Mašina Vremeni, "Marionetki"
Marionette
Facce consumate, colori opachi,
Che siano persone, che siano bambole
Lo sguardo è simile allo sguardo
E l'ombra all'ombra
Sono stanco e mi riposo,
Al teatrino vi invito,
Dove le bambole sono così simili alle persone
Arlecchino e i pirati,
I circensi e gli acrobati,
E il cattivo, la cui vista mette paura
Il lupo e la lepre, le tigri in gabbia
Sono tutte marionette
In astute e spossate mani
Tengono le bambole per i fili,
Sul viso hanno sorrisi
E il clown suona la tromba
E nel corso della rappresentazione
Si crea l'impressione
Che le bambole ballino da sole
Аh, quanto a volte è offensivo
Che il padrone non si veda
In alto e nell'oscurità va il filo
E le bambole gli sono così obbedienti
E noi crediamo in semplicità
Che le bambole possano parlare
Ma ecco che il padrone spegne le candele.
Finito il ballo e finita la serata,
Si mette a brillare la luna tra le nuvole.
Tolgono le bambole dai lunghi fili
E coperte di naftalina
Come stracci le posano nei bauli
(URSS, 1976)
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