COSA SCRIVERA’ MAI SOLŽENICYN?
A Beslan è in corso l’ennesima perizia
Alla fine di ottobre l’inquirente Solženicyn[1], che dirige le indagini su Beslan, ha predisposto una complessa perizia giudiziaria criminologica. Gli specialisti di tecnica degli esplosivi, balistica e modelli matematici dovranno risolvere le contraddizioni riguardanti la questione principale dell’atto terroristico di Beslan: quale sia stata la natura delle prime esplosioni, che hanno provocato il blitz e la morte della maggior parte degli ostaggi.
Nell’atto formale di predisposizione della perizia l’inquirente Solženicyn ha esposto coscienziosamente la versione ufficiale, che occupa due paragrafi. Nel primo è elencato dettagliatamente l’armamentario con cui i terroristi giunsero a Beslan, nel secondo si dice: “il 3 settembre 2004, alle 13 e 05 minuti circa, membri della banda la cui identità non è stata stabilita hanno posto in funzione i due ordigni artigianali sistemati nella palestra della scuola…”. Nessun cenno a perizie, nessun dettaglio.
Al contempo nell’atto formale è esposta molto dettagliatamente la versione sulla natura delle prime esplosioni del deputato della Duma di Stato della Federazione Russa e membro della commissione parlamentare federale Jurij Savel’ev. Questo è interessante: nel suo rapporto alternativo Savel’ev trae conclusioni riguardanti due esplosioni nella palestra, verificatesi in conseguenza del fuoco di lanciafiamme e lanciagranate portato contro la scuola dall’esterno. Ma l’inquirente Solženicyn parla di tre sparatorie e, di conseguenza, di tre esplosioni, che sono risuonate nella scuola alle 13.03-13.04 del 3 settembre.
In effetti Jurij Savel’ev ha analizzato e continua a studiare la versione sulla terza esplosione, ma nel suo rapporto ufficiale, presentato anch’esso alla Procura generale, si da conto solo di due esplosioni, le cui conseguenze sono state unanimemente confermate dalle deposizioni degli ostaggi e dai danni specifici arrecati alla palestra della scuola.
In tal modo si può giungere alla conclusione che gli inquirenti della Procura generale dopo aver ricevuto l’atto formale per la predisposizione della perizia, abbiano riportato infedelmente la posizione del deputato Savel’ev e abbiano indotto in errore gli esperti.
E’ certamente possibile, tra l’altro, che anche questa perizia sulla vicenda di Beslan sia l’ennesima formalità, compiuta dagli inquirenti su pressione dei parenti delle vittime. In qualche modo si può così ritenere se si guarda a quali istituzioni appartengono gli esperti – sono agenti del 15°[2] CNII[3] “D.М. Karbyšev[4]” del ministero della Difesa della Federazione Russa. Nonostante la loro alta professionalità, tutti questi sono comunque militari.
D’altra parte i parenti delle vittime non sono più intenzionati a permettere che sia commesso un altro errore nelle indagini e insisteranno perché nel gruppo degli esperti sia incluso lo stesso Jurij Savel’ev, tra l’altro uno dei migliori specialisti di modelli matematici. Una richiesta in tal senso è già stata indirizzata alla direzione della Procura Generale della Federazione Russa nel distretto federale meridionale[5]. Certamente potranno anche rifiutare ai parenti delle vittime di partecipare alle indagini com’è loro diritto e convocare esperti di cui si fidano. Ma allora la Procura generale mostrerà per l’ennesima volta di non avere alcun desiderio di indagare sull’atto terroristico di Beslan.
Elena MILAŠINA
06.11.2006 (pubblicato nella versione ondine della “Novaja Gazeta”, http://2006.novayagazeta.ru/nomer/2006/84n/n84n-s02.shtml - traduzione e note di Matteo M.)
[1] Il magistrato Aleksandr Nikolaevič Solženicyn, quasi omonimo dello scrittore dissidente sovietico Aleksandr Isaevič Solženicyn.
[2] Gli istituti scientifici statali (così come le scuole) in Russia non vengono intitolati a personaggi famosi, ma semplicemente numerati… Questo istituto è nato come 15° ed è stato intitolato in seguito a Karbyšev.
[3] Central’nyj Naučno-Issledovatel’skij Institut, “Istituo Centrale di Ricerca Scientifica”.
[4] Dmitrij Michajlovič Karbyšev, generale sovietico ucciso dai nazisti a Mauthausen.
[5] Putin ha diviso la Russia in sette distretti con a capo uomini di sua fiducia dotati di ampi poteri, ben superiori a quelli dei prefetti italiani.
3 commenti:
O Mattè, e un siamo in Russia....siamo in Italia e di problemi se ne ha tantissimi.
Ovviamente scherzo....un te la prendere.
Ci si vede stasera
Infatti non me la prendo... Anzi, hai ragione... Forse dovrei scrivere anche dei problemi che abbiamo in Italia... E poi quelli a cui interessano le cose russe mi hanno già detto che vorrebbero leggerle a parte e non mischiate a tanta altra roba... Il mio problema è che pochi (e tu sei uno di questi) hanno capito il senso del mio blog... Il mio blog sono io, in un certo senso, e in me c'è Dio e la Fiorentina, Beslan e Michele Zarrillo, gli appelli politici e le barzellette...
Ciao da Matteo M.
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