27 agosto 2009

Per tutti i feisbucchiani come me...



Rhett and Link "Facebook song"


Non mi definirei una persona che socializza poco
e non c'è molto che mi separi da un altro ragazzo
ma quando accedo comincio a vivere

C'è un mondo online dove sono il re
di un piccolo sito dedicato a me
con immagini di me e una lista di miei amici
e un registro non ufficiale dei gruppi in cui sono

Prima di Internet l'amicizia era così dura
dovevi davvero essere presente in carne e ossa alla gente
chi avrebbe pensato che con un punto e un click
avrei potuto sapere che "Ricominciare a vivere" è il tuo film preferito (harry connick jr.?)

Facebook (Facebook)
Sto attaccato a Facebook
Incontravo ragazze girando per il centro commerciale, ora aspetto solo che scrivano sul mio muro virtuale
(è più di quel che voglio, è più di una necessità; avvizzirei e morirei senza il mio minifeed)
Dai un'occhiata (stai attaccato) a Facebook

Oh lo status del link è cambiato. Dice che sta facendo suonare lo stereo...

Come conosci questa persona?
Hai agganciato questa persona?
Hai bisogna di chiedere conferma?
O pensavi solo che sembravano carine...dalla loro immagine su Facebook?

Se Internet saltasse in tutto il paese
o il mio account di Facebook venisse cancellato
Porterei in giro un'immagine della mia faccia
e un profilo di me scritto su una pagina

6 commenti:

, ha detto...

Ecco, per certi versi, diciamo che sono all'antica.
Continuo a preferire le conoscenze "vere" a quelle virtuali. Forse perché non ho difficoltà a socializzare (trovo sempre da chiaccherare, anche nella sala d'attesa di un medico o a fare la spesa). E poi la parola "amicizia" mi sembra sprecata per una conoscenza di questo genere. Con Facebook ho poca simpatia perché non amo usare il mio nome e crearmi di sana pianta un'altra identità non risponde ai miei canoni di dignità e amore per me stessa (poi ognuno è libero di fare come crede). Ammetto di avere un profilo ma le persone che ho invitato mi conoscono personalmente e sanno che "Tal dei tali" sono io. A questo proposito ho conosciuto, tramite un'amica, una persona camaleontica che mi ha stupito perché, pur mentendo, a differenza di altri, è estremamente creativo ed estroso.
Però ribadisco, ai fini dell'amicizia come la intendo io, sono leggerezze.

Matteo Mazzoni ha detto...

@,: hai ragione a dire che i contatti su Facebook non si possono definire "amicizie"... Ma come fai a dire che non ti piace assumere false identità se firmi ogni commento sul mio blog con un nome diverso? Mi pare di averti avuto tra i miei contatti su Facebook, ma poi sei sparita... Mi rivorresti come contatto ("amico")?

Acqua brillante ha detto...

Ti pare? :)
Che bolscevico che sei...
Valentina Vezzali era un esperimento per capire di cosa si trattava Facebook ma il Gruppo Bialcool "sapeva" chi si nascondeva dietro ad un nick celebre e anche perché avevo scelto proprio quello. Guarda caso una delle prime persone a cui ho fatto sapere del mio esperimento sei stato tu e stranamente, a ruota, sono arrivati gli altri... Me l'aspettavo, ma volevo esserne certa. Tu metti alla prova me e io metto alla prova te: mi sembra un comportamento corretto, equo e giusto no? Così mi rendo conto da che parte stai...
Tra l'altro a chi me l'ha chiesto ho sempre chiarito che non ero "quella" Valentina.
Lo stesso discorso Vale per i nomi con cui mi firmo: lo sai bene che sono io e di chi legge non me ne può fregare di meno e non capisco cosa possa importare agli altri.
Per "creare una nuova identità" intendo che non mi piace né crearmene una fittizia (anche se credibile) né usare quello di un "prestafaccia" anche se fossi miliardaria, facessi parte di una casta, e avessi una reputazione da difendere. Io sono io e sono felice di essere me (nonostante tutto).
STOP.

:*

Matteo Mazzoni ha detto...

@Acua brillante: avevo colto nelle tue parole una contraddizione che in realtà non c'era... Ma che sarebbe il gruppo Bialcool?

Ciapas! ha detto...

Allora lo fai apposta! C'è il dolo!

:)

Il gruppo Bialcool è formato da un nugolo di plurilaureati con lode e sono conosciuti per il loro quoziente intellettivo di gran lunga superiore alla media.

Circa quattro anni fa sperimentarono (senza volere) i piaceri del masochismo sbattendo ripetutamente la testa contro un muro per abbatterlo (successivamente fu chiamato "il muro del pianto").

Grande fu la soddisfazione derivata da tale pratica che, pur rendendosi conto dell'impossibilità nel raggiungere il loro fine, hanno continuato a sbatacchiarci la capocchia per avere modo di disinfettarsi l'un l'altro e possibilmente tutti assieme.

Si autodefiniscono "Escoriazionisti".

Il loro Boss è il Generale Narcos, meglio conosciuto col soprannome di "Batuffolo".

Conduce un ampio traffico illecito di cotone idrofilo ed è proprietario delle più grandi piantagioni siberiane di cotone.

I maggiori Intelligence occidentali sono riusciti a scoprire la sua tana: il Cotton Club.

I suoi più grandi nemici sono le fibre sintetiche e un ex compagno con cui ha sempre avuto poca simpatia: Tutankhamon (così chiamato per via delle fasciature che si dice lo ricoprano interamente).

Tutankhamon ha fondato un altro gruppo (scissionisti del Gruppo Bialcool): i "Garzoni" così nominati per via della loro repulsione all'uso del cotone.

Pettegolo come una suocera, orgoglioso e ciaccione è estremamente pericoloso...
Uccide chiunque osi definirlo un uomo "morbido" ma a tutt'oggi esistono solo leggende metropolitane sulla virilità che tanto millanta.

Matteo Mazzoni ha detto...

@Ciapas!: mi piacerebbe conoscere soggetti del genere :-)