12 gennaio 2011

Si insabbia già anche il caso Sadulaeva-Džabrailov

La SKP [1] della Federazione Russa: l'omicidio di Zarema Sadulaeva non è legato alla sua attività professionale

Gen. 11, 2011, 18.48

La versione fondamentale dell'omicidio del capo della ONG “Salviamo la generazione” in Cecenia Zarema Sadualeva non ha trovato conferma nel corso delle operazioni investigative.

“Le azioni criminali erano state inizialmente programmate nei confronti del coniuge di Zarema Sadulaeva Alik Džabrailov”, – ha raccontato al corrispondente di “Kavkazskij uzel” il capo dell'ufficio stampa della SKP della Federazione Russa per la Cecenia Mar'jam Nalaeva.

Secondo le sue informazioni, “quando i criminali giunsero per Džabrailov, egli si trovava nell'ufficio di Zarema”. “Questi cercarono di portarlo via con loro, ma Zarema si rifiutò di lasciar andare il marito da solo e andò con loro. E' rimasta col marito fino alla fine”, – ha raccontato Nalaeva.

Alla conclusione che ai criminali interessasse Džabrailov gli inquirenti sono giunti sulla base delle deposizioni dei testimoni e delle informazioni degli investigatori. L'organizzazione di cui ella era a capo si occupava di attività a indirizzo sociale, aiutava i bambini malati. Era un'organizzazione assai necessaria”, – ha notato Mar'jam Nalaeva.

Ricordiamo che la 32enne Zarema Sadulaeva e suo marito Alik Džabrailov furono portati via da agenti non identificati di strutture armate il 10 agosto 2009 dall'ufficio dell'organizzazione a Groznyj. Il mattino seguente i cadaveri di Sadulaeva e Džabrailov con numerose ferite da arma da fuoco furono ritrovati nella borgata Černoreč'e del quartiere Zavodskoj di Groznyj nel bagagliaio della loro automobile "Žiguli [2] parcheggiata davanti all'edificio del principale centro di riabilitazione della repubblica.

Come comunicò "Kavkazskij uzel", questo omicidio si verificò solo qualche settimana dopo che a Groznyj fu sequestrata e in seguito trovata uccisa nel territorio dell'Inguscezia la nota attivista cecena per i diritti umani e collaboratrice del centro per i diritti umani "Memorial, la 50enne Natal'ja Ėstemirova. Colleghi e conoscenti di Sadulaeva ed Ėstemirova sono convinti che questi crimini siano stati compiuti da agenti delle strutture armate locali.

Al momento presente l'inchiesta sul caso è stata fermata per via del fatto che le persone che dovrebbero comparire in qualità di imputati non sono state identificate. “Ma ciò non significa che il lavoro investigativo si interrompe, – ha chiarito Nalaeva. – Questo è in pieno corso: l'inquirente ha dato ordine agli agenti investigativi di cercare nuove informazioni che permettano di riavviare le indagini preliminari”.

Subito dopo l'omicidio di Malika [3] Sadulaeva e di Alik Džabrailov il presidente ceceno Ramzan Kadyrov dichiarò che avrebbe preso l'inchiesta su questo caso sotto il proprio controllo personale. Al contempo, secondo l'attuale capo dell'ONG “Salviamo la generazione” Adlan Muchamedov, l'inchiesta sull'omicidio in un anno e mezzo "non si è mossa".

“Mantengo continuamente rapporti con l'inquirente, ma non c'è alcuna nuova informazione – né sui sospetti, né sulle versioni dell'omicidio compiuto. Le indagini in questo tempo non si sono mosse”, – ha constatato Adlan Muchamedov in un'intervista al corrispondente di “Kavakzskij uzel”.

Il compito di Kadyrov, ha notato a sua volta la rappresentante del comitato “Cooperazione Civile” Svetlana Gannuškina sta nel creare sul territorio della repubblica una situazione in cui sia possibile un'inchiesta su un crimine compiuto. “Questi non riesce ad assolvere questo compito”, – postula l'attivista per i diritti umani.

Nota della redazione: vedi anche le notizie "A Groznyj è in corso la manifestazione in memoria di Zarema Sadulaeva", "A Groznyj ignoti hanno picchiato un'attivista per i diritti umani e sua figlia", "Il presidente ceceno associa l'omicidio di Sadulaeva a una vendetta di sangue", "I partecipanti alla conferenza sulla libertà dei mezzi di informazione di massa sono intervenuti per la garanzia della sicurezza dei giornalisti nel Caucaso", "Orlov: nel Caucaso del Nord è indispensabile un unico gruppo inquirente".

Autrice: Elena Chrustaleva; fonte: corrispondente del “Kavkazskij uzel”


Kavkazskij uzel”, http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/179478/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


Note

[1] Sledstvennaja Komissija pri Prokurature (Commissione Inquirente presso la Procura).

[2] Versione russa della Fiat 124.

[3] Sic.

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