22 novembre 2010

Una pista (o un depistaggio?) belga per l'omicidio Politkovskaja

La traccia nella zona di Liegi




Le indagini sull'omicidio di Anna Politkovskaja si sono spostate in Belgio


Gli inquirenti russi si trovano ora a Liegi per aiutare i colleghi belgi a compiere gli atti investigativi richiesti da Mosca.

Secondo il nostro collega del giornale “Le Soir” Alain Lallemand, vicino agli organi per la tutela dell'ordine del Belgio, ci sono conferme di queste informazioni da fonti affidabili. A dire il vero, la Procura Federale, che è responsabile del coordinamento delle relazioni con il pubblico per quanto riguarda casi particolarmente “sensibili”, finora preferisce non scoprire le carte. “Non faccio commenti” – risponde il suo rappresentante Lieve Pellens.

Dopo aver ricordato dettagliatamente ai lettori belgi le circostanze dell'omicidio di Anna e il successivo andamento del caso, Lallemand nota che dopo il fallimento del processo ai presunti complici dell'omicidio le indagini sono state riavviate. A ottobre la Commissione Inquirente della Federazione Russa ha comunicato l'individuazione di nuovi sospetti e la prosecuzione dell'inchiesta perlomeno fino al febbraio 2011. Proprio nell'ambito di questa a Liegi è giunto dalla Russia un gruppo di inquirenti.

Lallemand non sa quali atti investigativi si svolgeranno in Belgio. Un determinato ruolo potrebbero giocare le intercettazioni telefoniche. Le fonti belghe parlano dell'esistenza di tracce di un killer sul territorio di questo paese. In Belgio si è formata una colonia cecena abbastanza numerosa. Molti ceceni vivono proprio nella zona di Liegi e nella vicina Verviers. A suo tempo dei carcerati ceceni crearono problemi di sicurezza nel carcere di Lantin.

Per quanto riguarda il caso Politkovskaja, considerando la gravità del crimine e la sua risonanza politica e simbolica, gli organi per la tutela dell'ordine del Belgio ritengono una questione d'onore rispondere il meglio possibile alle richieste dei colleghi russi, scrive Lallemand, riferendosi a suoi altolocati conoscenti in questa cerchia.

Ma gli investigatori belgi non sono così ingenui. I ceceni che vivono in Belgio sono principalmente contrari a Kadyrov e perciò possono probabilmente vedere con sospetto la venuta degli inquirenti russi, anche se gli atti di interrogatorio e di indagine sul territorio del Belgio (secondo le leggi di questo paese) possono essere svolti solo da belgi. In generale non sono escluse manipolazioni politiche, conclude Lallemand.

Aleksandr Mineev
nostro corrispondente, Bruxelles

21.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/131/01.html (traduzione di Matteo Mazzoni)


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