Chi è il terzo proprietario della Gunvor? |
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L'impero di Gennadij Timčenko: amici e conoscenti del primo ministro si concentrano particolarmente su petrolio e gas. Ma non dimenticano la cultura
Continuiamo a indagare sugli affari degli amici di Vladimir Putin. Uno dei suoi conoscenti, il trader petrolifero Gennadij Timčenko, è comproprietario del gruppo Gunvor, attraverso il quale viene esportato un terzo del petrolio e dei prodotti petroliferi russi. Un altro proprietario del gruppo è lo svedese Torbjörn Tornqvist [1]. Il nome del terzo proprietario non viene reso noto. Approfondendo la storia dei legami tra le compagnie che in un modo o in un altro si sono incrociate con le ditte di Gennadij Timčenko, abbiamo trovato l'importante imprenditore di Piter [2] Pëtr Kolbin. Questi è proprietario della Surgutèks [3], trader della Surgutneftegaz [4], una delle maggiori compagnie petrolifere russe. Kolbin controllava anche due ditte moscovite, che erano fornitrici della Gazprom. Direttore di queste ditte era un partner d'affari di Viktor Chmarin – un altro conoscente di lunga data di Vladimir Putin. La densità di amici e conoscenti del premier russo per metro quadrato cresce sempre. I rappresentanti della Gunvor non rispondono alla domanda, se Pëtr Kolbin sia comproprietario del gruppo. Anche lo stesso Kolbin mantiene il silenzio. Dopo che la «Новая» si è rivolta di nuovo a Gennadij Timčenko per avere un commento, interessandosi fra l'altro del fatto se Pëtr Kolbin fosse un suo compagno, abbiamo ricevuto una lettera degli avvocati della Gunvor, di Timčenko e di Törnkvist. Secondo gli avvocati avremmo violato i diritti dei loro assistiti, in particolare per quanto riguarda il fatto che le informazioni su di loro non contenessero notizie su segreti commerciali o di altro tipo tutelati dalla legge o sulla loro vita privata. Gli avvocati si riservano la possibilità di rivolgersi agli “organi giudiziari e amministrativi dello stato”. La lettera è stata firmata da Christofor Ivanjan, ex partner dello studio legale di Nikolaj Egorov – ennesimo conoscente di lunga data di Putin. L'assicurazione per i trader In un articolo precedente ("Novaja gazeta", n. 92) abbiamo cercato di far chiarezza nella struttura del gruppo Gunvor e anche di mostrare gli affari non legati ad essa di Gennadij Timčenko e di sua moglie Elena. Una compagnia registrata in Lussemburgo (la Maples), in cui Elena Timčenko figurava come direttrice e Gennadij Timčenko non solo come direttore, ma anche come comproprietario, controlla (al 72,78%) la ditta di Piter “Transojl SNG” [5]. Questa ditta è nota per il fatto che possiede il 9,577% della nota banca Rossija [6], che è ritenuta la fortezza degli amici del premier russo. La “Transojl SNG” è legata al trader petrolifero Surgutèks, che al 49% appartiene a Pëtr Kolbin e al 51% a un'impresa offshore cipriota (la “Infotarget Consultants Limited”). Chi stia dietro questa impresa offshore non viene detto. Ma la stampa finanziaria russa (“Vedomosti” [7]) ha fatto notare: sul mercato ritengono che la Surgutèks sia legata a Gennadij Timčenko. La “Novaja gazeta” ha chiarito che, secondo i dati del Registro statale unico delle persone giuridiche (EGRJUL [8]), il direttore generale della Surgutèks Vladimir Isaev e il suo vice Andrej Spiridonov erano i fondatori della “Transojl SNG” insieme alla ditta lussemburghese Maples, come direttori della quale figuravano i coniugi Timčenko. Il direttore generale della “Transojl SNG” Sergej Filippenkov è consigliere del direttore generale della Surgutèks. Alla Surgutèks non commentano questi legami e non rispondono alle domande, se la loro compagnia e la “Transojl SNG” siano strutture sotto il controllo di Gennadij Timčenko e se si possa chiamare Pëtr Kolbin suo partner d'affari. Fra l'altro i manager-fondatori non si limitano ai legami. Nel 2006 la Gazprombank [9] ha venduto alla Surgutèks la compagnia assicurativa moscovita Regiongarant [10]. La sua filiale Nord-Occidentale è la compagnia assicurativa “Al'ma”, nota a San Pietroburgo. Questo è stato comunicato alla “Novaja gazeta” da Julija Surikova, segretaria del direttore generale della “Al'ma”. Questa ha fatto notare che ora è in corso una riorganizzazione. Secondo Surikova, Gennadij Timčenko, uno degli azionisti della “Al'ma”, sarà anche azionista della compagnia unita, ma la sua quota non viene resa nota. Alla Regiongarant non hanno commentato la situazione. Gennadij Timčenko non ha risposto alle domande della “Novaja gazeta”. Secondo la banca dati sulle imprese Skrin, la “Al'ma” apparteneva (al 10,79%) alla ditta Uspech [11]. Come fondatore della Uspech, secondo i dati dell'ERGJUL, figura Timčenko e come direttore Filippenkov, che è a capo della “Transojl SNG” ed è consigliere della Surgutèks. Nel sito della “Al'ma” come suoi clienti sono indicati la Surgutneftegaz, la Surgutèks, la Gunvor International, la Penoplèks (produttrici di materiali isolanti, tra i fondatori della quale c'è Timčenko) e la compagnia IPP (International Petroleum Products). Dal 1994 al 2001 Timčenko è stato direttore esecutivo della IPP-Finlandia e della IPP-Svezia. Il partner strategico della Regiongarant è la Gazprombank. Altri clienti e partner, com'è detto nel sito delle assicurazioni, operano nel campo della ristrutturazione di strade e ponti. Non è escluso che la nuova corporazione statale “Rossijskie avtomobil'nye dorogi” [12], la legge per la creazione della quale è stata siglata a luglio, porti abbondantemente acqua a questo campo. E' stato pianificato che il finanziamento statale della “Avtodor” [13] vada dai 50 ai 100 miliardi di rubli [14]. La finanziaria di Gennadij Timčenko Volga Resources ben poco tempo fa ha acquisito il pacchetto di maggioranza della compagnia assicurativa SOVAG (Germania) dalla Ingosstrach [15]. Cioè il conoscente del premier russo diventa un assicuratore ancora più importante. Dossier della “Novaja gazeta”. Affari di famiglia
Il tiratore professionista Del comproprietario della Surgutèks, l'uomo d'affari di Piter Pëtr Kolbin si sa poco. A febbraio di quest'anno al club di tiro “Baltijskij” [17], che è a San Pietroburgo, ci sono state competizioni di tiro con la pistola, per i partecipanti era indispensabile avere come minimo 36 cartucce più 24 “per il duello”. Anche una persona di nome Pëtr Kolbin voleva sparare. Ha partecipato con il numero 73. La competizione ha attratto molti dilettanti. Ma davanti al cognome Kolbin stava orgogliosamente la categoria “professionista”. Di Kolbin hanno sentito parlare anche a Mosca. Non molto tempo fa ha mostrato interesse per degli immobili d'elite nel centro della capitale. Pëtr Kolbin figura come co-fondatore della compagnia di proprietari di abitazioni “Arbat, 18-1”, che è comparsa nel maggio 2008. A questo indirizzo è posta un condominio d'elite di sette piani con vista sullo Staryj Arbat [18]. Nel condominio ci sono in tutto dieci appartamenti con una superficie fino a 308 metri quadrati. Il costo al metro quadro, secondo i dati delle agenzie immobiliari, ha raggiunto i 35000 dollari. “Ricco ingresso, quantità di piani modificabile, allestimento libero, balconi e finestre francesi” e anche filtri dell'acqua e sorveglianza 24 ore su 24 – così descrivevano la dignità di questa casa gli intermediari. L'amore per gli immobili d'elite moscoviti, evidentemente, si unisce alla modestia. Pëtr Kolbin, con cui più di una volta abbiamo cercato di comunicare attraverso la Surgutèks, non ha fretta di parlare di se e dei propri affari. Tuttavia abbiamo trovato il suo nome non solo nel registro russo delle imprese, ma anche nel registro commerciale svizzero. Kolbin figurava nel consiglio di amministrazione della sede ginevrina della IPP. Verso il 2004 ha sostituito in questo consiglio Andrej Katkov [19], Evgenij Malov [20] e Gennadij Timčenko. Ricordiamo che Timčenko fu direttore esecutivo della IPP-Finlandia e della IPP-Svezia dal 1994 al 2001. Nella sede svizzera della IPP ci hanno comunicato che Kolbin non si fa vedere là. Dossier della “Novaja gazeta”. Cos'è la IPP?
La struttura della IPP ci rammenta lontanamente la struttura della Gunvor. L'impresa offshore cipriota IPP Oil Products è proprietaria al 100% delle imprese olandesi International Petroleum Products (IPP) Holding e International Petroleum Products (IPP). La ditta offshore IPP-International Petroleum Products Ltd alle Isole Vergini Britanniche ha una sede a Ginevra (...). La Gunvor e la IPP Tra la IPP e la Gunvor c'è qualcosa in comune. La “Novaja gazeta” ha chiarito che il direttore esecutivo della Gunvor in Olanda Dirk Jonker è il direttore generale di due ditte: la International Petroleum Products (IPP) Holding и International Petroleum Products (IPP) ad Amsterdam. Come amministratore della sede ginevrina della IPP lavora l'avvocato svedese Sven Anders Olsson – questi è anche amministratore dell'ufficio ginevrino della Gunvor. Questo avvocato figurava anche come direttore della compagnia svedese Meerwind, che ha creato l'ufficio moscovita della Gunvor (per i dettagli – “Novaja gazeta”, n. 92). Olsson era presente anche nella finanziaria lussemburghese Volga Resources, il principale beneficiario della quale è Gennadij Timčenko. Nel dicembre 2007 Sven Olsson ha sostituito Timčenko nel ruolo di amministratore della finanziaria, come ha comunicato la raccolta ufficiale delle società e delle associazioni del Granducato di Lussemburgo. Il fondo di investimento Volga Resources ha importanti interessi in Russia. Questo possiede la NOVATÈK, la seconda compagnia per dimensioni nel settore del gas (ha portato la sua quota al 18,2%, la Gazprom controlla il 19,39%) e anche la commissionaria della Gazprom Strojtransgaz [23] (79,6%). Il direttore della filiale ginevrina della IPP Harri Mikkola ha comunicato alla “Novaja gazeta” che la IPP si occupa di commercio, principalmente di prodotti petroliferi russi. Alle domande su Kolbin e Timčenko il sig. Mikkola ha risposto di non poter esprimere giudizi sulle persone e ci ha indirizzati al “direttore della IPP Sven Olsson. Ma questi si è decisamente rifiutato di fare commenti. Fra l'altro, ancora in agosto, quando abbiamo contattato Olsson per la prima volta, questi ha ammesso di avere contatti con Timčenko. E questo è tutto ciò che ci è riuscito ottenere da questo avvocato svedese. Il registro commerciale finlandese mostra che Sven Olsson è anche presidente del consiglio di amministrazione della International Petroleum Products in Finlandia. Timčenko, ricordiamo, fu direttore esecutivo della IPP-Finlandia fino al 2001. La compagnia finlandese possedeva il 55% della Kirišiavtoservis [24], che dal 2004 è controllata dalla Surgutneftegaz. La Kirišiavtoservis ha una rete di 57 stazioni di servizio a San Pietroburgo e nella regione. Né alla Gunvor, né alla IPP rispondono alla domanda, se la IPP resti sotto il controllo di Gennadij Timčenko. Se non è così, perché due compagnie che si occupano di commercio di petrolio e prodotti petroliferi russi hanno come amministratori gli stessi avvocati? Un altro dettaglio notevole consiste nel fatto che dal 2006 al 2008, secondo il registro svizzero, la sede ginevrina della IPP è stata registrata all'indirizzo: lungolago Gustave Ador, 50. Allo stesso indirizzo figura la fondazione socio-culturale Neva [25] (Fondation Neva), presidente della quale figurava la moglie di Timčenko, Elena. Una casa con questo indirizzo è posta comodamente sulla riva del lago di Ginevra letteralmente nel parco della dimora di Gennadij Timčenko, che si è insediato nel ricco sobborgo di Cologny. Gli amci della Gazprom La “Novaja gazeta” ha scoperto che le compagnie di Pëtr Kolbin fornivano attrezzature alla Gazprom e le erano molto vicine. Secondo i dati dell'ERGJUL, Kolbin è il fondatore unico della ditta “Raznoèksport” [26] di Piter, che possiede il 25% della JamalInvest [27] di Mosca, mentre il 75% di questa compagnia fino a non molto tempo fa apparteneva a una “figlia” della Gazprom – la Gazkomplektimpèks [28]. La Raznoèksport ha vinto più di una volta i concorsi della Gazprom per la fornitura di attrezzature per l'industria del gas e la trivellazione e di materiale tecnico speciale. Nel primo trimestr del 2008 la società Centrènergogaz [29], figlia della Gazprom, nel proprio rendiconto ha fatto il nome della Raznoèksport come uno dei principali fornitori. La ditta ha fornito attrezzature anche alla Gazkomplektimpèks, alla Severgazprom [30] e alla Surgutgazprom [31]. Rispondendo alla nostra domanda sul perché un gigante del gas avesse bisogno della Raznoèksport e della JamalInvest, nell'ufficio stampa della Gazprom ci hanno comunicato che la “Gazprom komplektacija” [32] (ex Gazkomplektimpèks) non possiede più quote della JamalInvest, in quanto nel 2008 le ha vendute alla stessa JamalInvest. Ci hanno anche informati che dal 2008 la Raznoèksport prende più parte ai concorsi indetti dalla “Gazprom komplektacija” per la fornitura di attrezzature e servizi. E che in precedenza negli anni 2006-2007 la Raznoèksport aveva partecipato ai concorsi “alle stesse condizioni degli altri fornitori”. Contattare la Raznoèksport e la JamalInvest non ci è riuscito. I telefoni indicati nella registrazione tacciono. Ma uno studio dettagliato di queste ditte ci ha portato di nuovo ad amici e conoscenti di Vladimir Putin, che, pare, è una persona di rara socievolezza. La “Nevskij zavod” Secondo la banca dati Skrin, il direttore generale della JamalInvest è Vjačeslav Kuprijanov di Piter. Dal 2001 al 2003 questi è stato a capo della Raznoèksport. Kuprijanov è stato co-fondatore della ditta moscovita “Chmarin i partnëry” [33] insieme al giurista di Piter Viktor Chmarin – vecchio conoscente del premier russo. Dal 23 giugno 2006, e perlomeno nel primo trimestre del 2007, Kuprijanov è stato presidente del consiglio direttivo della “Nevskij zavod” [34] (il figlio di Viktor Chmarin in questo periodo faceva parte del consiglio direttivo). La fabbrica produce turbine, tra i suoi clienti ci sono la Gazprom, la Severstal' [35], la Nornikel' [36], la Sibur [37] e anche imprese di altri dodici paesi. Nel 2007 la “Nevskij zavod” è entrata a far parte della Rosèlektropromcholding [38] (RÈP holding). Fino a quando alla fabbrica non hanno rivolto le loro attenzioni gli amici di Putin, la controllavano, in particolare, le strutture di Savo Kujundžić – favorito della Gazprom dei tempi di Rèm Vjachirev [39]. Nel 2006 il direttore generale della fabbrica e presidente della RÈP Gennadij Lokotkov dichiarò (le sue parole sono state citate dal “Delovoj Peterburg” [40]) che il pacchetto di maggioranza della fabbrica appartiene a strutture vicine alla Gazprom, tra cui la JamalInvest. Fino a non molto tempo fa la RÈP holding, di cui fanno parte alcune imprese specializzate nella costruzione di macchinari per l'ambito energetico, era posseduta dalle ditte di Piter Dèks [41] (49%) e Vekbi (18%) e anche da persone fisiche, tra cui il presidente della holding Lokotkov. Dietro la Vekbi ci sono due ditte delle Isole Vergini Britanniche. Il fondatore della Dèks è stato Igor' Dorochin e il direttore generale è stato Aleksandr Romančuk, che dal 2000 al 2004 è stato in servizio come primo ispettore della direzione del GIBDD [42] di San Pietroburgo e della sua regione e nel 2005 è stato a capo della Dèks. Romančuk fa parte del consiglio direttivo della fabbrica. Chi stia dietro le imprese offshore non viene reso noto. Viktor Chmarin e suo figlio non hanno commentato la situazione. Alla RÈP holding non hanno risposto alle domande della “Novaja gazeta”, se gli Chmarin e le strutture di Kolbin abbiano rapporti con la fabbrica e la holding. Una fonte vicina alla Gazprom fa notare che la “Nevskij zavod” verso il 2007 ha cambiato “controllori” e non ha niente a che fare con la JamalInvest e con Chmarin (anche un ex membro del consiglio direttivo della fabbrica dice che la fabbrica non è legata alla JamalInvest). Secondo la versione della fonte, hanno cercato di mettere Chmarin “a pari distanza” dal premier e adesso la fabbrica è sotto tutela di persone non estranee a Viktor Ivanov [43]. Fra l'altro, la “Nevskij zavod” non è stata ignorata dalle autorità e dalla Gazprom. Nel 2007 per l'introduzione di innovazioni nella fabbrica furono versati 3,5 miliardi di rubli [44] delle casse di San Pietroburgo. Nel 2008 la Gazkomplektimpèks, “figlia” della Gazprom, ha dichiarato vincitrice del concorso per la fornitura di complessi per il trasporto del gas per il gasdotto Nord Stream, in particolare, la compagnia “Baltijskie turbosistemy” [45] – impresa in joint venture con la “Nevskij zavod” e il consorzio tedesco Siemens. L'ammontare del contratto è di circa 100 milioni di euro. Dossier della “Novaja gazeta”
Viktor Chmarin conosce non solo Putin, ma anche altri vecchi amici del premier. Chmarin era tra i creatori della partnership non commerciale “Rossijskaja liga počëtnych konsul'skich dolžnostnych lic” [48] insieme a Jurij Koval'čuk (della banca Rossija) e Sergej Fursenko (che con Putin ha fondato la cooperativa di dacie Ozero [49]). Fra i fondatori della partnership figuravano anche imprenditori in vista, per esempio Tajmuraz Bolloev (ex capo della compagnia produttrice di birra Baltika, dal 2009 presidente della corporazione statale Olimpstroj [50]). Il figlio di Jurij Koval'čuk Boris ha lavorato come direttore esecutivo della Lega. Oltre alle forniture alle imprese della Gazprom la Raznoèksport di Pëtr Kolbin aveva interessi culturali. La ditta possedev il 10% del centro di produzione del conservatorio di Piter. Il centro, secondo i dati dello Skrin, è diretto da Al'vina Nečaeva. Dalla sua bigorafia si evince che negli anni 2002-2003 questa era consigliere per la produzione del rettore del conservatorio statale di San Pietroburgo. Dal 2002 al 2004 il rettore era Sergej Roldugin – uno dei migliori amici di Vladimir Putin. La Raznoèksport possiede anche il 90% della compagnia Gazavia [51], che è l'unica proprietaria della “Krasnojarskoe central'noe agentstvo vozdušnych soobščenij” [52]. – La fiducia esclusiva negli amici e nei familiari è un fenomeno naturale dell'epoca dell'accumulazione primaria del capitale, – postula il direttore del centro di studi e iniziativa anticorruzione “Transparency International” in Russia Elena Panfilova. – In altri paesi è successo lo stesso un secolo fa, da noi non hanno inventato nulla di nuovo. Secondo l'esperta, l'utilizzo di legami è pure una storia tipica in questa epoca, ma non si può andare avanti a lungo così. Materiale preparato con il supporto di SCOOP – il progetto dell'associazione danese dei giornalisti investigativi
Dossier della “Novaja gazeta” Gennadij Timčenko oltre ad essere il proprietario della Gunvor – il terzo trader petrolifero del mondo – controlla anche altre attività. La Gunvor è comproprietaria della Rosneft'bunker [53], che sta costruendo il terminale per il trasporto di carichi petroliferi da 25 milioni di tonnellate nel porto di Ust'-Luga [54]. Insieme all'azienda del porto marittimo commerciale di Novorossijsk [55] la Gunvor sta costruendo un terminale per il trasporto del mazut [56] da 4 milioni di tonnellate. La finanziaria lussemburghese Volga Resources, il principale beneficiario della quale è Timčenko, sta portando la quota della Novatèk – la seconda compagnia russa del settore del gas – al 18,2% (il 19,39% della Novatèk è controllato dalla Gazprom) e ha portato pure la quota della Strojtransgaz (commissionaria della Gazprom) al 79,6%. La “Transojl SNG” controllata da Timčenko possiede il 9,577% della banca Rossija di Piter, il principale azionista e presidente del consiglio direttivo della quale è l'amico di Vladimir Putin Jurij Koval'čuk. Insieme a un altro amico di Putin – Arkadij Rotenberg – Timčenko ha fondato il club di judo di Piter “Javara-Neva” [57], in cui come presidente onorario figura Putin. 12.10.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/113/00.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni) |
[1] Più correttamente Törnkvist.
[2] Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[3] “Surgut-Esportazione”.
[4] “Surgut-Petrolio-Gas”.
[5] “Trans-Oil CSI”.
[6] “Russia”.
[7] “Notizie” (quotidiano finanziario).
[8] Dalla dicitura russa Edinyj Gosudarstvennyj Reestr JUridičeskich Lic.
[9] La finanziaria della Gazprom.
[10] “Regione-Garante”.
[11] “Successo”.
[12] “Autostrade Russe”.
[13] Nome colloquiale della corporazione di cui sopra.
[14] Da 1,15 a 2,3 miliardi di euro all'incirca.
[15] “Assicurazioni di Stato per l'Estero”, adesso compagnia assicurativa privata.
[16] “Società Assicurativa dell'Industria del Gas”.
[17] “Baltico”.
[18] “Vecchio Arbat” (via principale del centro di Mosca).
[19] Andrej L'vovič Katkov, uomo d'affari russo, in passato anche nel consiglio direttivo della banca Rossija.
[20] Evgenij Ivanovič Malov, partner d'affari di Katkov.
[21] Così si chiama tuttora la regione di cui San Pietroburgo è capoluogo.
[22] Traslitterazione semplificata di KiNÈKS (KIrišiskij Nefte-chimičeskij Èksport – “Esportazione Petrolchimica di Kiriši).
[23] “Costruzioni-Trasporto-Gas”.
[24] “Kiriši-Stazioni di Servizio”.
[25] Fiume di San Pietroburgo.
[26] “Diverso-Export”.
[27] “Jamal-Investimenti”. La penisola di Jamal si trova nella Siberia nord-occidentale.
[28] “Gas-Complementi-Import-Export”.
[29] “Centro-Energia-Gas”.
[30] “Nord-Gazprom”.
[31] “Surgut-Gazprom”.
[32] “Gazprom complementi”.
[33] “Chmarin e partners”.
[34] “Fabbrica della Neva”.
[35] “Nord-Acciaio”, colosso dell'acciaio russo.
[36] “NORil'skij NIKEL'” (Nichel di Noril'sk)
[37] “Siberia-Urali”, gruppo petrolchimico.
[38] “Russia-Elettronica-Industria-Holding”.
[39] Rèm (o Rem) Ivanovič Vjachirev, uomo d'affari, presidente della Gazprom dal 1992 al 2001.
[40] “Pietroburgo affaristica”, giornale finanziario.
[41] Diagnostika-ÈKSpertiza (Diagnostica-Analisi), società di servizi legati alle auto straniere.
[42] Gosudarstvennaja Inspekcija Bezopasnosti Dorožnogo Dviženija (Ispettorato Statale per la Sicurezza del Traffico Stradale).
[43] Viktor Petrovič Ivanov, ex consigliere di Putin, adesso capo del servizio nazionale antidroga.
[44] Oltre 79,8 milioni di euro.
[45] “Sistemi a turbina baltici”.
[46] “Unitech”, impresa del settore dell'alta tecnologia.
[47] Oltre 53600 euro.
[48] “Lega Russa dei consoli onorari”.
[49] “Lago”.
[50] “Olimpica-Costruzioni”.
[51] “Gas-Aviazione”.
[52] “Agenzia centrale delle comunicazioni aeree di Krasnojarsk”. Krasnojarsk è un'importante città della Siberia centrale.
[53] “Russia-Petrolio-Bunker”.
[54] Città sul golfo di Finlandia, nella regione di Leningrado.
[55] Porto sul Mar Nero.
[56] Prodotto petrolifero di bassa qualità (il corsivo è mio).
[57] “Yawara-Neva”. La yawara è un'assicella usata come arma.
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