|  			 Le autorità di Mosca 			sfrattano gli attivisti per i diritti umani  		 |  		 			 
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  	 	 		|  			 Il “Gruppo di Helsinki” [1] 			moscovita e il movimento “Per i diritti umani” rendono 			nota l'intenzione del governo di Mosca di sfrattarli dagli spazi 			presi da essi in affitto rispettivamente nel 1996 e nel 1997. Il 			“Gruppo di Helsinki” moscovita lavora all'indirizzo: via 			secondaria Bol'šoj Golovin 			[2] 22; l'organizzazione regionale per la difesa dei 			diritti umani “Linea calda” (organizzazione regionale 			moscovita dell'OOD [3] 			“Per i diritti umani”) all'indirizzo: via secondaria Malyj 			Kislovskij [4] 7.  			 			Il dipartimento per le proprietà statali e municipali di Mosca ha 			rifiutato di prolungare il contratto di affitto e ha inviato al 			tribunale di arbitrato un'istanza di sfratto. Gli attivisti per i 			diritti umani guardano a  questo come a un tentativo delle 			autorità cittadine di sferrare un colpo a due note organizzazioni 			per la difesa dei diritti umani e paralizzare a lungo la loro 			attività.  			 			Tutto ciò avviene sullo sfondo di ininterrotte rassicurazioni 			sull'indispensabilità da parte dello stato di appoggiare e far 			sviluppare la società civile, sottolineano il movimento “Per i 			diritti umani” e il “Gruppo di Helsinki” moscovita.  			 			Il direttore esecutivo del movimento “Per I diritti umani” Lev 			Ponomarëv ha 			dichiarato a Radio Free Europe: “Ho ricevuto dal dipartimento 			per le proprietà della città di Mosca una copia dell'istanza al 			tribunale di arbitrato. L'istanza si intitola “Sulla 			restituzione di una proprietà data in affitto” e termina così: 			“Sulla base di quanto espresso sopra, chiedo di sfrattare 			l'organizzazione regionale per la collaborazione al rispetto dei 			diritti umani “Linea calda” dallo spazio non abitativo 			all'indirizzo tale”. Chiarisco che “Linea calda” è la 			sezione regionale moscovita del movimento panrusso “Per i 			diritti umani”, il nostro apparato è comune –  a “Linea 			calda” e al movimento nel suo complesso. Cosicché vogliono 			buttare per strada tutta l'organizzazione.
 Questa è la 			preistoria. Il contratto di affitto scadeva a maggio di 			quest'anno. Noi, come sempre, abbiamo scritto una richiesta di 			prolungamento. Fra l'altro ce l'hanno già prolungato: questo, di 			regola, avviene automaticamente, se non ci sono note nei confronti 			dell'organizzazione. Ma in questo caso ci hanno risposto che il 			dipartimento per le proprietà comunali moscovita non lo 			prolungherà, perché avremmo violato le condizioni del contratto 			di affitto – avremmo compiuto una ristrutturazione illegale 			dell'edificio: avremmo costruito una scala tra il primo e il 			secondo piano. Siamo stati convocati dal capo del dipartimento per 			le proprietà del distretto centrale della capitale Petrov e 			abbiamo mostrato e confermato per mezzo di documenti che questa 			scala già esisteva al momento in cui siamo entrati in quello 			spazio nel 1998. Cioè l'hanno costruita prima di noi. Sarebbe 			sembrato che il signor Petrov si fosse convinto di questo. Ma dopo 			abbiamo ricevuto l'istanza.
 Peraltro abbiamo diritto a un 			prolungamento agevolato del contratto di affitto. Ciò significa 			che il dipartimento per le proprietà deve inizialmente darci la 			possibilità di prolungare il contratto di affitto e solo in caso 			di un nostro rifiuto può mettere lo spazio in vendita. Ma questi 			vogliono metterlo in vendita il più rapidamente possibile. Sulla 			base di cosa? Dove andrà il denaro ottenuto? Solo Dio lo sa.
 Qui 			sono possibili due versioni: o è un ordine commerciale o è 			politico. Ma ci mette in guardia il fatto che ci sfrattino allo 			stesso tempo del “Gruppo di Helsinki” moscovita...
 Noi, 			certo, ci siamo rivolti al Plenipotenziario per i diritti umani in 			Russia e anche al plenipotenziario moscovita con la richiesta di 			appoggiarsi. Ci rivolgeremo alla società per avere appoggio. 			Spero che ci ascoltino. Abbiamo già telefonato a molti colleghi 			attivisti per i diritti umani, ai sostenitori del movimento “Per 			i diritti umani”. Alcuni propongono di fare una manifestazione 			di massa nel centro di Mosca. Forse ci toccherà agire anche con 			questi metodi.
 Sia il “Gruppo di Helsinki” moscovita, sia 			il movimento “Per i diritti umani” sono tra le più note e 			grandi organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Che noi 			siamo un leucoma sugli occhi delle nostre autorità è più o meno 			chiaro. Ci sono persone a cui diamo molto fastidio. Ma questi 			fanno un bel regalo al presidente Medvedev, che poco tempo fa ha 			presentato al pubblico il proprio programma “Russia, avanti!”, 			in cui si parla molto di rispetto dei diritti umani, libertà, 			democrazia, ecc. Ed ecco che la Russia va avanti – togliendo 			agli attivisti per I diritti umani il tetto sulla testa”.  			Prima-News, 			6 novembre 2009, http://prima-news.ru/rnews-2036.html 			(traduzione e note di Matteo Mazzoni)  		 |  	
 
 [1] Associazione nata per richiamare l'URSS al rispetto degli accordi di Helsinki sui diritti umani.
  [2] Via del centro di Mosca.  
  [3] Obščerossijskoe Obščestvennoe Dviženie (Movimento Sociale Panrusso), cioè movimento a livello nazionale.
  [4] Via del centro di Mosca.
 
 
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