16 luglio 2012

Le inefficienti e corrotte autorità russe mettono sotto controllo anche gli aiuti agli alluvionati


I volontari sono stupiti della decisione delle autorità di porre sotto il proprio controllo tutti gli aiuti umanitari per Krymsk [1]

14 luglio 2012, 18.23

La leadership del territorio di Krasnodar [2] ha preso la decisione di porre sotto il proprio controllo tutti gli aiuti umanitari, già arrivati e ancora in arrivo, per le vittime dell'alluvione a Krymsk, liquidando tutti i punti di soccorso volontari della città. Le autorità spiegano questa decisione con motivi di sicurezza, tuttavia molti volontari e blogger locali ritengono strano il tentativo di controllo.

Ricordiamo che in conseguenza dell'alluvione nel Kuban' [3], la più forte degli ultimi decenni, che si è verificata nella notte tra il 6 e il 7 luglio, hanno sofferto quasi 35 mila persone. Sono state completamente distrutte 400 case. Secondo i dati dell'amministrazione del territorio di Krasnodar, il numero dei morti in conseguenza dell'alluvione ammonta a 166. Secondo i dati della SKR [4], 164 persone sono morte e otto sono scomparse senza lasciare traccia.
"Gli aiuti umanitari richiedono un controllo centralizzato"

Come riferisce il servizio stampa dell'amministrazione del territorio di Krasnodar, il 13 luglio al quartier generale è stato fatto notare che a Krymsk si facevano sempre più frequenti i casi di comparsa di punti "spontanei" di raccolta di aiuti umanitari: i volontari che arrivano nella zona colpita cercano di organizzare da soli dei centri di aiuto alle vittime.

Secondo le autorità del territorio, "non dev'essere così" per ragioni di sicurezza. "Qualsiasi aiuto umanitario che giunge a Krymsk deve passare una verifica preliminare per non permettere la diffusione di infezioni, – affermano all'amministrazione. – Tutti i punti di aiuto saranno messi sotto controllo. Presso di essi si delineeranno luoghi speciali, dove sarà portato l'ordine sanitario".

Tra l'altro le autorità regionali hanno "raccomandato con insistenza" a tutti di dare gli aiuti umanitari solo ai punti di raccolta: generi alimentari, acqua, materiali chimici di uso comune – città di Krymsk, via Torgovaja 10; materiali da costruzione – villaggio cosacco di Varenikovskaja, via
Ėlevatornaja 3; mezzi tecnici complessi di uso comune – città di Slavjans-na-Kubani, via Grinev 5; vestiti – città di Krymsk, via Slobodskaja 104.

Le autorità hanno anche aperto un'unica linea telefonica per le questioni legate agli aiuti umanitari: 8 (918) 358-46-98 [5].

Nel frattempo il primo ministro russo Dmitrij Medvedev il 13 luglio alla seduta del governo ha ringraziato tutti quelli che hanno sostenuto le vittime e le famiglie dei morti nell'alluvione nel territorio di Krasnodar e ha ordinato al governo di seguire il corso dei lavori di ricostruzione.

"Vorrei ringraziare singolarmente tutti quelli che sostengono le famiglie dei morti e aiutano le vittime, – il servizio stampa del Cremlino cita Medvedev. – Quei volontari che sono arrivati nelle regioni distrutte e aiutano a rimettere in ordine le case, quelli che accreditano i soldi e raccolgono le cose". Tra l'altro il capo del governo ha rivolto l'attenzione al fatto che i carichi umanitari devono essere consegnati in modo indirizzato ed efficiente, secondo la destinazione.
Gli abitanti di Krymsk: "I volontari hanno fornito il primo aiuto"

L'abitante di via Novorossijskaja a Krymsk
Svetlana fa notare che il cibo per bambini e i prodotti per l'igiene dei bambini che le hanno portato i volontari di Krasnodar la mattina dell'8 luglio hanno salvato suo figlio di 10 mesi in senso letterale. "In questi giorni abbiamo ricevuto pappe tre volte, portano regolarmente acqua, pane, vestiti. Mi è indifferente da dove viene questa gente. Semplicemente li ringrazio moltissimo", – ha detto al corrispondente di "Kavkazskij uzel".

Nella fattoria di Verchnij Adagum gli abitanti hanno potuto ricevere gli aiuti umanitari solo tre giorni dopo la tragedia – dai volontari. Gli abitanti del luogo che non potevano lasciare la fattoria neanche temporaneamente sono stati costretti a vivere letteralmente in strada, nei cortili o nelle soffitte.

Secondo gli abitanti del luogo, i primi aiuti dalle autorità sono giunti solo il 12 luglio. Due giorni prima alla fattoria erano arrivati i volontari – avevano portato cibo, acqua, medicine e generi di prima necessità e avevano anche ripulito il passaggio per la fattoria.


"Per due giorni in nessuna casa dove abbiamo lavorato è arrivato un funzionario, un poliziotto o un soccorritore"

Lo studente Aleksej – volontario di Novorossijsk [6] – è arrivato a Krymsk insieme ai suoi amici due giorni fa. In città svolgono fondamentalmente lavoro fisico – rastrellano le rovine, portano via i mobili rovinati, ripuliscono dai rifiuti.

"Sulla stampa federale e su Internet si monta l'informazione sul fatto che i volontari piombati qui in gran numero peggiorano solo la situazione: seminano il panico, danno alla gente vecchie cose inutili, aiuti umanitari danneggiati e che in generale non hanno alcun senso, – ha raccontato l'interlocutore. – Penso che una settimana dopo la tragedia è diventato facile per tutti giudicare. Solo per due giorni in nessuna casa dove abbiamo lavorato è arrivato un funzionario, un poliziotto o un soccorritore. Ma i volontari non sono necessari?".
Tat'jana, coordinatrice di uno dei reparti di volontari, ha raccontato al corrispondente di "Kavkazskij uzel" che ritiene il comportamento delle autorità del Kuban' come minimo strano.

"Nei primi giorni, mentre lottavano con i giornalisti perché dicevano la verità su Krymsk e poi raccontavano che i volontari arrivati a Krymsk di propria iniziativa erano provocatori o PR o seminatori di panico, i volontari aiutavano realmente. Proprio i volontari non centralizzati sono arrivati per primi non solo a Krymsk, ma anche nelle zone lontane, dove le autorità locali non sono potute giungere per qualche giorno e in alcune non sono giunte ancor oggi. Proprio i volontari hanno visto tutte le vere dimensioni di questa tragedia, sono stati testimoni di tutto l'accaduto. E adesso hanno cominciato a lottare con loro come con un'infezione", – ha raccontato la coordinatrice.

"Mentre i giornalisti sedevano davanti alla carta del distretto di Krymsk e cercavano di capire se potesse verificarsi un'esondazione di qualche bacino, mentre i funzionari di tutti i livelli si occupavano di erigere una cinta intorno alle proprie responsabilità e migliaia di abitanti di Krymsk scendevano prudentemente dai tetti e gettavano occhiate intorno – allo stesso tempo alcune persone di Krasnodar hanno preso e hanno avviato un meccanismo, forse il più importante del paese negli ultimi anni", – ritiene il giornalista di Krasnodar
Artëm Besedin.

"Konstantin Rodčanin, Ul'jana Kononovič, Evgenij e Anna Maškarin e Sergej Burcev hanno deciso di dare risposta alla domanda più popolare in questi giorni nei social network. La gente voleva aiutare Krymsk colpita e non sapeva come. Volevano trasmettere cose, mandare soldi", – ha raccontato l'interlocutore.

"E' stato un aiuto reale e tempestivo"

Besedin fa notare che "ci sono stati quelli che senza aspettare ordini o richieste si sono gettati là – Suren Gazarjan, per esempio, e i ragazzi del club di fuoristrada "Skif 4x4" [7]".

"Gente con esperienza. Ul'jana e Kostja [8] hanno attivato un pulsante importante per coinvolgere la gente in questo processo. Hanno deciso di raccogliere le cose a casa da loro, Anja e Ženja [9] – da loro. Presto all'iniziativa si è collegato Miroslav Val'kovič, direttore di un magazzino per possessori di acquari, da cui nei tre giorni seguenti sono state inviate un mezzo centinaio di macchine. In esse c'erano vestiti, biancheria, macchinari, medicine, cibo per bambini, pannolini – ciò che in primo luogo era necessario alle vittime", – scrive Besedin nel suo commento su "Jugopolis" [10].

Secondo il giornalista, il popolo, come sempre, è stato unito da una disgrazia.

"Si è unito non contro qualcuno, ma per aiutare la gente. E' stato un aiuto reale e tempestivo. E' risultato che i cittadini sanno unirsi per svolgere compiti concreti, per sostenersi l'un l'altro. Qualcuno, evidentemente, è fortemente in tensione per questo", – fa notare.

Anche il giornalista e blogger
Andrej Pomidorov nel suo blog su LiveJournal ha toccato il tema del volontariato e del potere a Krymsk.

"Da una parte non si vuole diffondere ogni cosa negativa su Krymsk, ce ne sono già abbastanza così, dall'altra, su certi aspetti è difficile tacere. Per esempio, ho fotografato, come un VETERINARIO fornisce il primo aiuto medico una settimana dopo l'alluvione. Da due vecchiette assai antiche (una sugli 80, l'altra sui 90 anni) in 7 giorni non è passato nessuno, non si è interessato di come stanno, di cos'hanno bisogno, se forse gli fa male qualcosa. Hanno fatto tutto i volontari", – scrive.

"Non so se esista un concetto come il passaggio casa per casa, ma i servizi sociali potrebbero mandare dei medici, sapendo che qui vivono delle nonnette. Da loro dietro un capanno qualcosa marcisce e puzza. Difficile dire cosa ci sia là, una gallina, un cane o una persona. Le nonnette escono appena di casa e gli avvenimenti dietro il capanno per loro sono come la guerra in Siria, – continua il blogger. O – Abbiamo chiamato lo M
ČS [11], ripulitori di cadaveri e medici. Hanno lasciato cibo, acqua, candele, oggetti e altre cose indispensabili. Hanno fornito aiuto medico, ma non è abbastanza. Si vuol credere che la situazione migliorerà. Sono in via Ėnergetikov 1. Strada per Novorossijsk. Non ci sono telefoni".

Ai volontari e agli abitanti di Krymsk per motivi di sicurezza è indispensabile fare una vaccinazione. Si possono chiamare i medici per telefono: 8-918-1716329. L'iniezione agisce dopo cinque giorni.

La ricostruzione di Krymsk prosegue

Nel frattempo sia le autorità, sia i volontari che lavorano riferiscono che in città come prima sono assolutamente indispensabili, prima di tutto, pale, rastrelli, forconi, carriole per portare i rifiuti, secchi, stivali, materiali da costruzione e anche biancheria da letto, stoviglie e altro materiale da cucina. Secondo gli abitanti del luogo, questi sperimentano anche una seria carenza di mezzi medicinali: preparati per la pressione, antisettici, medicine per il raffreddore e mezzi per le fasciature.

Secondo il facente funzione di capo del distretto di Krymsk Aleksandr Vasil'ev, al momento attuale è cambiato lo schema organizzativo degli aiuti umanitari nei centri abitati colpiti: se prima la gente stessa doveva andare nei punti centralizzati di aiuto, dove ricevevano generi alimentari e oggetti indispensabili, adesso nella regione operano più di 50 brigate di volontari, che su "Gazel'"
[12] carichi di generi alimentari e di prima necessità portano aiuti cortile per cortile.

"Ciò è legato al fatto che non certo tutti gli abitanti del distretto possono andare autonomamente a prendere gli aiuti umanitari. Moltissimi, in primo luogo i vecchietti che vivono da soli, necessitano un servizio a casa", – ha dichiarato al corrispondente di "Kavkazskij uzel"
Aleksandr Vasil'ev.

Al momento attuale nel distretto di Krymsk continuano a lavorare 246 commissioni inter-istituzionali per la valutazione delle condizioni delle case e dai danni inferti alle persone, che al momento hanno già ispezionato lo stato di 12400 abitazioni e hanno valutato i danni inferti alle persone. In città si compie anche il risarcimento di danni materiali fino a 10 mila rubli
[13]. In tutto nei distretti colpiti devono riceverli 28275 persone (a Gelendžik [14] 3033 persone, nel distretto di Krymsk 21308 e a Novorossijsk 3934 vittime).

Sono state stilate liste per il pagamento dei risarcimenti per proprietà parzialmente perdute – 75000 rubli
[15], questo risarcimento devono ricevere 2637 persone. Secondo le liste dei pagamenti, 150000 rubli [16] in qualità di risarcimento per proprietà completamente perdute riceveranno 1445 persone, tra cui 1403 nel distretto di Krymsk.

Secondo gli ultimi dati dello M
ČS russo, che sono stati annunciati oggi in una riunione operativa, in conseguenza della situazione di emergenza nelle città di Gelendžik, Novorossijsk e Krymsk e nei centri abitati di Divnomorskoe, Nižnebakanskaja, Neberdžaevskaja e Kabardinka nel territorio di Krasnodar si è verificata l'inondazione di 7200 case di abitazione, tra cui 4870 case a Krymsk.
In conseguenza dell'alluvione hanno sofferto 34650 persone, tra cui 171 sono morte. Hanno perduto parzialmente proprietà 5500 persone, completamente 29 mila persone. Per aiuto medico hanno fatto appello 3910 persone, sono state completamente distrutte 400 case. Nel corso delle operazioni di soccorso sono state salvate 872 persone, ne sono state evacuate 2854 e portate nei punti di sistemazione temporanea 1904.

Secondo i dati dell'ente, in totale al momento corrente è stata compiuta la consegna di 1930 tonnellate di carichi umanitari alla popolazione colpita del territorio di Krasnodar, 1211 tonnellate di aiuti umanitari si trovano ora in viaggio.

Causa ufficiale dell'alluvione sono state definite le piogge torrenziali, ma anche la cattiva capacità di scarico del sistema fognario. Al ministero dell'Ambiente dichiarano che il Rosprirodnadzor [17] ritiene che una delle cause di così gravi conseguenze dell'alluvione nel Kuban' sia la costruzione in terreni a rischio di pioggia.

Sulla tragedia è stato aperto un procedimento penale ai sensi del comma 3 dell'articolo 109 del Codice Penale della Federazione Russa – "Morte di due o più persone causata da imprudenza". La pena per l'articolo prevede "detenzione fino a cinque anni o detenzione per lo stesso periodo con privazione del diritto di ricoprire determinate cariche o di occuparsi di determinate attività per un periodo fino a tre anni o senza ciò".


Nota della redazione: vedi anche le notizie "Le autorità del territorio di Krasnodar promettono di offrire appartamenti ai pensionati di Krymsk che hanno perduto l'abitazione", "Tkačëv [18]: per l'alluvione nel distretto di Krymsk hanno sofferto più di 24000 persone", "Il centro di Soči è rimasto senz'acqua nei giorni festivi per un guasto", "Nella zona di Stavropol' [19] è stata organizzata la raccolta degli aiuti per le vittime dell'alluvione del Kuban'".

Autrice: Natal'ja Dorochina; fonte: corrispondente di "Kavkazskij uzel"

"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/209726/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

Note

[1] La città della Russia meridionale più colpita dall'alluvione.

[2] Città della Russia meridionale.

[3] Regione della Russia meridionale, che prende il nome dal fiume principale.

[4] Sledstvennaja Komissija Rossii (Commissione Inquirente Russa).

[5] Dall'Italia va aggiunto +7.

[6] Porto russo sul Mar Nero.

[7] "Scita 4x4".

[8] Diminutivo di Konstantin.

[9] Diminutivi di Anna e Evgenij (l'uso dei diminutivi indica un rapporto di confidenza).

[10] Qualcosa come "Sudòpoli", giornale di attualità di Krasnodar.

[11] Ministerstvo Črezvyčajnych Položenij (Ministero per le Situazioni di Emergenza).

[12] "Gazzella", furgone della GAZ (Gor'kovskij Avtomobil'nyj Zavod – "Fabbrica di Automobili di Gor'kij", città della Russia centrale tornata a chiamarsi Nižnij Novgorod).

[13] Circa 250 euro.

[14] Località turistica sul Mar Nero.

[15] Circa 1880 euro.

[16] Circa 3760 euro.

[17] Nome non ufficiale dell'ente Federal'naja služba po nadzore v sfere prirodopol'zovanija (Servizio federale per l'ispezione nella sfera dello sfruttamento delle risorse naturali).

[18] Aleksandr Nikolaevič Tkačëv, governatore del territorio di Krasnodar.

[19] Città della Russia meridionale.

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