23 aprile 2007
Ma di chi sto parlando?
Una grande potenza subisce una serie di sanguinosi attentati, le cui modalità non sono mai state veramente chiarite. Ne ritiene responsabile uno stato islamico e lo attacca militarmente, definendo la guerra una "operazione antiterroristica". Quella che doveva essere un'operazione rapida e abbastanza indolore si rivela un pantano mortale, anche perché in quel paese, che si fonda storicamente sui clan, scoppia una lotta tra fazioni. La grande potenza si pone allora quasi come "arbitro" della contesa, facendo in realtà prevalere la fazione che gli fa più comodo. Nel frattempo in questa grande potenza un generale che si è fatto un nome in una "sporca guerra" da essa condotta lascia la carriera militare per quella politica, compie una rapidissima ascesa facendosi una paradossale fama di "colomba", ma alla fine viene marginalizzato ed esce di scena. Ma di chi sto parlando?
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3 commenti:
mhhhhh, questa è difficile, fammi pensatre un attimo!!!
Gli usa? No, troppo facile e scontato....
La russia verso la cecenia!
Certo, parlavo della Russia. C'è una serie di parallelismi a mio modo di vedere impressionante. Nel 1999 a Mosca e a Volgograd vengono fatti esplodere interi condomini e muoiono centinaia di persone. La responsabilità è attribuita ai terroristi ceceni, ma, come nel caso degli attentati dell'11 settembre (checché ne dica il nostro comune amico Paolo Attivissimo), molte cose non tornano... Per esempio, i terroristi ceceni non avrebbero dovuto avere a disposizione l'esplosivo altamente tecnologico utilizzato in quegli attentati, a meno che non l'avessero rubato in depositi segretissimi delle forze armate russe. Fatto sta che, nonostante che russi e ceceni si fossero accordati nel 1996 per un armistizio quinquennale, la Russia torna ad attaccare la Cecenia, definendo il tutto "operazione antiterrostica". Tengono a dire che sarà questione di poco e restano intrappolati in Cecenia per degli anni. Ma ad un certo punto il conflitto si "localizza" e gli scontri avvengono sempre più tra clan ceceni (la Cecenia ha una struttura sociale fortemente tribale), coi russi che si limitano a favorire l'ascesa delle fazioni a loro favorevoli.
Ma ci sono anche singole "vite parallele". Nella "sporca guerra" dei sovietici in Afghanistan emerge la figura del militare Aleksandr Lebed', così come quella di Colin Powell in Vietnam. Dopo aver contribuito a difendere El'cin (questa è la trascrizione più giusta, anche se in Italia quasi tutti scrivono Yeltsin) dal colpo di stato del 1991, Lebed' si da alla politica e dimostra di saperci fare. Non pare un ex militare, è assai a suo agio in borghese, è fine e colto. Sembra preferire le soluzioni politiche a quelle militari e contribuisce in modo decisivo all'armistizio coi ceceni di cui sopra. Si presenta alle elezioni presidenziali del 1996 e metterebbe a rischio la vittoria di El'cin, se questo non lo prendesse con se, ponendolo a capo del Consiglio di Sicurezza. In seguito si mostra troppo smanioso di emergere, viene rimosso dall'incarico e finisce ai margini della vita politica (anche se riesce a farsi eleggere governatore della regione siberiana della Chakassija). Infine muore in un incidente aereo dai contorni poco chiari. C'è chi pensa che non si siano accontentati di ucciderlo solo politicamente (come invece è stato fatto con Colin Powell, al cui virile onore militare è stata inflitta l'onta della nomina di una donna al suo posto). Quante analogie curiose...
Infatti, tante analogie...che purtroppo la massa delle persone non conosce...se sarebbe capitato a commentare un'altra persona prima di me che non conosce il tuo blog avrebbe scritto sicuramente usa! E lo sai anche tu, infatti il titolo "provocatorio" la dice lunga!
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