31 luglio 2013

Se un attivista per i diritti umani chiede giustizia a Putin e al suo establishment...

APPELLO APERTO [1] di Magomed Mucol'gov al presidente Putin V.V.

Ingushetia.Ru, 29.07.2013, 15.47
Al Presidente della Federazione Russa Putin V.V.
Al Procuratore Generale della Federazione Russa Čajka Ju.Ja.
All'Incaricato per i Diritti Umani nella Federazione Russa Lukin V.P.
Al Presidente del Consiglio per lo Sviluppo della Società Civile e i diritti umani presso il Presidente della Federazione Russa Fedotov M.A.
Al Segretario della Camera Sociale [2] della Federazione Russa Velechov E.P.


Nella primavera del 2005 fu creata l'organizzazione no profit autonoma "Organizzazione per la difesa dei diritti umani "MAŠR" [3]", il cui scopo principale che ci ponemmo davanti fu la fornitura di aiuto legale gratuito alla popolazione della repubblica, tra cui anche agli immigrati forzati. Per principio non ci occupiamo di attività politica né religiosa. Nel corso degli ultimi 8 anni ci siamo attenuti stabilmente alle nostre buone idee, il collettivo della nostra organizzazione fornisce aiuto giuridico gratuito a tutti quelli che si rivolgono alla nostra organizzazione.

Ogni anno realizziamo progetti benefici orientati agli strati indifesi della popolazione, a quelli che non possono permettersi avvocati e giuristi a pagamento. La schiacciante maggioranza dei visitatori sono persone che si battono per il ristabilimento dei loro diritti nella sfera dei rapporti di diritto del lavoro, nella sfera sociale, nella sfera dell'istruzione e della sanità. Tra i nostri visitatori ci sono pensionati, invalidi, orfani e vedove, immigrati forzati, familiari di vittime di esecuzioni extragiudiziali, di sequestri, di torture, agenti delle strutture armate in servizio e già licenziati, forniamo aiuto praticamente a tutti quelli che si rivolgono a noi.
Essendo un'organizzazione no profit, rappresentante del settore non governativo, svolgiamo la nostra attività in modo estremamente aperto e in stretta conformità alla legislazione vigente. La nostra attività è trasparente, tutte le forme di rendiconto stabilite dalla legislazione vigente sono date da noi agli organi statali incaricati, da parte dei quali non c'è e non c'è mai stata alcuna fondata rimostranza nei confronti della nostra organizzazione. Ogni anno diamo al pubblico tutte le informazioni sull'attività della nostra organizzazione stabilite dalla legge, ogni anno mandiamo agli organi di potere statale e pubblichiamo Rapporti sulla nostra attività e sulle violazioni dei diritti umani nella Repubblica di Inguscezia.
Nonostante ciò, nel corso degli ultimi due anni i rappresentanti degli organi di potere statale della repubblica cercano di screditare la nostra organizzazione e il suo capo agli occhi della società, della popolazione della Repubblica di Inguscezia, degli abitanti delle altre regioni della Federazione Russa e dei nostri colleghi, rappresentanti della comunità degli attivisti per i diritti umani. Articoli apparsi più di una volta sui mezzi di informazione di massa della repubblica su inesistenti legami con i servizi segreti e le strutture ufficiali di stati esteri, sull'inesistente finanziamento da parte di stati esteri, sulla presenza di legami dubbi non sono nient'altro che tentativi di denigrare la nostra organizzazione e di fare un danno alla sua immagine e alla sua autorità.
Solo nell'ultimo mese per due volte nei confronti della nostra organizzazione è stata permessa la diffusione di informazioni che non hanno niente in comune con la realtà e riguardano i suoi interessi legali. Così all'inizio di luglio il Capo [4] della Repubblica di Inguscezia ha visitato il campo degli immigrati forzati della città di Karabulak [5], gli abitanti del quale avevano proclamato lo sciopero della fame in segno di protesta contro gli abusi compiuti nei loro confronti da parte degli organi di potere. Durante la sua visita Ju.-B. Evkurov ha dato l'indicazione illegale di aprire un procedimento penale per la diffusione del rapporto annuale della nostra organizzazione. Nella registrazione audio, diffusa nei siti di notizie regionali (nell'articolo «I profughi in Cecenia, Mucol'gov in prigione, Čumakov [6] nella tomba» http://www.habar.org/?p=24171) si sente distintamente come Ju.-B. Evkurov da l'indicazione corrispondente per l'apertura di un procedimento penale e nota che anche se i fatti descritti nel rapporto hanno avuto luogo bisogna comunque incriminare per la diffusione di queste informazioni.

L'organizzazione per la difesa dei diritti umani "MAŠR" per sua essenza e forma è un'organizzazione sociale, la cui attività è volta esclusivamente al bene della Repubblica di Inguscezia e della sua popolazione, cosa che naturalmente genera in noi un senso di responsabilità davanti agli abitanti della repubblica, davanti ai quali, a differenza del corrotto "esercito di funzionari", annualmente rendiamo conto del lavoro fatto nell'anno. Il Rapporto Annuale della nostra organizzazione è anche il nostro resoconto davanti alla popolazione della repubblica. Le espressioni fissate nella registrazione audio sulla nostra auto-pubblicità non corrispondono alla realtà, offendono e danneggiano il buon nome della nostra organizzazione.
Il secondo caso di diffusione di informazioni inattendibili si è verificato il 19.07.2013. Sul sito ufficiale della Repubblica di Inguscezia è stata pubblicata un'informativa (http://www.ingushetia.ru/m-news/archives/019036.shtml#more), in cui era detto che il 19.07.2013 nella città di Magas [7] ha avuto luogo la seduta del collegio allargato della Procura dell'Inguscezia. Per più di due ore i presenti hanno discusso gli esiti del lavoro della prima metà dell'anno.

Il vice-procuratore Generale della Russia Ivan Sydoruk si è interessato con i membri del collegio di come va la questione della registrazione delle organizzazioni no profit. Il primo assistente del procuratore della Repubblica di Inguscezia Aleksandr Britanov ha riferito che in Inguscezia ci sono 4 organizzazioni del genere che ricevono soldi da stati esteri, tra cui "Mašr", "Vesta" [8] e "Genezis" [9]. Sydoruk ha ordinato ai rappresentanti degli organi della procura di dare un avvertimento in caso di rifiuto da parte dei capi delle organizzazioni no profit che svolgono funzioni di agenti stranieri di registrarsi con questo status. In caso contrario è necessario porre la questione del blocco della loro attività senza guardare alle dichiarazioni di protesta di alcuni mezzi di informazione di massa che cercano di dare a questo un colorito politico.

A credere all'informativa diffusa sul sito ufficiale della repubblica, la nostra organizzazione è accusata senza fondamento di ricevere soldi da stati esteri e la diffusione di questa informativa si ascrive al primo assistente del procuratore della Repubblica di Inguscezia Aleksandr Britanov. Questa informativa non corrisponde alla realtà, la nostra organizzazione fino ad oggi non ha ricevuto alcun mezzo finanziario né dal suo stato, né tanto meno da stati esteri. A sua volta, nell'articolo posto nel sito ufficiale della Procura della Repubblica di Inguscezia (http://poriadok.ru/news/id_2895/) sulla seduta del collegio allargato della procura non c'è alcuna menzione della nostra organizzazione.

Nella primavera del 2013 da parte della Procura della città di Karabulak sono stati svolti 2 controlli di fila sull'organizzazione per la difesa dei diritti umani "MAŠR" con il coinvolgimento di specialisti degli organi di giustizia e del servizio fiscale, in seguito ai quali non è stata evidenziata alcuna violazione della legislazione vigente. Nonostante ciò il 24.04.2013 al capo dell'organizzazione è stato dato un avvertimento sull'inammissibilità della violazione della legge. Contro i controlli e l'Avvertimento abbiamo fatto appello al tribunale distrettuale di Karabulak, che, esaminata la nostra denuncia, ha riconosciuto infondato l'Avvertimento del procuratore della città di Karabulak e l'ha annullato.
I collaboratori della nostra organizzazione sono stati sottoposti più di una volta, illegalmente e senza fondamento, a persecuzioni da parte di singoli agenti delle strutture armate, sono stati sottoposti a sequestri, pestaggi e torture. Nelle loro case si sono svolte più di una volta perquisizioni, è stata applicata un'azione fisica e psicologica. Alcuni collaboratori sono stati costretti a licenziarsi dalla nostra organizzazione. Nessun reato compiuto nei confronti della nostra organizzazione è stato indagato e i colpevoli non solo non hanno avuto la giusta pena, non sono neanche stati ancora accertati.
I controlli per via del compimento di questi reati sono sempre finiti con richieste non ufficiali di agenti delle forze dell'ordine di chiudere questi casi e non fare rumore per essi, cosa su cui ero d'accordo per due motivi.
In primo luogo perché gli agenti delle forze dell'ordine che svolgevano i controlli non fossero sottoposti a persecuzioni e licenziamenti. E in secondo luogo perché dedicassero più tempo alle indagini su altri reati particolarmente gravi, per esempio i sequestri di persona sul territorio della repubblica. Io e i miei colleghi non siamo complici di alcun reato, non abbiamo mai avuto a che fare con l'appropriazione di soldi pubblici predestinati al soddisfacimento dei bisogni della popolazione. Non abbiamo proprietà o depositi oltre i confini del nostro paese. Vediamo il nostro futuro e il futuro dei nostri figli nella nostra repubblica. Personalmente non intendo lasciare il mio territorio, tanto meno il mio paese, mi è cara la terra dei miei avi, non ho e non avrò un'altra Patria – proprio per questo non posso restare indifferente ai problemi della mia repubblica.
Non ho alcun dubbio che nel corso di otto anni abbiamo potuto lavorare solo perché le forze dell'ordine e i servizi segreti sanno al 100 % che nella nostra attività non c'è alcuna violazione della legislazione vigente.
L'interesse dei servizi segreti e delle strutture armate per noi si manifesta esclusivamente quando il potere regionale glielo richiede senza fondamento. Su molti siti di informazione regionale, tra cui anche a questo indirizzo http://mehkkhel.org/?p=7291 è stata pubblicata la notizia di un blog del LiveJournal, dov'è detto che per il rifiuto di fabbricare e aprire un procedimento penale nei miei confronti è stato licenziato il facente funzione di capo dell'OMVD [10] russo della città di Karabulak Chamchoev Isa Achmedovič.

Merita notare che Chamchoev I.A. ha svolto il ruolo di capo dell'OMVD russo della città di Karabulak nel corso degli ultimi due anni. In questo tempo la situazione criminogena nella città si è stabilizzata e il numero di reati, tra cui gravi e particolarmente gravi si è ridotto. Durante il suo lavoro è migliorato il lavoro della polizia nella sfera della pubblica sicurezza (il lavoro degli incaricati distrettuali, la garanzia della sicurezza del traffico stradale, il servizio di pattuglia e dei posti di blocco). Le informazioni da me indicate parlano dell'assenza di rimostranze fondate per l'esecuzione degli obblighi di servizio da parte di I.A. Chamchoev e per il lavoro dell'unità a lui affidata e confermano la notizia pubblicata su Internet. Dall'articolo consegue che il reale motivo del suo licenziamento e del suo trasferimento al compito precedente è il rifiuto di adempiere alle richieste illegali della leadership della Repubblica di Inguscezia.
Il rifiuto di I.A. Chamchoev di aprire un procedimento penale nei miei confronti era fondato sull'assenza di qualsiasi azione criminale nella mia attività e nell'attività dell'organizzazione da me capeggiata.
Parlando dei finanziamenti che ci rimproverano, posso notare che li riceviamo su base di concorso da organizzazioni non governative, cosa che non contraddice la legislazione vigente e inoltre è permessa da questa. La nostra organizzazione si occupa esclusivamente della realizzazione di progetti benefici.
Fin dal primo giorno di svolgimento dell'attività della nostra organizzazione siamo sempre andati apertamente a dialogare con il potere, essendo consapevoli e capendo che si possono ottenere grandi successi per lo sviluppo della repubblica con la massima rapidità ed efficacia solo interagendo con gli organi di potere statale e municipale e con gli istituti della società civile.
Sulla base di quanto esposto vi chiedo di fornirmi collaborazione e proteggere me, come pure l'organizzazione da me capeggiata, da una persecuzione illegale da parte del potere regionale.
Il membro del Consiglio degli Esperti dell'apparato dell'incaricato per i diritti umani nella Federazione Russa

L'esperto della Commissione Permanente per la partecipazione civile alla pacificazione e alla difesa dei diritti umani nel Caucaso del Nord del Consiglio per lo sviluppo della società civile e per i diritti umani presso il presidente della Federazione Russa

Il presidente della Commissione Sociale di osservazione della Repubblica di Inguscezia

Il presidente del Consiglio Sociale della Sezione del Servizio Federale per l'Esecuzione delle Pene per la Repubblica di Inguscezia

Il membro del comitato esecutivo del Consiglio di Coordinamento delle organizzazioni non governative della Repubblica di Inguscezia

Il direttore del giornale "Obščestvennaja tribuna Ingušetii" [11]

Il capo dell'Organizzazione per i Diritti Umani "MAŠR"

Magomed Mucol'gov

http://www.ingushetiyaru.org/news/36482/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Rilievo grafico dell'originale (qui e altrove).

[2] Organo intermedio tra società civile e potere politico privo di reale potere.

[3] "Pace" in inguscio.
 
[4] In Russia "presidente" è solo il presidente della Federazione Russa.

[5] Città dell'Inguscezia settentrionale.

[6] Chamzat Čumakov, imam accusato di estremismo.

[7] Capitale dell'Inguscezia.

[8] Organizzazione per la difesa dei diritti umani.

[9] Organizzazione di servizi sociali.

[10] Otdel Ministerstva Vnutrennich Del (Sezione del Ministero degli Interni), in pratica sede della polizia.

[11] "Tribuna sociale dell'Inguscezia".

30 luglio 2013

Tra le torture del processo in stile sovietico ai manifestanti di piazza Bolotnaja c'è posto anche per l'amore...

"Vostro Onore, non vedo niente! Sono già cieco!"

Dall'aula del tribunale il nostro osservatore Aleksej Polikovskij – testimone del processo ai "prigionieri di piazza Bolotnaja" [1]

27.07.2013
[1] "Del Pantano". Piazza del centro di Mosca, teatro delle principali manifestazioni dell'opposizione.
[2] Fëdor Nikiforovič Plevako, giurista progressista russo del XIX-XX secolo.
[3] Ospedale di Mosca per le malattie degli occhi intitolato al medico tedesco Hermann Ludwig Ferdinand von Helmholtz.
[4] Centro di Mosca per le malattie degli occhi intitolato all'oftalmologo russo Svjatoslav Nikolaevič Fëdorov.
[5] Anatolij Fëdorovič Koni, giurista progressista russo del XIX-XX secolo.
[6] Nikolaj Ivanovič Ežov, capo della polizia politica al tempo delle purghe staliniane.
[7] Sledstvennyj IZOljator (Isolatore di Custodia Cautelare).
[8] Un milione di rubli equivale a circa 23 mila euro.
[9] Qualcosa come "Ispettorato Russo dei Consumatori", nome colloquiale del "Servizio Federale per l'Ispettorato nella Sfera della Difesa dei Consumatori e del Benessere della Persona".

28 luglio 2013

Ersilio Tonini


Possa tu essere nella Pace

Ciao JJ


J.J. Cale, possa tu essere nella Pace

La "sinistra europea" e le sue lotte visti criticamente dalla Russia in cui cercano di entrare

L'arcobaleno monocolore

A cosa porteranno gli euro-sinistrorsi

27.07.2013 17:22

giornalista

Ancora qualche anno fa per il piccolo borghese medio russo la bandiera color arcobaleno, se pure poteva suscitare qualche associazione, era forse con una festa infantile. Simili colorazioni di solito abbellivano varie feste mattutine e altre allegre iniziative negli asili e nelle prime classi della scuola. Nel bambino, ma pure in qualsiasi adulto, i molti colori dell'arcobaleno hanno sempre suscitato i sentimenti più caldi.

La folle occidentalizzazione, l'affermazione degli standard di visione del mondo e di comportamento dell'Occidente cosmopolita e liberale, ha portato i suoi correttivi anche nella sfera dei simboli. Oggi la colorazione arcobaleno è estremamente politicizzata – hanno trasformato l'arcobaleno da simbolo dell'infanzia e della gioia nel simbolo di omosessuali e lesbiche. Essenzialmente è la stessa storia che con la svastica. La si recepisce in modo univoco.

Proprio sotto le bandiere arcobaleno oggi passano le gay parade nei paesi dell'Occidente e si compiono tentativi di svolgerle anche nella nostra Russia nativa.

A quanto capisco, nelle idee dei cittadini liberali e tolleranti che si sono compattati ora sotto l'insegna multicolore dell'arcobaleno, questo è di per se la personificazione della multiformità del mondo circostante. Tutta una tavolozza di colori, qui ci sono per te sia l'azzurro, sia il giallo, sia il rosso.

Oltre a tutto l'arcobaleno è un fenomeno di carattere naturale e cioè normale. In questo simbolo si esprime, secondo le minoranze sessuali, tutta l'essenza del loro attivismo sociale e politico – la lotta per la multiformità della società. Tuttavia in cosa consiste questa immaginaria multiformità del multiculturalismo liberale?

Non ci si può immaginare un quadro più terribile e al contempo più triste e noioso del mondo utopico dei moralizzatori liberali. I diritti umani divinizzati in questo modello di organizzazione sociale sono castrati e portati all'assurdo e all'auto-confutazione – le minoranze dettano la loro volontà alla maggioranza e quest'ultima è costretta a sottomettere la propria volontà sotto minaccia di repressione.
La piena unificazione dell'individualità umana sul piano sociale è per l'appunto il credo fondamentale dell'utopia liberale. Attraverso l'accentuazione dei capricci individuali, delle sortite freak e delle deviazioni sessuali si raggiunge lo scopo principale – la società è estremamente atomizzata, dissociate in singoli, privi di legami di stirpe e di famiglia, "che non ricordano la stirpe", ma al contempo è pure unificata in un unico standard – consuma di più, identificati con chi ti pare, solo non con famiglia, stirpe, cultura, civiltà.

Il consumo è il principale feticcio del "nuovo ordine mondiale". Questo disumanizza la società, priva l'uomo di umanità, trasformandolo in uno zombi manipolato. Il boom delle deviazioni sessuali, che si accompagna all'attivo coinvolgimento in esse di giovani e adolescenti di entrambi i sessi, è pure solo una delle manifestazioni dell'affermazione dell'ideologia consumista. Che trasforma il mondo non in qualcosa di multicolore, ma piuttosto di marrone – un grande e poroso mucchio marrone.
 
Nell'utopia liberale non c'è alcuna multiformità. Genitore 1 e genitore 2 invece di papà e mamma, famiglie adottive invece della famiglia vera, asilo infinito e giustizia minorile – ecco il vero volto del progetto che così attivamente aspirano a insediare in tutto il mondo i difensori del "nuovo ordine mondiale". Con la "famiglia omosessuale felice" si presta tutta l'attenzione all'enorme macchina propagandistica dei mass-media liberali, le fisionomie dei non tradizionali non lasciano le riviste patinate e gli schermi televisivi.

La lotta contro la discriminazione immaginaria si trasforma in lotta per il dominio reale. Non riescono a far tacere la paura per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali che gli attivisti LGBT vanno a un nuovo attacco – stavolta gli occorre il permesso per l'adozione dei bambini. E dove prendere i bambini? Nei rifugi? Ma neanche nei rifugi i bambini sono infiniti. E cioè – alle famiglie normali, che per poco non arrivano all'asticella del benessere materiale, le commissioni per i minori toglieranno i "bambini infelici" per portarli in rifugi, da cui alcuni di loro "avranno la fortuna" di capitare dai "genitori" 1 e 2.

All'avanguardia della "lotta per i diritti" c'è come sempre la sinistra. No, non quei comunisti che andavano senza paura contro i carri armati tedeschi presso Mosca nel '41. E non quelli che per secoli hanno lottato per il miglioramento della vita delle persone che lavorano e contro lo sfruttamento capitalista. E' la sinistra "di tipo europeo", per la quale l'orientamento omosessuale è un'ulteriore conferma di correttezza politica.

Euro-sinistrorso – questo nesso di parole è già diventato un sostantivo. Così bisogna chiamare gli spensierati cosmopoliti, per i quali la pseudo-lotta per i surrogati di "libertà" liberali ha preso il posto dell'autentica lotta per gli interessi della liberazione sociale. Per tale "sinistra" gli interessi delle minoranze sono sempre più importanti della misera situazione della maggioranza sociale. E credetemi, il diritto al matrimonio omosessuale di un omosessuale astratto gli interessa ben più dei bassi stipendi dati ai lavoratori della fabbrica vicina o dell'abolizione degli sgravi sociali e delle garanzie per i cittadini poco tutelati.

Tali "euro-sinistrorsi" da tempo guardano le minoranze come la nuova classe rivoluzionaria chiamata a produrre la rivoluzione sociale. Gli immigrati, gli "outsider sociali" (cioè bomži [1], biči [2] e altri "parassiti e alcolizzati" [3]), gli omosessuali – proprio a loro sarà assegnato il ruolo di "motore" dei cambiamenti progressivi nelle concezioni euro-sinistrorse.

E' chiaro che per l'appunto tale contingente, facilmente infiammabile, estremamente esplosivo a causa della sua situazione marginale, diventa un'ottima forza d'avanguardia per la destabilizzazione della vita in paesi una volta normali e socialmente stabili.

Vediamo che la distruzione della struttura sociale in Libia e in Tunisia, in Egitto e in Siria si accompagna all'esultanza entusiasta dei liberali occidentali e della loro ala di sinistra. I "tolleranti" e "umani" liberali applaudono i bombardamenti di civili da parte dell'aviazione della NATO e la morte di migliaia di persone, la cui colpa sta nel fatto di non aver avuto la fortuna di vivere in "paesi non democratici".

Dove sono in questo caso i lamenti sui diritti umani e la multiculturalità? Non ci sono, in quanto la loro essenza è solo la copertura della politica criminale dell'oligarchia finanziaria mondiale, di quelli dietro le quinte, che distruggono e annientano gli ultimi baluardi della civiltà normale, umana.

Ad americani ed europei contemporanei, e dietro a loro a una certa parte di russi, ficcano in testa false idee sulla possibilità di costruire una società "multiculturale". Ricordo che il mondo è sempre stato multiculturale e multiforme. Da millenni e secoli esistono la civiltà cristiana orientale e quella occidentale, quella arabo-musulmana e quella cinese e più piccole, ma non meno interessanti, civiltà di altri popoli ed etnie della Terra.

E praticamente in tutte le culture mondiali in una storia millenaria si sono elaborati gli unici criteri di normalità, che, ahimè, non sono applicabili ai difensori del "nuovo ordine mondiale". La vera multiformità delle culture è come un vero arcobaleno in cielo contro il surrogato di arcobaleno delle piccole bandiere delle gay parade. E la variante di multiformità proposta è come la scelta tra Pepsi e Coca-Cola, tra Sprite e 7up.

Al tentativo di svolgimento di gay parade a Piter [4] bloccato da attivisti civici e polizia tra gli altri c'era, come dicono, anche uno slogan molto univoco del genere – "Sodoma in ogni casa!" [5]. Ma se è in ogni casa, dov'è qui la multiformità? Dov'è l'arcobaleno multicolore? Ecco che risulta che in una società monodimensionale anche l'arcobaleno diventa monocolore.

Azzurro o rosa [6] – a ognuno come piace di più. Ma cosa siamo noi persone usuali, che l'"opposizione" liberale e tollerante chiama "naturali"? Per noi è necessario il nostro arcobaleno, vero, multicolore. Non sulle bandierine di dubbi movimenti. L'arcobaleno in cielo.


"Kavkazskaja politika", http://kavpolit.com/odnocvetnaya-raduga/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Bomž sta per Bez Opredelënnogo MestaŽitel'stvo (Senza Fissa Dimora).

[2] Bič sta per "vagabondo" (dall'inglese beach(comber), "raccoglitore di rifiuti sulle spiagge").

[3] Riferimento al poliziotto del film comico sovietico "Operazione Y e altre avventure di Šurik", che si rivolge ai teppisti chiamandoli "Cittadini parassiti e alcolizzati".

[4] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[5] Più incisivo in russo per la rima tra Sodom, "Sodoma" e dom, "casa".

[6] Azzurro e rosa sono in Russia i colori simbolo dell'omosessualità maschile e femminile.

[7] Giornale russo conservatore.

27 luglio 2013

Uno sguardo laico e critico su matrimoni e adozioni omosessuali di una giornalista e scrittrice russa

Perché il matrimonio non era omosessuale. Breve corso di storia delle coppie

26.07.2013 

[1] Rilievo grafico dell'autrice (qui e altrove).
[2] Non trovo conferma di questo fatto.

26 luglio 2013

Un'analisi del sistema di giustizia repressiva della Russia di Putin

Anatomia della giustizia [1]

Alcune leggi e concetti di un sistema giudiziario repressivo

22.07.2013
[1] Allusione ai documentari "Anatomia della protesta" trasmessi dal canale televisivo NTV di proprietà della Gazprom volti a mettere in pessima luce l'opposizione a Putin.
[2] Città della Russia centro-settentrionale dove si è svolto il processo a Naval'nyj.
[3] Dalla dicitura russa Otdely Techničeskogo Kontrolja.
[4] Parole di Lenin riferite ai rivoluzionari del XIX secolo.
[5] Qualcosa come "di diverso grado", quelli che nella Russia zarista stavano a metà tra i poveri e i privilegiati.
[6] Sledstvennyj IZOljator (Isolatore di Custodia Cautelare).
[7] Dalla dicitura russa Avtomatizirovannaja Sistema Upravlenija Pravosudiem.
[8] Un miliardo di rubli equivale a 29,2 milioni di euro.
[9] Andrej Januar'evič Vyšinskij, procuratore generale sovietico all'epoca delle purghe staliniane.
[10] Sergej Vladimirovič Blinov, giudice del caso Naval'nyj.