21 novembre 2010

La terribile "gioventù del Cremlino", tra manifestazioni squallide, violenze e sperperi

I commando della gioventù nostra [1]




Le azioni più scandalose dei movimenti pro-Cremlino: dai libri nel cesso alla “punizione” di Oleg Kašin


Nella situazione dell'attentato a Oleg Kašin le “gioventù del Cremlino” fanno una brutta figura. In estate nel sito della “Molodaja Gvardija Edinoj Rossii[2] (MGER), ricordiamo, fu pubblicata la fotografia di Oleg Kašin con un piccolo timbro disegnato “Sarà punito” - per il trattamento degli avvenimenti di Chimki [3]. E Vasilij Jakemenko, creatore di “Coloro che vanno insieme”, dei “Nostri” [4] e attuale capo della Rosmolodëž [5], non si è risparmiato di dare subito del giornalista ferito qualche definizione poco lusinghiera: “zombie”, “lucertola”, “uomo-anfibio” e “uomo invisibile”.

Peraltro il premier Putin si è incontrato con Jakemenko martedì. Ufficialmente per giudicare alcune iniziative della Rosmolodëž. Se nell'incontro siano stati giudicati gli scandali della politica giovanile non è stato comunicato, ma gli esperti l'hanno valutato come segno del fatto che Putin ha deciso di sostenere Vasilij, che si trova nel vortice di ulteriori difficoltà. A dire il vero, anche la critica fatta su Twitter dal consigliere del presidente Arkadij Dvorkovič alle iniziative della Rosmolodëž sulla sostituzione delle lezioni di educazione fisica a scuola con una complessiva costruzione di un'immagine sana è stata presa come un segno, ma già di un non sostegno a Jakemenko da parte di un'altra ala dell'élite. Ebbene, la campagna elettorale è in corso.

Punito da qualcuno

Quando Kašin è stato veramente “punito” da persone finora non identificate, il fotomontaggio è stato tolto. I rapporti tra Kašin e le “organizzazioni giovanili del Cremlino” non erano semplici. A metà del primo decennio del 2000 Oleg collaborava con loro, poi cessò. E gradualmente cominciò a “farli secchi”. Ecco cosa diceva Oleg in un dibattito tra blogger a luglio di quest'anno:

“Ogni volta, permettendogli di compiere qualcosa – a Limonov [6] hanno spalmato il viso di escrementi a una manifestazione tre anni fa a Pietroburgo… Hanno aggredito Taratuta – niente di terribile, io non sono Taratuta. Hanno aggredito Fišman [7] – niente di terribile… Ogni volta, passo dopo passo, gli diamo carta bianca per il seguito”. Kašin chiamava la Rosmolodëž “struttura statale che sta dietro i crimini”.

“Quando dietro a un crimine stanno dei banditi, è una situazione chiara”, ma “è già l'infrazione di un qualche tabù”. “Quando c'è stata la storia con Fišman, – continuava Kašin, – proposi ai colleghi giornalisti di ignorare completamente qualsiasi manifestazione dei “Nostri” e della Rosmolodëž, di non scrivere in generale del congresso dei “Nostri”, del Seliger [8]… Purtroppo questo l'ho fatto, essenzialmente, solo io”.

“Quando una persona va al Seliger, sottoscrive anche i rotoli di carta con Fišman, la carta igienica con Taratuta, il pedinamento di Tina Kandelaki [9], il colpo in testa a Kasparov con una scacchiera”, – dichiarava Oleg.

I “Nostri”, la Rosmolodëž, semplicemente la “banda di Jakemenko” – non so – la loro funzione principale sono sporche provocazioni contro gli oppositori del potere… Noi, persone di buona volontà, abbiamo questa possibilità. Possiamo battere su questo punto solo – Jakemenko, Jakemenko, Jakemenko - “Nostri”, “Nostri”, “Nostri”.

Vladislav Kalašnik, che scriveva sotto lo pseudonimo Lovickij e che più di una volta aveva promesso a Kašin una “punizione”, ha avuto una promozione – è stato nominato primo vice-direttore del sito della MGER.

L'ex capo dei “Nostri” Vasilij Jakemenko ha già espresso il desiderio di fare causa a Marat Gel'man [10] perché questi lo avrebbe coinvolto in questa storia. E la “Giovane Guardia di “Russia Unita”” di farla a Boris Nemcov [11].

I mezzi di informazione di massa citano le parole del commissario dei “Nostri” Irina Pleščeva, pronunciate alla seduta della Camera Sociale [12] dopo l'aggressione a Kašin: perché non uccidano i giornalisti, questi devono cessare di “dare motivi per essere uccisi”.

I giovani putiniani non sono abituati a scegliere le espressioni: tutti ricordano come l'addetto stampa dei “Nostri” Kristina Potupčik si permise di chiamare Jurij Ševčuk [13] e il suo compagno della MGER Vladimir Bumatov di accusare “per errore” Jurij di sciacallaggio [14].

L'ex collaboratore dell'amministrazione presidenziale Oleg Matvejčev, che si occupava di politica interna e tra l'altro è intervenuto alle manifestazioni del movimento dei “Nostri”, invitò non molto tempo fa a schiacciare gli oppositori con i carri armati (“tutti gli sbraitoni urlatori piccoli criceti della Rete lottatori con la corruzione che intervengono per il potere al popolo capre invidiose che contano i soldi nella tosca [15] altrui tonti manipolati e falliti di tutte le risme” – la “Novaja gazeta” non ha cambiato la punteggiatura del blogger e tecnologo della politica). Per questo gli toccò perfino giustificarsi con Boris Gryzlov [16]. “Così si può dire o pensare solo in stato di incapacità di intendere e volere”, – scrisse questi nel proprio LiveJournal [17].

L'attività delle “organizzazioni giovanili pro-Cremlino” ha sempre abbondato in scandali, atti dubbi dal punto di vista del Codice Penale, esempi di cattivo senso dell'umorismo ed è stata accompagnata da continue domande del pubblico sulle loro fonti di finanziamento.

Il fenomeno delle “organizzazioni giovanili pro-Cremlino” è nato nel 2000. Propongo al lettore di immaginare di essere un “esploratore politico” e dirigersi a una breve escursione per la storia dei našisty [18].

Uno come Putin

Dieci anni fa la gente voleva sinceramente proprio “uno come Putin”. “Coloro che vanno insieme” comparvero nel 2000, ma perfino in una situazione a loro favorevole furono accolti come un'interpretazione artistica delle pratiche di Benito Mussolini da parte dei tecnologi della politica.

Le magliette con il presidente irritavano, il lancio di libri in finti water closet metteva in guardia Ed ecco che la storia con l'assalto di Carycino [19] lasciò un pericoloso non detto. Ricordiamo, nel 2001 una torma di nazisti assaltò il mercato di Carycino, alcune persone morirono. Subito comparve una versione verosimile sul fatto che i nazi avevano agito spontaneamente, ma si erano radunati per contrapporsi a degli allora mitici per la Russia “sinistrorsi-no global”, che avrebbero dovuto cercare di fare qualcosa al summit del WTO a Mosca. E già nel luogo di ritrovo si erano ubriacati e avevano preso a compiere abusi. Sui mezzi di informazione di massa comparvero notizie su una possibile complicità nello stesso ritrovo di “Coloro che camminano insieme”, ma… Queste non furono né pienamente e pubblicamente ricusate dagli inquirenti, né, al contrario, portate in tribunale.

Già allora i giovani fan di Putin non avevano buoni rapporti con i mezzi di informazione di massa. Per esempio, nel 2004 accusarono una serie di mezzi di informazione di massa di essersi venduti sulla base di alcuni stereotipi preparati da loro. Se li si applicano agli articoli indicati dagli organizzatori delle azioni, si può leggere qualcosa del genere “abbiamo ricevuto 8 mila dollari”.

La guerra con i mulini arancioni

A metà decennio “coloro che camminano” uscirono di scena, e – alla luce della paura del potere davanti a una “rivoluzione arancione” – di “organizzazioni giovanili” ne sono sorte molte. I “Nostri”, “Russia Giovane”, la “Giovane Guardia di Russia Unita”, i “Locali”, “Acciaio”, ecc.

Allora sorse anche la parola “našist come immagine collettiva del giovane e coscienzioso ammiratore del PIL [20]. Indipendentemente dal fatto che sia membro di una qualche organizzazione o attivamente simpatizzante. Gli stessi “Nostri” non chiamano così i propri attivisti. Andrej Lošak [21] afferma che la parola “našist” è stata inventata da Oleg Kašin.

Come uomo di apparato che li controlla tutti è stato indicato più di una volta il vice-capo dell'amministrazione [22] Vladislav Surkov. Un livello sotto – Vasilij Jakemenko e Nikita Ivanov (ex vice di Surkov e adesso alto uomo di apparato di “Russia Unita”). Ivan Demidov, allora popolare telegiornalista, negli ultimi anni non appare più in questo ambiente e sta facendo una carriera niente male nell'amministrazione presidenziale.

L'ex membro dei “Nostri” Dmitrij Kopylov, del tutto verosimilmente senza aver perso contatto con le strutture di potere, nel 2009 cercò di corrompere la redazione della “Novaja gazeta”. Di fatto le strutture per la tutela dell'ordine si rifiutarono di perseguirlo secondo la legge. I našisty fecero anche un picchetto davanti alla “Novaja gazeta” e cercarono di trovare nella nostra redazione Aleksandr Podrabinek, che nello scorso autunno hanno duramente vessato. Nel 2007 i našisty attaccarono il centro stampa di “Argumenty i fakty” [23], cercando di raggiungere con la forza l'ambasciatore estone [24] che stava intervenendo là. A dire il vero, adesso i “Nostri” dichiarano di essere pronti a proteggere gratis i giornalisti che minacciano.

Offesi per la definizione “teppaglia esultante” i našisty si fecero notare nel 2008 nella storia della stampa del “Kommersant''” [25] su carta igienica. Accanto ai testi là era indicato il numero di cellulare della giornalista Julija Taratuta, uno degli autori dell'articolo che aveva causato insoddisfazione ai “Nostri”.

Ancor prima dell'epopea di Katja Mu-Mu [26], pubblicizzata nei siti giovanili pro-Cremlino, nel 2009 fecero una messinscena video con persone travestite da attivisti dell'opposizione che sniffavano cocaina e facevano sesso con minorenni.

Questi cercano di propagandare la donazione di sangue come una sorta di alternativa alle manifestazioni per la libertà di riunione, ma d'altra parte già nel 2005 i pediatri di Mosca intervennero con una dichiarazione pubblica sul fatto che erano indignati dalle pubbliche relazioni del movimento “Nostri”, indebitamente appropriatesi della popolarizzazione di questa buona azione.

Spegnere gli incendi per i giovani putiniani di recente si è pure rivelato qualcosa di molto goffo. Ricordiamo che negli “eroici” foto e video dai “fronti della lotta con il fuoco” numerosi blogger hanno subito visto il lavoro dei programmi Photoshop e hanno svergognato le messinscene e l'uso di vecchie immagini.

I našisty hanno anche lanciato simulacri di falli agli oppositori e li hanno perfino inviati verso gli avversari ideologici sotto forma di piccoli elicotteri, hanno insozzato le macchine degli oppositori, hanno portato sul luogo di una manifestazione antiputiniana un autobus con animali storpiati, hanno posto modelli delle teste degli oppositori su pali, hanno cercato di vendere alimenti scaduti con il simbolo del KPRF [27], hanno combattuto con Oleg Mitvol' [28] su chi abbia tolto più asili ai bambini [29].

La loro “lotta con gli illegali nei mercati” nel 2006 è stata accompagnata tra l'altro da risse con lesioni personali, dopo gli happening sul Seliger nel 2007 dei testimoni hanno fotografato indecenti montagne di rifiuti e inoltre là hanno invitato l'ultranazionalista ucraino e alleato di Šamil' Basaev Dmitro Korčins'kyj. Vasilij Jakemenko si è procurato problemi per l'ingresso in Europa per la vessazione dell'ambasciatore estone da parte dei “Nostri”.

Nell'aprile 2008, proprio alla fine della presidenza Putin, sui mezzi di informazione di masse comparve il testo di un decreto che stabiliva di premiare con decorazioni e medaglie per “la garanzia dell'informazione e la notevole attività sociale per lo sviluppo della società civile” di una serie di personalità, tra cui Vasilij Jakemenko (come capo del Comitato statale per le questioni giovanili) e una serie di attivisti dei “Nostri”, di “Russia Giovane” e dei “Locali”.

Il decreto per qualche motivo non c'è in kremlin.ru – il sito presidenziale ufficiale. Ma Maksim Miščenko [30] ha confermato alla “Novaja gazeta” che fu decorato, mentre Marija Kisil'cyna, presente nelle liste ha dichiarato di non essere intenzionata a parlare di niente con il nostro giornale. Questa storia ha avuto anche un seguito piccante. Anastasija Korčevskaja, rammentata nella lista, nel 2008 non era affatto nota ad alcuno, ma ecco che nel 2010 nei blog e sulla stampa sono comparse molte supposizioni sul fatto che tra questa e Vasilij Jakemenko ci fosse una relazione.

Reati penali e finanziamenti

A metà decennio sono stati registrati numerose aggressioni da parte di giovani sportivi, anche con mazze da baseball, ai danni di oppositori. Le più clamorose – l'attacco a Èduard Limonov presso l'edificio del tribunale del quartiere Taganskij [31] nel 2006; la presa del quartier generale del Partito Nazional-Bolscevico e l'attacco all'ufficio del KPRF nel 2005; il pestaggio dei partecipanti alla “Marcia dei dissenzienti” [32] nel 2009. I criminali para-politici hanno causato lesioni personali punibili penalmente ai propri oppositori, hanno agito così sfacciatamente che non sono fuggiti in modo particolare dalla polizia (dalla sezione di polizia in qualche prodigioso modo sono spariti). In seguito a questi attacchi del terrorismo politico sulla stampa sono emersi nomi di collaboratori dell'amministrazione presidenziale di cui è noto che curano “organizzazioni giovanili”, nomi di movimenti giovanili pro-Cremlino, concreti raggruppamenti di hooligan calcistici e cognomi dei loro membri, messisi in luce in seguito nel servizio d'ordine delle manifestazioni dei našisty. E il silenzio della magistratura.

Regolarmente compaiono testimonianze di una possibile cooperazione di našisty e nazisti, ma di esempi univoci di compenetrazione non ce sono poi tanti: di recente gli attivisti della sezione di Jaroslavl' [33] di “Acciaio” hanno diffuso i “Comandamenti dell'onore” del proprio movimento, per la maggior parte coincidenti con i “Dieci comandamenti del nazional-socialismo” di Joseph Goebbels. Per esempio, in Goebbels: “Sii orgogliosa Germania! Tu devi essere orgogliosa della patria per cui milioni di persone hanno dato la propria vita”.

In “Acciaio”: “Sii orgogliosa Russia! Tu devi essere orgogliosa della patria per cui milioni di persone hanno dato la propria vita”.

Ma oltre alla “vita segreta” c'è anche la vita manifesta – per tutto il decennio le “organizzazioni giovanili del Cremlino” svolgono enormi e assai costosi cortei di massa, portando ad essi decine di migliaia di persone.

A lungo si è ricordato l'“assembramento dei Nonni Gelo [34]” organizzato dai “Nostri” alla fine del 2006. Il suo scopo era il non chiaro desiderio di “restituire il Capodanno [35] ai veterani”. Allora i mezzi di informazione di massa indicarono vari costi della manifestazione – da uno a dieci milioni di dollari. Infatti come minimo bisognava garantire il viaggio a Mosca e i costumi per qualche decina di migliaia di attivisti.

La vera apoteosi è stata la manifestazione “La Nostra vittoria” svolta in questa primavera, quando a ognuno dei quasi 70 mila partecipanti radunati fu data un proiettile. I leader del movimento “Nostri” annunciarono dal palco che “adesso hanno un compito patriottico”, “bisogna girare e mettere in Rete un video su un veterano vivo”.

E chi non lo farà, “usi il proiettile per il suo scopo” (così ha commentato al “Kommersant''” il compito assegnato un attivista del movimento “Nostri”). Le sue parole, come scrive il giornale, sono state quasi riprodotte dal “commissario federale” Marija Kisil'cyna dal palco: “Mi hanno chiesto cosa succederà, se non riesco a fare questo filmato. Ecco, prendete questo proiettile e pensate. E se non ci arrivate, chiedete ai veterani, ve lo suggeriranno!”

Le manifestazioni delle organizzazioni giovanili pro-Cremlino sono finanziate talvolta con i contributi della Rosmolodëž, talvolta dai bilanci regionali, in gran parte a spese di vari uomini d'affari. Molti suppongono che per le compagnie tali versamenti siano la possibilità di guadagnare la benevolenza del potere.

Tra le fonti di finanziamento delle “organizzazioni giovanili del Cremlino” figura il fondo “Club statale”, creato da due deputati di “Russia Unita”, Sergej Šiškarëv e Andrej Kokošin e dal senatore Michail Margelov. In un intervista sul finanziamento di “Seliger-2007” Šiškarëv ha detto che a quel tempo il fondo ha operato tanto con i finanziamenti “degli sponsor” quanto con quelli “presidenziali”.

A primavera il reporter della “Novaja gazeta” Sergej Kanev ha trovato nella banca dati del Goskontrakt [36] dei dati su circa venti milioni di rubli [37] stanziati dallo stato nel 2007 per manifestazioni con la partecipazione delle “organizzazioni giovanili del Cremlino”. Nella banca dati i temi delle manifestazioni sono indicati accuratamente: “svolgimento di una conferenza panrussa sulle questioni della collaborazione tra le unioni dei veterani e le organizzazione della gioventù nel lavoro per l'educazione patriottica”; “sostegno a progetti e programmi indirizzati all'occupazione e all'attrazione della gioventù all'attività imprenditoriale”; svolgimento di “competizioni presidenziali”, ecc.

Percorso di vita

Nonostante numerosi articoli su stimati mezzi di informazione di massa, non è noto alcun valido procedimento penale o verifica ufficiale delle spese di denaro pubblico o di dimissioni di uomini di Stato coinvolti in tali scandali.

Al contrario, con le “organizzazioni giovanili del Cremlino” in vari momenti si sono incontrati e gli hanno espresso i migliori auguri sia Vladimir Putin, sia Dmitrij Medvedev. Il governatore della regione di Pskov [38] Andrej Turčak, il capo della Rosmolodëž Vasilij Jakemenko, i deputati della Duma di stato Robert Šlegel', Maksim Miščenko e Sergej Belokonev, il senatore Ruslan Gattarov – solo questi attivisti delle “organizzazioni giovanili” al giorno d'oggi hanno fatto una seria carriera statale. Ma, per esempio, deputati di livello municipale e regionale sono divenuti migliaia di loro colleghi.

“Mettiamo che un giovane di umile famiglia voglia diventare un amministratore statale – come mostrano i sondaggi, ce ne sono molti – dove può andare a istruirsi? Di buone università che li preparino ce ne sono poche e sono fondamentalmente elitarie. Ma le persone che raggiungono qualcosa nelle “organizzazioni giovanili del Cremlino” si fanno molti legami, una bella esperienza di lavoro di squadra e di amministrazione di persone. Le portano tra i funzionari regionali e in posizioni manageriali nel mondo degli affari. E alle lamentele da parte dei mezzi di comunicazione di massa liberali sono quasi interessati. “Più fango gettano gli oppositori su qualche concreta organizzazione, più seriamente la accoglieranno in provincia i funzionari locali” – ha raccontato alla “Novaja gazeta” un interlocutore delle pubbliche relazioni del Cremlino.

In effetti, seppur negativamente, le “organizzazioni giovanili del Cremlino” sono continuamente presenti nell'ambito informativo. Gli hanno ridotto i finanziamenti già quando è iniziata la crisi, i tecnologi della politica pro-Cremlino già parlano di rebranding di questo indirizzo. Anche se finora non è affatto chiaro di quale rebranding, difficilmente li minaccia la liquidazione. Cosicché, probabilmente, finanzieranno a nostre spese le “organizzazioni giovanili” anche nel prossimo decennio.

Aleksandr Litoj

19.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/130/11.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Gioco di parole tra kommandos e komanda (squadra), basato sul titolo della canzone sovietica Komanda molodosti našej (Squadra della gioventù nostra), sorta di inno delle nazionali sportive sovietiche.

[2] “Giovane guardia di “Russia Unita””. Il corsivo, qui e altrove, è mio.

[3] Città nei pressi di Mosca, il cui bosco (area protetta) è minacciato di distruzione dai lavori della nuova autostrada Mosca-San Pietroburgo.

[4] Organizzazioni giovanili pro-Cremlino.

[5] “Gioventù Russa”, nome semi-ufficiale dell'Agenzia Federale per le Questioni Giovanili.

[6] Èduard Limonov (vero nome Èduard Veniaminovič Savenko), leader del Partito Nazional-Bolscevico.

[7] Michail Vladimirovič Fišman, giornalista.

[8] Lago della Russia settentrionale presso cui si tengono i campi estivi della gioventù pro-Cremlino.

[9] Tina (Tinatin) Givievna Kandelaki, giornalista televisiva di origine greco-georgiana.

[10] Marat Aleksandrovič Gel'man, critico d'arte, pubblicista e politologo.

[11] Boris Efimovič Nemcov, uno dei leader dell'opposizione liberale.

[12] Organismo di mediazione tra società e potere, con praticamente nessun potere.

[13] Jurij Julianovič Ševčuk, leader del gruppo rock DDT. Potupčik lo definì “pezzo di merda”.

[14] Tutto questo perché i DDT si esibirono a Groznyj.

[15] Qui Matvejčev, che ignora la punteggiatura, si concede anche un errore di ortografia che ho in qualche modo “tradotto”, scrivendo korman invece di karman, “tasca”.

[16] Boris Vjačeslavovič Gryzlov, presidente della Duma.

[17] Cioè nel suo blog della piattaforma LiveJournal.

[18] “Nostri” è Naši in russo e il termine našisty (evidente allusione ai nazisti) è spiegato in seguito.

[19] Quartiere della zona sud-orientale di Mosca.

[20] Allusione alla propaganda sulla grande crescita del PIL (addirittura da raddoppiare).

[21] Andrej Borisovič Lošak, giornalista televisivo.

[22] Sottinteso: presidenziale.

[23] “Argomenti e fatti”, rivista di attualità.

[24] Agli estoni rimproveravano la volontà di abbattere il monumento ai caduti sovietici nella II guerra mondiale.

[25] “Commerciante” (giornale politico-economico su cui scrive Oleg Kašin).

[26] Soprannome di tal Katja (Ekaterina) Gerasimova, protagonista di scandali sessuali architettati ai danni di esponenti dell'opposizione.

[27] Kommunističeskaja Partija Rossijskoj Federacii (Partito Comunista della Federazione Russa).

[28] Oleg L'vovič Mitvol', ex prefetto del Circondario Amministrativo Settentrionale di Mosca.

[29] L'allora prefetto pretendeva che i “Nostri” restituissero l'asilo che avevano occupato facendone il loro quartier generale. Il prefetto subì ogni sorta di attacchi.

[30] Maksim Nikolaevič Miščenko, leader di “Russia Giovane”.

[31] Quartiere del centro di Mosca.

[32] Manifestazione dell'opposizione.

[33] Città della Russia centro-settentrionale.

[34] Nonno Gelo è una sorta di Babbo Natale russo.

[35] Dall'epoca sovietica il folklore natalizio si associa al Capodanno.

[36] Registro dei contratti statali.

[37] Circa 471000 euro.

[38] Città vicina al confine con l'Estonia.

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