (cosa irreale), ma anche di Austria e Francia)?

E' chiaro che non è affare di Medvedev, ma lo stesso era con tutti gli altri suoi progetti. Non è stato calcolato o non è in tempo o non hanno ordinato questo o tutto insieme. Manilovismo [13], tutto una Skolkovo. Dimensioni semplicemente diverse – là Veksel'berg [14], qui Bilalov.

Anche se Bilalov non è così semplice – è solo parte del grande clan àvaro di cui fanno parte i suoi cugini Mamedov (il "Gruppa Summa" [15]), miliardari delle nuove leve divenuti famosi tanto per la ristrutturazione del teatro Bol'šoj, quanto per il controllo sul porto e sul terminale petrolifero di Novorossijsk [16]. Questi soldi, che possono fornire a Bilalov per il KSK (messi in circolo attraverso le banche familiari e così via) sono quasi spiccioli in confronto ai progetti del "Summa".

Ma il colpo su di lui potrebbe essere ben più doloroso non solo per il clan di Chunzach. Ma questa è già parte di un'altra storia – la lotta per il potere e il futuro di tutta la Russia. Un paese in cui i progetti grandiosi saranno preparati da persone competenti e incarnati da persone oneste.

"Kavkazskaja politika", http://kavpolit.com/luchshij-tovarishh-bilalova/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Nome colloquiale della sede del governo russo.

[2] "Luoghi di Vacanza del Caucaso del Nord", ente indicato in seguito anche come KSK.

[3] Città nei pressi di Mosca che dovrebbe diventare il principale centro tecnologico russo.

[4] Cioè membro dell'etnia autoctona maggioritaria del Daghestan.

[5] "Radura Rossa", località sciistica del comprensorio di Soči.

[6] Il monte più alto del Caucaso, nella repubblica autonoma di Kabardino-Balkaria.

[7] Località sciistica della repubblica autonoma di Karačaj-Circassia.

[8] Città della Russia meridionale.

[9] Popolo caucasico autoctono da cui discendono ceceni e ingusci.

[10] 100 miliardi di rubli sono circa 2,4 miliardi di euro.

[11] Cioè 500 miliardi di rubli (circa 12,1 miliardi di euro).

[12] Capitale del Daghestan.

[13] Atteggiamento da vano sognatore come il Manilov delle "Anime morte" di Gogol'.

[14] Viktor Feliksovič Veksel'berg, grande imprenditore.

[15] "Gruppo Somma", grande holding.

[16] Porto sul Mar Nero.

20 aprile 2013

Intanto la Russia di Putin continua a non avere pietà per Magnitskij

Natal'ja Magnitskaja: vorrei vedere nella "lista Magnitskij" chi tormentò Serëža

19.04.2013

[1] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).
[2] "La Quiete del Marinaio".
[3] Non diretto, dopo Formoso regnò per quindici giorni Bonifacio VI.
[4] In realtà il cadavere fu gettato nel Tevere, recuperato e poi sepolto nelle tombe dei papi (dopo lo scandaloso processo Formoso fu in qualche modo riabilitato).
[5] Il rilievo grafico, qui e altrove, è nell'originale.
[6] Capitale della repubblica autonoma caucasica di Kabardino-Balkaria.
[7] "Russia", il primo canale della TV di Stato.
[8] La lista dei complici della morte di Magnitskij a cui è stato negato il visto per gli USA.
[9] Nome non ufficiale di una zona ai margini di Mosca in cui si trovano le residenze della leadership politico-economica russa.
[10] Putin.