19 giugno 2010

Cos'è adesso (e cosa sarà) l'Ossezia del Sud indipendente

Il fardello dell'indipendenza



L'Ossezia del Sud dopo il riconoscimento russo. Cifre e fatti. Rapporto del “Crisis group”


La scorsa settimana è stato pubblicato l'ennesimo rapporto sull'Ossezia del Sud, preparato dall'organizzazione non governativa internazionale “Gruppo di crisi”*. Il rapporto si chiama “Il fardello dell'indipendenza” e compensa il vuoto informativo sulla situazione creatasi nell'Ossezia del Sud.

Popolazione

Circa 20000 georgiani etnici sono stati costretti a fuggire dall'Ossezia del Sud quando il 10 agosto 2008 gli eserciti russo e osseto del Sud sono entrati nei villaggi georgiani. Solo 2500 georgiani che vivevano nel distretto più lontano dalla capitale dell'Ossezia del Sud, quello di Akhalgori [1], e qualche centinaio di persone, principalmente di famiglie miste osseto-georgiane che vivevano nei distretti di Znaur [2] e di Dzhava [3], sono rimaste nei loro villaggi.

Conteggi più accurati testimoniano che nella regione al momento attuale vivono circa 30000 persone: 17 mila a Tskhinvali, qualche migliaio a Dzhava, Znaur, Dmenisi [4] e Akhalgori, nei villaggi montani dell'Ossezia la popolazione non è quasi rimasta.

Situazione socio-economica

Dopo il conflitto d'agosto e la chiusura delle frontiere amministrativa con la Georgia tutta l'economia dell'Ossezia del Sud è stata costretta a riorientarsi verso la Russia. Il budget dell'Ossezia del Sud è cresciuto da 87 milioni di dollari nel 2009 a 140 milioni di dollari nel 2010, tuttavia per il 98,7% sono soldi russi.

L'Ossezia del Sud è una regione tradizionalmente agricola. Dopo la fuga degli agricoltori georgiani i loro campi e le loro vigne restano totalmente abbandonati. I restanti terreni agricoli sono di proprietà dello stato, che ne ostacola l'appropriazione. Il mercato interno non è sviluppato, la produzione agricola locale soddisfa la richiesta solo per il 20%. L'esportazione di colture come mele e pesche in Russia (altrove non si può) non è vantaggiosa a causa delle alte tariffe doganali.

Gli agricoltori locali non possono neanche rifornire di prodotti alimentari i soldati delle numerose basi militari russe in quanto il ministero della Difesa della Federazione Russa tratta solo con grossi fornitori.

Il grande afflusso di soldati e lavoratori edili russi nella regione ha provocato nel dopoguerra un boom di bar privati. Ma le restanti attività si ricostruiscono in modo estremamente lento. Un imprenditore di successo in Ossezia del Sud guadagna da 500 a 1000 dollari al mese.

La fabbrica di acqua minerale e la fabbrica Vibromashina [5] appartengono alle autorità dell'Ossezia del Sud (sono le maggiori imprese industriali dell'Ossezia del Sud) e lavorano solo al 20% delle proprie capacità. Una grande fabbrica di birra, che prima del conflitto d'agosto apparteneva a un'impresa georgiana di Akhalgori, è stata espropriata dalle autorità ossete. Ora non funziona.

Prima della guerra la stragrande maggioranza degli abitanti dell'Ossezia del Sud viveva di traffico illegale di merci dalla Georgia verso la Russia e viceversa attraverso l'Ossezia del Sud e gli stessi osseti del Sud preferiva comprare beni di consumo nell'enorme e conveniente mercato presso Tbilisi, a Lilo.

Adesso il 90% di tutto ciò che si vende in Ossezia del Sud è importato dalla Russia. I prezzi di queste merci sono del 50-100% più alti che nel sud della Russia. Il settore statale è il maggiore datore di lavoro nella regione, si osserva un aumento degli stipendi. Per esempio, lo stipendio di un insegnante è salito da 3000 rubli [6] prima della guerra a 7-8 mila [7] nel 2010. Lo stipendio dei dipendenti delle strutture armate dell'Ossezia del Sud va dai 250 ai 400 dollari, questo lavoro è il preferito dalla popolazione maschile dell'Ossezia del Sud.

Anche i lavori di ricostruzione hanno creato posti di lavoro, ma fondamentalmente per operai non qualificati (la maggior parte delle ditte edili russe che lavorano in Ossezia del Sud porta i propri quadri).

Il sistema bancario è rappresentato da due banche di Stato, in Ossezia del Sud non c'è una sola banca privata straniera (neanche russa).

Il sistema postale nella repubblica non funziona affatto, per inviare una lettera bisogna andare in Ossezia del Nord. L'Internet pubblica – molto cara e lenta – è accessibile solo in un Internet-café in tutta la repubblica. La moneta è il rublo russo e le autorità dell'Ossezia del Sud non programmano affatto di passare a una propria moneta.

Il sistema dei trasporti dell'Ossezia del Sud è allo sfacelo. Il costoso progetto di fare una strada da Tskhinvali ad Akhalgori, cominciato da un'impresa russa ancor prima dell'agosto 2008, non è ancora terminato.

Gli abitanti dell'Ossezia del Sud preferiscono ricevere cure mediche fuori dai confini della repubblica. Tuttavia dopo la guerra la medicina georgiana non è più accessibile (fino all'agosto 2008 il 40% circa della popolazione dell'Ossezia del Sud si rivolgeva alla Georgia per le cure mediche). Sul territorio russo possono ricevere cure mediche gratuite solo quegli osseti del Sud che hanno il passaporto interno russo con il permesso di soggiorno.

L'istruzione è allo sfacelo. La quantità di alunni in alcuni villaggi non supera le 10 persone. Nel 2010 430 studenti hanno ottenuto gli attestati scolastici. Quasi tutti i diplomati dell'Ossezia del Sud vorrebbero studiare in Russia, dove per loro sono previste quote nelle università.

L'aiuto russo e la corruzione

Dopo il conflitto d'agosto la Russia ha stanziato 840 milioni di $ (26 miliardi di rubli) per la ricostruzione dell'economia dell'Ossezia del Sud. Ad ogni residente nell'Ossezia del Sud toccherebbero cioè circa 28 mila dollari.

A sua volta per la ricostruzione dell'economia l'Occidente ha stanziato per la Georgia nello stesso periodo 4,5 miliardi di dollari, che ammontano a circa 1200 dollari per ogni abitante della Georgia, compresi I profughi dell'Ossezia del Sud.

Non pochi aiuti russi sono divenuti tuttavia il pomo della discordia tra Mosca e Tskhinvali**. Al momento sono stati ricostruiti 385 edifici amministrativi, ma anche scuole, asili, l'ospedale di Tskhinvali, ecc. Per quanto riguarda il settore edile privato, questo è in rovina come prima.

Il centro abitato di Moskovskij [11] (che viene costruito a spese del budget di Mosca al posto del centro abitato georgiano di Tamarasheni) è l'unico progetto compiuto. Ma neanche qui vive qualcuno, in quanto mancano le vie di comunicazione.

La Russia continua a mandare soldi nella regione e ha promesso di stanziare altri 5,7 miliardi di rubli [12] nel 2010 per la ricostruzione delle infrastrutture (strade, acquedotti e così via). I diplomatici russi dichiarano che sarebbe preferibile passare dagli aiuti a fondo perduto per l'Ossezia del Sud ai crediti, ma qui si sbagliano: nei prossimi 10-15 anni questo difficilmente accadrà.

La presenza militare russa

La Russia ha dichiarato di aver dislocato 3800 militari sul territorio dell'Ossezia del Sud già il giorno dopo la firma del piano Medvedev-Sarkozy.

Le basi russe al momento sono a Tskhinvali, Dzhava, Kanchaveti [13], Kurty [14]. Va avanti anche la costruzione di un'ulteriore base presso il villaggio di Sinaguri, presso la frontiera amministrativa orientale con la Georgia.

Le basi sono disposte ad altitudini strategiche (sulle vette dei colli) e permettono alla Russia di controllare la Georgia orientale e occidentale.

La situazione ad Akhalgori dimostra la priorità degli interessi militari della Russia sui bisogni della stessa Ossezia del Sud. Questo è un distretto popolato da georgiani lontano da Tskhinvali e non molto importante per le autorità locali. Tuttavia la base russa posta là si trova a soli 50 chilometri da Tbilisi e ha un grande valore strategico per la Russia.

La Russia è anche intenzionata a spendere 35 miliardi di rubli (1 miliardo e 200 mila dollari) per il rinnovamento della TRANSKAM [15] e la ricostruzione del tunnel di Roki [16] (la fine dei lavori è programmata per il 2012). Solo i lavori stradali preparatori verrà a costare 10 miliardi di rubli. Le autorità russe hanno anche annunciato un concorso per la costruzione di eliporti a Dzhava e Akhalgori, si valuta attentamente il piano per la costruzione di una nuova strada tra l'Ossezia del Sud e quella del Nord attraverso il valico di Mamison [17].

900 guardie di frontiera russe prestano servizio per sorvegliare la frontiera amministrativa dell'Ossezia del Sud con la Georgia al posto dei militari osseti. Ufficialmente la Russia lo chiama “aiuto nella demarcazione della frontiera di Stato” dell'Ossezia del Sud indipendente. La costruzione di venti posti di frontiera dovrebbe essere compiuta per il 2011.

Al contempo l'Ossezia del Sud riduce le proprie forze armate: l'esercito da tremila persone dell'Ossezia del Sud verrà ridotto a 200 persone nei prossimi due anni. Circa 600 osseti delle forze di pace sono stati congedati nel 2009.

Gli esperti, sia russi sia locali sono certi che, se l'economia non si svilupperà ulteriormente, l'Ossezia del Sud si trasformerà in un presidio russo. I militari russi assommano già a un sesto di tutta la popolazione dell'Ossezia del Sud.

Politica

Mosca continuerà a inviare sussidi alla regione nonostante l'inefficacia dei soldi russi. In primo luogo, Mosca teme che l'instabilità dell'Ossezia del Sud possa provocare agitazioni nel Caucaso del Nord. In secondo luogo, la piena lealtà di Kokoity compensa qualsiasi spesa e la Russia difficilmente cercherà di cambiare leader in Ossezia del Sud prima della scadenza del mandato presidenziale di Kokoity nel 2011.

Concorrerà Kokoity per un terzo mandato? Questo è l'oggetto principale dei dibattiti politici nella regione. Il capo dell'amministrazione presidenziale della Federazione Russa Naryškin ha ricordato che “è indispensabile osservare la costituzione dell'Ossezia del Sud” (la costituzione permette solo due mandati presidenziali). Kokoity, tuttavia, ha dichiarato che questa questione è un affare interno dell'Ossezia del Sud.

*Organizzazione internazionale indipendente non lucrativa, che conta più di 135 collaboratori in cinque continenti. E' stata creata nel 1995 per pronosticare, prevenire e regolare i conflitti armati. La metodologia dell'organizzazione è basata sullo svolgimento di studi direttamente nelle zone di conflitto. Gli analisti del “Crisis group” hanno lavorato in Africa, Asia, Medio Oriente e anche in Europa (nei paesi dell'ex Jugoslavia. Seguono la situazione del Caucaso del Nord e del Sud dalla fine degli anni '80. Il finanziamento del “Crisis group” è operato da fondi di beneficenza e da organizzazioni non governative. Uno dei principali sponsor del “Crisis group” sono I ministeri degli Esteri di vari paesi membri dell'ONU.

**Commenta Varvara Pachomenko (consulente del Gruppo Internazionale per la prevenzione delle crisi):

I risultati della prima verifica della Corte dei Conti della Federazione Russa sono stati pubblicati alla fine del 2008. Nel resoconto si diceva che per l'Ossezia del Sud erano stati stanziati 55 milioni di dollari. Sono giunti nella repubblica solo 15 milioni di dollari. Di questi sono stati spesi per la ricostruzione solo 1,4 milioni di dollari. Verso la fine del 2008 sono stati ricostruiti solo 8 dei 111 edifici programmati.

I soldi fondamentali hanno cominciato a giungere nella repubblica solo in agosto, dopo la designazione da parte della Russia del nuovo primo ministro Viktor Brovcev. Dei 10 miliardi di rubli [8] che la Russia avrebbe dovuto versare all'Ossezia del Sud per gli anni 2008 e 2009, nella repubblica sono giunti 8,5 miliardi di rubli [9]. Di questi soldi un miliardo [10] era stato stanziato per la ricostruzione del settore edile privato. E questa somma sarebbe dovuta bastare per la ricostruzione di 400 case distrutte durante il conflitto d'agosto.

Tuttavia quando il Comitato Statale per la ricostruzione dell'Ossezia del Sud nella persona del capo Zurab Kabisov ha fatto il resoconto, è risultato che a primavera di quest'anno si erano potute ricostruire solo 102 case e che I soldi erano già finiti.

Tradotto e preparato da
Elena Mila
šina

16.06.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/063/21.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Centro abitato della zona occidentale dell'Ossezia del Sud.

[2] Centro abitato della zona sud-occidentale dell'Ossezia del Sud.

[3] Centro abitato della zona centrale dell'Ossezia del Sud.

[4] Centro abitato del distretto di Tskhinvali.

[5] “Macchina a vibrazione” (produce macchinari).

[6] Meno di 80 euro.

[7] Circa 180-200 euro.

[8] Oltre 260,7 milioni di euro.

[9] Oltre 221,6 milioni di euro.

[10] Oltre 26 milioni di euro.

[11] “Moscovita” (nella parte centrale dell'Ossezia del Sud).

[12] Oltre 149,1 milioni di euro.

[13] Centro abitato della zona occidentale dell'Ossezia del Sud.

[14] Centro abitato nella zona occidentale del distretto di Tskhinvali.

[15] TRANSKavkazskaja AvtoMagistral' (AutoStrada TRANSCaucasica).

[16] Nella zona settentrionale dell'Ossezia del Sud.

[17] Nella zona nord-occidentale dell'Ossezia del Sud.

Nessun commento: