Gli attivisti per i diritti umani: bisogna mostrare il film “Chi ha ucciso Nataša?” a un pubblico più ampio possibile
17 luglio 2011, 02.07
La presentazione del film girato dalla giornalista francese Mylène Sauloy, che ha avuto luogo il 15 luglio nei nuovi locali del Centro per la difesa dei diritti umani "Memorial" all'incrocio delle vie Sadovoe Kol'co e Karetnyj rjad [1], ha dato agli spettatori una forte impressione. Secondo gli attivisti per i diritti umani la pellicola da una risposta alla domanda sui veri colpevoli dell'omicidio di Natalia Ėstemirova.
Alëna Zaks, membro della direzione dell'associazione Memorial, ritiene indispensabile portare il film “Chi ha ucciso Nataša?”, dedicato alla notevole persona e coraggiosa donna Natal'ja Ėstemirova, a conoscenza del grande pubblico per diffondere la sua filosofia e la sua capacità di sintesi.
A un simile punto di vista si attiene anche Arsenij Roginskij, presidente della direzione dell'associazione internazionale Memorial. “Ho visto tutto il film senza staccarmene e, secondo me, quello che possiamo fare è far sì che quante più persone possibile vedano questo film”, – è convinto.
Arsenij Roginskij, a suo dire, temeva che nel film ci fosse “un'infinita eroizzazione e deformazione”. Ma a vedere il film non si ha la percezione che Nataša fosse una “superpersona”, dice Arsenij Roginskij. “Nataša era una persona notevole. In questo sta la forza di questo film”, – nota.
“Bisogna parlare di un insolito eroismo, mostrando l'esempio dell'insolito coraggio di una donna. E' necessario raccontare com'era Nataša – di persone del genere da noi ce ne sono ben poche. Che gli uomini che hanno paura di dire la verità, temendo per le proprie posizioni, tremino”, – dice la scrittrice e attivista per i diritti umani Elena Sannikova.
Julija Klimov, addetto stampa di Memorial, ha notato che vede il film “Chi ha ucciso Nataša?” già per la terza volta, ma non per questo diventa per lei meno interessante. “Mylène era amica di Nataša e dopo la sua morte ha ritenuto indispensabile parlare di chi ha ucciso Nataša. Il film è sincero e sarà sempre interessante”, – ritiene Julija Klimova.
Lidija Grafova, redattrice della rivista “Migracija XXI vek” [2], capo del movimento sociale “Forum delle organizzazioni dei migranti”, era conoscente di Natal'ja Ėstemirova. “Conoscevo Nataša, il coraggio in lei era impensabile e la leggerezza insolita”, – dice. Lidija Grafova è stata più volte in Cecenia e spesso nei viaggi per la repubblica l'accompagnava Nataša. Molti articoli di Grafova nella “Literaturnaja gazeta” [3] sono stati scritti grazie a Natal'ja Ėstemirova, ammette l'autrice delle pubblicazioni.
“Il film è bello, non sdolcinato, – continua Grafova. – Kadyrov non ricorrerà in giudizio contro la giornalista francese. Sauloy con il suo film ha parlato direttamente come Oleg Orlov [4]. In questo sta la forza dell'arte”.
Il film è notevole, è molto veritiero, ritiene Irena Podol'skaja del movimento “Collaborazione civica”. “Mi è piaciuto il giusto parallelo con Politkovskaja – tutto è stato fatto molto organicamente. L'episodio di Litvinenko mostra molto distintamente che il potere sovietico [5] ha le mani lunghe”, – ha dichiarato.
Viktor Kučerenenko, membro di Memorial, dice che non conosceva personalmente Natal'ja Ėstemirova, ma il film “Chi ha ucciso Nataša?” gli ha fatto un'enorme impressione. L'attivista per i diritti umani ritiene che il film aiuterà a far sì che sia fatto il nome del vero assassino di Natal'ja.
Federica Bea, collaboratrice dell'organizzazione internazionale “Amnesty international” definisce il film molto interessante e aiuterà a far sì che le informazioni in esso contenute si diffondano in vari paesi del mondo, “perché la gente sappia cos'è accaduto, che persona era Natal'ja Ėstemirova”.
“Ho conosciuto Nataša, per me è stata una di quelle persone che mi hanno dato la motivazione per lavorare qui, – ha raccontato Federica al corrispondente di “Kavkazskij uzel”. – Penso che se non ci fosse stata Nataša, me ne sarei andata da tempo dalla Russia”.
Alla presentazione del film erano presenti attivisti per i diritti umani provenienti dall'Italia, che trascorrono le ferie a Mosca. “Hanno detto che vogliono mostrare il film da loro per attirare l'attenzione degli italiani sulle violazioni dei diritti umani nel Caucaso del Nord”, – dice Federica Bea.
Ricordiamo che la proiezione del film si è svolta anche il 14 luglio a San Pietroburgo.
La collaboratrice del Centro per la Difesa dei Diritti Umani Memorial Natal'ja Ėstemirova fu sequestrata a Groznyj il 15 luglio 2009. In seguito il suo corpo con ferite d'arma da fuoco fu trovato nel distretto di Nazran [6] in Inguscezia.
Secondo i dati delle indagini, Ėstemirova fu uccisa da abitanti della Cecenia – i fratelli Bašaev per vendetta personale, perché avrebbe scoperto il loro legame con i militanti. Questa versione il 15 luglio dalla Commissione Inquirente russa. Le indagini sul caso dell'omicidio dell'attivista per i diritti umani sono state prorogate fino al 15 novembre.
Nel Rapporto preparato dalla Federazione Internazionale per i Diritti dell'Uomo (FIDH [7]), dalla “Novaja gazeta” e dal Centro per la Difesa dei Diritti Umani pubblicato il 13 luglio, si nota che le indagini seguono una falsa pista, cosicché “non c'è alcun fondamento serio per affermare la complicità di Alchazur Bašaev nel sequestro e nell'omicidio di Natal'ja Ėstemirova. Al contrario, la “base di prove” contenuta nei materiali del procedimento penale da fondamento per sospettare la premeditata costruzione di prove allo scopo di rendere fondamentale la versione sulla complicità di Bašaev”.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "Igor' Kaljapin: "La Commissione Inquirente sabota le inchieste in Cecenia"", "Karimov: Kadyrov non ha aperto nuove istanze nei confronti del capo del Centro per la Difesa dei Diritti Umani Memorial", "I partecipanti alla conferenza sulla libertà dei mezzi di informazione di massa sono intervenuti per la garanzia della sicurezza dei giornalisti nel Caucaso".
Autrice: Elena Chrustalëva; fonte: corrispondente del “Kavkazskij uzel”
“Kavkazskij uzel”, http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/189154/
Note
[1] Nel centro di Mosca
[2] “Migrazione nel XXI secolo”.
[3] “Giornale Letterario”, la più importante rivista letteraria russa.
[4] Oleg Petrovič Orlov, presidente del consiglio direttivo di Memorial, attaccò Kadyrov dopo l'uccisione di Natal'ja Chusainovna Ėstemirova. Citato in tribunale, è stato assolto.
[5] Sic.
[6] Ex capitale dell'Inguscezia.
[7] La sigla è francese, Fédération Internationale des Droits Humains.
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