28 maggio 2007

Nazi(onali)sti russi

Mitingi[1].ru

Compagno “Pamjat’”[2]

In piazza Slavjanskaja[3] hanno ricordato Hitler, in piazza Puškin Kadyrov

Nella lotta con la “peste arancione”[4] è comparso un altro alleato del potere – i nazionalisti radicali, casualmente esclusi dalla lista degli “elementi pericolosi”. Sabato gli hanno permesso di tenere due manifestazioni (fissate, anche se non è stato detto ufficialmente, per l’anniversario della nascita del Führer).

In piazza Slavjanskaja si sono radunati sotto l’insegna “In difesa della libertà di scelta”. Gli organizzatori erano ex membri dell’RNE[5] e camerati di Dugin[6], unitisi nel partito “Rus’”[7].

Verso l’una sono giunte in piazza circa duecento persone coi capelli molto corti e gli stivali pesanti. Gli slogan ufficiali della manifestazione erano in tutto e per tutto i soliti: “contro gli abusi dei funzionari” e la “rivoluzione arancione”. Per questi begli scopi sono stati richiamati dal nulla vecchi membri dell’RNE, dell’associazione “Pamjat’” e di altri gruppi estremisti. Alcuni interventi sono stati penosi.

- Il potere ci proibisce di registrare il partito! Questo è anticostituzionale! – invocavano giustizia i rappresentanti del partito “Rus’”.

- Permettete ai russi di fare politica in qualche modo, – ha chiesto dalla tribuna un anziano nazionalista, che si trova adesso ai margini della vita politica.

Il leader dell’“Associazione Nazional-Socialista”[8] Dmitrij Rumjancev ha fatto un’analogia tra il potere russo e Hitler (a vantaggio di quest’ultimo).

- Si ritiene che Hitler volesse assoggettare i russi e fare a pezzi la Russia. Comunque questo lo sta facendo il potere russo. Ma Hitler ha reso potente il proprio paese, – ha dichiarato Rumjancev e si è orgogliosamente definito seguace degli imputati del processo di Norimberga.

- Gloria alla Rus’[9]! – hanno detto dalla tribuna. La folla ha risposto con il saluto nazista. Gli organizzatori hanno promesso: non ci saranno punizioni per questo.

Separato dai giovani si trovava un gruppo di anziani con bandierine di partiti non registrati. “Anche Lei condivide le idee hitleriane?” – ho chiesto a un uomo di aspetto “meridionale”[10]. “Sì!” – ha risposto convinto. Alla fine della manifestazione i “sostenitori” di “Rus’” si sono raccolti attorno a un giovane che pareva sapere il fatto suo. “Riceverete i soldi il 30 presso la sezione” – ha spiegato ai “nazional-socialisti”.

Soldi per cosa? I vecchietti si sono rifiutati di spiegarlo.

In piazza Puškin un’altra parte del campo ultranazionalista esigeva che fosse cambiato nome a via Achmat Kadyrov a Južnoe Butovo[11]. La manifestazione era condotta dai partecipanti alla cosiddetta “Marcia Russa”[12]. C’erano i deputati Dmitrij Rogozin[13] e Nikolaj Kur’janovič[14], i leader del DPNI[15] e dell’“Unione Slava”. Dissensi interni gli impedivano di riunirsi con i nazional-socialisti in piazza Slavjanskaja – ogni “partito” sospetta l’altro di collaborare con il Cremlino.

Gli oratori hanno parlato più chiaramente – della prima guerra cecena e della collaborazione di Kadyrov con i guerriglieri. In un angolo gli attivisti raccoglievano le firme per il cambiamento del nome della via per poi portarle nell’ufficio del sindaco. C’era meno gente (a dire il vero, parte delle teste rasate si era portata là dalla manifestazione precedente). Il saluto nazista era permesso anche qui. Anche i “dissenzienti” venivano rammentati:

- Alla fine piazza Puškin è stata strappata agli arancioni[16] – ha detto qualcuno dalla tribuna.

P.S. Ai “dissenzienti” non è stata solo strappata piazza Puškin, ma sono stati anche “ridotti” i loro diritti. Adesso il potere ha ottenuto ufficialmente il diritto di incarcerare i seguaci di Limonov[17] per estremismo. Misure simili si preparano anche per altri “dissenzienti”: l’AKM[18], il “Fronte Civico Unito”[19] e la sezione di Piter[20] di “Jabloko”[21]

Il’ja Vasjunin

23.04.2007, “Novaja Gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2007/29/08.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)



[1] Mitingi (dall’inglese meeting) sta per “manifestazioni politiche”.

[2] Il titolo è un gioco di parole. Tovarišč Pamjat’ (compagna Memoria) era invocata nella canzone Tovarišč Pesnja (Compagna Canzone), colonna sonora di uno sceneggiato sovietico. Pamjat’ è anche il nome di un movimento nazionalista e antisemita nato all’epoca della perestrojka.

[3] “Slava”.

[4] L’arancione è il colore degli oppositori dell’ex presidente filo-russo ucraino Janukovič e per estensione di tutti gli oppositori di Putin e dei regimi che lo appoggiano.

[5] Russkoe Nacional’noe Edinstvo (Unità Nazionale Russa), partito neonazista che ha per simbolo una svastica camuffata.

[6] Aleksandr Gel’evič Dugin, studioso russo di idee nazionaliste.

[7] Rus’ è l’antico nome russo della Russia. Il nome moderno è Rossija.

[8] Movimento neonazista che neanche camuffa la propria svastica…

[9] Ma si potrebbe anche intendere “Gloria a Rus’”, cioè al partito “Rus’”, perché in russo gli articoli non esistono…

[10] Cioè caucasico.

[11] “Butovo meridionale”, in pratica il quartiere più meridionale di Mosca.

[12] La manifestazione dei nazionalisti svoltasi il 14 aprile in contemporanea alla “Marcia dei dissenzienti”, durante la quale gli oppositori di Putin hanno subito pestaggi e arresti. Va da se che i nazionalisti hanno potuto agire indisturbati.

[13] Fondatore del partito “Grande Russia”, che sostiene fra l’altro l’impossibile candidatura (non è cittadino russo) del dittatore bielorusso Lukašènka alla presidenza della Russia.

[14] Nikolaj Vladimirovič Kur’janovič, membro del movimento nazional-socialista “Unione Slava”.

[15] Dviženie Protiv Nelegal’noj Immigracii (Movimento Contro l’Immigrazione Illegale), movimento xenofobo.

[16] Gli oppositori di Putin si erano radunati là il 14 aprile, ma erano stati quasi subito caricati dalla polizia.

[17] Eduard Veniaminovič Savenko (Limonov è uno pseudonimo), leader del controverso “Partito Nazional-Bolscevico”.

[18] Avangard Krasnoj Molodëži (Avanguardia della Gioventù Rossa), partito marxista-leninista.

[19] Movimento di opposizione guidato dallo scacchista Garri Kimovič Kasparov.

[20] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[21] Partito di orientamento liberale fondato da Grigorij Alekseevič Javlinskij, Jurij Jur’evič Boldyrëv e Vladimir Petrovič Lukin. Il nome Jabloko (Mela), nasce dalle iniziali dei fondatori: Ja-B-L.

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