02 giugno 2010

L'attentato a Stavropol' e il conflitto etnico che si acuisce

"Le autorità stesse ci dividono in gruppi etnici"



L'atto terroristico a Stavropol' è stato preceduto da azioni nazionalistiche dimostrative: danze di lezginka [1] con sparatorie, svastiche nelle vie principali e la creazione del circondario federale del Caucaso del Nord


Dall'inizio di quest'anno nelle città della zona di Stavropol' danzano la lezginka nelle piazze, disegnano svastiche e bruciano macchine con targhe delle repubbliche caucasiche. Ma i mezzi di informazione di massa e i rappresentanti ufficiali. E l'atto terroristico a Stavropol' ha mostrato ancora una volta quanto in realtà è fragile l'equilibrio nella regione.

Sabato mattina negli ospedali della città restavano 30 persone. Tre di esse sono in condizioni estremamente gravi, nove in condizioni gravi. I morti ammontavano a sette, fra l'altro tutte donne, compresa una bambina di 11 anni.

…Il chiosco più vicino di tutti al luogo dell'esplosione è coperto di fiori, accanto stanno persone silenziose vestite di nero, ma sulla panchina vicina qualcuno mangia il gelato e ascolta musica da un riproduttore. Su un cippo con dei fiori un disegno infantile con la scritta: “Ci è morta un'amica. Aziza, ti amiamo e ti ricordiamo!!! No al terrorismo!» E anche qui squillanti manifesti di spettacoli sui muri del Palazzo della Cultura e dello Sport di Stavropol'. Del tutto nello spirito del tempo – il terrore sta vicino alla vita comune in modo inconcepibile.

L'ordigno esplosivo era camuffato da sacchetto con del succo di frutta ed è stato lasciato presso il muro posteriore del caffè “Akvarium”, che si trova a una decina di metri dal Palazzo della Cultura. Il caffè era già chiuso da molto tempo per restauri. Dalla porta dell'edificio sulla strada si stendono ancora tracce di sangue.

Ricordo che l'esplosione è risuonata il 26 maggio alle 18.45. Quindici minuti dopo al Palazzo della Cultura e dello Sport in via Lenin doveva cominciare il concerto del gruppo ceceno “Vajnach”. Questo era un evento culturale abbastanza importante, perché il famoso collettivo non veniva a Stavropol' da molti anni. La mattina del giorno del concerto il territorio adiacente al Palazzo della Cultura era stato perquisito con i cani poliziotto, ma non era stato trovato nulla. Ora è stato avviato un procedimento penale per “negligenza” nei confronti degli agenti di polizia.

Gli inquirenti esaminano cinque versioni dell'atto terroristico: un regolamento di conti commerciali tra i proprietari del caffè e il Palazzo dello Sport, un'intimadazione allo scopo di influire su decisioni politiche, un'azione dei militanti, la vendetta di un gruppo nazionalista slavo e un conflitto tra gli stessi rappresentanti delle nazionalità caucasiche. Bisogna notare che fin dal 2007 i ceceni, i carachi e i daghestani di Stavropol' non hanno compiuto azioni gli uni contro gli altri. Tuttavia ora ci sono determinati contrasti tra i giovani delle varie diaspore. Secondo informazioni non ufficiali, non molto tempo fa nel Parco della Vittoria di Stavropol' c'è stato un conflitto tra giovani ceceni e daghestani. E l'esplosione prima del concerto del gruppo ceceno è avvenuta dopo. Fra l'altro il presidente del Comitato di Protesta di Stavropol', il direttore del giornale locale Igor' Markelov propende per una versione un po' diversa: “Penso che i motivi siano economici. Gran parte del business locale non appartiene ai russi”.

Comunque sia, dall'inizio di quest'anno nelle strade di Stavropol' sono nate delle “azioni di danza”: si radunano automobili, da cui giungono forti suoni di musica caucasica. Compaiono decine di giovani danzatori, che danzano la lezginka, mentre gli altri battono il ritmo con tamburi o bottiglie di plastica. Tutto questo scompare al primo segnale di avvicinamento della polizia. Queste azioni vengono condotte in luoghi affollati nel centro di Stavropol', ma le date talvolta suscitano varie associazioni di idee. Per esempio, hanno danzato la lezginka il 2 aprile, quando tutto il paese celebrava i funerali dei morti a causa dell'atto terroristico nel metrò di Mosca. Intolre era il Venerdì di Passione – giorno di dolore del Grande Digiuno [2] ortodosso. Fra l'altro danzavano presso il Palazzo della Cultura e dello Sport, dove è giunto poi ad esibirisi anche il gruppo ceceno “Vajnach”. Hanno ballato la lezginka anche il 16 maggio, quando si festeggiava il Giorno del Territorio di Stavropol'. Durante la danza agitavano la bandiera dello stato non riconosciuto della Grande Ičkerija [3]. Peraltro I rappresentanti delle diaspore caucasiche cercavano di convincermi che fossero solo danze.

L'umore dell'altra parte della popolazione locale si può giudicare dall'abbondanza di graffiti per le strade. Sugli edifici vicini alla procura territoriale sono state disegnate due svastiche. Accanto sul muro di un night club c'è una svastica con un invito a macellare, è chiaro chi. E in via Mir [4], dove si trova l'amministrazione territoriale, i muri delle case sono pieni di emblemi di tutti i movimenti nazionalisti possibili e degli indirizzi dei loro siti.

La contrapposizione si è notata anche a Kislovodsk [5], dove intendono costruire una moschea. Per questo è già stato scelto un terreno, la documentazione del progetto ha passato la perizia di stato, ma una serie di organizzazioni sociali locali insiste perché si tenga un referendum cittadino al riguardo. Tuttavia alle lettere del pubblico il sindaco di Kislovodsk Natal'ja Lucenko non reagisce.

A quanto mi risulta, dall'inizio di quest'anno nella vicina Pjatigorsk sono state bruciate alcune decine di macchine con targhe delle repubbliche caucasiche, cosa confermata anche da una fonte della “Novaja gazeta” nel GUVD [6] territoriale.

E tutto questo avviene alle frontiere del nuovo circondario federale, quello del Caucaso del Nord, la creazione del quale, secondo molti residenti, ha solo acuito i problemi tra le nazionalità.

“Il centro federale ha commesso un errore, non si crea un circondario così, – dice Abdula Omarov, rappresentante plenipotenziario della Repubblica del Daghestan nel territorio di Stavropol'. – Se non tenete un referendum, almeno fate una preparazione informativa sui mezzi di informazione di massa. Metà degli abitanti di Stavropol' non approva che Stavropol' sia entrata nel circondario del Caucaso del Nord”. Dopo la creazione del circondario in città è sorta, per esempio, l'idea di istituire la Repubblica Russa di Stavropol', dove I russi devono essere il “popolo titolare”. Un appello in questo senso è stato sottoscritto dai rappresentanti dei cosacchi e delle organizzazioni slave.

“Le autorità non svolgono il doveroso lavoro per la prevenzione dei conflitti, – ritiene il presidente dell'Unione delle Organizzazioni Sociali Slave della zona di Stavropol' Vladimir Nesterov. – Secondo le usanze caucasiche, se hai mangiato il pane con qualcuno, non ci sarai già più in inimicizia. Propongo a tutte le diaspore caucasiche e agli slavi di riunirsi a un grande tavolo e mangiare del cibo. Ma le autorità stesse ci dividono in gruppi etnici, organizzando misure secondo la nazionalità”.

Non di meno c'è un altro lato nella tragedia. Il giorno seguente nell'unità trasfusionale cittadina c'erano decine di donatori volontari. Che il sangue sia andato ai feriti ceceni, daghestani, armeni o russi non ha importanza, semplicemente alcune persone hanno salvato altre persone.

Evgenij Titov

31.05.2010, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/data/2010/057/14.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


[1] Danza popolare del popolo caucasico dei Lezgini.

[2] Equivalente della Quaresima cattolica, ma più rigido e della durata di sette settimane. Il Venerdì di Passione è il Venerdì Santo, ma preferisco attenermi alla denominazione ortodossa.

[3] Unità statale che dovrebbe comprendere la Cecenia e altre repubbliche caucasiche confinanti.

[4] Via della Pace...

[5] Città della Russia meridionale nel territorio di Stavropol'.

[6] Glavnoe Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione Centrale degli Affari Interni), in pratica la sede della polizia.

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