09 settembre 2011

Il caso Ėstemirova va chiuso...

La Procura Generale ritiene chiuso il caso dell'omicidio di Natal'ja Ėstemirova

8 settembre 2011, 16.54

Nell'ambito delle indagini sull'omicidio dell'attivista per i diritti umani Natal'ja Ėstemirova gli inquirenti verificano tutte le versioni, tra cui anche quella sulla complicità delle forze dell'ordine. Nel caso c'è già un indiziato. Questo ha dichiarato oggi il vice capo della direzione della Procura Generale del distretto federale del Caucaso del Nord Aleksej Vasil'kov.

Come riferì "Kavkazskij uzel", a luglio il presidente della Commissione Inquirente della Federazione Russa Aleksandr Bastyrkin ordinò di verificare tutte le possibili versioni dell'omicidio dell'attivista per i diritti umani Natal'ja
Ėstemirova, tra cui anche quelle che avevano enunciato i rappresentanti del centro per la difesa dei diritti umani Memorial. “Ad essere sincero, sono contento. Significa che hanno letto il rapporto e perlomeno sono stati d'accordo sul fatto che ci siano altre versioni. E' proprio quello che volevamo ottenere dagli inquirenti”, – commentò allora questa notizia il presidente del consiglio del centro per la difesa dei diritti umani Memorial Oleg Orlov.

“Le indagini al momento continuano. Si elaborano tutte le possibili versioni sul compimento di questo crimine, tra cui anche quella secondo cui sarebbe stato compiuto dagli organi di potere. Nel corso delle indagini è state condotta una grande quantità di azioni investigative”, – ha precisato Aleksej Vasil'kov. “C'è una persona indiziata, è stata dichiarata ricercata, perciò questo crimine al momento si può ritenere risolto”, – Interfax cita un rappresentante della Procura Generale.

Il 15 luglio sono trascorsi due anni da quando la collaboratrice del centro per la difesa dei diritti umani Memorial Natal'ja Ėstemirova fu sequestrata a Groznyj, il suo corpo con ferite da arma da fuco fu trovato il giorno del sequestro nel distretto di Nazran [1] in Inguscezia.

Ricordiamo che, secondo i dati delle indagini noti al momento, Ėstemirova fu uccisa da abitanti della Ceceniai fratelli Bašaev – per vendetta personale, perché questa avrebbe scoperto il loro legame con i militanti. Questa versione il 15 luglio è stata confermata dalla Commissione Inquirente della Russia. Le indagini sul caso dell'omicidio dell'attivista per i diritti umani sono state prorogate fino al 15 novembre.

Il 14 luglio a una conferenza stampa a Mosca la “Federazione Internazionale per i Diritti Umani” (FIDH), la “Novaja gazeta” e il centro per la difesa dei diritti umani Memorial hanno presentato un rapporto [2] con i risultati di indagini indipendenti, in cui si dichiara che gli inquirenti seguono una falsa pista e si insiste perché i risultati delle loro indagini siano acclusi al caso dell'omicidio di Natal'ja Ėstemirova. Gli attivisti per i diritti umani ritengono che “la “base di prove” nei materiali del procedimento penale da motivo di sospettare un'intenzionale costruzione di prove allo scopo di rendere fondamentale la versione sulla partecipazione di Bašaev [3]”.

Nota della redazione: vedi anche le notizie "Gli attivisti per i diritti umani: il film "Chi ha ucciso Nataša?" va mostrato al più ampio pubblico possibile", "A Mosca si è svolta la serata commemorativa dedicata a Natal'ja Ėstemirova", "I colleghi di Natal'ja Ėstemirova dubitano che i suoi assassini saranno incriminati".

"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/192234/


Note

[1] Città dell'Inguscezia centrale.

[2] In neretto nell'originale.

[3] Così, al singolare.

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