05 dicembre 2009

Alichan Markuev, vittima di chi aveva bisogno di un colpevole

Ne hanno fatto un militante e poi l'hanno ucciso



Si è conclusa tragicamente la storia del sequestro di Alichan Markuev


Il 27 novembre 2009 ai margini del villaggio di Seržen'-Jurt [1] è stato trovato il cadavere di un uomo con ferite da arma da fuoco. Accanto all'ucciso c'era un'arma automatica. Gli “uomini delle strutture armate” [2] hanno convocato per il riconoscimento del cadavere i familiari di Alichan Sultanovič Markuev, anno di nascita 1988. Non si capisce come potesse trovarsi alla macchia e con un'arma: quest'estate Markuev per due volte – il 28 luglio e il 2 agosto – è stato sequestrato da “uomini delle strutture armate” (di questo la “Novaja gazeta” ha già scritto – vedi l'articolo "Il militante a portata di mano", n. 94 del 28.08.2009 [3]). Dopo il secondo sequestro non si è saputo nulla del suo destino. I familiari hanno riconosciuto Alichan nell'ucciso, il corpo è stato consegnato per la sepoltura. I funerali si sono svolti nel villaggio di Avtury [4]. A chi è giunto là i familiari hanno chiesto di non fermarsi e di andarsene rapidamente, forse gli hanno proibito di fare funerali ufficiali.

Il 1 agosto 2007 Alichan Markuev “si dette alla macchia” con altri tre giovani abitanti di Argun [5]. Il 20 settembre 2008, dopo l'invito delle autorità cecene ai militanti a tornare dai boschi, Markuev si è consegnato sotto garanzia di Ibragim Temirbaev, capo dell'amministrazione di Argun. Gli fu formulata una “confessione”, fu presa la decisione di rinunciare ad aprire un procedimento penale. Ma presto fu aperto un procedimento – Markuev non fu arrestato, ma dichiarato ricercato e non poteva fuggire da nessuna parte, lavorava nell'edilizia. Il 26 giugno 2009 presso una sala da concerti a Groznyj si era fatto saltare in aria un terrorista kamikaze – l'abitante di Argun Rustam Muchadiev, che nel 2007 “si era dato alla macchia” insieme a Markuev. La sera del 28 luglio 2009 Markuev fu portato alla sezione cittadina della polizia “per una breve conversazione”. Nella notte portarono alla sezione cittadina il padre, la sorella e un vicino di Alichan – chiesero loro che ammettessero che il giorno dell'atto terroristico Markuev si era incontrato con Muchadiev e menzionassero il “luogo dell'incontro”, anche se numerosi testimoni avevano detto che Alichan non era là. Il capo della sezione cittadina in presenza del sindaco di Argun disse ai familiari che si dimenticassero di Alichan, altrimenti ci sarebbero stati dei problemi. Minacciarono problemi anche all'avvocato dei Markuev. Nell'ufficio del plenipotenziario per i diritti umani della repubblica si rifiutarono di accogliere l'istanza dei familiari. Alichan fu trattenuto illegalmente al GOVD [6], non fecero entrare l'avvocato e i familiari. Dopo le denunce dei familiari e le richieste di Svetlana Gannuškina [7] da Mosca la Commissione inquirente vide nell'operato degli agenti della sezione cittadina gli estremi di abuso di potere. Verso le 21.30 del 2 agosto 2009 Alichan chiamò i genitori al telefono dalla sezione provinciale. Il capo della sezione per la ricerca dei criminali, noto con il soprannome Ričard, gli consegnò pubblicamente Alichan pesantemente malmenato dicendo che non era colpevole di nulla, gli restituì il passaporto [8] e il telefono cellulare. Tuttavia ad alcune centinaia di metri dalla sezione provinciale la loro macchina fu fermata da uomini armati con maschere sui volti, non nere, da corpi speciali, ma da festa in maschera. Strapparono Alichan dalla macchina e lo portarono non si sa dove. I familiari si rivolsero a Ričard, ma questi negò la complicità degli organi di tutela dell'ordine: dice, i sequestratori sono militanti e, beh, Alichan si è di nuovo “dato alla macchia”. Tuttavia al mattino Ričard mostrò il telefono cellulare di Alichan – lo stesso che gli era stato restituito quella notte.

Adesso il sequestrato Alichan Markuev “è stato trovato” nel bosco come “militante ucciso”.

Quello stesso giorno, il 27 novembre, ai margini del villaggio di Mesker-Jurt [9] è stato trovato il cadavere di un altro uomo. Secondo i testimoni, gli agenti delle strutture armate hanno caricato il cadavere su una macchina UAZ-452 (“pastiglia” [10]) e l'hanno portato via. Non è nota l'identità dell'ucciso.

Centro per la difesa dei diritti umaniMemorial”

04.12.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/135/10.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Villaggio della Cecenia centrale.

[2] Quelli delle istituzioni deputate all'uso della forza, alle dipendenze dei ministeri della Difesa, dell'Interno e delle Situazioni di Emergenza.

[3] Vedi qui.

[4] Villaggio non lontano da Seržen'-Jurt.

[5] Altro villaggio della Cecenia centrale.

[6] Gorodskoe Otdelenie Vnutrennich Del (Sezione Cittadina degli Affari Interni), in pratica la sede cittadina della polizia.

[7] Svetlana Alekseevna Gannuškina, incaricata per i diritti umani presso il presidente.

[8] In Russia non esistono carte di identità.

[9] Altro villaggio della Cecenia centrale.

[10] Lo UAZ-452 è un furgoncino chiamato “pastiglia”, forse per la forma o forse perché è usato come ambulanza.

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