23 giugno 2009

Inconcepibile


NEW YORK, 23 GIU - Tremila dollari di “tassa pallottola”: è la richiesta delle autorità iraniane ai genitori di Kaveh Alipour, un ragazzo di 19 anni rimasto ucciso nelle proteste a Teheran. Alipour è morto nelle manifestazioni di sabato quando è rimasto vittima del fuoco delle forze di sicurezza: il giovane stava tornando a casa da una lezione di recitazione, tra una settimana si sarebbe sposato.

Il Wall Street Journal racconta oggi la incredibile richiesta delle autorità di Teheran al padre Yousef, una volta ritrovato il cadavere del figlio all'obitorio: l'anziano Alipour avrebbe dovuto pagare una salatissima “tassa sulla pallottola” usata dalle forze dell'ordine prima di poter riavere indietro il corpo di Kaveh. Il padre del ragazzo ha chiesto clemenza: ha spiegato che i suoi risparmi non ammontavano ai 3.000 dollari richiesti e ha implorato di essere esentato in quanto veterano della guerra con l'Iraq.

Alla fine i responsabili dell'obitorio hanno acconsentito, a patto però che a Kaveh non venisse fatto un funerale o non venisse sepolto a Teheran.


http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=19212&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=

6 commenti:

Neottolemo ha detto...

Mah...

Matteo Mazzoni ha detto...

@Neottolemo: c'è poco da dire, se non che ha ragione chi dice che questa vicenda è ancora più orribile di quella della povera ragazza filmata mentre muore, ma che se ne parlerà meno... Il borsino dell'indignazione?

Neottolemo ha detto...

Togliere ad un genitore il cadavere (avrei potuto usare corpo, ma avrebbe reso meno) del figlio è di una violenza incredibile. Una vera e propria tortura psicologica. Come dici tu è davvero più orribile della ragazza uccisa nelle proteste (ma ne sono morti tanti) ma purtroppo (ironico, non si sa mai) di scarso impatto mediatico.

Matteo Mazzoni ha detto...

@Neottolemo: è poco mediatico (e non solo) anche dire che i russi, durante le loro ignoratissime campagne caucasiche che hanno causato almeno 150.000 morti, non hanno mai restituito alle famiglie i cadaveri di quelli che definiscono ufficialmente "terroristi"... E' poco mediatico (e non solo), è inutile ed è tardi...

Neottolemo ha detto...

Per questo non sopporto che mettano in giro video, dei quali davvero non trovo un'utilità, come quello di una ragazza che muore (porca paletta, non è un film, è una ragazza che muore). Servono solo a far montare la massa nell'indignazione, un "fenomeno" che per quanto possa essere tenuto a galla è destinato a scomparire nel giro di un mese senza nessuna conseguenza. Quando il mondo si sarà annoiato di guardare, il semi-dittatore, continuerà nel solito menage molto più discreto e molto, molto più efficace di repressione. Però in quel mese di indignazione/solidarietà ci sentiamo tutti più buoni.
Vedi Tibet. Per la Cecenia nemmeno ricordo exploit simili, ma in questo sei tu l'esperto.

Matteo Mazzoni ha detto...

@Neottolemo: esperto? Diciamo che la conoscenza del russo mi ha permesso di potermi documentare un po' più di chi non conosce questa lingua o di chi non è stato "sul campo" (ma chi è stato "sul campo" ne sa molto più di me). Per la Cecenia (ma il discorso andrebbe allargato a tutto il Caucaso - anche in Inguscezia e in Daghestan sia i russi sia i loro nemici hanno fatto macelli notevoli) c'è stata poca indignazione, sia spontanea sia indotta... Manifestazioni significative in favore dei ceceni ne ho viste in Polonia, ma lì si svolgevano in nome del principio "i nemici dei miei nemici sono amici miei"...