Kešev: le conferenze sulla “questione circassa” si svolgono in Georgia, in quanto la Russia non si occupa di questo problema
Dic. 03 2010, 11:44
Se la Federazione Russa risolvesse il problema circasso, allora ai circassi non toccherebbe chiedere aiuto ad altri stati per la concessione di uno spazio per la comprensione di questa questione a livello mondiale, ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" [1] il capo dell'organizzazione sociale “Congresso Circasso” della Kabardino-Balkaria [2] Ruslan Kešev, commentando la “conferenza circassa” svoltasi in Georgia.
Ricordiamo che a Tbilisi il 22 novembre si è conclusa la conferenza sulla "questione circassa" “Nazioni nascoste, crimini che continuano: il Caucaso del Nord tra passato e futuro”. Basandosi sui suoi risultati un gruppo di iniziativa si è rivolto al parlamento georgiano con la richiesta di esaminare la questione del riconoscimento del genocidio circasso a livello statale e i partecipanti a questa misura hanno anche valutato la possibilità del boicottaggio delle Olimpiadi invernali del 2014 a Soči.
Come ha raccontato Ruslan Kešev, questi ha presentato alla conferenza un rapporto preparato dal “Congresso Circasso” sul perché questa organizzazione vuole ottenere il riconoscimento del genocidio dei Circassi compiuto dallo stato russo durante e dopo la Guerra Caucasica (1817-1864).
“I rappresentanti del Comitato Circasso Internazionale hanno raccontato di azioni svolte negli ultimi anni in molti paesi del mondo il 21 maggio – Giorno della Memoria dei caduti per la libertà della Circassia e delle azioni di protesta svolte a Vancouver durante le Olimpiadi invernali. Hanno raccontato anche del lavoro svolto per il riconoscimento del genocidio dei Circassi da parte di alcuni paesi dell'Unione Europea, – ha detto Kešev. – Oggi si può dire che presto o tardi il genocidio dei Circassi sarà riconosciuto”.
“Per la soluzione del proprio problema i Circassi hanno diritto di rivolgersi a tutta la comunità civile”
Secondo Ruslan Kešev, per la soluzione del proprio problema i Circassi hanno diritto di rivolgersi a tutta la comunità civile. “Se la Russia risolvesse la questione circassa, non sorgerebbe l'indispensabilità di rivolgersi ad altri stati”, – ha notato.
“Da qualsiasi considerazione parta la Georgia, per noi è importante che ai Circassi sia concesso uno spazio internazionale per attrarre l'attenzione della comunità mondiale verso la situazione dei Circassi. Il 90% del nostro popolo si trova fuori dai confini del Caucaso e quelli che sono rimasti nella Patria storica finora sono divisi”, – ha sottolineato Kešev.
Il capo del “Congresso Circasso” ha anche dichiarato che il riconoscimento del genocidio dei Circassi non è fine a se stesso. “Il nostro scopo è il ristabilimento dell'unità del popolo circasso disseminato per il mondo e disunito nel Caucaso nella sua patria storica, – ha notato. – La Federazione Russa reagisce dolorosamente alla possibilità di riconoscimento del genocidio dei Circassi da parte di altri paesi. Non ci è chiaro in cosa sia così vicino alle autorità russe moderne l'Impero Russo, i cui crimini sanguinosi vogliono nascondere alla comunità mondiale”.
Nel suo rapporto il capo del “Congresso Circasso” ha raccontato dettagliatamente la guerra russo-circassa e le spedizioni punitive dei generali zaristi, ha portato cifre e fatti e anche norme del diritto internazionale, secondo cui, a suo parere, i risultati della guerra si possono considerare un genocidio. Ha aggiunto che tra le organizzazioni circasse ha ottenuto l'invito alla conferenza solo il “Congresso Circasso”. Alle azioni, secondo Kešev, sono stati presenti rappresentanti dei Carachi [3] e dei Balcari [4], in particolare lo storico balcaro Buzžigit Kučmezov della repubblica di Kabardino-Balkaria.
Tra l'altro, secondo il rappresentante dell'organizzazione sociale “Adygè Chasè" del territorio di Krasnodar [5] Asker Socht, la posizione della leadership georgiana sulla questione circassa “è piuttosto contraddittoria ed è abbastanza difficile commentarla”.
“Da parte delle autorità georgiane viene portato avanti un gioco indirzzato a contrapporre l'organizzazione circassa alla Federazione Russa”
“Il potere legislativo imita la sua idea di boicottare le Olimpiadi di Soči, il potere esecutivo dichiara che di boicottaggio non si parla neanche. A mio parere, è del tutto evidente che da parte delle autorità georgiane viene portato avanti un gioco indirzzato a contrapporre l'organizzazione circassa alla Federazione Russa per ottenere qualche dichiarazione inadeguata. Niente di più”, – ha detto Socht.
“Tutti questi avvenimenti sono stati piuttosto fatti coincidere con il summit dell'OSCE ad Astana. Cosa sarà poi, lo vedremo nei prossimi giorni. Il summit ha già avuto luogo, le posizioni della comunità internazionale su questo sono divise”, - заметил Сохт.
La problematica circassa, secondo il rappresentante di “Adygè Chasè”, viene utilizzata come una leva per fare pressione sulla Russia. “Questi un po' sollevano questo problema, un po' mostrano ragionevolezza. Questo è diventato del tutto evidente. Tutto questo alla fin fine ha uno scopo – il regime georgiano vuole cominciare a dialogare con la Russia per prolungare la propria esistenza”, – ritiene Socht.
A sua volta Zaur Dzeukožev, rappresentante del "Congresso Circasso" in Adighezia [6], ha raccontato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” che la sua organizzazione dichiara apertamente dal 2006 di essere contro lo svolgimento delle Olimpiadi proprio a Soči.
“Il popolo circasso dev'essere fatto tornare nel suo territorio storico – il Kuban' [7], il territorio di Krasnodar e l'Adighezia”
“Prima dev'essere risolta la questione del rimpatrio del popolo circasso, la maggior parte del quale vive all'estero. Il popolo dev'essere fatto tornare nel suo territorio storico – il Kuban', il territorio di Krasnodar e l'Adighezia”, – ha chiarito Dzeukožev.
“Con le dichiarazioni delle autorità georgiane la posizione del “Congresso Circasso” non è fra l'altro legata, – ha sottolineato Dzeukožev. – Questa è una loro iniziativa a parte”.
Notiamo che il forum sulla questione circassa svolto in Georgia è già il secondo quest'anno organizzato a Tbilisi dalla Jamestown Foundation [8] (USA). A marzo a Tbilisi si è svolta la conferenza internazionale "Nazioni nascoste, crimini che continuano: i Circassi e altri popoli del Caucaso del Nord. Passato e futuro". La conferenza si è rivolta al parlamento della Georgia con la richiesta di riconoscere come genocidio dei Circassi gli avvenimenti nello stato russo della seconda metà del XIX secolo, quando in conseguenza della secolare Guerra Caucasica la maggior parte dei Circassi che vivevano nella Russia zarista fu costretta a lasciare la patria e ad andare a vivere in oltre 40 paesi del mondo.
I Circassi, insieme agli Adighè e ai Kabardini fanno parte di una comunità etnica – gli Adighi, i cui rappresentanti nel territorio della Russia vivono principalmente in Adighezia, Kabardino-Balkaria e Karačaevo-Circassia.
In precedenza le autorità della Georgia avevano comunicato il desiderio di boicottare le Olimpiadi di Soči. Secondo la parte georgiana, le azioni della Russia in Ossezia del Sud e in Abcasia sono un cattivo esempio dei principi del movimento olimpico. Il presidente del comitato per i rapporti con l'estero del parlamento georgiano Akakij Minashvili ha dichiarato che dopo gli avvenimenti del 2008 in Ossezia del Sud per la Georgia è diventata prioritaria la questione del cambiamento di sede delle Olimpiadi invernali del 2014. Se la decisione sul luogo di svolgimento dei Giochi Olimpici invernali del 2014 non sarà mutata, i paesi democratici dovranno dichiarare il boicottaggio di questa Olimpiade, ritengono le autorità georgiane.
Per quanto riguarda la questione del genocidio del popolo circasso, nella stessa Russia esistono diversi pareri su questo problema. Secondo lo storico della Kabardino-Balkaria Chasan Dumanov, il “problema circasso” preoccupa i Circassi meno di tutto per via del fatto che il problema è per molti aspetti inventato e viene imposto ai circassi dall'esterno. Secondo il presidente dell'organizzazione sociale “Fraternità mondiale degli Adighi” Zamir Šuchov, la questione circassa è una di quelle attuali, in quanto nella nuova generazione dei Circassi, tanto in Russia quanto in tutto il mondo, ha luogo una crescita di autocoscienza nazionale.
Al momento presente, secondo i dati dell'Associazione Circassa Internazionale, oltre i confini della Russia vivono cinque milioni di Adighi. La maggior parte di essi in Turchia – oltre quattro milioni. Per numero la diaspora degli Adighi all'estero è al secondo posto dopo quella russa.
Ricordiamo anche che al Congresso Straordinario del Popolo Circasso in Karačaevo-Circassia il 23 novembre 2008 è risuonata la proposta di "chiedere al centro federale l'unificazione dei Circassi in un'unica repubblica all'interno della Russia". L'hanno espressa i delegati del congresso della gioventù circassa del Caucaso del Nord. La richieste di creare una Regione Autonoma Circassa con lo status di repubblica all'interno della Federazione Russa sono risuonate anche più tardi. Tuttavia in precedenza la “Adigè Chasè” della Kabardino-Balkaria era intervenuta dichiarando che gli Adighi sono pienamente soddisfatti della loro forma di esistenza nella Russia contemporanea in tre soggetti indipendenti e paritari della Federazione Russa – Adighezia, Karačaevo-Circassia e Kabardino-Balkaria e che non si parla neanche di una loro unificazione in un'unica repubblica.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "In Karačaevo-Circassia hanno ricordato l'anniversario della fine della Guerra Caucasica", "L'Associazione Circassa Internazionale: non ci sarà un ritorno in massa degli Adighi in Russia", "L'Associazione Circassa Internazionale invita ad utilizzare il "fattore circasso" alle Olimpiadi di Soči", "In Adighezia si è festeggiato il Giorno del Rimpatriato", "All'Europarlamneto si è svolta la "Giornata Circassa"".
Autori: Luiza Orazaeva, Ekaterina Seleznëva; fonte: corrispondenti del “Kavkazskij uzel”
Note
[1] “Nodo del Caucaso”, sito dedicato ai problemi del Caucaso.
[2] Repubblica autonoma del Caucaso del Nord.
[3] Popolo turco che risiede nella repubblica autonoma di Karačaj-Circassia.
[4] Popolo turco che risiede nella repubblica autonoma di Kabardino-Balkaria.
[5] Città della Russia meridionale, in territorio originariamente circasso.
[6] Repubblica autonoma del Caucaso del Nord.
[7] Cioè la regione nord-caucasica bagnata dall'omonimo fiume.
[8] Fondazione creata per supportare i dissidenti sovietici.
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