22 febbraio 2010

La Giornata della Memoria della deportazione degli Ingusci

23 febbraio – giornata di lutto nazionale del popolo inguscio


Ingushetia.Org, 22.02.2010 09:55


Quest'anno il popolo inguscio ricorda il 66° anniversario della deportazione. Per ordine della leadership dell'URSS nel periodo dal 23 febbraio al 9 marzo 1944 fu effettuato la deportazione in massa di ingusci e ceceni in Asia centrale e nel Kazakistan.


Secondo la versione ufficiale il 31 gennaio 1944 fu approvata la disposizione del GKO [1] dell'URSS n. 5073 sulla soppressione della ASSR [2] ceceno-inguscia e la deportazione della sua popolazione “Per collaborazione con gli occupanti fascisti”. Il risultato dell'analisi accurata di tutta l'unica ricchezza degli archivi speciali sul tema del tradimento è univoco: in nessuno dei documenti declassificati, comprese le chiacchierate “Cartelle speciali” del Politbjuro, sono state trovate prove abbastanza serie della colpevolezza del popolo ceceno e di quello inguscio (vedi: Zen'kovič N., “Tajny ušedšego veka. Granicy. Spory. Obidy” [3], Мosca, Olma-Press, 2004, pagg. 569-570). Le ciniche accuse furono mosse contro l'intero popolo, nonostante che dai primi giorni della Grande Guerra Patriottica [4] migliaia di ingusci avessero combattuto eroicamente al fronte, difendendo la patria dagli invasori fascisti. Per giustificare queste azioni della macchina della deportazione la guerra divenne lo sfondo ideale “per la realizzazione della dottrina dell'inaffidabilità dei popoli”.


La Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Ceceno-Inguscia fu soppressa e il suo territorio fu diviso tra le regioni vicine – Daghestan, Ossezia del Nord e territorio di Stavropol' [5]. In conseguenza dell'operazione speciale condotta dalle forze dello NKVD [6] con il nome in codice “Čečevica[7], nel corso di alcuni giorni furono esiliati 134178 ingusci (GARF [8], Fondo Р-9479, documento 1, punto 925, foglio 125). Solo nel corso dell'operazione secondo i dati ufficiali furono uccise 780 persone e furono arrestati 2016 “elementi antisovietici”. Decine di migliaia di persone tra i deportati morirono già per la strada verso il luogo di deportazione, altre decine di migliaia persero la vita nei primi anni di esilio per il freddo, la fame e le malattie. Secondo questo stesso documento il 1 gennaio 1954 si contavano già solo 85000 ingusci.


La tragedia di un popolo represso è un duplice dolore, perché non c'è maggiore infelicità per una nazione che perdere la patria.


Con un decreto del Praesidium del Soviet Supremo dell'URSS del 9 gennaio 1957 la ASSR ceceno-inguscia fu ristabilita. Nel 1991 fu approvata la Legge “Sulla riabilitazione dei popoli repressi” [9], tuttavia l'applicazione pratica di questo documento è stata complicata da molti fattori, in particolare dalle discussioni protrattesi fino ad oggi sull'appartenenza amministrativa di una serie di territori.


In ricordo dei tragici avvenimenti del febbraio-marzo del 1944 ogni anno il 23 febbraio in Inguscezia si celebra il Giorno della memoria delle vittime della deportazione. In Inguscezia per il 23 febbraio di quest'anno è in programma una manifestazione di lutto presso il monumento alle vittime delle repressioni politiche a Nazran' [10], sono state organizzate serate della memoria nella Case della Cultura, mostre a tema nel museo IZO [11], nel museo etnografico, nella biblioteca nazionale. Nelle moschee della repubblica si svolgono riti religiosi in memoria dei morti in conseguenza della deportazione.


Che la luminosa memoria delle vittime della deportazione ci rammenti il nostro sacro dovere davanti alla Patria e alle future generazioni.


Dala gešt dolda vaj mechka ģioazot bajnačarna [12]!

[1] Gosudarstvennyj Komitet Oborony (Comitato Statale per la Difesa).

[2] Avtonomnaja Sovetskaja Socialističeskaja Respublika (Repubblica Socialista Sovietica Autonoma).

[3] “Segreti del secolo passato. Confini. Discussioni. Offese”.

[4] La guerra contro la Germania nazista e i suoi alleati.

[5] Città della Russia meridionale.

[6] Narodnyj Komissariat Vnutrennich Del (Commissariato Popolare per gli Affari Interni), la terribile polizia segreta di Stalin.

[7] “Lenticchia” (nome scelto perché simile a Čečenija, “Cecenia”).

[8] Gosudarstvennyj Archiv Rossijskoj Federacii (Archivio di Stato della Federazione Russa).

[9] Le leggi sovietiche e russe sono indicate con il titolo.

[10] Ex capitale della repubblica di Inguscezia.

[11] IZObrazitel'nye Iskusstva (Arti Figurative).

[12] Frase in inguscio che non sono in grado di tradurre.

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