11 giugno 2011

Un'altra Russia

Forma di vita – misericordia





Misericordia è la prontezza a dare aiuto a chi ne ha bisogno per compassione.
Dizionario monolingue di lingua russa redatto da D.N. Ušakov

Ho conosciuto il sacerdote Arkadij Šatov circa 15 anni fa. Allora lavoravo alla “Nezavisimaja gazeta” [1] ed ecco che arriva una sorta di redattore del supplemento tematico “Religione” Natal'ja Archipova e dice: “Ascolta! Ho trovato qui casualmente un sacerdote, un tipo del tutto sconvolgente, assolutamente vero, andiamo, facciamo un reportage…”

Arriviamo, facciamo conoscenza e subito cadono tutti i dubbi, ecco che ci sono persone così autentiche, la cui chiarezza, nitidezza e affidabilità una volta per sempre vincono qualsiasi scetticismo, qualsiasi incredulità.

In epoca sovietica lavorò come infermiere in un ospedale e vide tante di quelle sofferenze e di quella rozzezza che decise di diventare sacerdote per portare misericordia nella vita di tutti i giorni di quegli stessi ospedali, per esempio…

Intendeva la misericordia come un lavoro. Anche oggi la intende così.

Nel 1990 padre Arkadij (Šatov) insieme alla sua parrocchia sul territorio del 1° Ospedale Cittadino “N.I. Pirogov” (costruito 200 anni prima su progetto dell'architetto Matvej Kazakov) restaurò la chiesa di san Demetrio, zarevic [2] ucciso (là in epoca sovietica c'era certamente un magazzino) e creò il primo istituto medico ortodosso in Russia dopo la rivoluzione del 1917, che già da vent'anni prepara infermiere per la sanità nazionale.

Alla sanità nazionale è andata bene da non dirsi che da noi ci siano tale istituto e tali infermiere!

Le prime diplomate di questo istituto erano donne del tutto adulte, con due lauree o un dottorato, inoltre madri di quattro o più figli. Queste volevano appassionatamente (e sinceramente) cambiare la propria vita e intendendo la misericordia alla lettera: come cuori amorosi volevano dedicarsi proprio a opere di misericordia. Insieme a padre Arkadij andarono nei reparti più difficili del 1° ospedale cittadino, dai malati più gravi e disperati e non li accudivano, li sanavano [3]. Dandosi il cambio, giorno e notte non si allontanavano dai letti dei malati…

I medici mi raccontavano, che inizialmente non credevano alle sorelle della misericordia piombategli addosso, cercava di strappare a padre Arkadij cosa gli servisse, ma poi si riempirono di fiducia e gratitudine e con stupore scoprirono che con l'arrivo di queste sorelle della misericordia era calata la mortalità tra i malati più gravi, era calata perché “era migliorata la cura per loro”. Semplicemente la cura…

La professione di sorella della misericordia, un tempo diffusa nell'Impero Russo, adesso è rinata. Le diplomate ottengono titoli di tipo statale (da quando esiste l'istituto ci sono stati 22 diplomi). La preparazione delle specialiste e la fornitura di conoscenze, la formazione di attitudini e capacità è svolta nell'istituto secondo lo standard statale di istruzione. Ma la principale differenza dell'istituto dagli altri sta nel fatto che in esso insegnano amore, misericordia e compassione per il prossimo. Sarete d'accordo che è un compito difficile.

Alla sezione diurna giungono ragazze e anche ragazzi di diverse famiglie, credenti e non credenti. La cosa importante è che l'adolescente stesso voglia studiare qui e non compia la volontà dei genitori. E ancora più importante è il desiderio di aiutare le persone. Perché a volte riportare una persona alla vita normale è più importante che salvarla dalla stessa morte.

Nell'istituto c'è una materia, si chiama “duchovnye osnovy miloserdija[4] (DOM). Come nessuna casa [5] può restare stabile senza fondamenta, così il fare il bene è impossibile senza fede e amore.

Già nel primo anno gli studenti fanno pratica in molti ospedali di Mosca: il 1° ospedale clinico, la clinica infantile “N.G. Speranskij”, gli ospedali clinici n. 4 e n. 7 e altri, ma la base principale dell'istituto è l'ospedale di sant'Alessio.

Nell'istituto delle sorelle della misericordia insegnano a curare i malati, di regola, dopo malattie gravi e, di regola, sono pazienti costretti a letto, con piaghe da decubito e atrofie muscolari, qui le conseguenze di patologie gravi si curano con un metodo speciale.

E perciò adesso gli studenti dell'istituto già dal primo anno vanno per la maggiore, li chiamano a fare pratica tutti gli ospedali di Mosca, strappandoseli l'un l'altro…

Senza guardare i voti nei libretti, ma guardandoli negli occhi, la frase fatta “Gli occhi sono lo specchio dell'anima” qui è adeguata come non mai. In altro modo è semplicemente impossibile valutare quel grado di compassione per il prossimo.

La misericordia non ha nazionalità, appartenenza politica e neanche una propria fede. Sì, le cose si sono messe in modo che le sorelle della misericordia e l'ortodossia sono recepiti da noi come qualcosa di unico. Ma non è proprio così. Perlomeno di questo è convinto il vescovo Arkadij Šatov: “Cristo stesso, parlando di misericordia, portò ad esempio un samaritano, che non aveva la vera fede, – spiega padre Arkadij, – ma aveva compassione e aspirazione ad aiutare. Un esempio più vicino – le infermiere della Grande Guerra Patriottica [6]. Le giovani del Komsomol [7], lavorate fin dalla scuola dalla propaganda dell'ateismo, quali miracoli di abnegazione, immolazione e amore hanno compiuto!”.

Natal'ja Preobraženskaja

09.06.2011, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2011/062/17.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] “Giornale indipendente” (che per un buon periodo ha fatto onore al nome).

[2] Lo carevič era il figlio maggiore erede dello zar. Dimitrij era figlio di Ivan il Terribile e morì ucciso nel corso della lotta per il trono dopo la morte del padre.

[3] I verbi hanno una radice comune in russo, ma u-chaživat' indica il “prendersi cura”, vy-chaživat' il “guarire, sanare”.

[4] “Basi Spirituali della Misericordia”.

[5] Dom in russo.

[6] La guerra contro la Germania nazista.

[7] Kommunističeskij Sojuz Molodëži (Unione della Gioventù Comunista).

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