16 ottobre 2013

Anche Mosca rivuole i pogrom

Una piccola rivolta russa a Birjulëvo

A Mosca sono iniziati pogrom e scontri con la polizia

Domenica sera migliaia di abitanti del quartiere Birjulëvo Zapadnoe [1] hanno preso d'assedio il portone di un mercato di ortaggi, dove tra altri immigrati avrebbe potuto nascondersi l'assassino del 25enne Egor Ščerbakov. Quando la folla ha fatto irruzione nell'edificio, là non c'era già più nessuno. Tra l'altro la polizia sembrava estremamente smarrita, anche se presso il luogo degli avvenimenti era stato dispiegato qualche centinaio di agenti delle forze dell'ordine.

Ricordiamo che la notte precedente presso la locale sezione della polizia si erano radunati circa 40 abitanti del luogo. I partecipanti al raduno chiedevano che si trovasse l'assassino di un giovane che era stato massacrato il 10 ottobre a Zapadnoe Birjulëvo [2] mentre difendeva la sua ragazza. Come afferma una testimone, l'assassino aveva un aspetto caucasico. Secondo notizie non definitive, la giovane coppia era uscita dalla macchina, quando ad essa si è avvicinato uno sconosciuto che ha iniziato a importunare la ragazza. Nel corso della rissa che è poi iniziata l'assassino ha colpito alcune volte l'avversario al petto e alla schiena. Il giovane è deceduto sul posto e il criminale è fuggito dal luogo del delitto. Per questo fatto è stato avviato un procedimento penale. Gli inquirenti dispongono dei video delle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso il volto dell'assassino. La polizia di Mosca ha offerto una ricompensa di 1 milione di rubli [3] per informazioni sul criminale.

Nell'ambito delle indagini sul delitto gli agenti investigativi hanno perquisito i luoghi dove potrebbe nascondersi l'assassino. Fra questi alloggi notturni per stranieri, caffè, ristoranti e saune. Di conseguenza sono stati arrestati 87 immigrati clandestini.

Domenica a Birjulëvo Zapadnoe ha avuto luogo un raduno popolare, i cui partecipanti hanno chiesto le dimissioni del capo dell'amministrazione Viktor Legavin e della dirigenza della 137.a sezione della polizia. Le persone radunate hanno anche insistito per la chiusura del mercato ortofrutticolo, che si trova in un quartiere che, secondo loro, è un focolaio di immigrati clandestini.

In seguito gli avvenimenti sono andati secondo lo scenario peggiore.

"La folla è andata qua e là. Qualcuno ha gridato "ripulisci il quartiere". Hanno fatto esplodere un petardo, la folla va al centro commerciale Birjuza [4], scandendo "Avanti russi!". L'ingresso al centro commerciale è stato chiuso, questi sono penetrati e hanno sfasciato tutto. E' giunta l'OMON [5]. Spengono qualcosa con un estintore", ha scritto su Twitter @mynameisphilipp.
Alcune decine di persone hanno fatto irruzione al centro commerciale e hanno compiuto un pogrom. Al primo piano è volato un petardo che ha rotto un vetro e tutto il locale è stato invaso dal fumo.

Secondo i testimoni, la polizia ha arrestato alcuni partecipanti all'azione. A loro volta le persone che protestavano hanno iniziato a scuotere l'autobus in cui erano state messe le persone arrestate. L'OMON ha intrapreso tentativi di disperdere le persone che protestavano. In risposta la gente ha iniziato a innalzare barricate con ciò che aveva a portata di mano nelle vie presso il centro commerciale Birjuza, a rovesciare i cassonetti e a circondare le vie. Nel corso degli scontri ci sono stati feriti da entrambe le parti.

Il canale televisivo Dožd' [6] ha trasmesso in diretta dal luogo degli avvenimenti. Nessuno del municipio, della prefettura o dell'amministrazione locale è entrato nelle inquadrature.
Alle 19.15 Interfax ha riferito che il sindaco della capitale Sergej Sobjanin ha ordinato di svolgere un'indagine accurata sull'omicidio di Egor Ščerbakov. "Il sindaco ha dato tutti gli ordini necessari alle forze dell'ordine per svolgere un'indagine accurata e procedere all'arresto della persona che ha compiuto l'omicidio di Egor Ščerbakov, – ha detto l'addetta stampa del sindaco Gul'nara Pen'kova – Allo stesso tempo chi ha preso parte ai disordini a Birjulëvo dev'essere incriminato secondo la legge".

Alle 19.30 a Birjulëvo hanno iniziato a compiere arresti con durezza, verso le 20.00 nei cellulari era stata gettata circa una ventina di persone. Principalmente erano giovani. Poi si è avuta notizia che gli arrestati erano più di 200. Tutta la polizia di Mosca è stata allertata. Per disposizione del ministro degli Interni della Federazione Russa Vladimir Kolokol'cev a Mosca è stato avviato il piano Vulcano, tutto l'organico è stato messo in allarme. Questo presuppone l'arrivo dell'organico sul luogo di svolgimento del servizio per prevenire possibili azioni illegali. Nel centro di Mosca la piazza del Maneggio è stata circondata.

A quanto riferisce il giornale "Kommersant", alla prefettura del circondario amministrativo Meridionale di Mosca è stato creato un quartier generale per prevenire situazioni simili a quella di Birjulëvo. Questo quartier generale si riunirà ogni giorno "contrastare l'immigrazione clandestina". L'ordine di creare tale quartier generale è stato dato dal prefetto del circondario Georgij Smoleevskij.

Gli arresti sono continuati a tarda sera. In tutto, secondo i dati del Ministero degli Interni, nelle sezioni territoriali della polizia del Circondario Amministrativo Meridionale e del Circondario Amministrativo Sud-Occidentale sono state portate 380 persone. Per i disordini è stato avviato un procedimento penale secondo il comma 2 dell'art. 213 (teppismo). Secondo i comunicati mattutini delle agenzie di stampa, nel corso dei disordini sono rimaste ferite 20 persone. Anche alcuni agenti dell'OMON hanno subito varie ferite. Nelle indagini sugli avvenimenti di Birjulëvo sono stati coinvolti 30 inquirenti.

Un'ultima parola l'ha detta anche il primo medico sanitario russo Gennadij Oniščenko. Come ha dichiarato a Interfax il capo del Rospotrebnadzor [7], il mercato di ortaggi nel quartiere moscovita di Birjulëvo, verso cui ci sono lamentele da parte degli abitanti del luogo a causa del predominio di immigrati stranieri, è stato chiuso. "Là sono state evidenziate delle mancanze. Il mercato è stato chiuso per fare ordine", – ha detto Oniščenko.

Verso le 12 di lunedì, come ha riferito la RIA "Novosti" [8], tutti gli arrestati a Birjulëvo, tranne 72 persone, sono stati rilasciati dalla polizia. Due partecipanti ai disordini sono stati fermati per il procedimento penale per 48 ore, su 70 sono stati stesi materiali amministrativi e li hanno obbligati a comparire in tribunale.

Il membro del Centro Direttivo Centrale dell'ONF [9] Michail Staršinov ha indirizzato un'interrogazione al presidente del Comitato Inquirente Aleksandr Bastrykin e al procuratore generale russo Jurij Čajka sui motivi di ciò che si è verificato a Birjulëvo. Secondo il deputato della Duma di Stato, simili eccessi sono legati al fatto che gli organi di potere non svolgono il proprio lavoro in modo efficiente.

"SP": – Cosa sottintende per inefficienza?

Qui tocca dire parole di principio banali sul fatto che non bisogna prendere bustarelle e chiudere gli occhi alle richieste dei cittadini. Tali storie sono la conseguenza diretta dell'inazione, dell'inefficienza e della corruzione negli organi di potere locali e degli affari interni. Bisogna iniziare da questo. Finché i cittadini non vedranno azioni tempestive, competenti e adeguate da parte del potere si verificherà ciò che si verifica.

"SP": – Quali scopi persegue indirizzando un'interrogazione ai capi delle strutture armate?

Che diano una valutazione delle cause che hanno portato alla situazione che si è creata. Che spieghino perché le autorità non hanno reagito prima alle lamentele dei cittadini. Tali conflitti non sorgono in un momento. Il conflitto è maturato. Gli abitanti del luogo si lamentavano, ma nessuno ha fatto attenzione a queste lamentele. Ciò che si è verificato a Birjulëvo è conseguenza della cafonaggine burocratica e dell'atteggiamento sprezzante dei funzionari verso il popolo. Rigorosamente, dal punto di vista morale, non posso condannare alcuna persona che sia uscita e abbia espresso la propria protesta in questo modo illegale. C'è questa distinzione – secondo la legge o secondo coscienza. Così ecco, secondo coscienza non posso rimproverare alcuna persona per aver preso parte all'azione di oggi. La gente è stata semplicemente portata a questo punto. Fino alla formulazione di un'accusa ufficiale, non posso caricare la responsabilità sulle spalle degli immigrati per sentito dire. Ma che è necessario fare ordine nella sfera dell'immigrazione è un fatto.

Pavel Salin, direttore del Centro di studi politologici dell'Università della Finanza:

Oggi la situazione nella sfera dei rapporti interetnici è tanto tesa e la base sociale degli insoddisfatti tanto ampia che qualsiasi conflitto è simile a una scintilla vicino a un barile di polvere da sparo molto asciutta. Un omicidio su base interetnica a Mosca non è una rarità, si verificano regolarmente. Ma in questa situazione come motivo di conflitto può servire qualsiasi cosa. In questo sta la difficoltà per le autorità – non è chiaro cosa sarà l'ultima goccia che provocherà disordini simili.

Qui è necessario cambiare radicalmente la situazione dell'immigrazione e della questione nazionale o seguire totalmente tutti i conflitti del genere. Ma questo è impossibile perfino per un sistema di forze dell'ordine massiccio come quello che esiste a Mosca, dove il numero di poliziotti e altri rappresentanti delle strutture armate per persona è oltre il limite.

Naturalmente il pogrom a Birjulëvo è un trend. In precedenza, quando calò la veemenza di piazza del Maneggio [10] e spirò il movimento dei nastrini bianchi [11], gli analisti pronosticarono che la situazione della crisi politica, la situazione di destabilizzazione si sarebbe sviluppato secondo una sinusoide. Un'ascesa – piazza del Maneggio, piazza Bolotnaja [12] e il viale Sacharov [13] – poi un calo. La situazione si sviluppa in un modo non lineare, ma le pause tra i picchi si riducono temporalmente.

Inizialmente tra i picchi passava qualche anno: 2006 – Kondopoga [14] e la "Marcia Russa" [15] e solo nel 2010 piazza del Maneggio. Oggi vediamo che disordini massicci su base interetnica, in cui sono coinvolte centinaia e migliaia di persone, si verificano nel paese con intervalli di qualche mese. L'intensità di questi interventi crescerà ancora.

Alla fin fine le pause tra i picchi si ridurranno a qualche settimana e durante uno dei picchi la quantità diventerà qualità. La protesta interetnica e i suoi partecipanti diventeranno lo sfondo permanente della vita politica russa. Il potere sarà costretto ad adattarsi a questo e ad agire secondo il principio "se non si può fermare la protesta, bisogna capeggiarla".

Vasilij Van'kov, Andrej Polunin, "Svobodnaja Pressa", http://svpressa.ru/accidents/article/75702/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] "Birjulëvo Occidentale", quartiere della periferia meridionale di Mosca.

[2] In russo l'aggettivo precede il sostantivo, ma la denominazione ufficiale è Birjulëvo Zapadnoe.

[3] Oltre 23 mila 200 euro.

[4] "Turchese".

[5] Otrjad Milicii Osobogo Naznačenija (Reparto di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere russa, nota per la propria brutalità.

[6] "Pioggia", canale indirizzato a un pubblico giovanile.

[7] Qualcosa come "Ispettorato Russo per i Consumatori", nome ufficioso del "Servizio Federale per l'Ispezione nella Sfera della Difesa dei Diritti del Consumatore e del Benessere della Persona".

[8] Russkoe Informacionnoe Agentstvo (Agenzia di Stampa Russa) "Notizie".

[9] Obščerossijskij Narodnyj Front (Fronte Popolare Panrusso), movimento che sostiene Putin.

[10] Teatro di scontri tra nazionalisti russi e caucasici.

[11] I nastrini bianchi erano l'insegna di quella parte dell'opposizione che non si riconosceva in alcun partito e in questo senso aveva scelto il colore bianco come "non colore".

[12] "Del Pantano" (che c'era prima), piazza del centro di Mosca che è teatro delle manifestazioni dell'opposizione.

[13] Viale del centro di Mosca, teatro dei cortei dell'opposizione.

[14] Città dell'estremo nord della Russia europea che fu teatro di scontri tra russi e profughi ceceni.

[15] Corteo dei nazionalisti.



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